Capitolo 19

"Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente."

~Brian
Era mia, solo mia, e la rabbia che avevo sentito quando mi disse che l'aveva baciata, aveva fatto nascere in me un istinto possessivo che non credevo potessi avere. Tutto di lei mi apparteneva e tutti lo dovevano sapere, soprattutto quel coglione di Klaus.
-Brian!- disse gemendo nel mio orecchio, stringendo le sue gambe attorno ai miei fianchi. Mi staccai dal suo collo e la guardai con occhi infuocati dall'eccitazione. Mi avvicinai alle sue labbra dandogli l'impressione di volerle baciare, ma quando le sfiorai scesi dalla sua mascella con una scia di baci, fino ad arrivare al suo petto.
-Questa è di troppo.- dissi sfilandole la maglietta. Sfiorai il suo seno con le labbra, facendola rabbrividire e chiudere gli occhi. Con le mani scesi sui suoi pantaloncini e glieli tolsi, fermandomi con una mano sulle sue mutandine di pizzo rosse.
-Anche queste sono di troppo, anche se addosso a te stanno benissimo.- puntualizzai sfilandogliele via in un gesto veloce e deciso. Tutto d'un tratto afferrò la mia maglietta e la tolse, gettandola chissà dove. Mi tirò a se fino a far toccare i nostri petti e le nostre labbra si ritrovarono, bisognose l'una dell'altra. Mi levai da solo i jeans, rimanendo in boxer. Quella distanza tra i nostri bacini mi stava facendo malissimo, perciò mi spinsi verso la sua intimità, sfregandomici contro, in un disperato gesto spontaneo. Tra gli ansimi, mi tolse i boxer. I suoi occhi mi mangiarono, come i miei mangiarono lei. Non potevo più aspettare, la desideravo troppo e l'attesa stava diventando pesante. La guardai intensamente e in un attimo, mi spinsi dentro di lei, togliendole il respiro. Chiusi gli occhi per riprendere il controllo e mi avvicinai al suo viso, arrossato dal piacere.
-Preparati piccola, perché ti farò urlare così tanto da toglierti l'aria dai polmoni.- vidi i peli delle braccia drizzarle per i brividi che percorsero tutto il suo corpo. Ritirai i fianchi e mi spinsi di nuovo in lei, ritmicamente, iniziando una danza insieme a lei. Si strinse al mio collo, stringendo di più le gambe intorno ai miei fianchi, gemendo al mio orecchio ad ogni poderosa spinta. Quando aumentai il ritmo, le sue unghia si conficcarono con passione nella mia schiena, facendomi affondare di più in lei.

Ansimai sul suo collo a quel gesto e quando sentii montare l'orgasmo dentro di me, dissi
-Guardami Ellen, guardami mentre raggiungi l'apice.- i suoi occhi si incastrarono nei miei e la sentì sempre più al limite; quando sentì i suoi muscoli contrarsi, dalla sua bocca uscì il gemito più bello che io abbia mai sentito. Subito dopo, venni anche io. Mi accasciai sopra di lei con il cuore che batteva a mille. Baciai dolcemente le sue labbra leggermente gonfie per i baci pieni di passione che c'eravamo scambiati e in unico gesto, invertii le posizioni: io mi misi coricato e lei la portai sdraiata sopra di me, tra le mie braccia, beandomi ancora del suo corpo caldo contro il mio.
-Ora hai capito di chi sei?- domandai carezzandole i lunghi capelli neri che le ricadevano sulla schiena come un manto. Annuì impercettibilmente sul mio petto e si strinse di più a me, finché calò il silenzio e lentamente ci addormentammo.

Mi svegliai per primo, come al solito e ormai Ellen non era più sopra di me ma accanto. Mi alzai per andare in bagno, ma mi fermai quando notai una busta sotto la porta della camera. La presi tra le mani, ma non c'era nessun mittente sulla busta bianca. La aprii e la lessi:

Cara Ellen, ero venuto per parlarti ma tu eri troppo impegnata a dormire beata tra le braccia di Brian. Volevo chiederti scusa e volevo dirti che ti ho lasciata scappare solo perché ero pentito. Mi fa male non ricevere attenzioni da te, ma infondo stai bene con lui. Se sei felice tu, lo sono anche io, mi dispiace per tutto, non mi vedrai più se non lo vorrai, ma sappi che ho delle cose da dirti prima. Quando vorrai, saprai dove trovarmi.
-Tuo Klaus

Strinsi la lettera tra le mani e diedi un'occhiata a Ellen ancora dormiente sul letto. Le avrei mostrato la lettera, ma qualsiasi sarà la sua scelta, io verrò con lei, non la lascerò più sola. Lei è la cosa più bella e importante di tutta la mia lunga vita e grazie a lei ho riscoperto che cosa significa amare. Lasciai la lettera sul comodino accanto al letto così da fargliela leggere quando si sarebbe svegliata e andai a farmi la doccia, sperando che sta volta le intenzioni di Klaus fossero buone.

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