Prologo
Nella Divisione 5 la serata stava procedendo nel migliore dei modi. Il capitano Satoshi stava finendo di compilare tutti i documenti che aveva ricevuto da Mashiro e già pregustava la morbidezza del suo letto comodo.
Fu allora che sentì bussare alla porta e sembrava anche essere importante, dato che la persona continuò a battere anche dopo che disse che non era più l'ora di visite. Sapendo che era inutile rimandare la cosa, diede alla persona il permesso di entrare e fu sorpreso nello scoprire che a bussare erano il Capitano della Divisione 6 ed il suo Tenente. Non si aspettava che quei due venissero da lui e se erano venuti con urgenza da lui, voleva dire che era qualcosa di davvero urgente.
"Capitano Byakuya, a cosa devo l'onore della tua visita ? È successo qualcosa di importante ?" il suo tono era spento e senza emozione, proprio come quello del suo collega capitano. A giudicare dal loro volto, riguardava la Soul Society.
"Abbiamo intenzione di andare a prendere Rukia e portarla qui. Ha commesso un grave peccato e deve essere giudicata secondo le leggi della Soul Society".
Satoshi era un po' in disaccordo sul fatto che doveva essere giudicata. Magari era stata costretta da un nemico molto potente e fare quello che ordinava era un modo per non rischiare la morte.
Con questo non intendeva però dire che non aveva colpe. Avrebbe potuto comunque trovare un modo per contattarli, magari con l'aiuto di uno di quegli Shinigami che erano sulla terra.
Quelli erano gli unici per cui non sapeva davvero cosa pensare.
"Beh, se il vostro obiettivo è questo, sono pronto a darvi una mano. Avviserò solo il mio tenente del fatto che sto per partire".
Il capitano andò poi da Mashiro. Con quest'ultima condivideva un buon rapporto. Si era conosciuti quando erano ancora giovani e il suo intervento era uno dei pochi motivi per cui lei era rimasta al Gotei 13. Tentò anche di salvare gli altri ma non ebbe più alcuna possibilità e il suo stesso Clan non prese bene il suo comportamento. Da quel momento in poi giurò che non avrebbe più mancato di rispetto al suo dovere.
"Mashiro, volevo avvisarti che per ora sarò via per risolvere un problema. Appena avrò finito, tornerò da te" disse con voce calma alla sua fidata tenente. Con lei era sicuro di poter mostrare le sue vere emozioni senza dover fingere.
Uno dei motivi per cui apprezzava la sua tenente.
"Non si preoccupi capitano, la super tenente Mashiro starà attenta alla base e fermerà i cattivi" disse facendo una posa eroica per poi raggiungere Momo, che stava finendo di compilare tutti i documenti della giornata.
Il capitano raggiunse poi il collega e usarono un portale per raggiungere il mondo umano e aspettarono che Rukia si facesse vedere.
Pochi minuti dopo la videro che correva e poté sentire che stava dicendo di essere rimasta per troppo tempo sul mondo umano. Vide poi Renji fare un attacco a Rukia e si trattenne dal colpirlo a causa del fatto che aveva compiuto una mossa che poteva ucciderla. Decise successivamente di scendere e tentare di ottenere risposte in modi più consoni a loro.
"Rukia, finalmente ci rivediamo. Sentivo un po' la tua mancanza. Spero che tu abbia spiegazioni per cui hai dato i tuoi poteri a un umano. Farlo è un grave crimine, ma possiamo chiudere un occhio se ci consegni l'umano" e guardò la ragazza, in attesa che gli desse il nome del loro obiettivo primario.
"Satoshi, solo perché sono in un gigai non significa che ho perso i miei poteri".
"Queste scuse non attaccano con me. Dicci la verità e forse troveremo una soluzione che non comporti una punizione dolorosa" e tentò di convincere la tenente della Tredicesima Divisione a dire qualcosa, ma ogni ulteriore conversazione fu interrotta quando si presentò un ragazzo. Da quel che riuscì a capire era un certo Ishida Uriu ed odiava gli Shinigami per un qualche motivo.
"Ehi ragazzino, non abbiamo tempo per dei buffoni come te. Invece di rischiare la vita con noi, tornatene a casa e rimani al sicuro. È un consiglio" disse mentre guardava il nuovo arrivato. Il ragazzo però si rifiutò e Renji decise di attaccare.
Lo scontro ovviamente finì con il ragazzo che finì a terra e con il sangue che gli usciva dalle ferite, mentre Renji lo guardava dall'alto.
"Non posso né fermarlo né muovermi da qui" disse mentre tossiva sangue.
"Beh allora ... finirò il lavoro" e il ragazzo dai capelli rossi sollevò la sua arma, pronto ad uccidere lo sfidante. Nel mentre Satoshi poté solo provare un po' di compassione per la sfortunata vittima. Se avesse seguito il suo consiglio si sarebbe potuta evitare una tragedia, ma la proposta era stata rifiutata e una vita stava per essere messa a tacere.
"Prima di morire, ricordati questo ... Abarai Renji. È il nome dell'uomo che ti ha ucciso. Piacere di averti conosciuto" e si lanciò verso la vittima, mentre Rukia lo pregò di fermarsi. Ma il colpo non raggiunse mai la vittima. Al contrario, il tenente fu fermato da un attacco proveniente da un nuovo arrivato.
"Identificati. Chi sei ragazzino ?".
"Sono Kurosaki Ichigo ... colui che sta per sconfiggerti" e guardò il capitano della Divisione 5, che nel mentre stava tirando fuori la spada in modo da concludere la cosa nella maniera più veloce possibile.
Allo stesso tempo si concentrò sull'arma del nuovo avversario. Se la grandezza della spada equivaleva alla grandezza del potere spirituale del suo proprietario, voleva dire che Ichigo ne aveva una bella enorme.
"Non ho mai visto una cosa del genere. Sono quasi curioso di sapere a quale brigata appartiene, ma molto probabilmente mi dirà la Undicesima quindi non ha senso chiederlo" pensò mentre esaminava Ichigo.
Renji alla fine decise, contro il suo volere, di lanciarsi contro Ichigo e tentò di affrontarlo, ma Byakuya affermò che il ragazzo era colui di cui aveva parlato un rapporto del giorno prima. Secondo questo rapporto, aveva ferito un Menos Grande e lo aveva rimandato a Hueco Mundo. Satoshi ascoltò Renji affermare che non ci credeva affatto a una cosa del genere e fu sorpreso quando Ichigo affermò di non sapere come si chiamava la sua spada.
Lo scontro che ne seguì si concluse con Ichigo che riuscì a ferire il tenente e a giudicare dal suo sguardo, si sentiva sconfitto. E la pressione spirituale era abbastanza forte da impedirgli di schivare l'attacco che stava per arrivargli contro.
Era giunto il momento di fare la propria mossa e mettere fine al problema.
Si mosse così veloce che gli tranciò la spada in due e il ragazzo era scosso. Non era riuscito a vederlo e a schivare il suo attacco e ora stava per pagare le conseguenze di tale ignoranza.
"Shikai: Rip apart the heavens, Ice Tiger" e non un secondo di più, Ichigo venne colpito sul torace e sentiva che qualcosa dentro di lui si stava congelando.
"Povero idiota. A quanto pare il tuo cuore sta iniziando a congelarsi. Che morte poco onorevole" disse mentre guardava con disgusto il ragazzo. Aveva creduto di aver trovato un avversario degno e invece ha trovato un avversario che sapeva a malapena come combattevano gli Shinigami e che per di più non conosceva nemmeno il nome della sua arma.
Prima di andarsene via con i colleghi e Rukia, diede un ultimo sguardo a colui che stava per morire. E gli lanciò un bagliore che disse chiaramente una cosa.
Se avesse osato di nuovo affrontarli senza un adeguata preparazione, lo avrebbe ucciso in maniera molto più brutale.
"Stai al tuo posto e vivrai. Altrimenti, la morte prenderà la tua vita".
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