Harry Potter e la festa di Halloween
«Ron, svegliati!»
Ron si girò sotto le coperte, borbottando.
«Ron, basta poltrire!» urlò Hermione; lui ronfò più forte.
Hermione prese le gelatine Tuttigusti+1 dalla tasca della mantella e ne mise in bocca una.
«Mmmh, pompelmo caramellato. Divino.»
Ron si girò e uscì dalle coperte strappandole il pacchetto dalle mani. Assaporò una gelatina; fece una smorfia. «Cenere. Che iella!»
Harry rise; Hermione corrucciò il viso, piantò le mani sui fianchi e alzò il mento.
«Ron, ti devo stregare? Cammina!»
Ron uscì dal letto sbuffando; appena Hermione si girò, guardò torvo Harry. «Donne.»
«Vi sento...»
Ron abbassò la testa; Harry rise.
«Cosa combinate? Gazza, Gaaazza!»
Hermione si girò, puntò la bacchetta verso il quadro e pietrificò la dama che lo abitava.
Ron guardò Harry. «E' spaventosa quando fa così, vero?»
Lei fece segno di fare silenzio, poi si sporse da dietro al muro.
Il lungo corridoio, illuminato solo dalla luce delle zucche intagliate, era deserto.
«Libero» sussurrò.
I tre uscirono dal nascondiglio e si mossero con passo felpato verso la stanza delle necessità. Arrivati davanti all'arazzo di "Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll", Hermione si bloccò.
I ragazzi acuirono l'udito e, nel silenzio della notte, sentirono l'eco di passi in avvicinamento. Ron deglutì estraendo la bacchetta.
Hermione passò davanti all'arazzo una, due, tre volte. Appena la porta nascosta si aprì davanti a loro, apparve Gazza. Ron sobbalzò, gli lanciò un incantesimo e si tuffò nella stanza investendo gli altri due.
«C'è mancato poco» disse Harry scrollandosi Ron di dosso. «Oh, oh.» aggiunse.
Hermione si spazzolò la gonna con le mani e si girò. Sussultò.
Ron, sdraiato a terra, si guardava le mani con espressione ebete: le dita penzolavano come fossero sciolte.
«Figaaaataaa» biascicò Ron, in estasi.
«Dai, vieni» gli disse Harry, poi vide le caviglie girate in modo innaturale. «No, direi di no.»
Hermione tirò Harry per un polso.
«Lascialo nel suo mondo mistico. Finché non ripara quella bacchetta, è un pericolo volante.»
Harry rovistò nella catasta di cianfrusaglie.
«È questo?» chiese alzando un palloncino.
Hermione gli gettò un'occhiataccia. «Ho detto scarlatto. Non rosso.»
Harry sospirò e tornò a rovistare, finché Hermione non sollevò trionfante il palloncino incantato.
«Trovato!»
Ron, il cui incantesimo stava svanendo, si avvicinò a loro trascinando i piedi.
«Vampiri, streghe, fantasmi. Ma lei no, lei si deve travestire da pagliaccio assassino.»
«Il tema di questo Halloween è la narrativa.» Hermione gli lanciò un impermeabile giallo. «Tu metti questo. Vinceremo di sicuro!»
«E lui?» chiese Ron indicando Harry.
«Io faccio la barchetta» rispose Harry alzando le spalle.
«Ron, sei bagnato, proprio qui.» Hermione si indicò il mento.
Ron vi portò una mano e le sue dita toccarono qualcosa di viscido. Storse il naso. «Ma ho sbavato? Che schifo!»
Hermione e Harry guardarono la sua espressione schifata e scoppiarono a ridere.
«Ron, sei sempre il solito!» Hermione sorrise, per poi arrossire e distogliere lo sguardo.
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