Capitolo 40 - Un brindisi ai novelli sposi [2/2]

«Come, prego?»

«Ricordi quando io e Mari fantasticavamo sui nostri matrimoni, da bambine?» Bethelie rise, e l'espressione si tinse di allegra nostalgia. «Eravamo in disaccordo su così tante cose... Lei voleva sposarsi in primavera, io in autunno. Lei pretendeva l'organo, io preferivo il gusli. Lei era certa che avrebbe sposato Edvokin, io non sapevo ancora chi immaginare come mio marito. Eppure su una cosa non avevamo dubbi: il primo ballo dopo il tramonto sarebbe stato con te.»

Brycen distese le labbra. Quei ricordi erano ancora nitidi nella sua mente, ma i pomeriggi trascorsi all'ombra dei larici nel suo giardino erano ormai lontani. La serenità aveva lasciato il posto alla pressione sociale, e Brycen poteva sentire gli occhi dei presenti perforargli la schiena persino adesso, soffocando ogni sogno infantile con il loro giudizio.

«Ne sarei onorato, ma sai che non possiamo permettercelo» sussurrò, espirando piano. «Molti non aspettano che un pretesto per dar vita a nuove maldicenze. Abbiamo attirato l'attenzione solo parlando, cosa direbbero se—»

«Ne sono consapevole» lo fermò Bethelie. Lei non abbassò la voce. «Mi rendo conto che la nostra situazione sia oltremodo... bizzarra, se così possiamo definirla. Sei anni sono difficili da dimenticare: non possiamo semplicemente fingere che non siano mai esistiti, così come non possiamo pretendere che lo facciano tutti gli altri. Ma qualcuno mi ha detto che se voglio che le cose tornino alla normalità dovrei essere io per prima a comportarmi come se lo fossero, e l'ho trovato un buon consiglio.» Bethelie rivolse un nuovo sorriso a Chloe, la complicità dei loro sguardo parlò per loro. «Hai una fanciulla davvero squisita al tuo fianco. Mi sono sentita così sciocca, per essermi preoccupata tanto!»

«Comprendo il sentimento. Chloe è in grado di far sembrare tutto così...»

«Semplice?» Beth liberò una risata leggera. «Vorrei davvero che lo fosse, Brycen.»

Lo vorrei anche io, erano le parole che desiderava pronunciare, ma offrì un mugolio incerto. Lui e Chloe sarebbero partiti tra pochi giorni, ma Bethelie sarebbe rimasta. Non voleva trascinarla in quel vortice di pettegolezzi più di quanto non vi fosse già.

«Sei certa che a Kristofer andrà bene?» tentò, sollevando lo sguardo in direzione dello sposo in una lieve smorfia. «Non credo di rientrare nelle sue simpatie.»

«È un po' geloso... Ma non è cattivo. Sa quanto questo sia importante per me e sa che lo amo, tanto gli basta» disse Bethelie. «So che non è la scelta più saggia da fare. Ho sentito cosa dicono di me, di noi, ma non mi importa. I pettegolezzi svaniranno tra qualche settimana, ma questa... Questa potrebbe essere la nostra unica occasione, e sento che me ne pentirò se non la colgo. Perciò ti prego, concedimi di essere un po' egoista, almeno oggi. Dopotutto non chiedo molto: solo un ballo con il mio migliore amico.»

Brycen sussultò. Che Bethelie lo apostrofasse a quel modo dopo tutto quel tempo, dopo tutto ciò che era successo tra loro, gli riempiva il petto di una gioia leggera, come una brezza che lo invogliava a spiccare il volo.

Soffiò una risata, offrendole il palmo. «Non posso certo rifiutare una richiesta della sposa.»

Danzare con Bethelie aveva il sapore di casa. Gli era familiare stringere la sua mano e volteggiare con lei sulle note di una rapida mazurka, c'era ancora complicità nei movimenti, quella sincronia che non aveva bisogno di parole. Una giravolta ed erano di nuovo due ragazzini che non desideravano altro che un po' di felicità.

Bethelie aveva ragione, sei anni erano difficili da dimenticare, ma forse non dovevano farlo. Facevano ancora parte di loro, anche se il sentimento che li legava era differente da quello dei loro ricordi, e Brycen non li avrebbe distrutti come aveva fatto con le lettere e i doni di Bethelie. Non voleva fingere che non fossero mai esistiti. Non voleva vergognarsi di averla amata.

Abbandonarono fianco a fianco la pista da ballo quando la musica volse al termine, a malincuore. Conosceva la polka che aveva cominciato a suonare – e doveva ricordarla anche Bethelie, perché scoppiò a ridere. Gli sarebbe piaciuto ballarla di nuovo con lei, stavolta senza inciampare, ma per oggi avevano osato troppo.

Era sufficiente. Quella risata era sufficiente.

«Vi divertite, Donzel Brycen?»

Brycen si voltò. Ogni traccia di allegria si dissolse quando incrociò lo sguardo di Vladimir, che lo fissava con le braccia incrociate al petto. Era alto quanto lui, ma il fisico massiccio lo faceva sembrare più imponente. Aveva i capelli più chiari di quelli di Bethelie, raccolti in una crocchia intrecciata, e un velo di barba ricopriva il volto squadrato.

«Sì, il ricevimento è di mio gradimento» disse Brycen, sforzandosi di abbozzare un sorriso. «La vostra famiglia ha fatto un ottimo lavoro»

Vladimir liberò una risata piena. Quando allargava le labbra a quel modo, la pelle si raggrinziva attorno alla cicatrice, rendendo il suo sorriso sbieco, inquietante. «Non possiedi alcuna vergogna? Ballare con mia sorella il giorno del suo matrimonio. Hai dimenticato cos'è la decenza?»

«Va tutto bene, Vlad. Sono stata io a chiederlo.» Bethelie lo affiancò.

«E lui non ha esitato un istante» ribatté lui. «Non avete niente da dire, Donzel Brycen? Come osate mancarle di rispetto in questo modo?»

«Non mancherei di rispetto né a lei né a suo marito. Era solo un ballo.»

«E chi mi assicura che voi non stiate cercando di sedurla, approfittando del suo buon cuore?»

«Sedurla?» Brycen liberò una risata nervosa. «È troppo chiedere quantomeno un minimo di coerenza nelle vostre accuse?»

«Vlad, per favore» supplicò Bethelie. «È stata una mia richiesta, non accanirti su di lui. Torniamo a goderci la festa.»

«Non posso stare in silenzio mentre quest'uomo abusa così sfacciatamente della tua gentilezza.» Vladimir sollevò l'indice accusatorio verso Brycen, alzando la voce. Molti si fermarono a guardare, ma nessuno osò intervenire: le accuse fatte a una donna andavano difese da terzi, ma un uomo doveva risolvere da solo le proprie contese. «Non solo sfruttate senza ritegno la cortesia che mia sorella vi ha rivolto, ma lasciate anche che si esponga per difendervi. Vi manca persino il coraggio di parlare per voi stesso. Che uomo siete?»

«Mi ritengo una persona sufficientemente educata da evitare di oltraggiare sua sorella cercando lite con i suoi invitati nel giorno del suo matrimonio» sibilò Brycen a denti stretti. Cercò Kristofer con lo sguardo: la sua presenza sarebbe stata utile, ma era impegnato a ballare la polka con una delle sue sorelle. «Donna Bethelie non si è dichiarata offesa, perciò il vostro intervento è superfluo. Se il mio comportamento dovesse risultare indisponente sono certo che sarà suo marito a prendersene carico, sicché io e voi non abbiamo più niente di cui discutere.»

«Dunque andrete a nascondervi dietro le gonne di vostra madre, come quando eravamo bambini? O manderete vostro cugino a fare il lavoro sporco per voi?»

Brycen inspirò a fondo, ma non rispose. Rivolse a Bethelie un cenno di saluto e diede loro le spalle, cercando Chloe tra la folla. Sentì qualcuno bisbigliare, ridere della sua vigliaccheria, ma li ignorò: avrebbe potuto congelare Vladimir all'istante, se avesse voluto. Avrebbe potuto rendergli l'aria irrespirabile, disidratarlo fino alla morte, ma non avrebbe mai contemplato quelle ipotesi.

Preferiva essere considerato un codardo, che un violento. Aveva subito i soprusi di Vladimir per anni senza reagire, aveva sanguinato e aveva pianto, ma non gli avrebbe mai concesso di spezzarlo. Non avrebbe ceduto all'ira o alla disperazione, non gli avrebbe concesso la soddisfazione di vederlo piegarsi nell'ossessione della vendetta.

Non gli avrebbe permesso di trasformarlo nel mostro che ogni Dotai era accusato di essere.

«State davvero fuggendo?»

«Trovate altrove il vostro divertimento, Donzel Vladimir.»

«Potreste prestarmi la vostra jiyana, allora. Lei saprebbe di sicuro come farmi divertire.» Vladimir rise. Il suo tono era così viscido da fargli venire il voltastomaco. «Le jiyane non sono donne care a Beyled, tutti sanno che condividono il letto con chiunque le paghi abbastanza. Voi cosa le avete offerto, Donzel Brycen? Qual è il suo prezzo?»

Brycen si fermò. Espirò fiato gelido, il Sihir che vorticava come impazzito nel suo corpo. Sentì i muscoli di collo e braccia tendersi fino a tremare, il cuore che batteva così forte da sconquassargli il petto. Non doveva voltarsi; Vladimir stava solo cercando di provocarlo, era solo l'ennesima delle sue trappole.

Lo fece comunque. «Chloe è la mia fidanzata» sibilò a denti stretti, sforzandosi di trattenere il nervosismo che si propagava tra i nervi. «Non osate parlare di lei in questo modo.»

«Ora basta, Vladimir.» Bethelie aveva ancora gli occhi lucidi, ma adesso erano rossi come le sue gote. Suo fratello era cieco persino alla sua angoscia? «I tuoi commenti sono di cattivo gusto, stai offendendo i miei ospiti.»

«Non offendo nessuno se si tratta della verità» replicò lui, allungando un sorriso beffardo. «Se la professoressa lo ritiene irrispettoso, può dichiararlo apertamente: non mi sono mai tirato indietro da un duello. Avete intenzione di difendere l'onore della vostra fidanzata, Donzel Brycen? O non avete il coraggio di affrontarmi? Non siete neppure in grado di tenere in mano una spada.»

«Ma io sì.»

Chloe si fece spazio tra loro, sfoggiando un sorriso pericoloso. Sembrava serena, con il tono controllato e l'espressione distesa, ma il suo sguardo era così affilato che un brivido corse lungo la schiena di Brycen quando incrociò i suoi occhi.

«Dovreste seguire il consiglio di vostra sorella e scusarvi per le vostre parole, Donzel Vladimir.»

Vladimir sghignazzò. «E qualora mi rifiutassi?»

«Mi riterrò offesa. Se volete tanto un duello, sarete accontentato.»

Brycen strabuzzò gli occhi. La tensione gli rosicchiò il petto, divorando rabbia e odio per prenderne il posto. Che stava facendo? Rifiutare un duello dopo essere stati chiamati in causa da una donna era un'onta troppo grave, avrebbe distrutto la sua reputazione e minato quella dell'intera famiglia. Chloe era sempre così attenta, come poteva non rendersi conto delle conseguenze di quelle parole? Perché lo stava obbligando a quella sfida senza neppure chiedere il suo parere?

«Avete sentito, Donzel Brycen? La vostra Donzella si è offesa» disse Vladimir. «Come reagite? Volete tirarvi indietro persino di fronte alla sua richiesta?»

Chloe sollevò un sopracciglio. «Non ho mai detto che sarebbe stato lui a combattere. Non avete sentito cos'ho detto prima? So come usare una spada. Sarò io la vostra sfidante.»

Vladimir scoppiò in una risata piena mentre il vociare attorno a loro si faceva più insistente. Brycen avrebbe voluto parlare – ma per dire cosa? Cos'avrebbe dovuto fare? Non poteva contestare la parola di una donna, e le sue labbra non volevano saperne di schiudersi. Era incapace di muoversi, di parlare, persino di riflettere. I suoi pensieri scivolavano via tra le dita senza che riuscisse ad afferrarne uno, la sua mente si era svuotata. Sentiva ogni muscolo rigido come metallo e flaccido al tempo stesso, tanto che un soffio di vento sarebbe bastato a buttarlo giù. Le voci, la musica, il battito del suo cuore; ogni suono era diventato troppo forte, ogni colore troppo intenso per la vista che cominciava a sfocarsi.

Stava davvero succedendo?

«Che assurdità» disse Vladimir, ancora ridendo. «Solo una jiyana poteva avanzare una simile proposta. Le donne non combattono.»

«Ma possono difendersi» replicò Chloe. «Un duello finisce anche se uno sfidante si arrende, perciò non mi farò colpire finché non lo farete. In questo modo non dovrò combattere, giusto?. Ho parlato abbastanza chiaramente?»

Vladimir schioccò la lingua contro il palato. Sollevò il mento, incrociando lo sguardo di Brycen. «Non dite nulla? Lascereste davvero che la vostra donna si copra di ridicolo difendendosi da sola?»

«Ad essere ridicole sono le vostre accuse prive di fondamento» disse Brycen. La voce tremava, ma quantomeno era riuscito a buttarla fuori. «Chloe non ha nulla a che fare con tutto questo. È me che odiate: insultatemi pure se ciò vi aggrada, ma non vi accanite su di lei.»

«Altrimenti? Che farete?» Vladimir si umettò le labbra, allungando un sorriso sadico. «Siete davvero un codardo, Donzel Brycen.»

«Lui è un codardo?» disse Chloe, piccata. «Donzel Brycen non vuole combattere, ma pur di costringerlo avete ignorato le parole di vostra sorella e mi avete insultata senza neppure presentarvi. Quello che mi chiedo è perché volete battervi con qualcuno che non è in grado di farlo. Siete in grado di vincere solo contro chi è malato?»

Vladimir arricciò le labbra in un grugno feroce, squadrando Chloe come se volesse divorarla. «Attenta a ciò che dite, jiyana

«Altrimenti? Che farete?» Chloe allungò un sorriso perfido. «L'unico codardo che vedo siete voi, Donzel Vladimir.»

Gli occhi di Vladimir si ridussero a due fessure sotto le sopracciglia aggrottate. Il collo era così rigido da mostrare le vene, il viso paonazzo di rabbia. «Domani, a mezzogiorno. Pagherai il tuo affronto di fronte al Vakenstla



Eccoci finalmente al matrimonio ♥ Che ne pensate? Mi diverte molto descrivere le varie usanze di Zima, soprattutto quelle legate ai colori **

C'era ancora qualcuno che temeva sarebbe stata Beth il problema, e invece... Però dai, si resta in famiglia xD Dopo aver letto il suo nome qui e là, finalmente fate la conoscenza di Vladimir, che sono certa raccoglierà tanto amore e consensi. Consensi molto affilati, còff. La lista per unirsi a Chloe è da quella parte, prego.

Brycen invece non sembra molto felice... Vi aspetto settimana prossima per scoprire come si evolverà la questione ♥


Eccovi un altro disegno dell'Intober del 2021, un Brycen nel suo (ipotetico, sorry but no spoiler XD) completo nuziale. Lo stile è quello sayfano, ma non rinuncerebbe al bianco per niente al mondo! (E sì, c'è anche l'immancabile orologio!)

Vi lascio con quella che è palesemente la musica che suonava nella testa di Edvokin quando ha pestato Vladimir (?) A tal proposito: nella Oneshot, Brycen faceva riferimento ad una certa promessa tra loro... Bene, ora conoscete l'evento che da cui è conseguita :D Sì, un giorno vorrei scrivere un extra anche su questo xD

https://youtu.be/JC9jhtuscZ4

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