PROLOGO

Ci sono infiniti modi per portare un regno alla rovina. Alcuni cadono per mano di nemici visibili, attraverso il clangore delle spade e il fuoco delle battaglie. Altri si sgretolano lentamente, corrosi dall’interno, come legno marcio che cede sotto il suo stesso peso. Ma a volte ci sono forze più antiche, più forti e sottili, che minacciano un regno senza che alcuna lama venga sguainata, che si annidano tra i sussurri del vento e tra le ombre di leggende dimenticate.
Non tutte le guerre sono combattute sul campo di battaglia. Alcune si consumano silenziosamente, nei corridoi del potere, nelle sale del trono, nelle alleanze che si fanno e si disfano senza che il popolo ne sia mai consapevole. La rovina può essere lenta, inesorabile, come un veleno che scorre nelle vene di un sovrano, o come una verità scomoda che si insinua nel cuore di un regno, mettendo radici.
Le stelle, quella notte, sembravano più distanti del solito. Brillavano fredde, immobili, come se osservassero il mondo dall’alto, indifferenti al destino che si stava già intrecciando tra ombre e segreti. Da qualche parte, al di là di quelle luci remote, gli dèi, se esistevano davvero, tacevano. Forse sapevano già come tutto sarebbe finito, forse aspettavano soltanto il momento in cui ogni cosa sarebbe crollata.
In questo regno, ci sono segreti che non osano mostrarsi alla luce del giorno. Eppure, di notte, quando il silenzio cala sulle mura e i fuochi si spengono, quei segreti trovano la loro voce.
Li ho sognati, li ho visti nei frammenti confusi di visioni che mi appaiono quando chiudo gli occhi. Non so se appartengono al passato o al futuro, ma sento che qualcosa si muove, al di là del controllo degli dèi e degli uomini.
C’è una figura che ritorna, sempre, sento la sua presenza, come un’ombra che mi osserva da lontano. Nei sogni, sembra vicino, come se fosse parte di qualcosa di più grande, qualcosa che sta per compiersi. E ogni volta che lo vedo, una sensazione mi avvolge, un misto di paura e desiderio, come se sapessi che quella figura porta con sé il cambiamento, forse la salvezza, forse la distruzione.
E io, quella figura, la conoscevo bene.
Sean mi dice di fidarmi solo di chi si presenta sotto la luce del giorno, ma so che la verità si cela nell’oscurità, e che non tutti i sorrisi sono sinceri. Il vero potere spesso si nasconde dietro volti familiari, dietro coloro che giurano fedeltà, ma nelle ombre c’è qualcun altro, un’energia che sfugge alle spiegazioni. Non è il potere che posso vedere con i miei occhi, ma è presente, e il suo arrivo è inevitabile.
Il reame è in bilico, la sua magia sta svanendo, lo sento. Ogni mossa, ogni decisione sembra carica di una tensione invisibile. Il popolo guarda con speranza e paura, ma nessuno osa chiedersi davvero cosa porterà il futuro. Parlano di equilibrio, di pace, ma io ho imparato a riconoscere i segni della tempesta prima che arrivi. E so che la tempesta sta già prendendo forma, anche se pochi la vedono.
Lui c’entra qualcosa. C’è qualcosa in lui che mi lega a ciò che deve accadere. Una parte di me vorrebbe respingerlo, ma un’altra è attratta da quel mistero, da quel destino che sembra intrecciarsi al mio. Non posso ignorare la sua presenza. Non posso sfuggire a ciò che i sogni cercano di rivelarmi, ciò che lui vuole dirmi realmente.
L’ho cercato, senza rendermene conto, negli occhi di chi mi circonda, ed è lì che la verità mi sembra a un passo, eppure sempre fuori portata.
Il futuro di questo regno non è ancora scritto, ma i segni sono già stati tracciati. Non c’è pace in un mondo dove il tradimento si nasconde sotto vesti di amicizia, e dove il destino viene rivelato nei sogni, prima ancora che nella realtà.
Non è con la forza di un esercito che si deciderà il destino di queste terre. Sarà deciso nei cuori di coloro che portano con sé il peso del potere, del tradimento e della fedeltà. E quando quel momento arriverà, nessuno potrà più nascondersi dietro le maschere. La verità troverà la sua strada, anche se porterà con sé la rovina.
Quella notte, le stelle brillavano immobili, fredde e distanti, come osservatrici indifferenti del destino che si compie  sopra di noi. La fine era vicina. E con essa, un nuovo inizio che nessuno aveva previsto.

ANGOLO AUTRICE
E siamo qua..
Dopo tanti dubbi e incertezze siamo effettivamente qua.
Per ora..vi auguro buon viaggio nel regno di Alendor.

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