🥀Capitolo 2🌹
Ci sono due cose che non sopporto delle persone, quando pensano di essere più intelligenti di me e sopratutto quando pensano di potermi fottere ad un gioco che ho iniziato io.
Gli affari al locale vanno bene, ci stiamo per espandere ma quei pezzi di merda dei Lion mi stanno facendo girare le palle. La pace con loro dura poco e nonostante abbiamo un accordo che dura da decenni continuano a spacciare sempre nella mia zona.
«Mi sono rotto il cazzo.» Sbotto lanciando la penna sulla scrivania, il locale oggi è più pieno del solito e nonostante dovrei esserne soddisfatto perché come sempre quei pezzi di merda non arriveranno mai dove sono io, ho le palle così piene per lo schifo che hanno messo in giro da non lasciarmi godere la serata.
Gli sbirri stanno facendo più controlli del solito, e nonostante in questo locale non giri niente senza il mio controllo e sanno che non voglio merda in giro, basta un solo sbirro corrotto e mi ritrovo col culo dietro le sbarre, per colpa di quel bastardo di Eric.
«Ti ho già detto che la situazione è sotto controllo, James è entrato nel software per controllare tutto e non siamo noi il loro problema, il locale è a regola, non abbiamo denunce e sopratutto faccia da culo sei così amato che tutti ti parerebbero il culo pur di non vederti in galera.»
Nate si rolla una sigaretta mentre ignora le chiamate di Logan, la cugina da come ho capito si è risvegliata dal coma, ma lui non è per nulla contento della sua presenza, sopratutto perché sa che dovrà tenerla d'occhio e fargli da babysitter.
«Ignorare Logan in quel modo significa una sola cosa lo sai vero?» Controllo tramite le telecamere come procede la serata la fuori, di questo passo, l'obiettivo di aprire in centro a New York sarà presto fattibile. Anche se ormai il Bronx è il nostro marchio, la nostra casa, il mio tutto.
«Kay.» Mi osserva accendendo la sigaretta. «Quella ragazzina è una calamita per i problema, sua madre l'ha scaricata a mio padre e indovina una po? Lui sta più fuori che dentro casa per gli orari che fa a lavoro, e quindi mi toccherà occuparmi di lei, tenerla a bada e sicuramente evitare che torni a fare qualche cazzata come ubriacarsi o provare ad uccidersi. Ha incendiato la sua stanza e si è chiusa dentro mentre era sballata secondo te cosa la ferma da riprovarci nuovamente?»
Mi irrigidisco all'istante.
Nate è il mio braccio dentro, ma prima di essere una persona con cui lavoro e anche il fratello che non ho mai avuto e anche il mio migliore amico, ma c'è una cosa che ci differenzia.
Lui ha delle persone che lo amano ma non gli da importanza, mentre io sono da solo e provo ad aiutare persino le persone che sono pronte a pugnalarmi alle spalle.
Lui ha una famiglia, io sono da solo.
Se a lui succederebbe qualcosa, ci sarebbero mille persone pronte a scappare per lui, se a me succederebbe qualcosa potrei contare solo su di lui e su i suoi fratelli perché per me sono l'unica famiglia che ho.
Ma nonostante mi taglierei un braccio per lui, questa indifferenza sulla cugina mi da fastidio. Non conosco questa ragazza, ne ho sentito parlare solo qualche giorno fa quando Logan, si è presentato qui col piede di guerra perché Lili o come diavolo si chiama si è risvegliata e quindi voleva parlare con lui su come comportarsi o muoversi visto che farà parte della loro quotidianità.
«Non puoi scappare dai tuoi problemi, e sai benissimo che noi non scappiamo da nulla ma anzi li affrontiamo e se poi non ci piacciono semplicemente li distruggiamo.»
Sorrido insieme a lui e mi siedo al suo fianco, dopo anni passati insieme so che Nate dopo la morte di sua madre ha assunto un ruolo importante per la sua famiglia, sopratutto perché suo padre per scappare dal dolore e sopratutto per mantenersi si è rifugiato nel lavoro mancando notte e giorno da casa, si è fatto carico di ogni cosa, persino di accompagnare i suoi fratelli a scuola o di preparagli un piatto caldo quando stavano male.
L'idea di avere sua cugina lo disturba non tanto perché sta passando un brutto periodo, ma perché lui non è abituato ad avere una figura femminile stabile attorno.
«Mi spieghi perché dopo più di dieci anni che ti conosco, non sapevo dell'esistenza di questa cugina misteriosa?»
«Quando ci siamo trasferiti qui abbiamo perso ogni contatto, l'unico che è rimasto in contatto con lei è Logan, sai come è lui. Quando suo padre è morto, io sono rimasto qui per gestire gli affari e tutto, ma lei era entrata nel suo mondo di autocommiserazione. La ragazzina piena di vita che conoscevamo si è trasformata in una ragazza che si da la colpa per la morte del padre e annega ogni singolo dolore in pillole che gli passava il suo ex, non è la prima volta che prova a farla finita, ma l'incendio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La voglio bene Kay, è la mia famiglia ma non posso salvare una persona che non vuole essere salvata, non è un mio compito e sopratutto non ho il tempo per farlo.»
Cosa diavolo è successo a questa ragazza per voler mettere fine alla sua vita così tante volte?
«Perché si da la colpa? Cosa è successo quella sera?»
Nate si irrigidisce accanto a me, nonostante la sigaretta che stringe tra le dita sia ancora a metà la distrugge nel posacenere
«Ricordi qualche mese fa? Quando ti ho detto di aver bisogno di te in California per dare una lezione ad una persona? Dicendoti che mi aveva fatto un torto?»
Annuisco ricordando alla perfezione quel giorno, credo che quel giorno quel tizio ha visto la parte peggiore di me, e nonostante lui non credo possa più ricordarlo per il trauma cranico e le lesioni che gli ho causato non capisco cosa c'entra con sua cugina.
«Lili ha conosciuto quel ragazzo tramite amici, quando ti ho detto che era un tossico era vero, ma non mi ha fatto nessun torno, almeno non a me.» Si ferma e mi osserva attentamente. «Lei era buona, una ragazzina che amava la vita e che si fidava di tutti non vedendo il marcio nelle persone, quel tizio l'ha fatta bere, l'ha quasi violentata ma lei è riuscita a scappare, ha chiamato suo padre per farsi venire a prendere ma mio zio ha avuto un infarto mentre guidava e ha perso il controllo dell'auto. Lili si da la colpa della sua morte perché per colpa della sua chiamata suo padre ha avuto un malore.»
Porca puttana.
«Quando mio padre mi ha raccontato tutto, ti ho portato con me, non solo per vendicare mia cugina ma in qualche modo per vendicare quello che mio zio purtroppo non è riuscito a fare per colpa di quel malore. Quel tizio si trova in stato vegetativo Kay, la colpa è nostra, ma io spero che chiuda gli occhi ogni singolo giorno di questa vita, perché in un certo senso la mia vita sarà felice solo quando smetterà di respirare.»
Da mesi mi sono sempre chiesto perché della rabbia di Nate verso quel tizio, da mesi mi sono sempre chiesto se agire d'impulso sia stato un male. Ma ad oggi mi pento di una cosa, il mio pugno doveva ucciderlo e non farlo diventare un vegetale.
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I fratelli Red sono le persone per cui uccidere ad occhi chiusi, ma porca puttana quando si riuniscono mi fanno scoppiare così tanto il cervello che neanche una bottiglia di liquore potrebbe farmelo passare o sopratutto dimenticare.
Nate ha sempre cercato di allontanare James e Logan dal nostro mondo, ma per quanto ci provava, loro fanno parte di questo mondo tanto come lui o me.
James è un fottuto mago nei computer, riesce ad entrare in qualsiasi server e a criptare ogni codice.
Logan invece è colui che nonostante si mette sempre nei guai e anche quello che trova ogni singola scusa per passarla franca, e riesce a farci avere sempre un alibi pronto in meno di tre secondi.
Quando mio padre è stato arrestato e poi morto dentro quel fottuto carcere, I Black Blood sono passati a me, è stata la mia eredità, così come da generazioni a generazioni ci passiamo da padre in figlio.
Avevo quattordici anni quando sono diventato il loro capo, un ragazzino che doveva studiare e giocare si è trovato catapultato in un mondo che nonostante conosceva alla perfezione non era più un ragazzino accanto al padre, era il capo di persone che lo avrebbero accompagnato fino alla morte.
Nel Bronx esiste solo una legge.
"Se sei forte vivi, Se sei debole muori."
Ma il mio gruppo, la mia famiglia sa che ci sono cose che non tollero, cose che se anche solo pensano si ritrovano senza le spalle coperte e sopratutto col culo per terra per ciò che gli farò.
Non tollero la droga, non tollero che si spacci dentro al mio locale, o che gente che non vale un cazzo si approfitti di ragazzine che sono ubriache.
Sono il primo a farmi qualche canna o a sniffarmi qualcosa, ma quando capita è solo perché sono così stressato da non riuscire più a restare in piedi, non ne sono dipendete, non quando so che potrei diventare come quella puttana di mia madre, che anche solo per qualche grammo avrebbe venduto pure un rene, non quando quella bastarda mi ha lasciato al suo spacciatore solo per avere qualcosa in più visto che la dose che aveva avuto non gli bastava.
Bevo, fumo ma tutto secondo dei pieni che mi sono creato. Sono brillo ma non ubriaco, sono leggermente stordito ma mai sballato, mi piace avere il controllo e mai perderlo.
«Porca puttana Kay, vuoi dirgli che ho ragione io?»
Sento la voce di Logan richiamarmi, ma ero così immerso in quello schifo di vita che ho da dimenticarmi completamente della loro presenza
«Ha Ragione.» Me ne esco semplicemente, non voglio fatto un riassunto e non me ne frega neanche sapere di cosa stanno litigando, anche se ormai l'unica ragione per cui litigano è la cugina.
«Kay.» Nate mi richiama duro come per farmi capire di non dare ragione a suo fratello «Mi stai davvero dicendo che per te va bene se portiamo quella disturbata di mia cugina qui al locale quando siamo qui così da tenerla d'occhio?»
Quasi non mi strozzo col fumo della sigaretta lanciando un occhiata a Logan e James che mi osservano speranzosi.
«Pezzo di merda che non sei, disturbato ci sei tu e non lei. Sta passando un brutto periodo e noi siamo la sua famiglia, le uniche persone che la vogliono bene e tu non ti sei neanche fatto vedere da lei per dirle come sta o come si sente.»
Logan entra sulla difensiva, dal modo in cui lui la difende so per certo che c'è qualcosa che noi non sappiamo ma di cui invece lui è a conoscenza e quindi per come lo conosco farà il possibile per farla sentire a suo agio e sopratutto per riportarla a stare bene.
«Logan, il locale non è un luogo proprio adatto dove tenerla al sicuro e sopratutto non un posto per una ragazza che sta uscendo dall'ospedale.»
Provo a farlo ragionare, ma so che alla fine vincerà lui e quindi sono parole al vento. Purtroppo per me ho un cazzo di debole per quel ragazzo, e come un fratello minore che cerca l'approvazione dal fratello maggiore.
Quando i Red si sono trasferiti qui, Logan era in fase di negazione essendo ancora un ragazzino di dodici anni, ma quando ci siamo conosciuti ho visto in un lui il ragazzo che ero io un tempo, l'unica differenza è che lui ha delle persone che lo amano e che lo riportano sulla giusta via, io non l'avevo.
«Kay ti prego, non ti accorgerai neanche della sua presenza, hai la mia parola d'onore. Ma non posso lasciarla da sola a casa, non quando passo tutta la mia vita qui, non posso permettermi di ritornare a casa e trovarla..»
Logan si blocca e io, James e Nate lo osserviamo capendo al volo cosa stava per dire. Non la conosco, non voglio conoscerla, ma dopo quello che ho fatto al suo ex, e dopo aver saputo cose che purtroppo mi mettono in mezzo non posso permettere che si faccia del male.
«Un passo falso e sia lei che tu non entrerete più qui ci siamo intesi?»
Annuisce con un sorriso stampato sul volto per poi uscire dalla stanza, mi sono appena cacciato nei guai e lo sguardo di Nate me lo conferma, ma almeno James sembra d'accordo con me..quindi fottiti Nate ma questa volta non l'hai avuta vinta.
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