;;il circo della luna

..."la strada per la felicità consiste in due semplici princìpi: trovare ciò che ti interessa e che puoi fare bene, e quando l'hai trovato, metterci dentro l'anima intera - ogni brandello di energia, di ambizione e di abilità naturale che possiedi"...
-John D. Rockefeller

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NOME: Eli
si tratta di un nome maschile, עֵלִי (Eli), il cui significato viene interpretato dalle varie fonti come "ascensione", "elevazione", "oblazione", oppure "alto", "esaltato", "altezza". Questo nome, portato dal sommo sacerdote Eli, maestro di Samuele, è passato in greco come Ηλι (Eli) e in latino come Heli, ed è entrato nell'uso comune in inglese negli ambiti cristiani successivamente alla riforma protestante. In tale lingua ha sviluppato una variante, Ely. Al nome ebraico viene attribuito anche il significato di "mio Dio", da אֵלִי; questa attribuzione deriva probabilmente dall'invocazione "Elì Elì lemà sabactàni" pronunciata da Gesù sulla Croce.

Scelto dalla madre e dal padre perché speravano che il bambino arrivasse ad alte vette, a grandi traguardi, e raggiungesse tutti i suoi sogni. Non è mai stato tenuto segreto ciò: ogni volta che Eli chiedeva il perché del suo nome i genitori non erano timidi, gli spiegavano i loro auguri ed auspici, ed in un certo senso, quindi, anche gli obblighi e le grandi speranze che il ragazzo si sarebbe dovuto portare sulla schiena per il resto della sua vita.
La madre ed il padre non lo hanno mai guardato con desideri tossici, nonostante ciò Eli vede nel significato del suo nome come una profezia da fare avverare a tutti i costi, per non deludere le persone che gli hanno dato vita.
Normalmente va fiero del suo nome, non ha paura ad urlarlo e a farsi riconoscere, è ciò di cui più caro ha; però, di tanto in tanto, quando sbaglia o crolla, quando non riesce a mantenere la 'promessa' stipulata alla nascita, la frustrazione prende il sopravvento ed il nome Eli diventa quasi una maledizione.

COGNOME: Jones
Jones è un cognome patronimico, che significa figlio di John, o Johan o Jone; come prima scritto e pronunciato, sia maschile che femminile. Nel XIII e XIV secolo Johan rappresentava sia Johannes che Johanna. Essendo questo imbarazzante, il maschile ha preso la forma di John (Jon), il femminile di Joan (Jone).

SOPRANNOME: papilio, el
papilio
dal latino, significa "farfalla". Chiamato così da quando è un bimbo: sin dai suoi primi veri spettacoli (quelli in circhi più seri, che non si presentavano in paesini sperduti dove l'unico spettatore era lo stravolto e stanco allevatore di pecore) Eli si è dimostrato un incredibile acrobata, capace di portare a termine salti e voli con una leggerezza mai vista ed una tecnica a dir poco magistrale. Questo non tanto per via del suo talento, che sicuramente non gli manca, ma piuttosto per l'impegno e l'esercizio che ha impiegato sin da tenera età.
Ancora oggi, dopo la sua famosa caduta, viene conosciuto da tutti così, come papilio, anche se forse viene visto con sguardo più sbeffeggiante che prima, con occhi guizzanti che esaminano ogni suo movimento, affamati di vederlo fallire un'altra volta, assetati di vedergli commettere un minimo errore. Forse si immagina tutto, forse è tutto nella sua testa, o forse gli occhi sono sul serio tutti puntati su di lui, pronti a fissarlo e a fremere al primo imprevisto.

el
perché il nome del ragazzo non era già abbastanza corto, ed ai genitori serviva qualcosa di più breve per poterlo chiamare in meno tempo! Non gli piace affatto essere chiamato così, insomma sembra un nome da donna, e poi non ha un'utilità. Non gli sta troppo simpatico anche perché, dopo che sua madre e suo padre avevano iniziato ad usarlo, ogni volta che cambiavano circo tutti i componenti finivano per chiamarlo anche loro con quel soprannome. Che senso aveva? Si toglieva una semplice lettera, non si aveva alcun vantaggio!
Ora che non lo sente da tanto gli manca un po', davvero poco però. Non gli piace ammetterlo, ma darebbe di tutto per poter sentire la voce dolce della madre richiamarlo in questa maniera.

DATA DI NASCITA ED ETA': 27 anni
Eli ha 27 anni, nonostante ne dimostri soltanto 21 per via del morso di un vampiro. Nato il 30 luglio, è del segno zodiacale del leone, anche se se lo chiedeste a lui, di che segno sia, non ne avrebbe la più pallida idea. Ai suoi genitori di quelle cose non gli era mai interessato, quindi perché dovrebbe importare a lui? Lo zodiaco non lo eccita minimamente, se proprio lo deve ammettere pensa che sia una stupidata, insomma le stelle non possono mica decidere la personalità di una persona o il suo destino! Il futuro e la vita delle persone stanno in mano a loro stesse, le scelte sono loro, sta a loro dare il massimo e prendersi il loro posto nel mondo.

CREATURA: vampiro
Eli è un vampiro. Non si ricorda molto bene come sia accaduto, come lo sia diventato, tutto ciò che sa è che era in fin di vita, e che quindi una vampira, Dalal, lo ha morsicato per evitargli la morte. Un fatto successo qualche anno addietro, ma che Eli non è ancora riuscito pienamente ad accettare, e che lo ha addirittura portato ad abbandonare la sua stessa famiglia. Non si sarebbe mai immaginato vampiro, e sicuramente non se lo sarebbe mai augurato, in un certo senso gli ha rovinato i piani, lo ha portato lontano dalla perfezione, lo ha fatto cadere.
Delle altre creature, in linea generale, se ne infischia. È un mondo ancora relativamente nuovo per lui, nonostante siano passati quasi sei anni Eli non riesce ad accettare del tutto l'esistenza di creature del genere. Sotto sotto un po' le odia, le disdegna, ma cerca di nascondere ed ignorare questi sentimenti che con tutta probabilità nascono dal suo stesso disprezzo verso di sé.

NAZIONALITA': canadese
Nato in un piccolo paesino del Canada, non sa neanche lui dove esattamente, visto che i suoi genitori erano soliti viaggiare per la nazione con il loro circo e non prestavano troppa attenzione a dove si trovassero. In ogni caso non ritiene importante questo dato, anche sapendo in quale parte del Canada fosse esattamente nato lui non si sentirebbe mai natio di lì: non ha un vero e proprio posto sulla cartina, è un circense d'altronde, è normale per lui cambiare città ogni settimana.

RUOLO: artista
Eli nel circo è un artista, più precisamente un acrobata.
Un mestiere che ricopre da quando è piccolo, ormai è più che capace di fare ciò che fa, ed è sicuro, molto sicuro, delle sue abilità. Non gli è mai capitato di sbagliare, mai...a meno che non contiamo quella volta, a vent'anni, ma Eli cerca di non pensarci troppo a quell'episodio, anche se ne è inevitabilmente tormentato e gli torna in testa nei momenti meno opportuni, solitamente proprio quando è sul palco a fare qualche acrobazia, non importa quanto difficile o facile essa sia.

ASPETTO: Hayden Christensen

Decisamente un bel ragazzo, è oggettivo, ma dal modo in cui si concia non molti lo troverebbero rassicurante. Qualche anno fa, prima del morso, quando ancora stava con i suoi genitori, non era affatto com'è ora. Nessun piercing, nessun tatuaggio, niente capelli tinti di nero e assolutamente nessun vestito dallo stile 'trasgressivo', che veste ora. No, Eli era un ragazzo che ci teneva a sembrare un minimo onesto e gentile, un figlio perfetto ed educato: aveva una chioma bionda che gli toccava leggermente le spalle, vestiva camice candide e morbide, un viso angelico e di trucco soltanto qualche macchiolina di fondotinta e cipria.
Adesso sembra irriconoscibile, e probabilmente è proprio questo il suo intento. Non vuole di certo essere riconosciuto dai suoi genitori, insomma è un vampiro ora, se ne vergogna e non pensa lo vorrebbero più vedere. In più se deve essere onesto lo stile che aveva prima lo ha stancato, e di sicuro non lo rappresenta più: non è più perfetto, non è più un angelo, non è più onesto, e sicuramente non è più educato e gentile (non che lo sia mai stato, erano tutte apparenze quelle che cercava di mantenere prima).

Si è tagliato i capelli, se li è tinti di nero, si è fatto qualche piercing e qualche tatuaggio, tutto per diventare l'antitesi del suo vecchio sé.
Uno dei lati positivi è che ora almeno non deve più spendere una fortuna per comprarsi dei vestiti eleganti, gli indumenti trasandati che ha ora non sono venduti a tanto ed ora si può permettere qualche pasto in più.
Solitamente va in giro con del trucco sugli occhi, quando ha voglia e tempo di sgattaiolare nella stanza delle persone del trucco e parrucco per rubarlo, in ogni caso non è niente di troppo forte! Solo dell'ombretto nero sulla palpebra, assolutamente sobrio.

CARATTERE:
Eli non è di certo un chiacchierone loquace che non fa altro che parlare, parlare e parlare, è piuttosto l'opposto: abbastanza silenzioso e chiuso, guarda tutti con sguardo giudicante e delle labbra quasi increspate, l'unico luogo dove si lascia all'irrequietezza è la sua mente, dove analizza con attenzione e minuzia tutto ciò che si para davanti agli occhi o che gli passa per le orecchie, pronto a vederci dentro fantasie e preoccupazioni che nella realtà non esistono. Quelle poche volte che parla è per fare qualche battuta sarcastica, solitamente di cattivo gusto e poco sensibile, che gli fa guadagnare delle occhiate poco amichevoli da quelli intorno a lui. Non c'è da stupirsi che l'unica lingua che lui sappia parlare sia proprio quella dell'ironia, dopo ciò che gli è successo, dopo la caduta che ha fatto (fisicamente e non), non gli resta altro che ridere e cercare di sdrammatizzare su tutto ciò che gli accade.
È apparentemente un giovane sicuro di sé ed un tantino egocentrico, che non esita a farsi vedere e a stare al centro dell'attenzione per mostrarsi, se si va sotto la superficie però si può capire che si vanta per non mostrare i suoi dubbi, le sue debolezze, e per convincere sé stesso più che gli altri.

Persona aggressiva ed impetuosa, nonostante pensi davvero troppo a ciò che gli accade non si può dire che ponga la stessa attenzione a ciò che deve dire o fare, visto che la prima cosa che gli passa per la testa diventa realtà: non capita di rado che, in seguito a situazioni che non gli piacciono troppo o dove non gli viene portato rispetto lui finisca per sbottare e lasciarsi guidare dai sentimenti del momento, finendo qualche volta in risse. Insomma, Eli, nonostante la sua natura silenziosa e poco estroversa, non è uno che di fronte alle ingiustizie se ne sta zitto.
Ha difficoltà a contenersi, ed il più delle volte ciò lo porta a dire o fare qualcosa di inappropriato, che gli fa perdere opportunità importanti o che comunque non gli migliora la vita, ecco.
Nonostante di primo acchito possa sembrare maleducato e forse un tantino volgare, Eli è in realtà abbastanza gentile, non ha problemi a fare favori alle altre persone, o ad aiutare chi ha bisogno; è certo però che sta ben attento a non farsi usare e sfruttare dagli altri.

Ha un senso di meraviglia e di sorpresa tipico di un bambino, ogni volta che visita un posto nuovo, che vede qualcosa di strano o mai visto prima, le sue labbra si aprono, i suoi piedi si fermano ed i suoi occhi prendono a luccicare. Non provate a trascinarlo via! Non vi ascolterà minimamente, anzi potrebbe mandare un'occhiataccia nella vostra direzione, senza muoversi finché non lo ritiene il momento o non si stanca.
E' una persona ordinata, a cui piace tenere tutto pulito e composto: il suo aspetto attuale potrebbe suggerire il contrario, ma le cose fuori posto lo irritano, e se vede anche solo un granello di polvere lo deve assolutamente soffiare via. 

È una persona senz'altro competitiva e ambiziosa, vuole essere il migliore, come d'altronde tutte le altre persone dentro un circo; per questo vuole sempre migliorarsi, se un esercizio gli esce perfetto non va bene comunque, potrebbe uscirgli molto meglio! L'allenamento non per niente è ciò che occupa la maggior parte del suo tempo, se per qualche motivo è costretto a saltarlo va in crisi e la giornata è rovinata. Pone alti standard a cui deve assolutamente arrivare, e certe volte questi standard sono posti così in alto che non riesce nemmeno lui a raggiungerli, cadendo così dal suo ideale di perfezione.
È capace di arrivare all'esaustione pur di essere la migliore versione di sé stesso, e quando non riesce e arriva al limite finisce per essere fin troppo duro, distruggendosi sempre di più finché non crolla: potrebbe portare a termine un'esibizione magnifica e spettacolare, ma se per qualche assurdo motivo Eli non ne è soddisfatto allora si punirà.

È un ragazzo rigido e con poca creatività, si limita a seguire le regole in modo rigoroso e perfetto, perfezionando sempre di più le sue tecniche, così da poter essere oggettivamente il migliore, perdendo però i sentimenti e l'estrosità per strada. Non sa bene in che modo dovrebbe unire la sua parte più emotiva con quella più tecnica, i suoi genitori gli ripetevano che un modo prima o poi l'avrebbe dovuto trovare se aveva intenzione di arrivare in alto ed al successo, ma Eli non li ha mai ascoltati, pensando che seguire la ragione soltanto fosse la via più giusta.

STORIA:
La vita di Eli è sempre stata felice...circa.
Nato in una calda giornata di luglio, in un paesino di cui i suoi non hanno mai ricordato il nome. Fin da quando era piccolo è stato addestrato e allenato per diventare un acrobata, proprio come sua madre e suo padre. All'età di cinque anni ha fatto il suo primo spettacolo, e da all'ora non si è più fermato. Gli applausi del pubblico, le urla estasiate, l'emozione, la soddisfazione, persino l'ansia, erano tutte come delle droghe per lui, erano ciò che lo spingevano a salire sul palco ad ogni evento.
L'allenamento era duro, non aveva mai tempo per giocare con gli altri bambini, per parlare con gli altri artisti del circo, non tanto perché i suoi genitori non glielo permettessero, ma perché Eli non credeva di poter concedersi un attimo di pausa. Voleva essere il migliore, voleva essere riconosciuto, voleva la fama e l'emozione del pubblico.

Nella scalata verso il successo però è impossibile non cadere, questo Eli lo capì troppo tardi.
Sbagliò, appoggiò il piede male, un errore semplice che avrebbe potuto benissimo evitare, se solo non si fosse allenato fino allo sfinimento per tutta la settimana prima dello spettacolo. Il pubblico non applaudì, o meglio, applaudì, sì, ma non fu un applauso genuino, era forzato, e in mezzo al frastuono al ragazzo parse di sentire pure dei fischi. Forse era stata la sua immaginazione, o forse c'erano stati per davvero, fatto stava che tutto ciò lo portò inevitabilmente ad avere una crisi. Non era abbastanza bravo? Non si era allenato quanto bastava? Non ci aveva messo impegno? O forse non aveva talento? Le risposte alle sue domande non le trovò, nessuno poteva dargliele, e lui si dovette limitare a fare congetture, perché per quanto si credesse superiore lui non era di certo la voce della verità. Sconsolato finì in un bar, non perché si volesse ubriacare sia chiaro, Eli non potrebbe mai contaminare il suo fisico perfetto ("il mio corpo è come un tempio" diceva agli altri artisti del circo ogni volta che questi lo invitavano a festeggiare con una birra), ma perché in preda al nervoso e alla rabbia si era allontanato dal circo, con in mente l'idea di farsi una camminata così da sbollire e avere la mente più chiara, trovandosi in questa maniera in un quartiere che di sicuro non sembrava aver proprio niente. Credeva che nei locali sarebbe stato più tranquillo, ma così non fu. Scoppiò una rissa proprio due minuti dopo che era entrato. Quella non era proprio giornata. In qualche modo ci si ritrovò dentro, come il resto delle persone all'interno del bar d'altronde, e in un men che non si dica dovette iniziare a dare pugni a destra e a manca per difendersi un minimo. Era in uno stato così euforico che si accorse troppo tardi di essere stato accoltellato allo stomaco e che la sua camicia prima candida si era ora tinta di scarlatto.
Sul serio stava per morire in quella maniera? Per via di una rissa in un bar? Dopo aver commesso l'errore più grave della sua carriera ed essere caduto? Dopo lo spettacolo più disastroso della sua vita?
Una parte di lui non voleva, insomma si era impegnato così tanto, aveva sacrificato tutto, soltanto per inseguire un sogno che adesso non sarebbe mai riuscito a fare avverare; l'altra invece si voleva abbandonare, si voleva arrendere, ed era una sensazione nuova per Eli, perché non gli era mai capitato di voler mollare tutto.
In ogni caso, la scelta di vivere o morire non fu sua, visto che si risvegliò la mattina dopo come nuovo e con davanti una tipa che non aveva mai visto prima. Fu uno shock. Innanzitutto perché come cavolo facevano ad esistere i vampiri? Pensava fossero delle leggende! Non è che ne aveva già incontrati alcuni e non se ne era accorto? Gli venivano i brividi al solo pensiero; in secondo luogo perché da quanto gli aveva raccontato la ragazza strana anche lui era uno di loro adesso. Se solo non fosse stato immortale si sarebbe buttato giù dal palazzo più alto nelle vicinanze. Non solo aveva mandato in fumo la propria carriera (esagerazione, Eli è drammatico), ma era pure diventato un vampiro! Come si sarebbe nutrito? Non aveva intenzione di iniziare a bere sangue, gli faceva schifo la sola vista di quel liquido rosso. In più cosa sarebbe successo se qualcuno lo avesse scoperto? Era nuovo a quella vita, non poteva di certo tornare dai suoi genitori e spiegargli tutto, lo avrebbero consegnato alla polizia o all'ospedale psichiatrico. Qual era l'alternativa però? Iniziare a viaggiare con la vampira che l'aveva morso? Non se ne parlava, quella lì lui non la voleva più vedere. Peccato che la ragazza non sembrava volersene andare, a quanto diceva non poteva lasciarlo da solo, forse si sentiva in colpa, oppure aveva semplicemente paura che combinasse casini.
Così adesso, dopo anni passati a cambiare circo, sono riusciti a trovarne uno dove non devono più mantenere segreta la loro identità, e dove Eli può sentirsi un po' meno strambo e un po' più normale.


CURIOSITA':
Ad Eli piace fare dei bagni lunghi e rilassanti, buffo visto che per ovvie ragioni sono rare le occasioni in cui riesce a godersene uno: sempre in viaggio con il circo. Qualche volta però gli è capitato di fermarsi in qualche camera d'albergo, pagata con i pochi soldi racimolati, soltanto per accendere l'acqua e adagiarsi nella vasca

Il giovane ha una voce bassa quando parla, a meno che non si impegni per alzarla e non ci presti particolare attenzione. Viene sempre ripreso per ciò,  "Eli alza la voce" oppure "Eli non ti capisce nessuno", e per fortuna che non ha avuto un'istruzione a scuola, perché altrimenti sarebbe stato ancora peggio. Gli dà abbastanza fastidio sentire le persone lamentarsi per la sua bassa voce ogni tre per due, forse il problema non è lui ma le orecchie altrui.

Eli è ossessionato dal tè. Il suo preferito è ovviamente quello al limone, aspro e dolce al punto giusto; quello alla pesca non gli dispiace, ma dopo averlo bevuto per mesi da piccolo adesso si ritrova quasi ad odiarlo, il sapore gli ricorda la sua infanzia e ciò lo fa sia innervosire che intristire. E' rimasto traumatizzato quando una volta, in una città nuova, ha ordinato in un bar un bicchiere di tè al limone ed il barista gli ha messo davanti un tè con la bustina d'infuso. Se avesse voluto quella robaccia lì l'avrebbe detto direttamente! No, il ragazzo voleva il tè ultra zuccherato e chimico, mica quella roba salutare!

Oltre a spendere il proprio tempo ad allenarsi, e allenarsi, e allenarsi ancora, certe volte si diletta a suonare la chitarra elettrica. Non è di certo Jimi Hendrix, ma non è nemmeno cattivo.
La suona da quando è piccolo, i suoi genitori gliel'avevano regalata perché "Eli, non è salutare allenarsi dodici ore al giorno, devi trovarti qualche altro hobby". Ancora oggi la usa, la sua vecchia chitarra elettrica che ormai ha quasi 20 anni. Si è rotta innumerevoli volte ma Eli è fin troppo ostinato per lasciarla morire, la ripara in ogni singola occasione. Solitamente la suona prima di uno spettacolo, o anche direttamente dopo, per scaricare la tensione e rilassarsi.


ARMI: coltellino svizzero
Non che lo necessiti, insomma è un vampiro, se non riesce a difendersi con le sue abilità allora dubito ce la farebbe con un minuscolo coltellino svizzero. In ogni caso, ormai il motivo per cui se lo porta dietro non è più pratico, ma sentimentale: sono stati i genitori a darglielo, ed al giorno d'oggi questo coltellino è una delle ultime cose che ad Eli ricorda la mamma ed il papà. Non se ne stacca mai, soltanto per gli spettacoli, e anche lì se ne divide a malincuore, non vorrebbe mai perderlo e non trovarlo più.

RELAZIONI:

Tiresia Tepes | Hikari1264
Del presentatore Eli non si è fatto nessuna idea particolare, fatta eccezione per qualche conversazione di circostanza i due non hanno mai parlato molto. Non che al ragazzo dispiaccia, per quanto per lui sia importante il giudizio dell'uomo di conoscerlo non ne ha il minimo interesse, è rilevante solo per via del suo ruolo da presentatore, non per la persona che è.

Dalal Latif | Serahhhhhaaaa
Amici, niente di più niente di meno. Eli si è sforzato a voler bene alla ragazza, a starle accanto, ma trova la loro relazione ancora abbastanza difficile da navigare. Non la odia, o almeno pensa di non odiarla, nonostante non sia del tutto sicuro di averla perdonata. L'ha trasformato in vampiro, forse da parte della ragazza è stato un atto di gentilezza, ma per Eli è stata quasi una maledizione.

GENERE, PRONOMI, ORIENTAMENTO SESSUALE E ROMANTICO:
cisgender, he/him
Il termine cissessualità (in inglese cisgender, a sua volta italianizzato in cisgenere) indica le persone la cui identità di genere corrisponde al genere e al sesso biologico alla nascita.

Eli è cisgender ed utilizza i pronomi maschili. Non lo ha mai messo in dubbio, non gli è mai minimamente passato per la testa di farlo, è sicuro di ciò che è.

bisessuale biromantico
La bisessualità è un orientamento sessuale che comporta l'attrazione emozionale, romantica e/o sessuale verso entrambi i sessi, oppure verso più generi, con o senza preferenze. Si tratta di un termine ombrello.

Eli è bisessuale, con una preferenza per i ragazzi.
Non gli ci è voluto molto per arrivarci, insomma a quindici anni gli piaceva sia il lanciatore di coltelli che faceva lo spettacolo prima di lui, che l'altra acrobata con cui lavorava.
In ogni caso la sua sessualità non è mai stata un problema per lui, ha sempre avuto ben altro a cui pensare, come l'allenamento e gli spettacoli.
Gli piacciono sia i ragazzi che le ragazze, a meno che non volesse avere una crisi per una cosa così futile allora si doveva mettere il cuore in pace ed accettarlo, cosa che ha ovviamente fatto.
Le relazioni non sono affatto per lui poi, quindi il problema proprio non si pone, è sposato con il suo mestiere da acrobata e niente lo potrebbe mai distrarre.

NOTE: scusa il ritardo! spero vada bene. la storia è un riassuntino, come hai chiesto tu, ma l'amplierò nelle prossime settimane.

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