18. It's Show Time! - Chapter bonus
[ 01 Dicembre 2017, New York ]
La tensione nel backstage era palpabile.
Lì, in quelle quinte di uno spettacolo immane che si stava per svolgere in una manciata di secondi, c'era un mix dettato da ansia, trepidazione, aspettative.
Nessuno, a parte i collaboratori più stretti, sapeva che lei avrebbe sfilato quest'oggi. Non lo sapevano nemmeno i suoi amici o Alexander, per dire. Quando era apparsa nel backstage con il primo dei look a lei destinati tutti avevano trattenuto il respiro, sorpresi.
Con una calma solo apparente, perché dentro di sé era un'esplosione continua di emozioni, si era fermata nei pressi dell'uscita che portava dritta in passerella ed era rimasta immobile mentre tutto il mondo, intorno a lei, fremeva negli ultimi preparativi.
La location prescelta era prestigiosa, racchiudeva lusso e glamour in una struttura architettonica particolare che ricordava, nella complessità degli archi che si sviluppavano sopra la testa dei presenti, una cattedrale d'altri tempi.
Aveva invitato le persone a cui più teneva, riservando loro uno spazio in primissima fila e anche riparato rispetto al resto del pubblico e lo aveva fatto soprattutto per garantire la massima tranquillità a Mja e Meredith. Melanie in persona aveva accolto il gruppo di invitati personali di Alexa, scortandoli in quello che era a tutti gli effetti un parterre d'onore. Inutile dire che i fotografi erano un po' impazziti nel vedere convogliati nello stesso punto tutte quelle personalità di spicco.
Meredith, Mja e Malena si erano quindi ritrovate sedute in primissima fila, accompagnate dai rispettivi compagni. Non mancava nemmeno Garrett con la sua fidanzata. Melanie aveva lasciato le quattro coppie più un Alexander impaziente con la promessa che presto avrebbero visto Alexa - come, però, non lo aveva detto.
«Dov'è Alexa?» Mja era, forse, la più impaziente.
«L'assistente ha detto che l'avremmo vista a breve. Stai tranquilla.» Thomas cercava di essere rassicurante ma Mja era caricata a molla: le luci, l'atmosfera, tutto era pazzesco e lei non vedeva l'ora di vedere di più.
Improvvisamente le luci erano virate su tonalità più scure e tipiche del neon, convogliando lo sguardo del pubblico verso il grande schermo che campeggiava l'inizio della passerella. Lo spot girato tra New York e Los Angeles appariva in flash veloci, di puro impatto, accompagnati da una musica incalzante.
Pochi flash e poi tutto era diventato buio, tanto che un brusio in sala aveva iniziato a manifestarsi. Proprio mentre tutti avevano iniziato a convincersi di un malfunzionamento, le luci si erano riaccese solo verso la testata della passerella. A ritmo dei primi beat che scandivano le note della canzone prescelta si era illuminata tutta la passerella e il monitor dietro si era sollevato scomparendo e facendo comparire una prima figura femminile.
Un applauso era scaturito in sala nel riconoscere Arizona, una delle modelle di punta di Zarina. Tutto, dalle luci alla musica, era estremamente curato e di impatto, in modo che nessuno degli spettatori potesse realmente staccare gli occhi dalla passerella.
Ed era una passerella davvero lunga, calcata da bellezze stratosferiche che avrebbero fatto impallidire qualsiasi uomo. Le modelle sfilavano con quella che era la collezione glam rock, pizzo nero intenso abbinato ad un color cipria più tenue dei dettagli, cristalli ben dosati e seduzione a gogò. Era il paradiso dell'intimo e parecchi degli uomini in sala faticavano a tenere lo sguardo concentrato su una singola modella: era un turbinare di stoffa, capelli e sorrisi.
Un tripudio sensoriale che si portava dietro un caos calcolato, almeno fino a che l'ultima modella non aveva messo piede sulla passerella. Una posa iniziale lunga quanto due battiti di ciglia atta a far comprendere di chi si trattasse e un boato di stupore aveva accolto l'ingresso di Alexa.
Era come una dea greca che svettava su chiunque, lì su quella passerella. Aveva sorriso a tutti e a nessuno in particolare, iniziando a calcare quei metri che servivano a portare al successo la sua Zarina.
Dietro le quinte erano tutti col fiato sospeso mentre lei, un passo dopo l'altro, sfilava col pezzo forte della collezione: una vestaglia impalpabile, lunga fino alle caviglie, si smuoveva attorno al suo corpo ad ogni passo che compiva. Di un delicato cipria impalpabile e semi-trasparente con piccoli cristalli luminosi, era tenuta chiusa da un laccettino che non copriva ciò che indossava al di sotto: pizzo nero che si sviluppava in un reggiseno a balconcino pericoloso, una guêpière si snodava contro il ventre posandosi sul bordo di un tanga coordinato al resto, ai piedi degli stivaletti alla caviglia col tacco vertiginoso che rendevano tutta la sua figura statuaria.
Quasi come se avesse una bussola magica, ad altezza del parterre dei suoi ospiti, aveva portato la mano sinistra ad altezza delle labbra per poi distendere il braccio e soffiare un bacio in quella direzione.
La faccia di Alexander era una poker-face plateale: stava lottando contro l'istinto di scavalcare qualunque barriera e coprire la propria compagna e portarsela via. Soprattutto quando, arrivata alla linea immaginaria finale della passerella, aveva fatto aprire la vestaglia e lasciato che scivolasse via dal suo corpo, smuovendola in maniera molto scenografica per riprendere la camminata a ritroso.
Alexander stava contando i passi e quando Alexa si era di nuovo voltata verso di loro, lui aveva applaudito e le aveva sorriso.
Forse si era salvato dalla prossima lite e dal clima da guerra fredda che c'era in casa dalla lite per Kelly.
Forse.
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La sfilata si era conclusa con successo, tutte le modelle erano uscite ancora una volta in passerella per il saluto finale agli ospiti che avevano assistito allo Show. Erano stati quaranta minuti densi e frenetici al termine dei quali lei era corsa nel backstage per potersi cambiare.
Era abituata ai tempi ultra serrati che questi eventi imponevano e non poteva permettersi di uscire in guêpière e pizzo per partecipare all'After Party. Per questo si era cambiata a velocità record, presentandosi poi alla schiera di giornalisti che non aspettavano altro di poterle parlare, di fotografarla.
Una sorta di red carpet in versione molto ridotta in quanto si trattava solo della distanza che si percorreva dalla prima location per entrare nella seconda sala, lì dove un party all'insegna del glamour e della moda era pronto ad ospitare tutte le personalità presenti all'evento.
Sotto una carrellata di flash che la riprendevano da ogni angolazione possibile e immaginabile, lei appariva radiosa e sorridente, mascherando al mondo lo stress e la stanchezza accumulati.
Era bellissima, una bellezza che si faticava a descrivere il più delle volte. Un abito dalla linea scivolata che emulava un po' un'onda che carezzava il corpo vestiva la sua figura. Su una base effetto naked, una cascata di cristalli candidi componeva il vestito monospalla che si agganciava alla spalla sinistra, lo spacco si apriva sulla sinistra creando un movimento dinamico col resto della gonna. Capelli sciolti ed ondulati, sandali dal tacco vertiginoso completavano il tutto.
Teneva in mano il suo cellulare mentre parlava con una delle giornaliste per una delle brevi interviste che aveva concesso di rilasciare.
«Un successo strepitoso, Alexa. Come ci si sente?»
«Oh, beh. È tutto magico, dopo tanto lavoro arrivi al giorno della sfilata e tutto sembra così incredibile. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza il mio team. Hanno lavorato instancabilmente, amo ognuno di loro.» Aveva sorriso ancora una volta.
«Possiamo dire che la vita lavorativa stia andando più che bene, giusto? La vita privata, invece? Sei single da tanto tempo e tutti noi siamo così curiosi!»
Aveva fatto una risata ma, prima che potesse rispondere, aveva avvertito il tocco di una mano contro la sua schiena, un'ondata del profumo di Alexander l'aveva colta alla sprovvista.
«Sono in ritardo?» Con un carisma invidiabile, Alex era intervenuto a gamba tesa, sfoderando un sorriso destabilizzante per chiunque.
La giornalista era rimasta per un attimo senza parole, sbattendo le ciglia un paio di volte e palleggiando lo sguardo su entrambi. Quando Alex si era chinato per dare un bacio alla compagna, la stessa giornalista si era ridestata e aveva sussurrato un "riprendi tutto" al cameraman prima di tornare sorridente verso la coppia. «Credo che questo risponda ampiamente alla mia domanda!» Tutta frizzante.
«Penso proprio di sì.» Alex non aveva scostato la mano dal fianco di Alexa mentre lei, invece, stava cercando di rimettere in ordine i neuroni.
«Sei raggiante, Alexa.»
«Dici? Eppure la settimana pre-sfilata è sempre così stressante!» Cercava di essere ironica, ma la giornalista non mollava la presa.
«Questo è assolutamente uno scoop eccezionale. Mister Hamilton, pensavamo tutti fosse in veste di accompagnatore per tua sorella e invece ci hai stupito.»
«Si fa quel che si può» Aveva abbassato gli occhi sul cartellino dell'altra. «Simonne.»
L'altra aveva sorriso deliziata. «E ci riesci bene, Mister Hamilton.» Aveva appena ammiccato, sotto l'incredulità di Alexa che si esprimeva con un sopracciglio appena più alzato. «Alexa, bella brava e fortunata in amore. Che periodo d'oro, finalmente possiamo dirlo.»
«Sì, diciamolo.»
«Possiamo sperare di vedervi ancora in giro per New York a deliziarci i cuori con la bellezza che emanate?» Tuttavia Simonne fissava ampiamente Alexander, soprattutto il modo in cui la camicia vestita il suo petto e si apriva in maniera strategica, sexy ma sempre elegante.
«Ovviamente. Adesso devi perdonarci, ma il party ci aspetta.»
«Ma certo. Alla prossima.» Avevano staccato la registrazione e quando Simonne si era voltata, loro erano già lontani.
«Ti stava spogliando con gli occhi.» I flash dei fotografi erano impazziti nel vederli insieme, Alex aveva fatto in modo che Alexa facesse mezzo giro su sé stessa, piazzandosi alla sua destra e posando con lei per i fotografi, la mano sinistra posata sul suo fianco al limitare del sedere.
Si era chinato verso di lei. «E io spoglio te, con gli occhi e non solo.» Le aveva posato un bacio quasi sul collo, mandando in delirio ancora di più i fotografi che stavano raccogliendo materiale a sufficienza per riempire la stampa scandalistica per le prossime due settimane.
Lei aveva riso in maniera genuina, portando la mancina contro il viso maschile baciandolo a fior di labbra davanti a tutti. «Grazie.» Mormorato appena.
Lui aveva angolato un sorrisetto compiaciuto. «Che ti amo come un folle è giusto che lo sappiano tutti.»
Lui non poteva immaginarlo quanto queste parole avevano potuto riempire il cuore di Alexa. Poteva solo vedere quanto gli occhi le erano diventati lucidi dall'emozione e come la pelle si era screziata di rosso mossa da quel sottile imbarazzo – quello bello – che lui le provocava spesso.
Con Alexander era sempre così, un momento riusciva a farle venire le paure più profonde e destabilizzanti di questo mondo semplicemente non parlando, un momento dopo riusciva a farla sentire la donna più bella ed amata al mondo.
E, forse, per questo lo amava così tanto: lui restava sempre, anche quando lei crollava in mille pezzi e lui, quei pezzi, li raccoglieva sempre e li amava sempre uno ad uno.
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