Chapter six. •All these fuckin' bitches. •
Sabrynex che aggiorna di pomeriggio e non alle tre di notte... Preoccupatevi.
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«Non puoi evitarmi per sempre, Haz, mettitelo in testa. Ho fatto una stronzata, va bene! Tu però ti stai comportando da stronza, così.» Chiudo il mio armadietto, scoprendo la faccia di Camryn che, insistente, fa ricadere la colpa di tutto su di me. «Parli sul serio? Ho tutto il diritto di essere arrabbiata con voi!» Afferro la mia borsa e cammino verso i distributori automatici, cacciando un paio di monete. Camryn si getta davanti ad esso, spalancando le braccia, vietandomi l'ordine. «Puoi non parlare con Rhett, lui se lo merita. Io no.» La guardo, accigliata dal suo discorso senza senso. «Non è colpa di Rhett se è nato con un solo neurone che a momenti si ammazza per solitudine. Lui è sempre stato un completo deficiente. Tu invece me lo hai tenuto nascosto, hai lasciato che facessi una stronzata!» Le sbotto contro, irritandomi quando il suo braccio non mi permette di infilare il soldi. «Levati dal cazzo, Cam!» Lei sbuffa, dando una gomitata involontaria al distributore e facendo cadere una merendina. Restiamo a fissare la barretta all'uva passa che aspetta di essere afferrata, ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere insieme. Camryn la prende e la scarta, per poi dividerla a metà ed offrirmene un pezzo. Sospiro, arresa, e lo prendo per mangiarlo. «Questa è solo una tregua, non pensare che tornerà subito tutto come prima.» La barretta fa schifo, ma almeno è gratis. Camryn scrolla le spalle. «È un inizio.» Ci dirigiamo verso la prossima lezione che abbiamo in comune. «Quel ragazzo, Ethan... Ti piace? Perché stavate parlando?» Quasi non mi sgozzo con la barretta. Tossisco e mi do qualche colpo al petto. «No che non mi piace, lo conosco a malapena. Stavamo solo parlando, è stata una strana coincidenza ritrovarci qui.» Camryn annuisce, guardandomi insospettita. «Io continuo a dire che è strano, non ti fai prendere a pugni per una qualunque.» Non mi sono interrogata a lungo sul perché l'abbia fatto. Ho solo pensato che fosse un gesto carino, insolito, ma carino. «Rhett non ha detto nulla?» Camryn fa una smorfia. «È dispiaciuto in un modo tutto suo, ma lo è.» «Posso immaginare.» Alzo gli occhi al cielo, sbattendo poco dopo contro un corpo alto e muscoloso. Il mio naso finisce proprio contro il suo braccio. Lo stringo in un pugno, sentendolo pulsare. «Ma che cosa.. Dio..» mi lamento, mugolando. Sollevo lo sguardo, incontrando un paio di occhi azzurri ed una cresta biondo chiaro. Jace Christopher, il capitano della squadra di lacrosse della scuola, è piazzato di fronte a me con il suo metro e novanta di altezza ed il ghigno stronzo. «Le tue tette mi hanno annebbiato la vista, Trevieri.» Si finge dispiaciuto, portandosi una mano al cuore e trattenendo una risata. Poco dietro di lui c'è Dimitri, l'afroamericano co-capitano della squadra, nonché migliore amico di Jace. «Ormai me le sogno la notte» ansima Dimitri, porgendosi verso di me ed allungando le mani. «Lasciamele toccare, Haz, voglio vedere se sono ver...» Lo spingo via, indignata, facendoli ridere. «Frequento una scuola popolata da senza cervello.» Sbuffo in un lamento, sorpassandoli. I due si sgozzano dalle risate, richiamando più volte il mio nome. «Hai mai concluso qualcosa con un ragazzo o sei svenuta prima che ti spogliasse completamente?» Jace lo urla alle mie spalle, infastidendomi. Camryn lo manda a fanculo con entrambe le mani, da parte mia. «Sto iniziando a farci l'abitudine.» Scrollo le spalle, entrando in classe e trovando Johnny in piedi accanto alla cattedra e buona parte delle sedie già occupate. Una ragazza mi fissa e fa un cenno ad una sua amica, indicandomi e ridendo come se non fossi realmente lì a vederle. Camryn sbuffa. «Ora ti indicano tutti, non hanno un minimo di contegno?» Perla entra in classe, sollevando un sopracciglio perfettamente disegnato. «Parli a lei di contegno? Prenderla in giro è come respirare, viene naturale.» Si fa in avanti, nei suoi jeans super attillati ed i capelli lunghi fino al sedere. «Vorrei fare lo stesso e prendere in giro te, ma a quanto pare ci ha già pensato la natura.» Sorrido ironicamente, andandomi a sedere al primo banco. Johnny si siede dietro di me e Camryn alla mia sinistra, alla destra c'è Perla. Ottimo. «Ti ho vista parlare con quel ragazzo all'entrata. Sono sorpresa che tu non sia svenuta tra le sue braccia come una gatta morta dopo averlo visto. Essere a così stretto contatto con un ragazzo ti crea sempre uno stato d'ansia?» Perla batte ripetutamente le palpebre, come se fosse realmente interessata ad una mia risposta. Ha gli occhi blu, grandi, e le ciglia piene di mascara. Ho voglia di strapparle quell'espressione dalla faccia! «Sul serio, Perla, prendi uno stipendio per essere così dannatamente rompi cazzo?» Lei scrolla le spalle, arricciando le labbra piccole e rosse e scuotendo la testa per far ondeggiare i capelli. I ragazzi, tutti, la fissano come se non fosse reale. È una giovane Megan Fox. Johnny stesso non riesce a fare a meno di guardarla. Ogni volta che ho una discussione con Perla, vengo catapultata in un episodio di Mean Girls. Per non parlare di quanto siano patetiche Kristina ed Elicia, che le sgattaiolano sempre dietro da brave cagnoline. Un attimo dopo Miss Argent entra in classe, si siede alla cattedra e controlla i presenti. Quando pronuncia il cognome di Hank, resto sbalordita. Frequenta questa classe? Subito mi volto, in cerca della sua maglia nera e del suo sguardo caldo, restando delusa quando non lo vedo. «Ethan Hank non è in questa classe?» Miss Argent corruga la fronte, guardandosi più volte intorno. La porta si apre di scatto ed Ethan, seguito dal suo amico, ha l'affanno ed il viso arrossato. Ha un'aria divertente, sembra aver corso una maratona. Sorrido come una stupida quando lo vedo, lui mi nota ed accenna un sorriso divertito. «Tu devi essere Hank, e tu, dietro di lui, Canned?» I due ragazzi annuiscono, poi Ethan si scusa per il ritardo giustificandosi nel dire che non riuscivano a trovare la classe. Fortunatamente Miss Argent non è molto severa e li perdona, facendoli accomodare. Ethan capita dietro Perla e il suo amico, col cognome Canned, dietro di lui. «E tu trovi tutto questo eccitante?» Si morde il labbro inferiore, sussurrando appena. «Ognuno ha i propri gusti.» Scrollo le spalle e lui ride, passandosi una mano dietro la nuca e picchiettando la penna contro il banco. Perla mi guarda, malefica, poi guarda Ethan. Si volta verso di lui, sorridendole da classica stronza qual è. «Ehi, sei quello nuovo! Io sono Perla Evans, sono molto popolare, puoi chiedere a me per qualsiasi cosa.» Ethan pare confuso, ma annuisce ugualmente e le stringe la mano. «Ethan Hank, grazie, sei gentile.» Gentile come una vedova nera, arrabbiata ed affamata, sulla schiena di un bambino. Perla gli sta parlando solo perché sa che a me darebbe fastidio. Non scherzo quando dico che senza di me, non saprebbe come vivere.
Johnny è di fronte a me che inspira il fumo dalla sua sigaretta, piantando i suoi occhi nei miei ed aspettando, silenziosamente, che a qualcuno venga voglia di dire qualcosa. Ci siamo solo io e lui, uno di fronte all'altro, che ci guardiamo e riguardiamo. Ha addosso una giacchetta di pelle nera, degli skinny jeans strappati sulle ginocchia ed ha il fondoschiena appoggiato al muso della sua auto. Le lezioni sono finite, gli studenti vanno a casa ed i professori si lamentano del chiasso. «Ho visto che hai ricominciato a parlare con Camryn. Farai lo stesso anche con me, adesso?» È il primo a far parola. Scrollo le spalle, affiancandolo e posando il sedere contro l'auto. «Lo sai che non mi piace tenere il muso, ma non voglio nemmeno passare per quella che si lascia prendere per il culo dai propri amici.» Johnny annuisce, picchiettando il dito sul bastoncino di carta facendo cadere al suolo la cenere. «Puoi perdonarci passo per passo, allora. Come sai fare solo tu.» Sorrido, annuendo, per poi passarmi una mano tra i ciuffi spettinati. Johnny si gira dall'altra parte, prendendo un respiro prima di parlare. «Puoi dormire a casa mia anche se mi odi, non è un problema.» Scoppio a ridere, dandogli un leggere colpo col braccio. «Sarò ancora più clandestina del solito, a questo punto.» «So che non riesci a dormire da sola, Haz, anche se non ci hai perdonato del tutto, va bene così.» Non so cosa dire, Johnny sa essere buon amico nonostante tutto. Lo ammetto, hanno fatto una stronzata, ma sanno conquistarsi la mia fiducia in una maniera tutta loro. Risollevo un secondo lo sguardo, vedendo Hanna ancora sotto il braccio del biondo, Canned dovrebbe essere il suo cognome, amico di Ethan. Lei mi nota e solleva una mano per salutarmi, prima di sfuggire dalla presa del ragazzo e correre nella mia direzione. «Hazel!» «Ehi, Hanna.» Le sorrido, quasi sincera, avvicinandomi di poco verso di lei. Il ragazzo dietro di lei si avvina, posso studiare il suo viso da vicino. Non è molto più alto di me, ha le spalle piccole ed una barba chiara appena accennata. «Non ti ho ancora presentato Cole, il migliore amico di mio fratello.» Hanna lo afferra per un braccio, sorridendo e fissandolo negli occhi con più interesse del dovuto. Sembra quasi un premio da sfoggiare. Non è particolarmente bello, è un semplice ragazzo. La barba lo migliora, nascondendogli qualche imperfezione qua e là. Eppure Hanna lo guarda come se ne fosse dipendente. «Haz» dico, presentandomi e stringendogli la mano. Johnny corruga la fronte, guardando il biondino di fronte a noi con una certa insistenza. «Cole Canned? Sei nella classe d'arte con Rhett?» Cole annuisce, senza ancora farci onore della sua voce. Johnny sorride, metà tra lo stupito e il confuso. «Rhett dice che sei davvero bravo, sei sempre pieno di complimenti o sbaglio?» Cole si chiude nelle spalle, come a dire che non è nulla di che in realtà. «Non mi spiego ancora come fai a conoscere Ethan, e perché lui ti stava mandando una richiesta d'amicizia. Il suo 'È solo molto carina' di ieri sera, non mi ha convinto abbastanza.» Ethan ha detto a sua sorella che sono carina? Forse era solo una scusa per non dare troppe spiegazioni, ed è stato carino da parte sua non dire nulla ad Hanna. Anche se, sicuramente, prima della fine della settimana lo verrà a sapere. «Forse sono davvero solo molto carina, no?» Ammicco, accennando un sorriso mentre mi porto entrambe le mani nelle tasche posteriori. Hanna ridacchia. «Non sono nata ieri, indagherò su voi due..» «Non ne hai nessun bisogno, se c'è qualcosa che devi sapere, lo verrai a sapere. Sono dell'idea che le cose funzionino così.» Sposto lo sguardo dall'altra parte del marciapiede, finché una voce graffiante richiama la mia attenzione e mi obbliga a voltarmi. «...e subito dopo ho vinto Miss Maglietta bagnata, assurdo.» Perla ride, falsamente, attaccata al braccio di Ethan che le sorride un po' stordito. «E quella?» Hanna fissa Perla e suo fratello che si avvicinano, indignata. Dietro di loro, Elicia e Kristina che si contengono il posto da miglior leccaculo. «Perla Evans. Ogni scuola ha la sua cheerleader stronza e troia» le rispondo. Hanna mi guarda. «È una cheerleader?» Johnny ridacchia. Io scuoto la testa, ghignando. «No, non lo è. È stronza come una cheerleader senza esserlo, ha davvero un potere assurdo.» Cole ed Hanna ridono, convinti che io stia esagerando. Quando i due sono abbastanza vicini, Perla mi lancia una delle sue occhiate. Elicia dietro di lei solleva un sopracciglio, piegandosi in una posa troppo falsa, spingendo in fuori quel sedere invisibile. «Ehi, Hazel.» Ethan si stacca da Perla, avvicinandosi a me ed ignorando la presenza degli altri. Il suo sguardo mi stordisce quando si posa contro il mio. «Come ti sono sembrati i californiani della scuola? Tutti strani come me, o più accettabili?» Ethan mostra il suo sorriso perfetto, vero. «Tu sei accettabile, Hazel.» Scrollo le spalle. «E comunque sì, restate californiani, ma siete okay.» «Detto da uno che viene dalla Florida, è veramente un complimento da custodire. Insomma, nessuno mi ha mai detto che sono okay.» Ethan trattiene una risata, per poi avvicinare le labbra al mio orecchio, facendo modo che solo io possa sentirlo. «Non sei okay, sei come essere sbattuti fuori dalla classe il primo giorno di scuola.» Resto un secondo confusa, sentendo una strana sensazione nell'averlo avuto così vicino da un secondo all'altro. Un attimo dopo Ethan si avvicina a sua sorella e, insieme a lei e Cole, si avvia alla loro auto. Perla fa un passo verso me, schioccando la lingua al palato. «Fisicamente non è il mio tipo, ma ha un certo charme..» Faccio una smorfia disgustata, ruotando gli occhi al cielo. «Lo sai vero, che non sei obbligata ad andare a letto con tutto ciò che respira? Sul serio, non stancarti inutilmente.» Perla si porta una mano al petto. «Qualcuno deve pur soddisfare quel forestiero, me ne prendo la responsabilità. Oppure vuoi pensarci tu? Tanto, per metà, ti ha già vista nuda, no? Quante volte dovrai svenire prima di mostrargli anche il resto?» Qualcuno mi ferma dal dargli una lezione, di nuovo. Johnny si intromette. «Prendi le tue tirapiedi e levati dai coglioni, Evans.» Perla prova ad usare il suo fascino anche sul mio amico, battendo le palpebre con lentezza. «Potresti frequentare persone migliori, Johnny.» Si volta, sbattendogli, letteralmente, il suo culo perfetto in faccia. Johnny non gli stacca gli occhi da dosso. Sto per vomitare, ho seriamente i conati di vomito. Le altre due la seguono, lusingandola con una serie di complimenti futili e stupidi. Questo era solo il primo di una lunga serie di giorni di merda.
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