Coco

Il salotto era incredibilmente grande, con alte finestre che davano una visuale di tutta la città. Il sole cominciava a calare e dava i suoi ultimi raggi per illuminare le varie piante vicino ai divani e ai numerosi libri sugli scaffali, dando al tutto una luce rosea.
Al centro della sala da pranzo, il tavolo era già apparecchiato con una tovaglia candida che solo il diavolo provi a macchiarla, insieme a qualche giornale attaccato alle pareti e un gigantesco televisore.
"Papà, lei è Coco. L'ho conosciuta oggi al laghetto" presentò Chico.
"E io sono Matteo. Piacere di conoscerti, piccola!" disse, sfoderando il suo immancabile e abbagliante sorriso.
"Posso prendere un libro da lì? Non abbiamo libri a casa."
"Ma certo!" rispose l'omone porgendole un libricino azzurro.
"Vai pure nella tua cameretta, è la prima porta a sinistra" aggiunse poi indicando il corridoio.
Con quel piccolo tesoro tra le braccia seguì le sue indicazioni ed entrò in una stanza color fenicottero.
Il letto era rosa chiaro e aveva una piccola tenda bianca tenuta su da quattro pali dello stesso colore, e vicino alla finestrella illuminata da tramonto era situata una scrivania attrezzata di una scatola di gessetti, qualche foglio e un piccolo orsetto di peluche seduto sulla sedia.
La bambina si sedette sulle morbide coperte e aprì il libro. Storie straordinarie di famiglie non ordinarie, lesse ad alta voce.
Prese l'orsetto di peluche e lo appoggiò accanto a lei. "Tu ti chiamerai Marylin" disse, tirando fuori dalla tasca un corto filo rosa e legandoglielo al collo a mo' di fiocchetto.
"Ecco, ora sei più bella. Ti va di leggere questo libro?" sussurrò al pupazzetto.
"Mi sembra un sì. Va bene, cominciamo."
Girò la pagina vuota e iniziò a leggere.

Eccomi qua eccomi quaa

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