©apitolo 9

Hinata era disteso nel suo letto.
Era notte fonda, ma il piccoletto non riusciva ad addormentarsi.

Nella sua testa vagava ancora la figura di Kageyama piangere.
Vederlo così lo aveva fatto stare male.

-Tu..tto per co-lpa su-a, è colp-a sua-

Chi era quella persona a cui dava la colpa, questo si continuava a chiedere.

Alla fine, dopo che Kageyama si era calmato, erano tornati in sala con i genitori, dato che dovevano andare.
Hinata desiderava ardentemente tenerlo ancora tra le sue braccia e non lasciarlo andare.

Però purtroppo non era possibile.
Una volta che Kageyama e la madre erano usciti, Hinata fece la sua cura giornaliera e poi era andato a dormire.
Si era sdraiato nel letto volendo dormire, ma invece era ancora sveglio.

Nel frattempo anche Kageyama era sveglio nel suo letto.
Ciò che era successo lo aveva scosso molto, però era la prima volta che qualcuno lo vedeva in quello stato.

Neanche la madre lo aveva mai visto in preda ad un attacco di panico.
In quei momenti Tobio era sempre stato da solo.
Sempre, tranne ieri.

Non sapeva cosa provare, non capiva se era una cosa positiva o negativa.
Fatto sta che Tobio aveva paura.
Si stava avvicinando ad Hinata e questo gli faceva paura.
Aveva paura di poter rimanere ferito ancora.

Voleva allontanarlo, però il solo pensiero lo faceva stare male.

Kageyama scosse la testa, poi scese in cucina per bere un po' d'acqua.
'È solo amicizia' pensò.

Mentre Kageyama si ricordava che era solo un amico, Hinata si stava facendo dei film mentali su come poterlo farlo innamorare.

-Pensa...se io riesco a farlo tornare a giocare a pallavolo magari si innamorerà di me- spiegò all'amico con cui era in chiamata.

Dato che non riusciva a dormire aveva deciso di chiamare il suo amico notturno conosciuto in un amichevole questa settimana.

-Mh... è probabile- rispose Kenma.

-E poi una volta che tornerà a giocare a pallavolo lo aiuterò negli allenamenti...tipo come nei film...sai tipo quando l'allenatore si mette dietro la protagonista e l'aiuta con la posizione- spiegò.

-Perchè racconti a me queste cose Shoyo?- chiese la testa di budino mentre giocava ad animal crossing.

-Perchè sei l'unico che è sveglio di notte- rispose.

-Shh sta arrivando Kuroo- disse l'alzatore del Nekoma mentre nascondeva il gioco, poi finse di dormire.

Hinata si era mutato, in modo da non fare trasparire rumori.
Dal telefono sentì una porta aprirsi e poi chiudersi.

-Bene è andato v- fece per dire ma venne interrotto.

-Kenma Kozume, dammi il gioco- disse Kuroo.

-Mi ha fregato...- lo sentì mormorare Hinata.

-Shoyo devo andare, mi dispiace...possiamo parlare domani a quest'ora- disse Kenma.

-Assolutamente no, devi dormir- si chiuse la chiamata.
Probabilmente Kuroo gli aveva preso dalle mani il telefono e aveva chiuso.

Shoyo sospirò.
Forse era meglio che anche lui andasse a dormire.

Fortunatamente la chiamata di un'ora con l'amico l'aveva fatto stancare un po', per cui nel giro di ventiminuti si era addormentato.
Al contrario di Tobio, dato che era sveglio nel divano a guardare la TV.

-Cosa ci fai ancora sveglio?- chiese la madre.
Quest'ultima si era svegliata a causa del rumore della TV accesa.

-Non...non riesco a dormire- disse senza vita Kageyama.

La madre aveva capito che c'era qualcosa che non andava.
Duranta la cena di ieri Hinata aveva chiesto ai genitori la seconda chiave del bagno dicendo che l'altra non la trovava, ma dall'espressione che aveva il figlio mentre tornavano a casa aveva capito che era successo qualcosa.

-Tobio cosa è successo?- chiese preoccupata la madre sedendosi di fianco a lui.

Lui non rispose.

-So che hai pianto ieri- affermò.

-N-non è vero- mentì.

-Tobio sono tua madre, lo vedo quando hai pianto- disse.

Tobio non disse nulla per qualche minuto, poi decise di parlare.
-Ho...ho paura- ammise.

-Di cosa?- chiese la madre.

-Di Hinata- affermò.

La madre era sorpresa della risposta.
-Tobio, non tutte le persone sono come lui- disse lei.

-Ha detto...ha detto che mi vuole aiutare con la pallavolo...e io...io ho accetato- spiegò il figlio.

Gli occhi della madre si fecero leggermente lucidi.
Sapeva quanto fosse importante per il figlio quello sport e sapeva anche quanto aveva sofferto.
Aveva sempre sperato che tornasse a giocare e forse ora le sue preghiere si stavano realizzando.

-Sono davvero felice- ammise lei.
-Tobio, Hinata non è come lui- affermò.

-Io..io ho paura di innamorarmi di nuovo mamma- ammise il figlio con le lacrime agli occhi.
Certo Tobio al momento oltre all'amicizia non provava altro, però aveva paura che un giorno poteva iniziare a provare qualcosa di più.

-L'amore è come andare in bicicletta, all'inizio si cade e ci si fa male, però si continua a salirci e alla fine si impara e non si cade più- spiegò.

-Però quando cadi sta a te decidere di salirci di nuovo o meno- aggiunse.

Quelle parole lo avevano colpito a fondo, tanto da fargli venire i brividi.
Per tanto tempo Tobio aveva lasciato quella bici per terra, ma forse ora era arrivato il momento di risalirci.

-Grazie...grazie mamma- disse sincero per poi abbracciarla.

La madre sorrise.
-Al posto di ringraziarmi va a dormire, altrimenti domani non ti alzi- ridacchiò la madre.

Tobio gli diede un bacio sulla guancia, poi andò in camera sua.
In breve tempo si era addormentato sul letto.























































Angolo scleretico

Hi guysss

Ecco a voi un nuovo capitolo :)
Questo capitolo in un lato è abbastanza importante, per cui spero vivamente che vi sia piaciuto <3

Scusate i soliti errori =.="

E niente

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

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