Trasferimento
<<Kat, sono Mary, apri>>
Cosa ci fa Mary nel mio sogno?
<<Kat!>>, bussano con forza alla porta.
Apro gli occhi lentamente, ma che ore sono? La luce del corridoio é spenta.
<<Ci sei?>>, scuoto la testa per riprendermi e apro la porta barcollando a destra e a sinistra.
<<Mary, che ci fai qui?>>, mi strofino l'occhio destro con la mano.
<<Sono venuta a farti visita>>, lancio un'occhiata al suo orologio.
<<Così presto? É successo qualcosa?>>
<<No, no, mi dispiace averti svegliata. Voglio solo parlare un po'>>
<<Va bene, entra pure>>, si comporta in modo strano, sembra nervosa.
Si siede alla mia scrivania mentre io mi stiro di nuovo sul letto.
<<Allora... come vanno le cose?>>, ha un sorriso tirato, palesemente falso.
<<Vanno bene, perché?>>, non riesco a capirne il motivo ma sono come insospettita da questa sua improvvisa visita.
<<Chiedevo così. Vedo dai rapporti che non hai rinnovato le pillole>>
<<Non mi sono servite, sono riuscita a calmarmi da sola e con l'aiuto dei miei amici>>
<<Amici eh?... beh, mi fa molto piacere>>
<<A me non sembra...>>, si sta agitando sempre di più sulla sedia.
<<Come scusa?>>
<<Cosa vuoi veramente?>>, assottiglio gli occhi e mi metto a sedere per decifrare meglio la sua espressione.
<<Dritta al sodo, vero?>>, sospira, <<va bene>>, tira fuori una serie di fotocopie e me le porge.
Il titolo detta: 'Clausole di permanenza'
<<Che vuol dire?>>
<<Normalmente dovrei lasciarti leggere e trarre le tue conclusioni, ma data l'ora ti spiegherò tutto subito. Si tratta di clausole obbligatorie per continuare a stare qui>>
<<E che cosa includono?>>
<<Creatività, buona educazione, rispetto delle regole e... assunzione di almeno un farmaco al giorno>>
<<Cosa? Perché?>>
<<Kat, noi facciamo del nostro meglio per voi, ma dovete collaborare>>
<<Arriva al punto>>
<<Devi prendere le tue medicine, ogni giorno>>
<<Ma non ne ho più bisogno!>>
<<Qui non si tratta di necessità, si tratta di obblighi verso l'istituto>>
<<Io non ho firmato alcun foglio che mi obbliga a prendere quello schifo>>
<<Quello schifo, come lo chiami tu, ti ha permesso di dormire serena per molte notti>>
<<Esatto, ma é pur sempre roba chimica, ora che ci riesco naturalmente non vedo perché dovrei assumerne ancora>>
<<Non mi stai rendendo le cose facili Kat, provo a riformulare. O prendi una pillola al giorno o ti forzeremo noi>>, mi alzo di scatto.
<<Ma siete pazzi? Qualche sospetto lo avevo, ma speravo di sbagliarmi!>>, rimane seduta, impassibile.
<<Dobbiamo tenere i detenuti sotto controllo, stai sgattaiolando nelle altre camere troppo spesso ultimamente. Tramate qualcosa? Una sorta di rivolta?>>, spalanco la bocca.
<<Rivolta? Una come me? Ma guardami, ti sembro capace? Semplicemente leggiamo e ci facciamo compagnia>>
<<Per tenersi compagnia ci sono le aree comuni>>
<<La mensa e il cortile? No grazie, ci tengo all'igiene>>
<<Quando ti hanno mandata qui tra i dettagli era specificata l'infermità mentale, perché dovrei fidarmi?>>
<<... io mi sono fidata di te>>
<<É stato il tuo errore più grande. Credi davvero che una donna, pagata dal governo per tenere sotto monitoraggio i criminali, abbia bisogno di un'amica?>>
Qualcosa dentro di me scatta.
<<Ti facevo diversa da tutti gli altri, ma avrei dovuto aspettarmelo, quei sorrisi, quelle carinerie, tutte stronzate. Mi chiedo perché non ti abbiano ancora assunta a Hollywood!>>
<<Non prenderla sul personale Katherine, questo é il mio lavoro>>, non posso crederci, sono stata un'ingenua.
Dopo tutta la morte e la distruzione che ho avuto intorno, lei é stata la mia ancora di salvezza. Peccato che il nostro legame é stato reciso fin dall'inizio, l'unica a esserne all'oscuro ero io.
Mi avvicino alla porta e la apro.
Due uomini alti quanto un armadio mi si parano davanti.
<<Che significa?>>, Mary sta sorridendo.
<<Te l'ho detto, se non le prendi di tua spontanea volontà saremo costretti a usare la forza>>
<<Non sarò la cavia dei vostri fottutissimi esperimenti!>>
<<L'hai voluto tu... sedatela>>
In pochi secondi uno degli uomini mi blocca le braccia dietro la schiena mentre l'altro estrae una siringa e la riempie con un liquido ambrato. Inizio a urlare ma l'uomo dietro di me mi tappa la bocca con violenza.
Gli mordo istintivamente le dita e cerco di divincolarmi.
<<Fa presto, questa é matta>>, la matta tra i presenti sono io?!
Perché nessuno mi sente? Perché nessuno accorre?
Un pizzico alla base del collo mi fa dibattere ancora più forte, sento il liquido bruciare e fluire nelle mie vene.
Adesso comincio a capire.
Le urla che ogni tanto mi hanno svegliata nel cuore della notte, i forti rumori, le guardie che intimavano a qualcuno di sedare la persona interessata.
Tutto ha senso.
Sento la testa leggera, le forze stanno abbandonando le mie gambe, sono in piedi solo perché l'uomo mi sorregge.
<<Gli altri lo sanno?>>
<<Gli altri detenuti? Ovvio che si, hanno imparato a collaborare per non essere trasferiti>>, sgrano gli occhi.
<<Trasferiti? Dove? Dove mi state portando?>>, non é la paura che mi sta facendo tremare, ma rabbia mista a delusione.
Alexa, Mark, Dam, Kyle...
Loro ne erano a conoscenza e non me ne hanno parlato.
<<Che c'è? Sei delusa perché nessuno dei tuoi presunti amici ti ha avvisata?>>
<<Taci, sei solo una lurida puttana!>>, l'uomo che mi tiene stringe la presa facendomi male.
Mary si alza e si posiziona davanti alla mia faccia, prende le mie guance tra le sue dita, le sue unghie smaltate mi danno la nausea.
<<Vorrei dire che mi dispiace Kat, ma non é così, come ho detto prima... é il mio lavoro>>, molla la presa e si allontana da me proprio quando sento ogni fibra dei miei muscoli rilassarsi.
Poi, il nulla.
Perdonate le poche parole, ma é una parte di transizione, non potevo fare altrimenti! ✨🦄
Poteva Kat avere una gioia per due capitoli consecutivi? Certo che no! Altrimenti non sarei io, a proposito!
Se vedete molte, troppe gioie, denunciate chi scrivo perché molto probabilmente é un impostore 😂
Dove stanno portando Kat?😱
Alla prossima!!❤
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