Chapter 5
C/f= canzone preferita.
Dentro il bagno di uno squallido bar, mentre il suo intestino si scatenava al ritmo della musica proveniente dalla sala accanto, t/n ripensava agli avvenimenti che l'hanno portata a ritrovarsi in questa situazione...
-Chi diavolo è a quest'ora? - Disse t/n allungando la mano verso il comodino, mentre il suo cellulare vibrava sotto le note di c/f.
Dopo aver socchiuso le pesanti palpebre per abituarsi all'improvvisa luce, t/n lesse il nome del contatto che l'aveva destata dal suo dolce sonno, Erika.
-Pronto?
-T/n scusami se ti disturbo, dormivi?
-No, perché dovrei dormire a quest'ora nel mio giorno libero?
Rispose t/n sardonica con un leggero roteare degli occhi
Erika, non cogliendo o ignorando l'ironia nella sua voce (t/n poteva perfino vedere i suoi bellissimi occhi grigi illuminarsi come le luci di un albero di Natale) disse, ma non senza una punta di eccitazione a accompagnare le sue parole:
-Ah perfetto. Comunque stasera esci con me, andiamo a divertirci. Non prendere impegni.
-Mi hai chiamato a quest'ora solo per chiedermi, o meglio ordinarmi di uscire?- Disse t/n sconcertata, e dopo una breve pausa riprese: - Non potevi farlo più tardi?
-No perché più tardi avresti trovato una delle tue solite scuse per rinchiuderti in casa. Comunque ti saluto. Ci vediamo stasera, vengo io a prenderti.
Qualche ora più tardi, come promesso, Erika sottrasse t/n dalla sua dolce e confortevole dimora, per portarla in un rumoroso e alquanto sudicio pub.
Nonostante si fosse ripromessa di rimanere sobria, quella sera, vuoi che siano state le continue insistenze di Erika, oppure un'improvvisa voglia di godersi la serata e divertirsi, t/n alzò un po' troppo il gomito.
Dopo il terzo bicchiere di vodka, sentì la nausea impossessarsi di lei e, ignorando gli schiamazzi di un'Erika devastata dall'alcool, corse verso il bagno, portandola alla situazione in cui si trovava adesso: inginocchiata sulla tazza di uno sporco gabinetto, a rigurgitare l'anima.
T/n non aveva la minima idea di quanto tempo avesse trascorso in quel lurido bagno, quando finalmente uscì traballante dalla toilette delle signore, sapeva solo che la sua amica era sparita.
Presa dal panico, prese il cellulare dalla tasca dei jeans, ma prima che potesse digitare il numero di Erika, una chiamata dalla donna in questione la interruppe:
-Dove diavolo sei, Erika? Mi hai fatto prendere un infarto!- Disse t/n senza darle nemmeno il tempo di rispondere. Dopo qualche secondo di silenzio, una voce disse timidamente: -La tua amica è con me. L'ho trovata svenuta vicino ai cassonetti e non sapendo cosa fare, ho chiamato il primo contatto che ho trovato nella rubrica del suo cellulare.
-Oddio scusami, non volevo essere scortese. Vengo subito- rispose t/n imbarazzata, barcollando verso l'uscita.
Una volta fuori dal locale, un'Erika in evidente stato di incoscienza e un uomo voltato di spalle vicino a lei, accolsero la sua vista
Lo sconosciuto, nel sentire dei passi avvicinarsi, si girò di scatto, sgranando gli occhi alla vista di quello sguardo cosi affabile.
-T/n?!
La luce di un lampione illuminò il viso dell'uomo, e nel riconoscerlo, t/n non poté evitare un sorriso increspargli le labbra
-Lucas!!
Angolo autrice
Vorrei ringraziare la talentuosissima Nora1912 per avermi aiutato nello scrivere questo capitolo.
Seguite il suo profilo e leggete i suoi lavori. Oltre a essere una scrittrice piena di talento, disegna magnificamente.
Vorrei inoltre ringraziare tutte le mie lettrici per il sostegno che mi state dando ^^.
Al prossimo capitolo!!
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