1 ottobre 2020
Eh già, è passato un bel po' di tempo dal mio ultimo post di questo genere ma tra quarantena e tutto il resto non ho avuto modo di riflettere con calma e lucidità.
Oggi negli studentati bolognesi è giorno di arrivi e di partenze. Il ronzio scrosciante e irrompente dei trolley non lascia tregua, le porte vengono sbattute violentemente come addii o saluti irruenti, si odono voci timide e stanche, si intravedono certificati, autocertificazioni e portinai impazziti, ed ecco, poi arrivo io, tornando dalla mensa, e tutto d'un tratto mi sento una di loro, proprio come l'anno scorso se non di più.
Mi rivedo in quel lontano 1 ottobre 2019, piena di speranze e aspettative, curiosa ed entusiasta, volonterosa e grintosa verso il futuro.
Oggi, primo ottobre del 2020, in questa mia stanzetta c'è una nuova Anna. Una Anna che non vuole crearsi più aspettative né sulle persone né sulle situazioni, che non riesce a dire che andrà tutto bene perché non ci crede più, e ogni volta che le sembra di aver toccato il fondo no, non sa che nel terreno c'è una nuova crepa in cui presto cadrà. Certo che però questa nuova Anna non è solo così catastrofista, ci mancherebbe: ha raggiunto consapevolezze così forti e importanti in questi mesi che è pronta più che mai a rialzarsi, a gridare al mondo che anche lei, nel suo piccolo, ritornerà a brillare, perché ora crede in se stessa e nel proprio valore. La nuova Anna ha chi le vuole davvero bene attorno a sé, anche persone lontane ma che le sanno e le vogliono dimostrare affetto: persone che restano, insomma, e questa è la sua più immensa vittoria.
Perché sì, la nuova Anna ora sa che per lasciare certe cose alle spalle bisogna avere un cuore ben corazzato, e anche se le emozioni sono ormai custodite in un cassetto, ferite ma ben incrostate come ricordi da non buttare, lei è pronta a rimettersi in gioco e a ripartire da quel sorriso con cui aveva mosso il primo passo dentro la stanzetta da cui sta scrivendo ora.
La nuova Anna ora è pronta a voler bene, davvero, e in questo è anche più forte di prima, ma ne vorrà solo a chi davvero se lo merita. Questa promessa è una sicurezza su cui poggia i piedi, pronta per saltare sul trampolino della sua vita in cui Bologna, spiace dirlo, lascerà solo una pallida scia.
Tra un anno si torna in Friuli, pronta a ricominciare ancora, proprio come dice Arisa. ogni volta che ci torni sei una persona diversa, e spesso lo sei in positivo. Ma anche fosse in negativo, sicuramente ne trarrai un notevole insegnamento che ti porterai dentro per sempre.
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