Capitolo 23

"La cosa più brutta è guardare con occhi diversi qualcuno.
Che prima era speciale e poi diventa come tutti gli altri"

~Ellen
Il cuore mi batteva a mille, ero sicura che gli avrebbe staccato la testa da un momento all'altro. Afferrai il suo braccio teso come il resto del suo corpo e cercai di calmarlo.
-Ti prego Brian, calmati. Non mi ha fatto nulla, ho semplicemente sbattuto contro il comodino.- dissi rassicurante. Si girò verso di me con la mascella tesa e inchiodò il suo sguardo su di me.
-Ellen porca puttana, non intendo il sangue sulle tue gambe.- disse urlando, con gli occhi iniettati di sangue, facendomi sobbalzare.
Lo sguardo freddo di Klaus, mi fece accapponare la pelle. In un attimo Brian gli fu addosso, scaraventandolo al muro con una forza disumana, creando una crepa all'impatto. In un lampo mi misi in mezzo ai due e anche se può sembrare strano, li raggiunsi davvero in mezzo secondo. Sentii il sangue scorrere veloce nelle mie vene e un formicolio espandersi nei miei muscoli, sentendo l'adrenalina invadere il mio corpo.
-ADESSO BASTA.- urlai sentendo gli occhi bruciare come non mai, come quando piangi e senti gli occhi bruciare.
Spinsi Brian e diversamente dal solito, la mia spinta lo fece spostare. Quando calmai il respiro e la mente tornò lucida, spalancai gli occhi e guardai le mie mani tremanti, sbalordita. Che cosa avevo fatto? come c'ero riuscita? Abbassai lo sguardo sulla mia gamba e tutto quello che trovai fu qualche rivolo di sangue secco, nessun graffio. Alzai lo sguardo su Klaus e incontrai i suoi occhi apatici che nonostante tutto lasciavano trasparire dolore.
-Che cosa mi hai fatto?- domandai con le lacrime agli occhi e la voce tremante. Silenzio, nessuna parola da parte sua, nemmeno una spiegazione. All'improvviso sentii la gola bruciare così forte come se stessi soffocando, tanto da farmi accasciare a terra, portandomi le mani alla gola. Subito delle braccia mi sollevarono da terra, stringendomi forte e calorosamente.
-Aiutami, ti prego, fallo smettere.- implorai con un fil di voce. Avevo gli occhi chiusi, ma era come se li avessi aperti. Sentivo il rumore e i movimenti dei suoi passi come se fossi io il pavimento e lui fosse un gigante. Sentivo il suo cuore battere forte contro la gabbia toracica e il sangue scorrere veloce, come se io facessi parte delle vene che collegavano il suo corpo in ogni minima parte. Sentivo il suo respiro accellerato come se fossi dentro ai suoi polmoni e le sue emozioni cazzo, era come se le provassi io: rabbia e preoccuzione. Erano così forti da non poter essere percepite e provate da chiunque, non da qualsiasi persona.
Il contatto con il suo petto e le sue braccia sparì quando il mio corpo che andava a fuoco, trovò un po' di sollievo sulle lenzuola fresche a contatto con la mia pelle. Bastò un secondo per far tornare quella terribile sensazione ancora più forte di prima. Brian si stese accanto a me e cercò di mettermi più vicina a lui.
-Amore mio, so che sei confusa e arrabbiata, ma lascia che ti aiuti. So che hai capito che è successo e so anche che hai un vuoto di memoria enorme che non ti permette di capacitarti di quello che sei ora, ma ti prego, segui il tuo istinto.- dopo quelle parole, spostò la mia testa sul suo collo e il suo profumo non tardò a invadere i miei sensi. Spalancai gli occhi, come se quel profumo fosse stato il rimedio a tutto. Mi aggrappai alle sue spalle e come se avessi ritrovato le forze, mi spinsi sopra di lui, sprofondando la testa sul suo collo che non mi era mai sembrato come adesso così invitante. Sentii il sangue scorrere e pompare in una vena più grande, che baciai e leccai, facengogli stringere di riflesso le braccia attorno al mio corpo sopra al suo. Qualcosa di appuntito premeva impaziente di uscire dalle mie labbra, troppo secche in quel momento.
A quel punto non riuscii più a controllare il mio corpo e aprii la bocca, conficcando in un gesto disperato i miei denti nel collo di Brian.

Quando il suo sangue bagnò le mie labbra, fu come morire e tornare a vivere. Sentii il suo corpo fondersi con il mio, riuscendo a capire cosa significasse davvero amare non solo con il corpo e la mente, ma con lo stesso sangue. Bevevo e bevevo, in cerca di calmare quel fuoco che avevo dentro, mentre lacrime incontrollate scendevano dalle mie guance, fino a fondersi con il sangue sul collo di Brian.
-Non piangere piccola, goditi questo momento. Senti le emozioni che ti offre il sangue di qualcuno e senti anche il piacere che ti dà.- disse carezzandomi i capelli dolcemente. Sentii quell'irrefrenabile sete svanire lentamente, lasciando spazio ad una sensazione di leggerezza e di estasi. Sentivo la sensazione più forte che ero sicura di potere sentire nella mia vita. Mi sentivo rigenerata e... viva, anche se ero più morta che viva; mi restava solo il cuore che batteva.
Mi staccai lentamente, leccandomi le labbra, mettendomi seduta sull'addome di Brian, che si alzava e abbassava piano. Mi misi le mani sul viso, asciugandomi le lacrime, con la testa bassa; non volevo guardarlo negli occhi, tutto questo era sbagliato. La sua mano si posò sulla mia guancia dolcemente, portandomi a guardarlo insicura. Io avevo bevuto da lui e lui era un vampiro...
-È tutto ok Ellen, mi dispiace di essermi fidato di lui. Quando mi ha chiamato il consiglio convocandomi improvvisamente, non avevo capito bene il loro intento. Sapevano non ti avrei mai portato ed erano a conoscenza dei fatti degli ultimi giorni e sapevano che non potevi tornare a casa e che non ti avrei lasciata mai sola. Quando ti sei addormentata in macchina, mi è subito arrivata una chiamata da parte loro e ti ho portato da lui. Mi sono fidato, capendo troppo tardi che gli servivi come vampiro, perciò o l'avrebbe fatto Klaus o l'avrebbero fatto loro e non sarebbe stato piacevole. L'ho letto nel suo sguardo, non aveva scelta, mi dispiace davvero tanto. Ti giuro che non ti lascerò mai più, resterò sempre a proteggerti, anche se adesso avrai meno bisogno della mia protezione. Se te lo stessi chiedendo, si, i vampiri non bevono sangue soltanto umano, ma a volte quello degli altri vampiri è più soddisfacente, anche in base al legame che hanno tra di loro, soprattutto se si è attratti da essi.- disse mettendosi seduto, regalandomi un piccolo sorriso rassicurante, abbracciandomi forte. Non c'era malizia in tutto questo, era solo semplice e puro sostegno e affetto. Mi lasciai trasportare da quel momento di pace e mi abbandonai alle sue braccia. Pensavo in silenzio, la mente era invasa da mille domande e mille ricordi. All'improvviso la mente mi si schiarii e come un fulmine a ciel sereno, ricollegai tutto. Quel certo "Sebastian", ero convinta fosse stato inviato dal consiglio per dare l'ordine a Klaus e controllare che lo eseguisse, c'erano troppe coincidenze.
Mi alzai fulminea, lasciando perplesso Brian. Uscii dalla camera in cui mi aveva portata e seguendo i miei nuovi sensi, seguii l'odore di Klaus e lo trovai li, seduto serenamente su una poltrona con un bicchiere in mano. L'odore di sangue giunse sotto al mio naso, procurandomi un piacevole brivido, nonostante non avessi sete. Nel frattempo Brian mi raggiunse ma rimase discreto dietro di me.
-Ti aspettavo.- disse versando dell'altro sangue in un calice di cristallo diverso. Si alzò e venne a passi lenti verso di me. Mi fronteggiò con la sua stazza imponente, porgendomi il bicchiere pieno. Con un gesto veloce, colpii il bicchiere e lo feci volare fino ad infrangersi nella parete opposta da quella alle nostre spalle. Restò con il braccio sospeso in aria e gli occhi freddi e fissi su di me. Lo afferrai per il colletto della camicia e gli dissi
-Mi hai rovinato la vita, questo non te lo perdonerò mai.- sentii gli occhi bruciare, ero convinta fossero rossi come due braci. Lo lasciai con una spinta e ancora girata verso di lui dissi
-Di al consiglio che non gli darò mai quello che vuole. Ricorda le mie parole: nessuno può comandarmi.- detto questo, mi girai e guardai Sebastian, che sapevo avesse assistito alla scena.
-Chiaro?- domandai minacciosa verso di lui. Abbassò leggermente il capo, restando in silenzio. Lanciai un ultimo sguardo minaccioso a Klaus e insieme a Brian, andai via, addentrandomi nella notte con la mia nuova vita.

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