•Piccoli indizi•
Anna's pov's:
Tutta quella attenzione ora le stava dando fastidio.
Sono passati alcuni giorni e ancora tutti continuavano a guardarla.
Ieri sera al bosco le era preso un infarto.
Sam l'aveva spaventata a morte si, brutto scherzo,ma la cosa che più la inquietava era quella storia sui licantropi.
Non aveva chiuso occhio per tutta la notte per via del pensare.
Quando succedono cose di questo tipo, Anna è molto pensierosa e non riesce mai a dormire.
Entra finalmente dalla porta principale della scuola dopo una lunga camminata dalla fermata dell'autobus,dove la sorella la lasciava per poi andare a lavoro.
Fa ancora freddo fuori,tanto da nevicare,ma una vota all'interno,un accogliente aria calda le pervase l'intero corpo.
Mentre si incammina verso l'armadietto salutava le compagne di classe,o almeno quelli che si ricordava,e anche chi magari la salutava, senza nemmeno averle parlato una volta.
Una strana situazione la sua.
Arrivò al suo armadietto e prese quaderno di matematica,storia,fisica e letteratura.
Alle altre ore ci avrebbe pensato più tardi.
Chiuse l'armadietto e si avviò per i lunghi corridoi,verso la prima aula. Salutò tutti a gran voce e si sedette in prima fila,non per sua scelta.
La professoressa essendo non ancora arrivata,Anna ne approfitta per ripassare velocemente,quello che non aveva fatto ieri sera.
Ieri sera.
La sera più strana della sua vita.
Doveva assolutamente scoprire quello che ci stava dietro a quelle due ragazze,e quei ragazzi.
-Buongiorno!-urla la professoressa,e la lezione inizia.
Almeno ho superato la fase "presentazione".
L'ora passa in fretta,anche quella dopo e anche quella dopo ancora.
Aveva intravisto Samuel durante le ore che avevano in comune,ma sembrava che facesse finta di non vederla.
Questa città è proprio strana per lei.
Arrivò l'ora di pranzo e posò tutti i libri del suo armadietto,si stampó un sorriso in faccia per sembrare tranquilla,e si diresse in mensa.
Arrivò al bancone,prese un succo ACE, un hamburger (specialità giornaliera) e le solite salse.
Si sedette,ad un tavolo isolato e si mise a mangiare.
Pensò di dover pranzare da sola,ma alcune ragazze si avvicinarono e si sedettero con lei.
-Ciao Anna!Io sono Amber piacere di conoscerti! Possiamo sederci?-chiede la ragazza dai capelli neri e Anna non potè dire di no.
-Certo...mi farebbe solo piacere-disse lei sorridendo.
Iniziarono a parlare di film,di attori, cantanti,poi passarono ai ragazzi.
-Allora visto che sei nuova, dovresti sapere chi sono i più fighi della scuola. Allora...quello è Damiam Blark,un tipo che tutte vogliono,tenebroso e misterioso.Poi quello...è...è Axel McFord,tipo sportivo ma è del terzo anno resta comunque uno schianto...-continua così a presentarmi tutti i ragazzi,più voluti e desiderati ma io non le do ascolto.
Poi, ad una certo punto, attira la mia attenzione con un nome.
-L'ultimo ma non meno importante è Samuel De Angelis...è forse il ragazzo più sexy della scuola...è miliardario ma le ragazze le prende un po' in giro.
E non ti conviene stare con lui.
Sempre un tira e molla-dice e la campanella suona.
-Grazie per...le informazioni. Potremmo mangiare di nuovo se vuoi-dico alzandomi dalla sedia.
-Oh si certo ne sarei felice!-dice lei sorridendo e ognuna prese la sua direzione.
Lo sapeva,che in quel tipo c'era qualcosa che non andava.
Ne era rimase un po' delusa,ma alla fine se lo aspettava.
Scacciò via,quei pensieri dalla testa e si concentrò sulla prossima lezione.
Entrò nell'aula di filosofia ed ecco che le vide.
La ragazza della sera precedente era,sedute su un banchi affianco alla finestra.
Parlava con un biondo,bello alto e da occhi mozzafiato.
Non sembrava parlarci,ma più ascoltare,quello che gli diceva.
Lei annuiva e lui sussurrava.
Appena però la ragazza,passò accanto a loro.
Il ragazzo si zittì e così anche la mora.
-Beh...continuate a parlare-disse Anna sedendosi a qualche banco distante ad loro e seguì la lezione.
Voleva tanto chiedere spiegazioni,per quello che avevano detto,ieri sera ma sapeva che si sarebbero insospettiti
Anche l'ultima ora passò e appena salutate le ragazze della mensa,si avviò verso la stazione dell'autobus.
Solo che durante il tragitto si scontrò con qualcuno.
Di nuovo.
-Oh scusa,non ti avevo visto-disse Anna innocentemente.
Un rumore di quaderni si sentii e Vanessa si chinò per recuperarli alla veloce.
-Che ci facevate nel bosco!-sussurrò Anna interrogativa.
Vanessa gli rifilò un occhiataccia.
-Sei scema?o ti fai di qualcosa in particolare!?-domandò la ragazza acidamente.
Anna rimase particolarmente colpita, e la guardò a fondo.
-Ti prego dimmi di che stavate parlando!di licantropia?-domandò la ragazza.
Vanessa la ammonì con lo sguardo.
-Tu stai davvero delirando...-disse la mora squadrandola.
Vanessa fece per voltarsi ma Anna la prese dal polso con estrema violenza,tanto da farla voltare verso di se.
-Ma che fai!-grida Vanessa,mentre la ragazza stringeva.
Gli occhi dei preseti,iniziarono ad incuriosirsi.
Anna si rese conto della presa,molto salda e le unghie che gli addentavano la carne.
Che le prendeva.
-No scusami...non volevo...-sussurrò la ragazza.
Vanessa si limitò ad allontanarsi,con una smorfia di dolore,sotto gli occhi dei presenti.
-Ti pare il caso?-domandò una voce dietro la ragazza.
-Charlotte-disse Anna mentre si voltava.
-Che ti prende!cretina non devi trattarla così!-disse sorridendo per non destare sospetti.
Anna non sapeva che dirle altro.
-Che ti importa!la prossima volta non mi salta addosso...-gracchiò Anna mentendo,mentre le due camminavano,verso l'uscita.
Avrebbe scoperto di più su quella ragazza.
-Scusa ma sono curiosa...-disse Charlotte a piene orecchie.
-Ho...discusso con questa ragazza tutto qua-confessò la ragazza stanca.
Non parlarono più fino a quando arrivarono a casa.
Anna andò in camera sua,si fece una doccia e studiò un po' per alcuni test,che le aspettavano il giorno dopo.
Poi ripensò a quelle ragazze e ai misteri che nascondevano.
Prese il suo MacBook,e si sdraiò sul davanzale cuscinato che aveva proprio sotto la finestra.
Andò su Google e digitò "licantropi".
Uscirono vari siti,foto di essere mostruosi,sembrava una semplice ricerca di mitologia.
Lesse le storie più paurose,vide video che in un certo modo "dimostravano" la loro esistenza.
"Non è possibile,tutte queste sono solo storielle inventate"
Pensò la ragazza.
Cercò anche le varie leggende che riguardavano,New Orleans ma sapeva che non poteva trovare nulla di affidabile.
-Annaaa! Porta il tuo cane fuori o faccio fuori tee!-urlò sua madre dal piano di sotto,e la ragazza chiuse il suo portatile vestendosi,per uscire.
-Anna allora vai?-chiese Charlotte entrando nella sua stanza.
-Si certo...ora vengo stampo solo una cosa-rispose Anna e prese dei fogli dalla stampante per poi uscire.
Si mise un paio di jeans,gli stivaletti imbottiti di pelliccia finta,un maglione e il pesante e amato cappotto.
Una volta fuori il suo amico Spettro iniziò a fare le feste.
Nel mentre,però Charlotte insospettita,aprì il computer e vide che aveva stampato,fogli di appunti per fisica,ovviamente per il compito successivo.
La sorella rise divertita,poi spinse per sbaglio un tasto e le apparirono delle pagine.
Pagine su licantropi.
-Oh no-disse e andò sotto dalla madre.
-Io esco ciao! Vieni Spettro-disse Anna e uscì con Spettro.
-Mamma lo sa...dobbiamo escogitare qualcosa-disse Charlotte mentre parlava,con la madre.
-E come?-e la figlia le mostrò il computer.
-Dobbiamo ingannarla un altro po'...saprà che sono fantasie e lascerà stare vedrai!È solito suo-disse Wilma e andò a vedere Criminal Minds.
-Lei non è come suo padre come non lo sei tu-disse prima di sedersi sul divano.
-Lo so...ma non possiamo più fare nulla,il corso della sua natura stà avanzando...-disse infine la madre.
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