•Le bugie non hanno lunga vita•
Vanessa's pov's:
-Lascialo li...-disse esausto ed infreddolito.
-Ma lo voglio con me...-provò a dire la ragazza opponendosi.
-Senti sei marcia e hai fatto cose a dir poco oscen...-provò a dire Damian ma Vanessa corse in camera.
Era tarda notte all'incirca le due o tre,aveva sonno ma Vanessa sembrava non mollare la presa.
-Hey!stanno dormendo...forza vieni qui!-sbuffò infine Damian prendendola di peso.
-No!-provò a gridare.
-Ne hai già fatte troppe!ora vieni e fatti una doccia!-sbuffò Damian, lanciandogli un asciugamano.
Vanessa cadde sul letto, con l'asciugamano sul petto.
-Grazie per oggi...ieri...-provò a dire la ragazza.
Damian, incrociò le braccia poggiandosi sul letto,con le ginocchia a terra.
Avrebbe ricordato?
-Che ti ricordi...?-domandò Damian provandoci.
Magari, avrebbe dimenticato la figura di merda.
-Ho tolto la maglietta davanti a quel figo...chi era...?-domandò la ragazza girandosi verso il biondo.
Aveva addosso i jeans e ancora la camicia di Damian.
-Non...non lo so...-sussurrò rimanendo colpito dal volto angelico della ragazza.
Lineamenti morbidi,labbra carnose e occhi felini.
-Sei bellissima...-sussurrò il ragazzo.
Vanessa sorrise e arrossì leggermente.
Damian fece lo stesso e la incitò con lo sguardo.
-Dai Maya alza il culo e lavat...-non finì la frase, che si rese conto solo dopo, di aver calcolato male le parole.
Vanessa inclinò la testa guardando.
Aveva sentito bene.
Si alzò senza dire nulla,non esisteva nessuna Vanessa,nulla che sapessero di lei.
Indossò la sua roba e prese il suo zaino.
-No!no!no!dove vuoi andare!?-domandò Damian,correndo alla porta di colpo.
-Non mi toccare!-sussurrò con voce ferita.
-Mi dispiace!non avrei dovuto!-gridò
Vide le sue guance,piene di lacrime saline,scendevano come pioggia.
Senza interruzioni.
Si sentiva in colpa,ma non riusciva a dirlo.
A quel silenzio Vanessa scoppiò,prese la giacca e corse di sotto in lacrime.
Corse e salì sulla sua moto,indossò il casco ed partì,dritta verso casa sua.
Forse era meglio li.
-Vanessa!!-sentì solo l'eco della voce del ragazzo.
Guidava male,in pessime condizioni.
Era riuscita anche a cambiare corsia,perlomeno nessuno girava a quell'ora.
Si sentiva male,stava male emotivamente,l'unica persona,che sembrasse sincera si è rivelata come tutte le altre.
Ma oltre a quello era anche in corso un dolore allo stomaco,come se qualcosa volesse,opprimere
Damian non era da meno,conosceva la sorella di Vanessa,Maya.
La più brava,bella,talentuosa,simpatica e perfetta delle due.
Vuoto,ecco cosa sentiva Vanessa,lei era la sorella della ragazza prodigio che è morta in circostanze anomale.
Vanessa era per gli occhi altrui,una specie di ricordo di Maya nulla più,ne una persona ne una vita.
Appena arrivò a casa trovò tutto buio e giù le serrature.
Postò la moto vicino all'entrata del garage bianco,e infine scese barcollando in malo modo.
-Vane...Vane aspetta io non volevo...-sussultò il ragazzo senza giacca e senza maglietta.
-Vattene...sono qui casa mia...-disse l ragazza aprendo la porta.
Ma la bloccò di scatto prima che potesse chiudere.
-Non mi importa...Vanessa ho giurato di proteggerti...-sussultò infine non tenendo più il segreto.
Vanessa confusa,barcollò,ma infine trovò stabilità solo poggiando la schiena al muro.
-Sei ubriaca...ancora...-disse Damian guardandola.
Vanessa ancora in lacrime si ammosciò,era stanca e straziata.
-Voglio andare in camera mia...mollami...-sussurrò infine,lasciando le sua mani sulle sue braccia.
-Ti prego...scusami e che...-sussurrò.
Poi Vanessa ci pensò un attimo.
-Tu non la conoscevi...-sussurra Vanessa non capendoci.
Damian si strinse nella giacca e la guardò.
-Maya...ed io eravamo amici...-sussurra guardandolo.
-Casualmente! tutti erano amici di mia sorella...-concluse acidamente.
-Lasciami non mi importa!ora inizierai a raccontarmi dove...vi siete incontrati!poi...-solo che si bloccò.
Damian aveva appena tappato la bocca alla ragazza,tramite la solida mano.
-Io amavo tua sorella...nonostante Alan,ci incontravamo di nascosto,senza dare all'occhio a Alan e Tyson...tua sorella era bellissima...e tu me l'hai ricordata...-sussurrò mortificato all fine.
Vanessa lo guardò, ormai senza più forze o parole.
Abbassò lo sguardo e le lacrime erano come fiume in piena.
-Avrei dovuto...capirlo,volevi usarmi?Come se fossi Maya...-sussurrai.
Damian scosse la testa.
-No,no non è questo il punto...-sussurrò Damian vedendola voltarsi.
-Devo proteggerti...e una mia priorità...-sussurrò prendendole il viso tra le mani.
Gli sentii i brividi,attraversare la schiena e arrivare fino al collo.
-Cosa vuoi fare...-sussurrò prendendosi male,lo spinse anche se non si mosse di nemmeno un millimetro.
-Perché hai baciato quel ragazzo...?-domandò di colpo,era furi luogo,come se Vanessa ora le chiedesse perché lui era un licantropo.
-Non ti deve importare!e la mia vita...e la gestisco io...-sussurra infuriata e apre la porta per poi chiuderla del tutto.
Lo odiava si.
Chiuse la porta e lo lasciò la fuori.
Scivolò a terra con la schiena contro la porta bianca di casa.
Le batteva forte il cuore,singhiozzava piano e si asciugava vigorosamente gli occhi.
Lacrime e rimpianti.
Avrebbe chiuso anche con loro,era solo e pura pietà la loro.
Il giorno dopo era a pezzi,mal di testa,stomaco e specialmente e gambe,aveva ballato tanto.
-Vanessa...-la chiamò suo padre.
La ragazza so girò verso di lui e lo guardò,indossava come ogni giorno giacca e cravatta gessati.
Mentre la figlia,dopo una doccia,indossò un paio di jeans a caviglia larga,delle Adidas,un maglione con scollo a V, e il cappotto munito di sciarpa,tutto coordinato tranne i capelli ribelli.
-Si...?-sussurrò la ragazza avvicinandosi.
Il padre l'abbracciò, e gli accarezzò i capelli.
-Sai che io e mamma...-sussurrò facendole capire.
La ragazza annuì.
Lo sapeva,fin troppo bene.
-Io da domani mi trasferisco...-sussurra infine il padre concludendo.
Vanessa riceve un bellissimo pugno allo stomaco.
Era,come perdere un'altro componente,della Famiglia.
-Vengo con te...-sussurra subito senza esitare.
-No...Vanessa abbiamo una promessa ricordi...?-domanda il padre,anche ormai segnato in viso,dai troppi pianti.
-Papà,tu non puoi lasciarmi con mamma...lei mi odia-sussurra in lacrime.
Il padre sbuffa e la stringe a se,era complicato,troppo.
-Starai bene...e nel weekend verrai da me...va bene...?sei maggiorenne si,ma ha bisogno di te...-sussurra lasciandole un bacio in fronte.
-Con Maya non sarebbe mai successo vero...?-domanda quasi arrabbiata.
Covava sempre più rammarico nei confronti dalla sorella.
-Sai che non è così...-sussurra e la lascia.
-Ci sentiamo il pomeriggio...ora vai o farai tardi...-sussurra alla figlia.
Le porge il casco nero pece e prova a sorridere.
Salutato il padre esce di casa,sale sopra la sua bella moto sportiva,marchiata Yamaha e sfrecciò via,con la borsa in spalla verso la scuola.
Il mal di testa l'accompagnò per tutto il giorno,e non solo lei stava male ma anche una Anna parecchio disturbata...
Poi a pranzo vide Rebecca che nel salutarla, la evitò completamente,non voleva più avere a che fare con quel tipo do gente.
Era troppo.
Le faceva male la testa,percorse il corridoio principale,per poi imbucare la destra.
-Vanessa...?-sussurrò una voce dietro di lei.
-Si...?-domandò vedendo una testa scura.
La campanella era suonata da tempo,e solo lei e questo ragazzo.
-Chi saresti..?-chiese mentre apriva l'armadietto mediante il codice.
-Sono Tyson...piacere di conoscerti...-sussurrò avvicinandosi.
Tutto quello che aveva fatto,faceva e stava facendo la fece bloccare.
Tyson...? , quel Tyson di cui,Damian,Rebecca e Dimitri parlavano...?
-E non vedevo l'ora di parlarti!-grida colpendola in pieno viso.
Sempre ad AnnabethJackson24 la mia nuova parabatai!!
•PorcellanaNera•
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