Capitolo Dodicesimo.

La neve cade bianca e fredda dal cielo, ricoprendo ogni centimetro della mia pelle. Si incastra come cristalli di ghiaccio tra i miei lunghi capelli blu, tra le mie ciglia chiare. Mi fa bruciare le labbra rosee in contrasto con la mia pelle chiara. Guardo il cielo bianco, pieno di nuvole gelide che fanno cadere i loro tesori sotto forma di neve. Le mie dita intorpidite si riscaldano lentamente, tastando il soffice letto di neve ghiacciata su cui sono sdraiata. Alzo un braccio e mi porto la mano davanti agli occhi. La mia pelle è così candida, così pulita, così liscia, così bella. Le cicatrici sui polsi che mi sono inflitta nell'ultimo anno sono svanite, come se non fossero mai esistite. Lentamente mi tiro su a sedere e guardo meravigliata l'immensa distesa di neve in cui mi trovo.
Riconosco il lago ghiacciato e centinaia di metri da me e la foresta che lo circonda. Riconosco il cielo e le nuvole che lo abitano. Chiudo gli occhi respirando l'aria fredda e pungente dell'Alaska, di casa mia.
<< Arya >> apro gli occhi improvvisamente. Riconoscerei quella voce in qualsiasi vita dovessi vivere. Mi alzo in piedi velocemente e mi guardo intorno cercando la fonte di quella voce.
<< Arya >> mi sento chiamare ancora alle mie spalle.
Mi volto e lo vedo.
Un ragazzo di appena sedici anni, vestito completamente di bianco e a piedi nudi. I capelli biondi e ricci lunghi fino alle spalle gli ricadono sulla  fronte pallida, gli occhi verde acceso sorridono circondati da lunghe e folte ciglia scure, le lentiggini colorano il suo viso pallido, le labbra aperte in un sorriso di gioia e di amore.
<< Robert >> sussurro guardando incredula mio fratello.
Lui mi sorride e mi si avvicina accarezzandomi i capelli sciolti sulle spalle. Mi accorgo solo in quel momento che anche io sono vestita di bianco. Ho le braccia e le gambe scoperte, i piedi nudi sulla neve. Ma non ho freddo, anzi, uno strano e dolce tepore si irradia nel mio corpo quando Robert mi sfiora.
<< Sorellina, sei così diversa dall'ultima volta che ti ho visto >> mi sussurra lentamente.
<< Tu sei sempre uguale invece. Oh, Robert, mi sei mancato così tanto! >> dico abbracciandolo e nascondendo la testa nella sua spalla. Le sue braccia forti mi stringono, avvolgendomi in un amore che mi è mancato per troppo tempo. Le sue labbra morbide e calde mi baciano sulla fronte mentre mi lascio  cullare nel suo abbraccio.
<< Mi sei mancata anche tu, sorellina >> mi dice.
Sciolgo l'abbraccio e mi sposto più indietro per guardarlo in viso. Le mie mani ancora strette nelle sue.
Mi guardo intorno e una domanda mi sorge spontanea.
<< Dove siamo? >> chiedo. La neve continua a scendere silenziosa su di noi e a ricoprire le folte e scure chiome degli alberi.
<< Siamo nel luogo di mezzo, quello che divide il mio mondo dal tuo >> dice piano mio fratello. Io mi volto verso di lui, colta alla sprovvista dalle sue parole.
<< Sono morta? >> domando ricordandomi del mio tentato suicidio a casa di mio padre. Riesco ancora a vedere la sua espressione sconvolta e terrorizzata, sento ancora la voce chiamarmi, le sue mani stringere il mio corpo.
Robert sospira, sorridendomi triste.
<< Non ancora >> mi risponde prendendomi per mano e incitandomi a seguirlo. Prendo la sua mano, sicura che mio fratello non mi lascerà mai.
Ci avviciniamo all'enorme lago ghiacciato, al di là del quale si fanno larghe le foreste e le montagne.
Sorrido ricordandomi di quel luogo.
<< Mi ricordo questo lago. Ci venivamo spesso da piccoli con papà a pattinare >> dico a mio fratello guardandolo negli occhi.
Robert mi sorride dolce, i suoi occhi brillanti si riflettono nei miei.
<< Cadevi sempre >> mi risponde facendomi ridere.
<< Ma tu mi aiutavi sempre a rialzarmi >> rispondo.
Lui annuisce e stringe la mia mano più forte.
<< Robert io non riesco più a sopportare il peso della mia vita. Non riesco più a rialzarmi >> gli confido sincera.
Lui continua a guardarmi con tutti l'amore che un fratello può provare per una sorella.
<< Lo so, Arya. Ti ho sempre guardata da qua >> dice indicandomi il lago ghiacciato.
Confusa, guardo anche io verso il lago. Quello che vedo mi destabilizza e mi sconvolge. Vedo me stessa, avvolta in una coperta termica sdraiata su una barella. Vedo mio padre seduto accanto a me sull'ambulanza che mi porta in ospedale. Lo vedo stringere la mia mano così forte che mi sembra quasi di percepire il suo calore. Poi l'immagine cambia e vedo Michael, Luke, Ashton e Calum in una sala d'aspetto dell'ospedale. I loro visi sono tristi e cupi, segnati dal sonno perso e dal dolore. Mi si stringe il cuore nel vedere Luke piangere con le mani che gli coprono il volto. Le immagini continuano a cambiare, facendomi vedere mio padre e Hanna seduti l'uno accanto all'altro fuori dalla sala operatoria. Vedo mia madre ricevere una telefonata e scoppiare a piangere. La vedo prendere un aereo diretto in Australia. Vedo Laura, la mia psicologa, mettersi una mano sulla  fronte e scuotere la testa. Vedo le mie amiche del centro di recupero stringersi in un abbraccio e sorreggersi le une alla altre.
<< Sono tutti così tristi >> dico sorprendendo me stessa.
Rob annuisce e mi fa voltare verso di lui.
<< Arya, lo so che ti senti responsabile per la mia morte, ma non devi esserlo.  Potevamo morire entrambi >> mi sussurra piano Robert.
<< O vivere entrambi >> gli rispondo triste.
<< No, Arya. Era destino che uno dei due lasciasse la sua vita per salvare quella dell'altro >>
<< Non capisco >> dico scuotendo la testa e aggrottando la fronte.
<< Quella notte, quando ho visto che quel camion ci stava venendo addosso, ho capito subito che non avevamo scampo. Ed allora ho sperato, ho pregato che ti salvassi. E così è stato >> mi risponde Robert lasciandomi senza fiato.
<< Potevi chiedere di salvare te stesso >> rispondo io con una gran voglia di piangere.
Lui soffoca una risata amara accarezzandomi il viso.
<< Sapevo che per me non c'erano speranze, me lo sentivo. Sapevo però che se tu fossi sopravvissuta, una parte di me avrebbe vissuto lo stesso >> mi dice lui.
<< Tu non hai idea di quello che hai fatto. Non puoi capire cosa si priva a vivere una vita senza una parte di stesso. La mia vita non è più la.stessa senza di te, Rob. Non è vita >> gli dico frustrata.
Lui sospira annuendo piano, conscio di cosa sto dicendo.
<< Quando sono morto ho capito di aver fatto una scelta ardua. E così mi hanno mandato qui >>mi dice guardando il luogo che ci circonda << da questo lago potevo guardarti vivere la vita che io non avevo avuto. E per un po', in alcuni momebti, è stato bello guardati vivere. È stato bello vederti ridere, vivere in spensieratezza, amare >> poi il suo sguardo si rabbuia e mi stringe forte le mani nelle sue. Le rivolge verso l'alto e improvvisamente sulla mia pelle ricompaiono le cicatrici, i tagli e il dolore che ho passato senza di lui al mio fianco.
<< Ma poi ho visto tutto il dolore e il male che hai subito e ho capito che le nostre anime sono legate. Sono un'unica anima divisa in due corpi. Viviamo, amiamo e viaggiano in sintonia. Guardandoti mi accorgevo che ogni volta che soffrivi, soffrivo anche ; ogni volta che amavi, amavo anche io; ogni volta che eri felice, lo ero anch'io >> mi risponde.
<< Siamo una cosa sola >> dico, sempre più convinta delle.mie parole.
Robert annuisce.
<< E ho capito che io non avrei mai vissuto in pace senza di te. Così sono rimasto qui, ad aspettarti per vivere felice con tutta la mia anima >> mi risponde facendomi sorridere di felicità.
<< Io provavo lo stesso laggiù, Rob >> gli rivelo.
Mio fratello sorride baciandomi sulla fronte e appoggiandola alla mia.
<< Lo so, Arya. Ma tu non hai ancora concluso il tuo cammino >> mi sussurra lui.
Io mi scosto da lui, guardandolo confusa.
<< Come? >> domando.
E in quel momento sento delle voci lontane, voci provenienti dal mondo terreno. Mi guardo le mani e vedo che lentamente iniziano a svanire.
<< Devi dire addio >> mi risponde Robert << solo quando avrai detto addio, solo allora, la tua anima sarà in pace. E finalmente saremo di nuovo insieme >> mi dice lui.
Io lo guardo un po' spaventata. Una lacrima calda mi bagna il viso congelandosi a causa dell'aria gelida portata dalla neve.
<< Poi staremo insieme? Per sempre? >> gli chiedo allungando una mano verso di lui.
Lui avvicina le sue dita alle mie. Percepisco un leggero tocco e poi la mia mano attraversa la sua. Lo guardo negli occhi cercando una certezza.
<< Per sempre >> risponde sorridendomi.
E così, serenamente,  chiudo gli occhi e mi lascio avvolgere da un forte bagliore.

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