Capitolo XIII
"Vostra Altezza... A che cosa serve tutto quel denaro?"
Era stata questa la prima domanda che Lilibet le aveva posto una volta visti sfilare i carri, caricati di sacche di monete e circondati da uomini della guardia in modo che nessuno potesse anche solo pensare di rubarne il contenuto.
Il corteo era diretto ad un vecchio granaio diroccato situato nelle campagne fuori Elsing dove, all'insaputa di tutti eccetto per Nina, Hans e i loro alleati, Kerver e i suoi compari avrebbero potuto prelevare il denaro, un poco a poco, senza risultare sospetti.
L'equipaggiamento per scalare la montagna, invece, si era assicurata personalmente che lo ricevessero pochi giorni dopo aver concluso l'affare.
La principessa sorrise, sorseggiando il suo tè davanti al camino acceso della sua stanza. "Quel denaro, mia cara, andrà ad un uomo che potrà aiutarci a fermare questo inverno."
Gli occhi di Lili si spalancarono. "Come?"
La sua voce non fu che un bisbiglio, quasi inudibile, eppure vi era curiosità in essa, abbastanza da prevalere sulla timidezza, parve.
Prima che Nina potesse aprir bocca, il duca rispose al posto suo: "Non sono affari che vi riguardano, ragazza."
"Via, Hans, non siate così brusco," lo rimproverò. "Lei sta con noi."
Si voltò a guardare Lili. "Non è vero?"
"Io... Sì, sì, certamente."
La ragazza si affrettò ad annuire, il volto rubicondo. "Tuttavia... io non sono certa di aver capito..."
Esitò.
Nina annuì, facendole cenno di continuare.
Lili si rigirò una ciocca castana tra le dita. "Che cosa stiamo facendo, esattamente? Avete detto di voler essere regina, ma... la regina è ancora viva..."
"E dunque?" la esortò Hans, che evidentemente non aveva la pazienza di stare a sentire i balbettii della ragazza. "Dove volete arrivare?"
"Non è... illegale? Prendere il potere così, voglio dire?"
"No, Lili," Nina la tranquillizzò. "Il trono di Woderlein è mio per diritto di sangue, in assenza di mia sorella. E dopo ciò che ha fatto..." Alzò le spalle. "Ho ragione di credere che non tornerà molto presto."
La dama annuì, tenendo gli occhi bassi.
Quando Nina incontrò lo sguardo di Hans, vide la domanda scritta sul suo volto: 'Possiamo fidarci?'
Lei stessa iniziava a temere che la paura della giovane andasse oltre la sua lealtà.
Ma se era la paura ciò che serviva per tenere in riga la sua dama di compagnia, era ciò che avrebbe sfruttato.
Le sollevò il mento con l'indice, costringendola a guardarla negli occhi. "Lili, se ne parli con qualcuno, finirà male per noi tutti. Compresa te. Lo sai questo, vero?"
"Io..." Si era irrigidita, gli occhi spalancati come quelli di una cerbiatta circondata dai cacciatori.
Nina le posò una mano sulla spalla. "Non aver paura. Se non riveli a nessuno ciò che ti ho detto, non ti capiterà nulla. Devi soltanto promettermi che manterrai il segreto."
La ragazza esalò un respiro tremolante, ma annuì, con più decisione della prima volta. "Io vi sono leale, principessa. Ve lo giuro..."
"Bene." Nina sorrise, lasciando andare la presa sul suo viso. "Avremo bisogno di segretezza perché il piano proceda senza intoppi."
ஓ๑♛๑ஓ
Soltanto quando rimase sola con la sua dama di compagnia, Nina assottigliò gli occhi e strinse le labbra in una smorfia di disapprovazione.
"Che cosa ti prende?" chiese, severa. "Non hai mai fatto tante domande."
"Io... Principessa, perdonatemi..." balbettò la ragazza, arrotolandosi una ciocca di capelli attorno al dito.
"È Hans a preoccuparti? Posso assicurarti che non c'è pericolo. Se parlasse, condannerebbe se stesso insieme a me, e sa bene qual è il rischio."
"No, Altezza, il duca... Io accetto le vostre decisioni, in qualsiasi materia. Se avete fiducia in lui, io non vi contesterò."
"Ma?" Nina sollevò un sopracciglio.
Doveva esserci di più. Qualcosa di molto importante per lei, se era stata pronta a contraddire il suo piano, per di più di fronte ad un estraneo.
Lili scosse il capo. "Niente, Altezza. Non è... niente, davvero."
Eppure, a discapito delle sue parole, ella evitò il suo sguardo, come faceva sempre quando non aveva il coraggio di rivelarle la verità. Le sue gote si tinsero di rosso scarlatto.
"Credi che non sappia quando mi stai mentendo?" la rimproverò Nina, col tono che avrebbe usato per parlare ad un bambino.
Sospirò, scacciando il pensiero con un gesto della mano. "Ma va bene, non devi parlarne." La costrinse a guardarla negli occhi, tuttavia, quando le ordinò: "Giura soltanto che non mi tradirai. Ho imparato ad apprezzare la tua compagnia, e mi dispiacerebbe non poco doverti punire."
Lili fu rapida ad annuire. "Sì, principessa."
In fondo hai ancora paura, pensò Nina, guardandola. Paura di essere scoperta ad aiutarla, ma anche paura di lei, di tutto ciò che una sua mera parola avrebbe potuto fare se l'avesse contrariata, di quelle cose dalle quali il suo sangue nobile non poteva proteggerla.
Ed è meglio che resti così.
Non poteva permettersi di fallire.
"Principessa... voi amate il duca?"
La domanda di Lili la colse alla sprovvista. Tuttavia, la sorpresa non durò a lungo quando processò le sue parole.
Scoppiò in una fragorosa risata. "No, certo che no. Ammetterò pure che non sia spiacevole da guardare, ma... Dio, no."
Non trovava neppure le parole per esprimere la follia di quell'idea.
"Eppure lo sposerete..."
La ragazza la guardò con gli occhi chiari pieni di dubbio, come se non capisse... come se il pensiero la facesse soffrire.
"È politica, semplice." Nina alzò le spalle. "Hans è un valido alleato, e il matrimonio è il modo più semplice e vantaggioso che potremmo trovare per ottenere entrambi ciò che desideriamo."
Tuttavia, mentre quelle parole lasciarono le sue labbra, non poté fare a meno di pensare alle risate che le aveva strappato, le provocazioni che si rivolgevano a vicenda... Sorridevano anche quando erano soli, senza nessuno che li guardasse. Quella non era politica. Si punzecchiavano a vicenda semplicemente perché era divertente... E no, non lo amava—come avrebbe potuto, senza conoscerlo affatto? —ma iniziava a pensare che chiamarlo 'alleato' non fosse più sufficiente a descrivere il loro rapporto.
Ma a Lili non fece a tempo a dirlo, e la giovane la guardò, incredula. "Ma... come potete sposare qualcuno che non amate?"
"In un modo o nell'altro, questo è sempre stato il mio destino," le ricordò Nina. "Non ha senso che ti addolori per me. Il fato di tutte le donne aristocratiche è quello di sposare un nobile, e tu lo sai. Sei sempre stata migliore di me ad accettarlo, dunque si può sapere che cosa ti prende adesso?"
"È che... Non vorrei vedervi bloccata in un matrimonio infelice." Arrossì violentemente, ma prima che la principessa potesse chiederle nulla, la dama di compagnia aggiunse: "Credevo che non voleste sposarvi, voglio dire..."
Qualcosa che Nina non riuscì esattamente a definire le fece credere che ci fosse di più dietro alle sue parole. Qualcosa che voleva assolutamente tenerle nascosto, a giudicare dal modo in cui abbassò gli occhi con un lieve sospiro.
Ma per quanto potesse sembrare rischioso all'occhio esterno—a Hans, che prima di andarsene l'aveva presa in disparte, suggerendole di tenerla sotto controllo—, le aveva creduto quando aveva detto che non avrebbe rivelato a nessuno il suo piano. E quello era l'unico segreto che contava, per Nina.
Se la cosa le piaceva o meno, se detestava il duca e aveva paura di confessarglielo, se l'idea delle sue nozze la preoccupava... Era del tutto irrilevante.
Così, la principessa finì per dichiarare soltanto: "Se questo è tutto, è tempo che vada. Vi è molto da fare."
E rimase seduta, le mani sul grembo, attendendo una sua risposta.
Una cortina di silenzio calò nella stanza, avvolgendo le due giovani nel suo pesante abbraccio.
Nina si alzò, rivolgendole un cenno di congedo.
Le aveva già voltato le spalle quando, così rapidamente che quasi non la sentì, Lilibet non sputò fuori: "Ho oltrepassato i limiti."
Ella non aspettò la sua risposta per proseguire: "Perdonatemi, Altezza, io... Mi sono lasciata trasportare. Non... non accadrà più, lo prometto."
"Trasportare da cosa?" La principessa si voltò, trovandola a guardare a terra, il volto segnato dalla preoccupazione.
"Questo piano..." ammise l'ancella, "È proprio necessario che voi...?"
"So dove vuoi andare a parare," la interruppe.
Lili sollevò di scatto la testa, stupore dipinto nei suoi grandi occhi azzurri.
"Tu credi che sia pericoloso e folle, che dovrei accontentarmi, lo so," replicò Nina, "e tu sai che non lo farò mai. Non sarò miserabile, una volta messo in atto il mio piano, forse per la prima volta nella mia vita. Ho avuto a che fare con questa corte per diciotto anni, ho sentito di tutto venir detto sul mio conto, e ora finalmente tutti vedranno ciò che posso fare. Con il sostegno politico e militare del duca, ora che Victoria non è più nelle carte, potrò ottenere e consolidare il mio potere con facilità."
"Ma il duca... Avevate detto che era pericoloso..."
"Come avversario, sì," confermò Nina. "Come mio alleato e futuro consorte, ciò che otterrà dipende da me. Questo mi assicura che non tenterà di sabotarmi. Per di più, non è poi tanto terribile, ora che non è mio nemico. Avrei sicuramente potuto trovare di peggio. D'altronde, se non fosse stato lui sarebbe stato qualcun altro ad ottenere la mia mano un giorno, che mi piacesse o meno."
Sollevò le spalle. "Certo, avrei potuto avere un principe ereditario o un re come consorte, forse, ma io non voglio essere la regina di una terra straniera, abitata da un popolo a cui non apparterrò mai, senza essere mai veramente libera dai vincoli dell'obbedienza. A mia sorella o a un altro regnante, nulla cambierebbe, se non in peggio. Come moglie di un nobile, il mio unico ruolo sarebbe quello di sfornare figlio dopo figlio. Io voglio fare molto di più. Possofare molto di più. E vedrai, Lili, sarà così. Devi soltanto fidarti."
"Certo, principessa."
"Sarai ben ricompensata per i tuoi servigi."
La giovane annuì delicatamente, chiudendo gli occhi, il volto composto in un'espressione che non celava una certa preoccupazione.
Nina la lasciò ai suoi pensieri. Guardò sopra la spalla della sua amica, verso la finestra, dalla quale poteva scorgere in lontananza i Monti di Ferro ergersi in tutta la loro imponenza, i picchi coperti di candida neve.
"Verrà il momento in cui tutti vorranno aver avuto la tua lungimiranza nell'allearsi con me," le disse, le labbra piegate in un sorrisetto soddisfatto. "E se le cose andranno come mi aspetto, quel momento giungerà molto presto."
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