Cap. 8 - "Fatti gli affari tuoi"
Dopo l'appuntamento tra [nome] e Bokuto passarono un po' di giorni. La giovane continuò la sua solita vita da universitaria mentre lui era concentrato sugli allenamenti in vista del campionato.
<<Su questa slide troverete la lista con i vari argomenti da studiare per il primo modulo dell'esame>> spiegò il professore indicando l'elenco proiettato sul muro alle sue spalle.
[nome] fece una foto col suo telefono alla slide e, mentre lo riponeva, diede una controllata veloce all'applicazione di messaggistica.
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CHAT (25) - STATO - CHIAMATE
Gruppo Università 🎓 (23)
[nome corso universitario] 📚 (2)
Keiji Akaashi 😐
Mamma ❤️
Bokuto Kōtarō 🦉
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Sentiva il cuore batterle a mille ogni volta che leggeva il nome di Bokuto e ripensava alla loro uscita, al suo sguardo, ai suoi gesti, alla sua voce...
<<Mi raccomando, soffermatevi su questo passaggio!>> esclamò il professore facendo ritornare [nome] dal mondo dei sogni.
La giovane scosse leggermente la testa dandosi una svegliata e ricominciò a prendere appunti.
"Chissà cosa starà facendo adesso" pensò sorridendo fra sé e sé.
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<<HEY! HEY! HEY!>>
<<Grande!!!>> esclamò un giovane ragazzo dai simpatici capelli arancioni avvicinandosi a Bokuto <<Bella schiacciata!>>
Il grigio gli sorrise dandogli una forte pacca sulla schiena.
<<Bella giocata Hinata!>>
L'allenatore, Samson Foster, iniziò a battere le mani attirando l'attenzione dei suoi giocatori che, divisi in due squadre, si stavano allenando fin dalle prime luci dell'alba.
<<Bene ragazzi, vi lascio una ventina di minuti di pausa>> spiegò l'uomo fiero della propria squadra.
Tutti tirarono un sospiro di sollievo e rilassarono i muscoli.
<<Andiamo a bere qualcosa!!!>> urlò Bokuto sprizzante di energia correndo verso gli spogliatoi seguito da Hinata e da un altro suo compagno, Oriver Barnes, altrettanto contenti.
<<In questi giorni è davvero incontenibile>> osservò ridacchiando sotto ai baffi Shūgo Meian, il capitano dei MSBY Black Jackals.
<<Già, chissà come mai>> annuì Shion Inunaki, il libero.
<<A me sembra lo stesso matto di sempre>> si intromise un altro ragazzo, Adriah Tomas.
Mentre il gruppetto si dirigeva fuori dalla palestra, dietro di loro c'era un annoiato ed assonnato Kiyoomi Sakusa che sussultò vedendo passargli di fianco Atsumu Miya, il numero 13.
<<Beh, se si parla di ragazze, chiunque sarebbe così eccitato, o sbaglio?!>>
I ragazzi si bloccarono sul posto guardando il biondo, palesemente tinto, vista la ricrescita e le sopracciglia castane.
<<Come? Una ragazza!?>> domandò Inunaki perplesso.
Ma, prima che Atsumu potesse aprir bocca, qualcuno gliela tappò letteralmente con una mano.
<<Niente, niente, filate negli spogliatoi>> esclamò Reina lanciando ai ragazzi uno sguardo glaciale che li fece schizzare via.
Liberò Atsumu dalla sua presa e lo guardò malissimo.
<<Che c'è? È un segreto?>> chiese il biondo stuzzicandola.
<<Fatti gli affari tuoi, Miya!>> lo intimò Reina.
Lui si avvicinò tremendamente alla ragazza guardandola intensamente negli occhi.
<<Che c'è di male? Siamo suoi compagni o sbaglio?>>
Reina giocherellò col suo piercing e lo spinse via: <<Non mi fido di te e lascia stare Bokuto, oppure vuoi che si metta troppo in soggezione e non riesca a giocare?>>
Atsumu fece spallucce e la squadrò dalla testa ai piedi mentre se ne tornava dall'allenatore. Il biondo raggiunse con aria compiaciuta i compagni nello spogliatoio e decise di non dire nulla. Lui infatti sapeva di Bokuto e [nome], lui e suo fratello gemello Osamu erano nel loro stesso locale quel giorno e li avevano visti insieme.
Lui, che non era uno stupido, aveva intuito che doveva esserci qualcosa tra di loro, ma non avrebbe accettato che il rendimento di un suo compagno di squadra calasse per un motivo così futile, o almeno, era futile per lui.
<<Non andate proprio d'accordo>> notò Foster mentre Reina si avvicinava a lui.
<<Lo detesto... Comunque non gliel'hai ancora detto vero?>>
L'uomo scosse la testa negativamente: <<Ancora no...>>
Reina si passò nervosamente una mano sulla rasata dietro la nuca "Chissà come la prenderanno i ragazzi"
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Per quel giorno le lezioni di [nome] finirono e, come di consueto, andò alla fermata per aspettare il pullman che l'avrebbe riportata a casa.
Aveva pensato tutto il tempo se scrivere a Bokuto oppure no, non voleva disturbarlo ma, allo stesso tempo, sentiva come un bisogno fisiologico di contattarlo.
"A quest'ora dovrebbe aver finito... Forza! Non è poi così difficile mandare un messaggio, giusto!?" pensò sedendosi su uno dei sedili del bus che, nel frattempo, era arrivato.
Afferrò il cellulare e prese un bel respiro.
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[nome] [cognome] - online
"Ciao 😊 come stai? Disturbo? 🙈"
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Bloccò velocemente lo schermo del telefono e continuò ad ascoltare musica guardando fuori dal finestrino.
Quella sera faceva abbastanza fresco ed avrebbe tanto desiderato che il ragazzo fosse lì, con lei, a prestarle la sua grande e calda giacca e, se non chiedeva troppo, anche ad abbracciarla.
Era felice, nella sua testa non c'erano più solo pensieri negativi come lo stress per l'università, la nostalgia di casa e le aspettative della sua famiglia, c'era anche Bokuto assieme al suo entusiasmo contagioso.
All'improvviso il telefono vibrò.
[nome] avrebbe voluto aspettare qualche minuto prima di rispondere ma non ci riuscì.
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Bokuto Kōtarō 🦉 - online
"Non disturbi mai e poi mai 😉 Bene, stanco morto 😅 tu?"
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"Mai e poi mai", quelle parole la colpirono dritta al cuore.
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[nome] [cognome] - online
"Bene, anche io stanca 😅"
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Nella mente della giovane balenò un'idea: e se avesse preso lei l'iniziativa quella volta?
Era agitata, solo al pensiero sentì le mani inumidirsi di sudore, però voleva tanto uscirci assieme, non aveva mai provato un'attrazione così forte per nessuno.
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[nome] [cognome] - online
"Ecco... Se sei libero, ti andrebbe di uscire uno di questi giorni?"
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Nascose il cellulare dentro la borsa spaventata e cercò di distrarsi in ogni maniera possibile. Le sembrava quasi di aver lanciato una bomba atomica quando, invece, aveva soltanto inviato un semplice messaggio.
Bokuto, che era al settimo cielo leggendo ciò che [nome] gli aveva appena chiesto, non aspettò a risponderle.
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Bokuto Kōtarō 🦉 - online
"Domani dovresti finire prima se non sbaglio, che ne dici? Ti passo a prendere all'università e ceniamo insieme da qualche parte!?"
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La giovane avvampò e strinse fra le mani il telefono.
"SI, SI E SI!" pensò entusiasta.
Inutile dire che, anche quella notte, [nome] non dormì sperando che quel fatidico domani arrivasse il prima possibile.
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