11
[Thomas]
"Buongiorno" Mormorai quando sentii il braccio di Kaiden circondarmi il petto. "Dormito bene?"
Respirò un paio di volte in modo profondo prima di muoversi ulteriormente verso di me, facendo combaciare il suo petto con la mia schiena.
"Decisamente." Soffiò contro il mio orecchio con voce roca, sorridendo poi contro la mia pelle. "Un'uccellino mi ha detto che se fai attività fisica prima di andare a dormire poi passi la notte meglio. Tu lo sapevi?"
"Non so se offendermi per questo diminutivo o no." Mi girai tra le sue braccia, ritrovandomi faccia a faccia con lui e con il suo sorriso decisamente troppo perfetto.
"Cosa succede se ti offendi?"
"Ti sognerai il mio culo per i prossimi due mesi, amore mio." Alzai un sopracciglio e poi appoggiai la mano sulla sua gamba scoperta. "In quel caso ci guadagnerei molto anche io."
La sera prima eravamo stati a cena dai genitori di Kaiden e ci eravamo sorbiti la presenza di sua nonna che, più che non capire il fatto che il nipote stava con un uomo, continuava a fare domande su come funzionava la nostra vita sessuale- di certo non era nostra intenzione far sapere ai suoi genitori ogni quanto andavamo a letto insieme- e di suo nonno, che ancora non gli rivolgeva la parola da quando gli aveva detto di essere omosessuale.
La serata era finita come tutte le altre volte che eravamo stati a casa dei suoi genitori quando c'erano i suoi nonni, ovvero con Kaiden che aveva il bisogno di prendere il controllo di ogni cosa.
La maggior parte delle volte finivamo con il fare sesso ancora mezzi vestiti, troppo presi dal bisogno di soddisfare i nostri corpi, mentre altre volte riuscivamo a svestirci, ma non arrivavamo nemmeno alla camera.
Però, in entrambi i casi, l'attivo non ero io.
"Volevo dire che me lo ha detto un bellissimo ragazzo." Gli feci cenno di continuare con la mano. "Un bellissimo ragazzo del quale sono follemente innamorato?"
Aprii la bocca per fare una battuta sul fatto de "l'uccellino", ma fui interrotto dalla vibrazione del mio telefono sul comodino.
"Per stavolta sei salvo." Gli diedi un bacio sulla punta del naso e poi mi girai per allungarmi verso il cellulare. "Ma non vedrai ugualmente il mio culo per un po', perché mi fa decisamente male."
"Colpa mia."
"E di chi altro." Gli feci l'occhiolino e poi guardai lo schermo illuminato del cellulare, rispondendo subito con un sorriso sul volto. "Piccola McLean, finalmente ti degni di richiamare."
"Abbiamo avuto un blackout e tutto l'isolato è rimasto senza corrente per la notte."
"E scommetto che nessuno dei due aveva il telefono carico." Alzai gli occhi al cielo e poi lanciai un'occhiata a Kaiden, intento a riaddormentarsi.
"Perché mi avevi chiamato?"
"Tuo fratello era nel panico perché né tu né Blake rispondevate al telefono e aveva paura che aveste fatto un incidente."
"Cazzo, mi ero dimenticata di avvisarlo." Borbottò Kayla, sbattendo la mano su qualche mobile in legno. "Ci sentiamo dopo, devo assolutamente chiamarlo."
"Alle sette del mattino, Kay? Non credi che sia un po' troppo presto?" Domandai, più che sicuro che Jason stesse dormendo a casa di qualche sconosciuta. "Comunque, raccontami un po' com'è dormire nel tuo nuovo letto. È comodo?"
"Non ho dormito nel mio letto, se devo essere sincera."
"Non dirmi che hai dormito in divano perché hai ancora tutti gli scatoloni sopra al materasso." Spostai lo sguardo sul mio compagno e gli accarezzai una guancia liscia.
"No."
"Dove diavolo hai-" Mi bloccai immediatamente e rimasi in silenzio qualche secondo, avendo di sottofondo solo il rumore che la ragazza produceva sgranocchiando qualche biscotto. "Ma non mi dire, McLean ha passato la notte con il fidanzatino, eh." Kaiden spalancò immediatamente gli occhi e mi guardò con sguardo divertito. "Allora come è stato? Blake ci sa fare?"
"Ciao Thomas."
Risi e rimisi sul comodino il cellulare non appena sentii che Kayla aveva staccato la chiamata.
"Sai, sei un vero coglione."
"È la mia specialità." Spostai le lenzuola dalle mie gambe e mi alzai, sentendo immediatamente lo sguardo del mio compagno bruciare sul mio corpo completamente nudo.
"Dove vai?" Kaiden si mosse un po' in mezzo alle lenzuola e mi guardò insistentemente.
"A fare la doccia." Mi girai verso di lui e inclinai la testa di lato, facendo scivolare il mio sguardo dal suo viso fino alle lenzuola scure. "Vuoi venire con me?"
"Ma non avevi detto-"
"Lo so." Mi avviai verso la porta del bagno e mi fermai solo quando toccai la maniglia della porta. "Infatti sarò io a stare dietro."
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