©apitolo 12
-Hinata....che stai facendo?-
Udendo quella frase Shoyo si era paralizzato.
Non sapeva cosa dire o cosa fare, infondo era palese che lo stesse per baciare.
-I-Io...s-scusami- balbettò rosso in viso, trattenendo delle lacrime per l'imbarazzo e per la paura di aver rovinato il loro rapporto.
-Mi stavi..per baciare Hinata?- ignorò le scuse appena ricevute.
Hinata abbassò lo sguardo e non rispose, troppo imbarazzato dal poter riuscirci.
Kageyama non disse altro e si alzò dal divano, avviandosi in camera sua.
Mentre saliva le scale le parole di Shoyo lo fecero fermare.
-Sì! Ti stavo per baciare- rispose mentre lo guardava dal divano.
-Perchè tu...io..io ho una cotta per te Kageyama!- affermò poco dopo.
Hinata non ci credeva, lo aveva davvero detto?!
Kageyama era rimasto in silenzio a guardarlo.
Non sapeva cosa dire, infondo lui non provava gli stessi sentimenti.
-N-non devi per forza rispondere...non volevo neanche dirtelo..l-le parole mi sono uscite da sole- spiegò in imbarazzo.
-Fingi di non saperlo- aggiunse abbassando lo sguardo.
Kageyama non disse nulla, si limitò ad annuire anche se il nano non poteva vederlo, poi andò in camera sua.
Hinata, udendo i passi di Kageyama allontanarsi, si accasciò nel divano.
Non sapeva perché stesse piangendo, infondo Kageyama non aveva detto nulla.
Già, non aveva detto nulla.
Forse era proprio questo che faceva male al piccolo Hinata.
Kageyama era rimasto in silenzio, non aveva detto nulla, non aveva detto di ricambiare i suoi sentimenti.
Nel frattempo al piano di sopra Kageyama era in uno stato di ansia assoluto.
Sentiva il cuore battere velocemente e non sentiva più il suo respiro.
Il suo corpo si faceva più pesante, obbligandolo a sedersi nel pavimento freddo della sua stanza.
Una stanza buia, non traspariva neanche la luce lunare a causa delle nuvole grigie fuori.
Il buio di quella stanza sembrava risucchiarlo, portandolo in una via di soli problemi.
'Perchè gli piaccio?' si domandava.
'Doveva essere solo un'amicizia' pensò.
Non capiva perché fosse in questo stato, infondo bastava solo rifiutarlo e tutto sarebbe stato come prima, no?
Sarebbero stati solo amici, amici come prima.
Ma la verità era che non sarebbero più stato tutto come prima.
Perché dentro di sé Kageyama non voleva rifiutarlo, tutto a causa di quella sensazione che lo torturava da dentro.
A causa delle farfalle allo stomaco che Shoyo gli aveva fatto provare.
Forse anche lui provava qualcosa per l'amico, ma era troppo spaventato per ammetterlo.
Il fatto di ricevere quella dichiarazione lo aveva spaventato ancora di più, si chiedeva cosa potesse succedere da ora in avanti.
Il suo corpo era scosso da suoi tremolì che l'attacco di panico gli stava creando.
La sua mente non provava neanche a trovare un modo per calmarsi, anzi, stava vagando nei ricordi delle medie.
'Non voglio riviverlo una seconda volta' pensò con le lacrime agli occhi.
'Non ce la faccio, non riesco a salire di nuovo nella bici' continuò prendendo l'esempio della madre.
Tobio allungò la mano per prendere la bottiglia di acqua posata sul comodino, ma erroneamente fece cadere la lampada appoggiata al fianco della bottiglia, rompendola.
Il rumore che fece la lampada di ceramica rompersi fece preoccupare l'amico al piano di sotto.
Quest'ultimo non ci aveva pensato due volte e corse al piano di sopra.
Shoyo vide la porta aperta della stanza di Tobio, dopodiché notò la figura di Kageyama accovacciato a terra tremante.
-Kage...yama?- si avvicinò lentamente a lui.
Kageyama non rispose, ma solo perché la sua voce era bloccata.
Hinata capì subito dopo che l'amico stava subendo un attacco di panico come quella volta a casa sua.
-Segui il mio respiro- disse con voce calda Shoyo, iniziando poi a fare dei respiri profondi.
All'inizio Kageyama non aveva la minima intenzione di seguire ciò che stava facendo Hinata, non aveva bisogno del suo aiuto.
Però lo fece lo stesso.
Era complicato, ma dopo dieci minuti era riuscito a stabilizzare il suo respiro.
I due rimasero in silenzio guardando tutto tranne i loro volti.
-M-mi dispiace... è colpa mia- ruppe il silenzio Hinata.
-Forse non te lo dovevo dire, m-mi dispiace- aggiunse trattenendo le lacrime.
-No- affermò Tobio.
-È colpa mia- continuò.
-Io...io non riesco a battere le mie paure, è solo colpa mia- affermò stringendo la mano in un pugno.
Hinata lo guardò, non sapendo cosa dire.
-I-Io non so cosa provo per te... però... però sento una sensazione che odio- affermò.
Senza volerlo quelle parole avevano fatto male a Shoyo, ma cercò di non farlo notare.
-Le o-odio perché... p-perchè anche lui..anche lui me le ha fatte provare- aggiunse dopo qualche minuto.
In quel momento ad Hinata era tutto più chiaro.
In passato Kageyama era stato deluso in amore, però decise di non fare domande al riguardo, sicuramente non era il momento migliore.
-Io a causa sua...a causa sua ho paura di innamorarmi di nuovo- ammise con il cuore in gola.
Hinata abbassò lo sguardo.
Si sentiva inutile e non sapeva come consolarlo.
Però poi si alzò di fretta e andò in bagno, prendendo la scatola dei cerotti.
Kageyama rimase nella sua stanza da solo, confuso da tutto ciò.
-Non posso rimuovere la tua ferita però...- alzò la maglia del pigiama di Kageyama, posizionando sopra il suo cuore un cerotto -posso provare ad alleviare il dolore- affermò poco dopo.
-Tobio, Hinata non è come lui-
Le parole della madre gli tornarono in mente.
'E se avesse ragione?' pensò con le lacrime agli occhi.
-Posso essere il tuo cerotto-
Un frase così bizzarra e al quanto divertente aveva fatto provare mille emozioni a Tobio, tanto da farlo singhiozzare.
Senza pensarci strinse il corpo di Hinata a se, piangendo sia di tristezza che di gioia assieme.
Hinata rimase a consolarlo con voce pacata, accarezzando i suoi capelli lisci e morbidi.
Erano rimasti lì per terra per molto tempo, ma poi Kageyama aveva deciso di spostarsi nel letto.
Hinata fece per andarsene, ma Tobio lo prese per il braccio tirandolo a sé.
Tornò ad abbracciarlo, ma solo dopo che Hinata si era messo comodo.
Il cuore di Hinata batteva veloce, felice di poter essere al fianco di quel ragazzo tanto arrogante.
Come desiderava fare alla fine del film, gli asciugò quelle ultime lacrime che bagnavano le guance di Tobio e questi gesti stavano rassicurando molto l'ex alzatore.
-Grazie- sussurò mentre nascondeva il viso nel petto di Hinata.
Hinata non rispose, ma sorrise.
-Buonanotte Tobio- lo chiamò per nome.
-Buonanotte Shoyo-
Angolo scleretico
Hi guysss
Ho avuto molte difficoltà a scrivere questo capitolo, però spero che il risultato vi piaccia :)
Comunque voi avete finito la scuola?
Sicuramente si, io invece no-
La finisco il 25 Giugno e questa cosa mi uccide ಥ‿ಥ
Però almeno inizio ad ottobre scuola, anche se onestamente preferivo finire prima e iniziare a Settembre :/
Anyway, ora continuo a scrivere nelle bozze il continuo :D
Anche se avrei una verifica da fare, mi sa che prima farò quella (╥﹏╥)
E niente
Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo
Beyy
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