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Ciao a tutti.

Scrivo le mie scuse qui ad inizio capitolo, così che tutti possiate leggerle. Non credo che molti di voi abbiano letto nella mia bacheca l'avviso che avevo lasciato, quindi desidero spiegarvi un attimo ciò che mi ha impedito di scrivere e continuare la storia negli ultimi mesi.

A ottobre ho iniziato l'università e fino a qua penso possiate immaginare che il mio tempo libero è drasticamente diminuito, soprattutto durante le varie sessioni. A novembre, dopo il mio ultimo aggiornamento, sono entrata in un periodo di depressione davvero forte, dal quale sto ancora uscendo. Ho passato mesi infernali, nei quali non vivevo più se non per l'ansia e le migliaia di paranoie che mi facevo costantemente. Non dirò i motivi scatenanti di questo periodo per due motivi: 1) alcune cose ancora non le capisco io, 2) non voglio espormi a voi più di quanto io non abbia fatto in passato.

La scrittura per me, in questo lungo periodo, è stata solo che un peso enorme, una cosa che dovevo pare perché qualcuno aspettava un aggiornamento e non perché mi piaceva scrivere, quindi mi sono vista costretta a lasciare wattpad per un po'.

Ora, quasi cinque mesi dopo dall'inizio di questo incubo, ho iniziato a stare meglio, soprattutto per i buoni risultati che sto ottenendo all'università; stamattina, dopo mesi, mi è tornata la voglia di scrivere, di tornare a parlare di Blake e Kayla.

Non so quando pubblicherò il prossimo aggiornamento, poiché ho appena iniziato un nuovo semestre, ma cercherò di non metterci troppo. PROMETTO DI NON LASCIARE LA STORIA INCOMPLETA.

Comunque, più che scuse, queste sono spiegazioni. Ora, vi chiedo immensamente scusa per essere scomparsa negli ultimi mesi e per avervi lasciati senza una continuazione della storia.

Ringrazio le poche persone che hanno ancora questa storia nelle loro biblioteche e le varie persone che mi sono state davvero vicine negli ultimi mesi (ringrazio anche le ragazze del gruppo whatsapp).

Vi voglio bene.

Alice

(Buona lettura)

[Kayla]

Avevo passato quasi tutto il pomeriggio cercando di studiare e di non pensare a quanto mi ero pentita di aver mandato quel messaggio, ma era stato praticamente tutto inutile, perché ogni tre secondi continuavo a guardare la chat con Blake.

Aveva letto il messaggio, ma non aveva risposto e, nonostante tutte le giustificazioni che mi ero continuata a ripetere fino a tarda serata, ero consapevole di essermi confessata con lui troppo in fretta.

Chiusi immediatamente gli occhi non appena sentii la porta della mia camera aprirsi e cercai di regolarizzare il respiro, sperando che non si accorgesse del fatto che stavo fingendo di dormire. Non ero mai stata una brava attrice, ma impiegai tutta me stessa per sembrare il più naturale possibile.

Ero consapevole che la reazione che stavo avendo era esageratamente infantile, ma non me la sentivo proprio di affrontare Blake dopo ciò che gli avevo scritto per messaggio. Certo, lo amavo davvero, quindi non avevo niente di cui vergognarmi ma, anche solo l'idea di non essere ricambiata dal mio ragazzo, mi faceva accapponare la pelle.

Lo sentii sospirare e me lo immaginai mentre si passava una mano tra i capelli, come era solito fare quando era in tensione, e poi sentii nuovamente il rumore di una porta che si apriva. Continuai a tenere gli occhi chiusi ed il respiro regolare per qualche minuto, giusto il tempo che Blake entrasse nel bagno e vi si chiudesse all'interno.

I miei occhi, in quello stesso momento, si spalancarono e tutto ciò che riuscii a fissare fu l'interminabile buio della mia stanza; avevo tutto il corpo in tensione, pronto a scattare verso la stanza di Blake, ma stavo cercando di fare il possibile per continuare a stare a letto, prolungando involontariamente anche quell'insicurezza che continuava a riempirmi la testa.

Dopo che Blake fu uscito dal bagno, rimasi immobile per qualche minuto- o almeno così supposi, poiché ogni secondo che passava mi sembrava un'eternità- e poi mi rigirai nel letto, cercando di scrollarmi di dosso quell'orribile sensazione che, durante tutto quel pomeriggio, non mi aveva abbandonata un secondo.

'Sono una fifona' Pensai sbuffando e passandomi le mani sul viso con poca delicatezza.

"Fanculo." Mormorai a me stessa e alle mie paure, scalciando malamente il lenzuolo dal mio corpo per alzarmi e andare nella stanza di Blake, oramai totalmente immersa nell'oscurità della notte. Andai alla cieca per qualche secondo, fino a quando non trovai l''interruttore della lampada sul comodino, e poi- una volta che la piccola lucetta fu accesa- mi sedetti sul letto del mio ragazzo, scuotendolo appena per svegliarlo. "Fammi spazio." Sussurrai non appena incontrai i suoi occhi assonnati.

"Okay." Replicò con voce assonnata, spostandosi verso il muro in modo automatico e alzando il lenzuolo per farmi stendere al suo fianco. Avevo dormito con Blake tantissime volte negli ultimi anni, ma- in nessuna delle volte precedenti- mi ero mai sentita a casa come in quel momento, stretta tra le sue braccia e totalmente innamorata delle sensazioni che stavo provando. Allungò il braccio verso il comodino e spense la luce, facendoci ripiombare entrambi nelle tenebre. "Buona notte." Appoggiò il mento sulla mia testa, respirando lentamente, e poi mi strinse piano a sé.

"Blake." Mormorai piano, con il cuore in gola, sperando inconsciamente che quel giovane bello che mi stava tenendo tra le braccia si fosse già addormentato. "Ti amo." Le parole furono a malapena udibili, ma sulle mie labbra furono come un fuoco, un marchio di ciò che avevo appena pronunciato, di una promessa che non avevo mai fatto a nessuno prima di Blake. Rimasi impietrita, con gli occhi spalancati, quando Blake si spostò e portò le mani sul mio mento, facendomi sollevare il volto verso di lui.

"Ti amo anche io." Appoggiò piano le labbra sulle mie, dandomi un piccolo bacio a stampo, e poi mi abbracciò di nuovo, stringendomi a sé come se ne dipendesse la sua vita.

Senza che nemmeno me ne accorgessi, mi addormentai tra le sue braccia, finalmente con il sorriso sulle labbra.

***

"Blake." Mormorai svegliandomi di colpo quando sentii il ragazzo baciare il mio collo e muovere le mani sulla mia pancia scoperta. "Blake."

Era decisamente la prima volta che mi capitava di svegliarmi in quel modo e, nonostante lo stordimento dovuto al fatto che fino a qualche secondo prima ero ancora totalmente immersa nel mondo dei sogni, sentii chiaramente le mani di Blake muoversi sul mio corpo, passando più volte vicino al mio seno, coperto solo dalla maglietta che il mio ragazzo piano piano stava facendo salire.

"Si?" Passò i denti sulla pelle sensibile dietro all'orecchio e spostò una mano sull'elastico dei miei pantaloncini del pigiama, facendomi trattenere di colpo il respiro.

"Che fai?" Risi leggermente, dimenandomi nella sua stretta senza troppa convinzione, cercando di girarmi verso di lui.

"Mi sembra abbastanza chiaro." Tolse le mani dal mio corpo per lasciarmi la possibilità di girarmi e poi mi attirò a sé, baciandomi con un tale impeto da lasciarmi senza fiato. "Sveglio la mia ragazza nel giorno del suo compleanno."

"Quello non mi sembrava solo 'svegliare'." Feci le virgolette con le dita, ripensando alle sue mani su di me, decisamente non intenzionate al solo svegliarmi. "Vado a lavarmi i denti e a prepararmi, ho lezione alle nove"

"Ma sono solo le sette, non vuoi stare un po' qui con me, così finisco di 'svegliarti'?" Domandò ghignando, spostandosi sopra di me e schiacciandomi sotto di lui.

"Tienilo nei pantaloni, Blake." Risi, allacciando ugualmente le gambe sul suo bacino, andando contro a quello che avevo appena detto. "Posso almeno lavarmi i denti?"

"No, altrimenti poi ti alzi e non torni più qui da me. Sai che io ho sempre bisogno delle tue attenzioni." Alzò le sopracciglia un paio di volte e si stampò un ghigno sulle labbra mentre si premeva su di me, facendomi sentire l'altra cosa che si era svegliata insieme a me poco prima.

"Mi sento leggermente offesa, ti servo solo per farti passare l'alza bandiera mattutino?" Domandai, premendo poi i denti sul labbro inferiore per evitare di mettermi a ridere per quella ridicola messa in scena.

"Certo che no, anche quello pomeridiano e quello serale."

Feci un'espressione sconvolta, visibilmente finta, e poi spinsi con le mani le spalle di Blake, facendolo scivolare di schiena sul materasso; mi misi a cavalcioni sulle sue cosce e poi appoggiai le mani sull'elastico dei pantaloni in stoffa del suo pigiama.

Ghignai quando notai il visibile rigonfiamento all'altezza dell'inguine e appoggiai le mani sui suoi fianchi, facendo scendere i suoi pantaloni fino a metà coscia, rivelando la presenza dei suoi boxer neri. Mi fermai di colpo quando ripensai velocemente alla 'conversazione' che avevamo avuto poco prima e lanciai un'occhiata alla sveglia sul comodino.

"Che succede?"

"Merda, avevo promesso a Emma che ci saremmo trovate al bar alle 8." Sbottai, alzandomi velocemente dalle gambe di Blake, lasciandolo da solo nel letto e insoddisfatto.

"E io che dovrei fare ora?" Sbuffò, lanciando un'occhiata a qualcuno che era decisamente più sveglio di me.

"Hai le mani, usale." Risi, correndo nella mia stanza e chiudendomi dentro al bagno, pregando di arrivare per una volta in orario ad un appuntamento.

***

[Blake]

"Sono felice che siate riusciti a venire." Sorrisi, salendo nella mia macchina insieme a Kaiden e Thomas.

Era stato difficile tenere nascosto a Kayla questa sorpresa, ma in qualche modo ero riuscito a fare tutto senza farle sospettare nulla. Ero andato, non appena avevo finito le lezioni della mattina, alla stazione a prendere i due ragazzi e anche a prendere la torta che lei tanto desiderava. Non riuscivo ancora a credere che il giorno prima avesse confessato di essere innamorata di me, ma da quanto quelle parole avevano lasciato le sue labbra, mi sentivo come se fossi su una nuvola...una nuvola di felicità. Mi amava davvero.

"Non ci saremmo mai persi il compleanno della piccola McLean e poi, quale occasione migliore di un compleanno per rivedervi? Sono settimane che non vediamo le vostre brutte facce." Rise Thomas, allacciandosi la cintura nel sedile al mio fianco.

"Jason quando arriva?" Domandò Kaiden, sporgendosi verso di noi dai sedili posteriori.

"Lui è già arrivato, credo. Dovrebbe essere nel parcheggio sotto l'appartamento ad aspettarci."

"Spero che abbiate nascosto tutti i preservativi della casa, perché ti assicuro che Jason controllerà ovunque e, se scoprirà che la sua sorellina se la fa con te, passerai davvero una bruttissima giornata." Ghignò il ragazzo al mio fianco mentre accendevo la macchina.

"E voi come fate a sapere che-"

"La ragazzina si è lasciata sfuggire qualcosa qualche settimana fa e noi abbiamo collegato, ecco come facciamo a sapere che scopate come conigli." Kaiden diede una sberla sulla spalla del suo ragazzo e io scossi la testa, cercando di trattenere il sorrisetto che stavo per fare. Su una cosa aveva ragione, io e Kayla facevamo molto sesso e la cosa piaceva davvero tanto ad entrambi, soprattutto per il fatto che nell'appartamento c'eravamo solo noi.

"Non so di cosa stiate parlando. In ogni caso, Kayla sarà a casa tra mezz'ora, quindi dobbiamo preparare velocemente la casa."

Fortunatamente la stazione distava solo una decina di minuti dal nostro appartamento, quindi arrivammo lì nel giro di poco tempo e trovammo il fratello della mi ragazza ad attenderci davanti alla porta del palazzo. Trattenni il respiro mentre salutavo il ragazzo e poi salii velocemente in casa, facendo strada ai tre ragazzi all'interno del nostro appartamento.

"Merda, ho dimenticato la torta e i palloncini in macchina." Sbuffai, maledicendomi per aver dimenticato le cose che ci servivano giù.

"Andiamo io e Thomas, così tu e Jason potete parlare del regalo di Kayla."

Mi girai verso i due ragazzi e gli lanciai un'occhiataccia che probabilmente- se avessi avuto qualche potere soprannaturale- li avrebbe fulminati in un solo colpo. Sbuffai dopo aver visto Kaiden ridere sotto i baffi e gli lanciai le chiavi della macchina.

"Vuoi seriamente comprare un gatto a mia sorella? Lo sai che poi ti ignorerà per mesi?"

Kayla, negli ultimi anni, aveva sempre voluto prendere un gatto, ma i suoi genitori erano totalmente contrari, quindi, quale migliore occasione di regalarle un gatto ora che viviamo insieme?

"Voglio solo che sia felice. E poi non immagini nemmeno quanto abbia rotto le scatole nell'ultimo mese per questa storia del gatto... almeno adesso può avercelo e scegliere lei quale prendere." Alzai le spalle e andai in camera mia per sistemare le coperte del letto ancora sfatto.

"Mia sorella dorme nella sua stanza, vero?"

"Certo, dove vuoi che dorma?" Domandai retoricamente, dando le spalle al ragazzo per non fargli vedere la mia espressione colpevole.

"Ascolta, so che andate a letto insieme." Trattenni il respiro e mi girai verso di lui, pronto a ricevere un pugno in pieno viso. "E mi fa davvero schifo pensare che la mia sorellina abbia una vita sessuale, ma preferisco se la faccia con te che con qualche altro galletto dell'università."

"Grazie?"

"Lo preferisco soprattutto perché così so chi picchiare se in qualche modo la fai soffrire."

"Ho afferrato il concetto. In ogni caso non ho intenzione di farla soffrire... penso di aver già fatto abbastanza negli ultimi mesi." Mi passai sul collo e poi feci cenno con la testa verso il soggiorno, dal quale provenivano nuovamente le voci dei due ragazzi.

"Okay, ora devo solo ignorare il fatto di sapere che sei tu che te la fai con mia sorella." Borbottò Jason, chiudendo gli occhi e facendo un'espressione schifata.

Ignorai la sua espressione e tornai dai due ragazzi, aiutandoli a sistemare tutto ciò che avrebbe reso decente quella stanza monotona.

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