•Cose fuori posto•

Vanessa's pov's:

Infine era tornata a casa.
La bella villetta a due piani,non molto grande,e il giardino che ospitava il piccolo Leo.
-Vanessa...-sussurrò il padre scendendo le scale.
La ragazza alzò lo sguardo,e notò il viso affranto dal dolore.
Non parlò.
Si sedette sul divano,dando al padre la possibilità di parlargli.
Passarono venti interminabili minuti,prima che aprisse bocca.
-Io e tua madre...abbiamo richiesto le carte per il divorzio...-sussurrò guardando a terra.

Ormai nulla la sorprendeva,ma questo era il colmo.
-Cioè,tu e mamma...ma perché!!-gridò di colpo la ragazza alzandosi.
-Tutto va a rotoli,il nostro matrimonio...è messo a dura prova,e mamma che ha fatto scattare tutto...per..-sussurrò il padre provando a farla ragionare.
-Per Maya...-sussurrò.

Certe volte arrivava ad odiare sua sorella,tutti!
Nessuno escluso,attimi di follia interminabili.
E quando si calmava,non le restava altro che piangere e pentirsi sui pensieri rabbiosi che aveva espressi,specialmente quando diceva di odiare Maya.
Perchè infondo l'aveva sempre odiata.
Perfetta,amata dalla madre dal padre e dalla stessa sorella,studiosa,rispettosa...
Fin quando un giorno,un pazzo sclerotico la portò via,o una pazza.

Ed era proprio questo ad accecare Vanessa,dopo la sua morte,per non essere drammatici,"Scomparsa",Vanessa aveva smesso di amarla,le mancava,certo ma non come quando andava ad Amsterdam per mesi e non aspettava altro che rivederla.
La morte di Maya,gli aveva portato via tutti i beni che la legavano,insomma una ferita aperta...senza cuciture.

-Sapete,io me lo sentivo...la colla che manteneva questa famiglia era Maya!e io ero il solvente che cercava di scogliere questo legame!siete patetici!il matrimonio non funziona!no!papà ti sbagli...voi non volete farlo funzionare!-disse Vanessa in lacrime.

Il padre la guardò di soppiatto.
-Hai scuola!ne parliamo dopo ragazzina...-sussurrò schivo e freddo.
-Tranquillo,non ne parleremo più...-sibilò Vanessa,uscendo per raggiungere la moto.

Correva,correva,senza badare alla velocità.
La scuola era li a pochi metri da lei.

Scese dalla moto,ma iniziò a pensare ad altro,agli occhi gialli di Damian,agli artigli e le zanne giganti.
Era impressionante,impossibile che in natura esistesse qualcosa di simile...

-Sento la tua rabbia...-sussurra una voce davanti a lei.
Vanessa sussulta,e le cade,dalle mani il casco nero.
-Devi smetterla con questi scherzi...-sussurra la mora prendendo le chiavi.
-Allora!la sai l'ultima?-domandò il ragazzo sorridendo.

Vanessa si era rintanata così tanto nei suoi problemi,da dimenticare ogni evento,ogni compito o test
Per non parlare dei pettegolezzi.
-No...e sinceramente parlando,non la voglio sapere...-sussurrò Vanessa mentre si districava i capelli.

Damian ridacchiò,e si stiracchiò divertito dall'affermazione della ragazza.
-Non ti credo!e poi ti servirebbe per staccare un pò!una festa a casa di Samuel...dai ci stà!-disse Jaimie ridendo.

Vanessa lo squadrò,e notò che quando sorrideva era davvero carino.
Meno quando faceva il serio.
-Ma che ne sai tu...-sussurrò la ragazza tirando avanti.

Se fosse andata a quella festa...a cosa sarebbe servito?a dimenticare?certo!
Come se bere,ballare e ridere fosse la cura migliore...o forse si?
-Van!aspetta!-sussurrò Damian inseguendola.
-Vanessa...-disse sbuffando,e nel vedere Miranda,gli indicò la ragazza.
-Bloccala...-gli ordinò alla mora.

Miranda corse,per poi afferrarla dal braccio.
-Ti stanno chiamando!-disse sbattendola contro gli armadietti.
Damian girò gli occhi per il gesto di Miranda.
-Hey!ma che...-sussurrò Vanessa girandosi verso la ragazza.

-Ne hai adocchiato una un pó...-sussurrò Miranda guardando male Damian.

Nessuno del branco sapeva altre Jaimie,Damian e Rebecca.
I due più piccoli non avrebbero capito,ammiravano troppo Tyson,nonostante il trattamento dell'Alpha.

Vanessa scostò il braccio con violenza e la respinse.
-Ma che avete tutti oggi!?-gridò mentre Miranda se ne andava via ridacchiando.
-Scusala e un pó...violenta...-disse facendole capire.
-Ma che volete da me...io non posso dirmi nulla sul vostro...Omega!-sussurrò stufa.
-Alpha...-la corresse Damian ridacchiando.

-E ora perchè ridi?-domandò Vanessa senza capirci ormai nulla.
-Sai!non mi importa!-disse ripensandoci.

Damian si ristabilì e infine la guardò.
-Dai ti prego...vieni con me!sarà una bella festa...!-disse sperando in un si,aveva un piano.
Stupido ma sempre un piano.
Vanessa dondolò sugli anfibi a mezzo tacco e si guardò attorno,avrebbe avuto metà o forse più,scuola in quella casa.
E l'idea degli occhi puntati addosso non le piaceva,ma se ci fosse stata Anna la acchiappa attenzione,avrebbe evitato di essere al centro della situazione.
E forse...si sarebbe divertita...?

-Ti dirò...-sussurrò infine guardandolo.
Damian notò un cambiamento nel suo sguardo,era sereno,ma dette quelle parole,non poté osservarlo ulteriormente.
Poiché la ragazza si girò per andarsene in classe.

Non l'aveva mai vista sorridere,ma quello sembrava un cenno di svolta.
O forse...?

A fine giornata la testa di Vanessa sembrava prendere fuoco,uno per il brutto punto strategico che,gli riservava il banco,proprio sotto la finestra,con le folate di vento dagli spiragli.

Tra i corridoi affollati,notò Rebecca parlare con Damian e allontanarsi verso l'uscita.

La ragazza posò i libri di economia e letteratura,prendendo solo matematica domani test,e sapeva che sarebbe andata male...
Come sempre,era negata,non che nelle altre materie era meglio.

Vide passare die ragazze,simili ma anche diverse.
Le McCarter.

La più grande nel vedere Vanessa si illuminò,le sorrise e corse vicino a lei.
-Mio Dio Maya!sei proprio tu?-domandò prendendole le mani.
Anna ridacchiò ed abbassò il capo.

Vanessa ritirò le mani con leggerezza e sorrise leggermente,imbarazzata.
-No...non sono Maya...-sussurrò Vanessa iniziando ad innervosirsi.
Charlotte studiò la ragazza,e le sorrise ancora di più.
-Ah!oddio scusami,sei Valeria?la sorella?-domandò Charlotte guardando Anna.

Anna,non poté non notare,la strana espressione assunta della ragazza,un mix tra dolore,odio e malinconia.
-Sono Vanessa...-sussurrò stringendo i pugni.
Charlotte si sentì ancora più mortificata.
-Davvero...non volevo scusami!-disse ridacchiando.
-Allora come sta tua sorella!?e da anni che non la vedo,e nemmeno qui?e per caso ad Amsterdam?sai mi ha mandat...-provò a finire Charlotte.

Vanessa la bloccò.
-Mi dispiace,mia sorella e scomparsa...-sussurrò trattenendo di sforare dettagli.
-Non so che rapporto avevate,ma e così,ora me ne andrei...-disse e rivolgendo uno sguardo impreciso ad Anna,infine,si dileguò.

Le sorelle McCarter,rimasero di stucco dalla notizia.
-Per scomparsa intende...-sussurrò Charlotte.
-Si...uccisa...-finì Anna dispiaciuta.

Ora ecco spiegato il comportamento della ragazza,l'essere schiva,acida e molte volte appartata in un angolo.
Le si strinse il cuore.
-Andiamo...-sussurrò infine la mora.

Infondo,lo sapeva,ci avrebbe parlato nuovamente...

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