Malesseri
Mark's pov
Alfonse mi fa accomodare sulla sedia da ufficio che tiene in uno degli angoli del fienile. Prende medicamenti e disinfettante e si avvicina a me.
<Allora, dimmi, in che casino ti sei cacciato questa volta?>, rimuove la mia divisa da carcerato, lasciandomi a petto nudo e con la ferita sgocciolante.
<Io sono un semplice evaso, come mia sorella, é Kat ad essere messa male>
<In che senso?>
<E' indagata per l'omicidio dei suoi genitori, attualmente colpevole secondo loro, ma mi ha raccontato la verità, é una cazzo di storia assurda>, Al rimane visibilmente turbato.
<Omicidio? Quella ragazza li? Pfff non potrei mai crederci, si vede da lontano un miglio che é di buon cuore>
<La polizia purtroppo non la pensa allo stesso modo>
<E com'è che é così pallida? Sta male?>
<L'hanno imbottita di farmaci tutti i giorni per non so quanto tempo, non so quanti danni abbiano provocato al suo corpo>
<Cristo, ma che diavolo di posto é quello? Che persone di merda>
Finisce di pulire via il sangue, disinfetta e fascia il tutto, mi sento sollevato. Rimetto la maglietta e vado verso il bagno per controllare come sta Kat.
Non sento nessun rumore provenire dal bagno, la cosa mi preoccupa.
<Al, c'è un'altra chiave o entrata?>
<Sei matto, magari é sulla tavoletta e si imbarazza a rispondere>, in effetti non ho calcolato queta opzione.
<Vero, meglio darle alti dieci minuti>
<Andiamo di là, ti do qualche vestito pulito, magari ne approfittiamo per parlare del piano d'azione>, lo seguo a malincuore, ho una brutta sensazione.
Kat's pov
Penso di aver appena rigettato l'anima, sto tremando, sento di non avere più forze nel corpo. Dannato Istituto, che si fotta, mi ha distrutto stomaco e cervello.
Sono seduta sul pavimento, sto facendo respiri profondi per cercare di calmare i battiti del mio cuore.
Ho sentito qualcuno bussare, ma nelle condizioni in cui sono non me la sento di ricevere ospiti.
Due lacrime scendeno, non le asciugo nemmeno, lascio che facciano il loro corso.
Un altro conato mi assale, costringendomi di nuovo a forzare costole e addome, se questo é l'inferno comincio a capire perché tutti ne sono così spaventati.
Dopo essermi sciacquata il viso per bene mi guardo allo specchio, sono un cadavere, magra, sciupata, occhiaie profonde, occhi stanchi. Metto testa nel lavandino e lavo i capelli, avevo quasi dimenticato la bellezza dei rigagnoli di acqua celeste che fuoriescono dalle mie ciocche colorate. Mi tiro su, do una sistemata alla meno peggio ed esco dal bagno.
Un profondo silenzio cade, sento solamente il cinguettio degli uccellini e un mormorio in sottofondo, devono essere Mark e Al.
Decido di dare un'occhiata in giro, il fienile é molto grande, meglio conoscerne ogni angolo.
All'interno trovo un trattore rosso, diversi covoni di fieno, attrezzi per lavorare la terra e così via. C'è anche una piccola mansarda, riesco a scorgere un letto, una lampada e dei libri posati un po' a casaccio.
<Ecco dov'eri finita>, Al mi sorride e mi invita a seguirlo, mi rende molto triste non poter ricambiare il suo sorriso, <Mark ti stava cercando prima. Allora, tutto bene? Hai bisogno di qualcosa come un digestivo o che so io?>
Mi limito a seguirlo.
<Va bene, ho capito, sei una di poche parole>, vorrei dirgli che il dolore al fianco mi sta uccidendo, che non riesco a curvare gli angoli della mia bocca per trasmettere felicità.
Superata una porta ci troviamo in una sorta di monolocale, credo che Al abbia vissuto qui per un po' di tempo, forse e' un fuggitivo come noi, o lo é stato.
<Kat, eccoti finalmente!>
<Muoviti e ti ammazzo>
Mark é seduto su una sedia girevole e con una mano tiene fermo il braccio più possibile.
<Come sei violento>
<Vi ho preso qualcosa da mangiare ragazzi, abbuffatevi pure, ci sono merendine, fagioli, tonno, un bel miscuglio>, Mark sorride.
<Sei proprio un angelo!>
<Nah smettila, o mi farai arrossire>, come sono carini mentre scherzano insieme.
Mi avvicino al tavolo e mi siedo, guardo la grande varietà di cibo e il mio stomaco brontola, facendo ridere i due ragazzi.
Mark mi raggiunge, sedendosi vicino a me e dandomi un bacio sulla guancia, cosa che mi fa arrossire e piantare lo sguardo sul tavolo.
<Allora, facciamo così, mangiate, riposate, rilassatevi e chi più ne ha più ne metta. Tornerò domani mattina e discuteremo sul da farsi, va bene?>
<Benissimo, grazie ancora fratello, ti devo un favore!>
<Io credo invece che siamo pari>
<Ah sì? Meglio per me>
Al ci fa una linguaccia e scompare, chiudendo il portone del fienile a chiave. Bene, siamo liberi ma siamo comunque prigionieri, se non altro abbiamo qualcosa da sgranocchiare.
Mark apre un pacco di biscotti e mi invita a prendere il primo. Quando lo addento mi scappa un sorrisino, era da troppo che mangiavo lo schifo che ci propinavano lì dentro. Questo sapore di pasta frolla e cioccolato é il sapore che vorrei gustare ogni giorno della mia futura vita.
Mark sorride nel vedermi appagata, prende un biscotto anche lui e insieme riusciamo a finire il pacco in venti minuti. Prima di tutto questo riuscivo a finerne uno da sola in quindici.
<Andrà bene, vedrai. L'importante e' stare uniti>, carezza il mio viso con fare delicato, l'istinto di abbracciarlo è troppo forte, così lo lascio vincere.
Spero in un futuro più roseo per entrambi, specie per lui e per tutti quelli che come noi sentono il respiro dell'istituto sul collo...
Eccoci qua! Nuovo capitolo!❤
Non uscirà, come avrete già capito, con regolarità. 😥
Per adesso sono impegnata nella scrittura di un racconto fantasy, sto partecipando ad un contest e conto di vincerlo!😍
Auguratemi buona fortuna!😂
E auguratela anche a Kat e Mark! ❤
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