Capitolo 50 - Cortesia tra colleghi

Brycen si lasciò cadere sul divano, accasciandosi tra i cuscini arcobaleno. Chiuse gli occhi e massaggiò le palpebre e la fronte in un lento respiro. La luce del lampadario a Sihir era insopportabile. Avere l'illuminazione posta in alto rischiarava meglio la stanza, ma rimpiangeva la possibilità di regolare l'intensità delle Pietre incastonate.

«Non è andata bene.» Chloe si avvicinò in uno strisciare di ciabatte.

Brycen la scrutò sotto la mano. Jessica non aveva ancora annullato l'effetto di Chromaster, perciò Chloe lo fissava con occhi azzurro brillante che non reggevano il confronto con quelli neri di cui si era innamorato. Teneva i capelli raccolti in una crocchia alta e indossava un abito corto dal taglio dritto, una tenuta così casalinga da alleggerire il suo malumore. Era bello vederla così a suo agio tra le mura di casa sua. Brycen non aveva fatto altro che consegnarle una copia delle chiavi, ma Chloe trascorreva lì così tanto tempo che era come se vivessero insieme.

«Non è andata affatto.»

Chloe gli fu subito accanto, stringendogli la mano mentre sedeva al suo fianco. «È peggio di quanto aveva detto Sabrina, Drumainn si rifiuta persino di ascoltarmi. Ritiene che un professore di lingua non abbia il diritto di approcciarsi a simili argomenti, e tutto questo senza neanche permettermi di spiegare di cosa sto parlando.»

«Ma è assurdo! Che importanza ha la tua professione?» si lamentò Chloe. «Ti sei rivolto a lui perché hai bisogno del parere di un esperto, non certo perché ti stai spacciando per tale.»

«Ho cercato di farglielo capire, ma Drumainn è irremovibile. »

«E se gli offrissi un pagamento per il suo consulto? Magari avere una ricompensa lo renderà più propenso ad ascoltarti.»

«Ci ho già provato, ma è scoppiato a ridere. Sostiene che sia una perdita di tempo poiché, cito, voi zimei siete rimasti indietro di almeno un millennio

«Che stronzo. Non può scacciarti in questo modo, non è giusto, non te lo meriti. Cosa ti ha detto esattamente? Magari ha lasciato aperto uno spiraglio che possiamo sfruttare per fargli cambiare idea.»

«Non credo sia possibile, era fermo nella sua decisione.» Brycen gettò la testa all'indietro, trovando appoggio per la nuca nel morbido schienale del divano. Se confrontato al tripudio di giallo e blu della sua camera a Kholod, il bianco di quel salotto risultava vuoto, disorientante. I soffitti zimei erano pacchiani, di una saturazione soffocante, ma c'erano volte in cui percorrere con lo sguardo i familiari ghirigori gli permetteva di focalizzare meglio i suoi pensieri. Adesso, invece, lasciava vagare gli occhi da un capo all'altro e ogni ragionamento sembrava sfuggirgli. «La colpa è mia. Non dovrei essere così frustrato dal suo rifiuto, sono stato sciocco a non tenere in considerazione la possibilità che decidesse di non offrirmi il suo tempo. D'altronde non mi deve nulla.»

«Vero, ma poteva evitare di riderti in faccia e insultare il tuo mestiere e la tua nazionalità» sbottò Chloe, accigliata. «Non discolparlo, non ci si comporta in questo modo. Avrebbe potuto rifiutare senza offenderti.»

«Non ha importanza, è andata come andata. La delusione mi passerà. Troverò qualcun altro a cui sottoporre le mie teorie sul lato scientifico.»

«No, amore, aspetta. Non arrenderti con Drumainn così facilmente, non è ancora detta l'ultima parola. Dobbiamo solo capire come stuzzicare la sua curiosità.»

«Rischiamo di indispettirlo ulteriormente, e non posso costringerlo a darmi ascolto.»

«Costringerlo no, ma convincerlo sì» disse Chloe. Forse era solo per via del colore chiaro, ma il suo sguardo era più tagliente del solito. Non solo determinato ma pericoloso. Non vedeva l'ora che Jessica riportasse i suoi occhi alla normalità.

«Tesoro, so quanto tutto questo sia importante per te.» Chloe gli accarezzò il viso, poi affondò le dita tra i capelli sciolti. «Hai lavorato a quel saggio per mesi, senza considerare tutti gli anni che hai trascorso a studiare, raccogliere informazioni e formulare teorie. Ora che sei finalmente riuscito a mettere a punto qualcosa di concreto, non puoi lasciarti frenare da un rifiuto. Devi giocare tutte le carte a tua disposizione.»

«Non mi sto lasciando frenare, semplicemente non credo che valga la pena insistere con lui se posso valutare altre alternative. Drumainn non è l'unico genetista a Methap.»

«Ma è un luminare nel suo campo e ottenere il suo supporto potrebbe aprire molte più porte rispetto ad altri. Altri di cui non abbiamo neanche un nome, mentre per Drumainn hai ancora l'aggancio dell'Accademia per incontrarlo. Io dico che vale la pena fare almeno un secondo tentativo, magari sei stato solo sfortunato e l'hai beccato in una giornata no, chi può dirlo?»

Brycen sospirò. «Non lo so, Chloe. Non saprei neanche come approcciarlo, considerato com'è andato il nostro incontro quest'oggi. Cos'altro dovrei dirgli?»

«Che ne dici se ti accompagnassi io?» Chloe sfoggiò un sorriso radioso e si sedette sulle sue gambe, circondandogli il collo con le braccia. «Posso aiutarti, sai che sono brava in questo genere di cose. Tu spesso sei fin troppo educato, scommetto che non hai insistito nemmeno un po'.»

Brycen distolse lo sguardo. «Non mi piace farlo.»

«Ma devi, tesoro.» Chloe gli sfiorò il viso, invogliandolo a incrociare il suo sguardo. «È nel tuo interesse, a volte devi tirare fuori gli artigli per ottenere ciò che vuoi. Hai qualcosa di potenzialmente rivoluzionario tra le mani, stai sfidando quasi due millenni di convinzioni zimee, perciò devi puntare in alto e giocarti il tutto per tutto. Alle alternative ci penseremo quando davvero non avremo più opzioni, d'accordo?»

Chloe gli sorrise, carica di un'energia che neppure il pessimismo di Brycen riusciva a spegnere. Se non fosse stato per lei, non sarebbe neanche riuscito a concludere quel saggio: sarebbe rimasto un insieme di ragionamenti sparsi, connessioni spiegate a metà e teorie confusionarie. Se non fosse stato per lei, non avrebbe trovato il coraggio di parlarne a Louis e Sabrina, figuriamoci valutare l'idea di scomodare Drumainn.

«D'accordo» cedette, chinandosi per baciarla.

Aveva fatto grandi passi avanti da quando l'aveva conosciuta, ma non era ancora arrivato il momento di fermarsi.



Trovarono Maxwell Drumainn in sala docenti, chino sul suo quotidiano. Una folta barba e capelli ingrigiti circondavano un viso tondo, con piccoli occhi nascosti dietro occhiali dalle lenti spesse.

«Professor Drumainn.»

Il genetista si irrigidì. «No.»

«Ma non ho—»

«Ho detto no.» Drumainn chiuse il giornale e lo sistemò sotto il braccio, spingendo all'indietro la sedia. «Siano lodati gli astri, non si può neanche leggere in pace. E dire che mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro.»

«Ascolti, vi assicuro che la mia intenzione non è quella di infastidirvi, ma—»

«E allora non lo faccia.» Gli puntò un indice contro, aggirandolo per raggiungere l'uscita. «Lo ripeterò solo un'altra volta, mi lasci in pace o prenderò provvedimenti.»

«Professor Drumainn, la prego, non c'è bisogno di essere così ostile» si intromise Chloe, addolcendo il tono. Scivolò subito di fronte alla porta, facendo ondeggiare la corta gonna rosa a balze. «Non chiediamo altro che un po' del vostro tempo, le assicuro che non serviranno più di cinque minuti. Il tempo di un ammazzacaffè, se lo gradisce.»

«E lei chi è, il supporto morale?» Drumainn schioccò la lingua contro il palato. «Cercherò di espormi in modo più comprensibile ad entrambi. Che siano cinque giorni o cinque minuti, non ho intenzione di sprecare il mio tempo per ascoltare baggianate amatoriali prive di fondamento. Tornate quando avrete quantomeno una conoscenza accettabile di ciò che state trattando.»

Superò Chloe e si precipitò in corridoio. Lei strinse gli occhi in uno sguardo che sarebbe stato capace di incenerirlo, poi gli corse dietro.

Brycen immaginò di afferrarla per un braccio per fermarla, invogliandola di lasciar perdere, ribadendo che avevano già fatto il possibile e andava bene così. Battere in ritirata era la reazione che la sua indole gli aveva sempre suggerito – perciò decise di ignorarla.

«Professor Drumainn! Le posso assicurare che sono ipotesi verosimili» gli gridò dietro, seguendolo lungo gli stretti corridoi dell'Accademia. «Ho dedicato gli ultimi sei mesi nella formulazione di questa ipotesi, proprio per assicurarmi che non fosse priva di fondamento. È vero che non possiedo le vostre conoscenze in ambito scientifico, ma mi occupo dello studio dei Naru da molti anni. Ne ho trascorsi altrettanti nello studio del beyledismo e nell'analisi della vita della Santa Velaj, e sebbene non sia un genetista ho consultato persone fidate che possono vantare studi sull'argomento.»

«Persone fidate!» lo schernì Drumainn senza fermarsi. «Allora non c'è alcun dubbio, deve trattarsi di verità inconfutabile e assoluta.»

«Se pensassi questo, non avrei necessità di ottenere le vostre attenzioni.»

Brycen sfruttò il vantaggio delle lunghe gambe per superarlo, tagliandogli la strada dopo una svolta. Drumainn sbuffò nel vedersi costretto a frenare il passo, lanciandogli l'ennesima occhiataccia che Brycen si costrinse a ignorare. Frugò all'interno della tracolla per tirar fuori una copia del suo saggio, un insieme di fogli racchiusi in una semplice rilegatura jiyana.

«Vorrei sottoporle le mie teorie per avere un parere esperto, e se insisto è perché credo che siano quantomeno meritevoli di un'esaminazione.»

«Conceda al Professor Metsiz quantomeno il tempo di spiegare» aggiunse Chloe, affiancandolo. «Se dopo penserà ancora che si tratti di una stupidaggine, toglieremo il disturbo.»

«Sapete quante richieste simili ho ricevuto?» sputò fuori Drumainn. «Hedea è piena di aspiranti Norbait. Credono tutti di poter completare il suo lavoro, di aver compreso il segreto per creare Glitza e altre innumerevoli e strampalate teorie.»

«Questo non ha a che fare con il lavoro di Norbait, se non marginalmente» spiegò Brycen. «Mi ricollego a lui solo per quanto riguarda la scoperta del Gene 570, in quanto—»

«Lo ripeto per l'ultima volta, giovane: non mi interessa. Trovi qualcun altro che abbia voglia di assecondarla e la smetta di importunarmi, una buona volta.»

Drumainn lo superò di nuovo. Lo squadrò da capo a piedi, liberò un ultimo sbuffo e si voltò, allontanandosi a lunghe falcate.

«Mi dispiace, Brycen.» Chloe gli strinse la mano, ma il suo sguardo puntava ancora la schiena di Drumainn e la sua voce era alta. «Mi aspettavo fosse più disponibile, Zoe ne ha parlato così bene.»

"Zoe?"

Drumainn fermò il passo e si voltò. «Cos'avete detto?»

«Zoe Galati. È una mia conoscente, non lo sapeva? Abbiamo chiacchierato un po' del suo caro professore di genetica.» Chloe lasciò la mano di Brycen e avanzò verso Drumainn, che la fissava con occhi sgranati. «Oh, naturalmente in confidenza. Non si preoccupi, ha speso solo belle parole per lei. Non fa altro che vantarsi di quanti bei regali ha ricevuto, dei locali in cui l'ha portata, di come sia gentile il suo Maxie...»

La voce si addolcì a quel nomignolo, ma lo sguardo si fece più affilato. Drumainn impallidì, ispezionando il corridoio con occhiate nervose. Stuzzicare la sua curiosità, aveva detto Chloe. Di certo aveva raggiunto lo scopo, ma di cosa stava parlando?

Drumainn deglutì, allentando il colletto della camicia. «Se decidessi di leggere il saggio...»

«Gliene saremo infinitamente grati» completò Chloe, sfoggiando un sorriso radioso. «Brycen ha solo bisogno di un consulto, non le chiede altro. Una sciocchezza, davvero. Se volesse fargli questo favore, sa, come cortesia tra colleghi...»

«Una cortesia tra colleghi» ripetè Drumainn, sbuffando una risata nervosa. Strappò il saggio dalle mani di Brycen senza degnarlo di uno sguardo, tenendo gli occhi fissi su Chloe. «Penso di riuscire a ritagliarmi il tempo necessario, dopotutto. Posso contare sulla vostra discrezione?»

«Ma certo» disse lei, melliflua. «Come ho detto, in confidenza.»

Drumainn rivolse alla coppia un cenno di saluto e diede loro le spalle, allontanandosi con passo pesante. Quando svanì dietro la svolta del corridoio, Chloe si voltò con un ampio sorriso, e quella felicità così innocente e genuina strideva come rebbi di una forchetta contro la ceramica.

«È fatta!» trillò, gettando le braccia al collo di Brycen.

Si alzò sulle punte per baciarlo, ma lui non ricambiò. L'afferrò dalle spalle per allontanarla, sentendo agitarsi lo stomaco mentre la guardava. I suoi occhi erano di nuovo neri, eppure fino a un'attimo prima sembravano quelli di un'altra persona.

«Chloe, cos'era quello?»

«Che intendi?» lei sbuffò una risata leggera – finta. Chloe non era così ingenua da non comprendere quel collegamento.

«L'hai minacciato.»

«Gli ho solo fatto presente che ero al corrente di una certa informazione, nient'altro.»

«Era implicito. Suonava come: se non leggi il saggio, avviserò l'Accademia e tua moglie della tua relazione con Zoe.»

«Però non ho mai detto nulla del genere.» Il sorriso di Chloe assunse di nuovo quella sfumatura ambigua. Era falso, e al tempo stesso anche vero. «Non ho detto che avevo intenzione di farlo sapere a qualcuno, e non neppure ho nominato il saggio finché non lo ha fatto lui. Io non gli ho imposto nulla, Drumainn ha preso la decisione di sua iniziativa. Quello che potrebbe o non potrebbe aver supposto non è affar mio.»

«E dovrei credere che hai casualmente ricordato di conoscere la sua amante, e che per pura coincidenza l'hai nominata dopo il suo rifiuto?» Brycen indurì lo sguardo, chinandosi per sibilare quelle parole davanti al suo viso. «Hai volutamente lasciato intendere che ci sarebbero state delle ripercussioni, non fingere il contrario. Esplicito o no, è un ricatto in piena regola.»

Chloe si accigliò. Schioccò la lingua contro il palato in uno sbuffo incredulo, e incrociò le braccia al petto. «E quando hai detto che saresti sceso in piazza se la tua famiglia non ti avesse dato ascolto? Quello cos'era?»

«Avrebbero arrestato me se l'avessi fatto, mi sono messo in gioco personalmente. Nel caso di Drumainn, sono la sua carriera e il suo matrimonio che ne uscirebbero distrutti, non puoi paragonare le due cose.»

«Lo scandalo però avrebbe travolto tutti i Metsiz. Neanche tu sei stato esplicito, ma era sul timore di quella conseguenza che volevi far leva. Se non mi ascoltate vi trascinerò a fondo insieme a me, ecco come suonava.»

Brycen prese fiato, ma quando schiuse le labbra non venne fuori alcun suono. Si passò una mano sul viso e spostò lo sguardo, incapace di sostenere i lampi di accusa di quegli occhi sottili che gli gridavano contro quanto fosse ipocrita.

«Ascolta, non voglio farti la predica. Secondo me hai fatto bene, non sempre la cosa migliore da fare è quella eticamente corretta» sussurrò Chloe, il tono di nuovo morbido. Gli accarezzò una spalla e scivolò con cautela lungo il braccio, fino a raggiungere la mano. «Cosa ti ho detto, l'altro giorno? A volte devi tirare fuori gli artigli, e questo è uno di quei casi. Il tuo progetto è importante, Bry, devi fare tutto il possibile per fargli prendere il volo. Anche spingere la linea del necessario un po' più in là.»

«Non l'avrei fatto davvero» ammise Brycen, lasciando che Chloe intrecciasse le dita alle sue. «Non sarei mai sceso in piazza, era solo una messinscena.»

«Anche la mia, l'importante è che lui non lo sappia. Vedi? Se metti le cose in prospettiva, non ci siamo comportati poi così diversamente.»

«Io però non l'avevo premeditato. Non sapevo cos'altro fare, ero furioso e ho agito di istinto. Non posso dire lo stesso di te, è palese che tu ti sia proposta di accompagnarmi solo per mettere in atto questo piano.»

Chloe gli afferrò anche l'altra mano. «No, l'ho fatto per supportarti!»

«E allora perché non mi hai detto di avere queste informazioni su Drumainn?»

«Perché non le avevo ancora. Ho pensato che parlare con qualcuno che lo conosce meglio ci avrebbe aiutato a comprendere come approcciarci, perciò ho chiesto un po' in giro e sono venuta a sapere di Zoe.»

«E non hai pensato di dirmelo appena l'hai scoperto? Te ne sei dimenticata fino ad oggi?» Brycen liberò uno sbuffo incredulo. «Non prendermi in giro, Chloe. Hai pensato subito a come poter sfruttare la cosa e hai scelto di non dirmelo.»

«Non ero certa che avresti approvato» sussurrò, abbassando lo sguardo. «Ho visto un'occasione e l'ho colta. So che non è stata un'azione molto positiva, ma tutto sommato gli ho solo chiesto di leggere il tuo saggio. Non mi sembra così deprecabile, se pensi che è lui quello che ha tradito la moglie e si è invischiato in una relazione illecita.»

«Non è questo il punto. Non avrei voluto spingermi a tanto.»

«Per questo l'ho fatto io. Voglio solo aiutarti, Bry. So come funzionano certe dinamiche: posso esserti utile, se lasci che sia io a—»

«Tenermi nascosto qualcosa e decidere al mio posto non mi è utile.» Brycen ritirò le mani, sottraendole alla sua presa. «L'hai detto tu stessa, non eri certa che avrei approvato e sei comunque andata fino in fondo, esattamente com'è stato per il duello. E non è certo l'unico esempio che mi viene in mente. Succede fin troppe volte, ti adoperi con ogni mezzo perché le cose vadano come vuoi tu, anche se questo significa ignorare la volontà altrui. So che lo fai con buone intenzioni, perché credi che sia la cosa migliore per tutti, ma resta un comportamento scorretto. Con Vladimir mi sono fatto da parte perché riguardava te, ma questa è una cosa mia e spetta a me scegliere. Non puoi essere tu a decidere come debbano andare le cose. Non puoi controllare tutto, Chloe.»

«No, non è così» boccheggiò Chloe, poi il suo sguardo si perse. La sua espressione in un lampo di consapevolezza, come se il peso di quel rimprovero l'avesse investita soltanto adesso, schiacciandola più di quanto avesse previsto. Fissava il vuoto, gli occhi spalancati e le labbra dischiuse, il respirò così pesante che riusciva a sentirlo. «Io... Io non...»

Brycen si irrigidì. Aveva esagerato nel suo discorso? Era stato troppo duro o aveva toccato qualche tasto troppo sensibile?

«Non era mia intenzione mortificarti.» Brycen l'afferrò per le spalle in un tocco leggero. «Perdonami se sembro un ingrato. So che volevi davvero aiutarmi, non ho mai pensato che lo facessi con cattiveria. È pur vero che avrei potuto oppormi, invece di restare in silenzio e—»

«No, Brycen, ti prego. Non prenderti colpe che non hai, hai ragione. Lo so che hai ragione.» Chloe affondò il viso tra le mani, stropicciandosi gli occhi. La sua voce era smorta e tremante di agitazione, ma almeno era tornata presente. Respirò a fondo più volte, poi fu pronta ad incrociare il suo sguardo. «Avrei dovuto parlartene subito. Scusami, pensavo che ti avrei alleggerito le cose. Non volevo ignorare la tua volontà, io volevo solo... Mi dispiace, Bry. A volte non me ne rendo conto, non so come...»

«Vieni qui.» Brycen la circondò in un abbraccio, stringendola a sè. Chloe liberò un verso lamentoso, qualcosa che doveva essere simile a un non me lo merito, ma infine cedette e gli strinse le braccia attorno alla vita, affondando il viso contro il suo petto. «Accetto le tue scuse. Va tutto bene, l'importante è che tu abbia capito il mio punto di vista. E per quel che vale, averti accanto mi ha aiutato, tralasciando la conclusione. Ti assicuro che è comunque andata meglio della prima volta. La tua presenza mi è stata utile.»

«Bry, lo stai facendo di nuovo. Non dovresti consolarmi» lo rimproverò Chloe, ma la sua voce suonava così buffa, soffocata dalla stoffa su cui premeva le labbra, che Brycen non riuscì a trattenersi dal piegare le sue labbra all'insù.

Era più forte di lui, mitigata la rabbia non desiderava altro che disinnescare qualsiasi emozione negativa. Chloe aveva afferrato il concetto e si era scusata con lui, non c'era motivo di accanirsi sul suo senso di colpa. Adesso voleva solo che tornasse tranquilla.

«Rimproverarti perché commetti un errore non mi vieta di valorizzare i tuoi meriti. L'Equilibrio di voi heikun funziona allo stesso modo, se non erro.» Brycen le sfiorò la frangetta con un bacio, poi le accarezzò una guancia e le sollevò il mento per incrociare il suo sguardo. Era ancora avvilita, con le labbra arricciate che lui sfiorò con le dita per distenderle. «Vorrei solo che la prossima volta me ne parlassi prima. Se Drumainn dovesse decidere di ricontattarmi per discutere del saggio, potrò contare di nuovo sul tuo appoggio?»

Chloe annuì, baciandogli la mano. «Sempre.»


Brycen che controlla il suo fedele orologio, dall'inktober 2021

Si riprendono in mano questioni sospese anche per Brycen! Non l'avevate dimenticato, vero? 👀 Sabrina a suo tempo non si era mostrata molto ottimista su Drumainn, ma la sua non era affatto una reazione esagerata xD Quell'uomo è... complicato :')

Ma per fortuna c'è Chloe a salvare la situazione: è la prima volta che sfoggia in modo così esplicito i metodi da Tessitrice di fronte a Brycen, che giustamente ne è rimasto sorpreso... Ma resta troppo buono per questo mondo, non riesce a restare arrabbiato troppo a lungo xD

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