🌹Capitolo 11🥀

Incosciente, ecco cosa diavolo è Kayden.
Ha praticamente passato tutta la notte con la febbre alta e a delirare per colpa della temperatura troppo alta, e cosa fa? Prende ed esce come se nulla fosse lasciandomi a casa sua da sola.

Sono tre ore che mi giro e rigiro per casa senza sapere cosa diavolo fare, ho sistemato il divano, tolto le coperte e passato queste ore ha contemplare la televisione perché non so dove diavolo sia il telecomando.

Ma restare qua alla fine mi ha solo aiutato a rimandare il mio confronto con i miei cugini e mio zio, non voglio sentire la sua romanzina o solo il sentir nominare mia madre.

«Pensavo fossi scappata.» Salto in aria per poi osservare la figura di Kayden entrare in soggiorno, il viso è pallido e le occhiaie sono marcate, ma la cosa che risulta subito sono le nocche spaccate e sporche di sangue, ma nonostante la curiosità non sono nessuno per dirgli dove è stato o cosa ha fatto.

Poggia un borsone davanti ai miei piedi e si siede accanto a me sul divano, è stanco ma non ammetterà mai di esserlo davvero.

«Tuo cugino ha sistemato dei vestiti puliti per te, tornerai a casa stasera, quando tuo zio sarà fuori per lavoro, in questo modo avrai un altro giorno per rimandare la discussione che non vuoi sentire.»

«Kayden non posso stare ancora qui.» Provo a sollevarmi ma lui mi riporta seduta sul divano.

«Perché non puoi? Fino a prova contraria sono io il padrone di casa e non credo di averti detto di andare via, e poi con la mia maglia sei anche abbastanza sexy quindi non è male rientrare in casa con te quasi nuda con sola una mia maglia addosso.»

Bastardo..mi copro più che posso e lui quando lo capisce si mette a ridere.

«Ho fame Lilith perché non mi aiuti a preparare qualcosa? » Kayden si alza dal divano ma invece di seguirlo resto seduta.

«Sei uscito subito dopo che ti ho raccontato del perché del mio pianto improvviso.» Rifletto ad alta voce mentre lui mi osserva serio «Dimmi che non hai chiamato i miei cugini per rintracciare quei tizi, dimmi che i segni che hai nelle mani non sono causati per colpa mia..perché posso assicurarti che prendo quel borsone e me ne vado.»

Kayden mi guarda perplesso, l'ultima cosa che voglio è che lui si mette in mezzo a dei problemi per causa mia.

«abbiamo scopato è vero. In quel vicolo ci siamo detti che volevamo farlo ancora e che non sarebbe stato un problema, siamo adulti e vaccinati. Ma questo non deve farti credere che ho bisogno di essere salvata da te, non sono una ragazza che ho bisogno di un uomo che la protegga o ch..»

«Penso mille cose di te Lilith. Ma la prima cosa che so di te , è che non sei una ragazza che ha bisogno di un fottuto uomo al suo fianco per essere difesa o per essere salvata.» Kayden si inginocchia davanti a me e poggia la mano sulla mia coscia scoperta, e mentirei se dicessi che l'effetto della sua mano calda sulla mia coscia scoperta non mi faccia venire i brividi «Hai la mia protezione da quando hai messo piedi in questa città, hai la mia protezione essendo la cugina dei Red, ma hai la mia fottuta protezione da quando ti ho scopato e voglio averne sempre di più.»

Deglutisco non appena mi solleva la manica della maglia che è leggermente scesa, e mentre lo fa passa con delicatezza il dito sull'ustione ma non fa mosse azzardate, non mi guarda con disgusto anzi il contrario..

«Adesso ho voglia di dolce, mi aiuti o preferisci restare in quel divano a non fare niente? »

Si solleva per poi andare verso il bancone della cucina e uscire varie cose dagli sportelli e dal frigo, Dio Kayden se sei un enigma.

«Cosa vuoi preparare?» Mi avvicino a lui e lo osservo sistemare tutto sul piano in maniera quasi maniacale, e tutto messo in maniera corretta e in perfetto ordine.

«Cheesecake.» Annuncia prendendo qualcosa, o meglio dei biscotti «Agli oreo, la mia preferita.»

Non capisco come faccia a non crollare, si vede da un chilometro di distanza che è stanco e quasi senza forze, ma nonostante ciò non molla, e questo mi fa capire che quando si è da soli, si trova un tipo di forza invidiabile a tutti.

«Kayden posso chiederti una cosa?» mi siedo sulla penisola della cucina mentre lo osservo mettere insieme i vari ingredienti, è onestamente l'accoppiata formaggio spalmabili e biscotti non mi piace per niente,ma felice lui.

«Dimmi lilith, e non guardare il mio dolce con quell'espressione piena di disgusto, non appena la assaggerai ti ricrederai.» Non credo proprio, ma non voglio frenare il suo entusiasmo.

«Non c'è mai un giorno in cui non riesci ad alzarti dal letto? Un singolo giorno dove vorresti mettere la tua vita in pausa e prenderti anche solo una giornata per te stesso?» Kayden resta fermo come se la mia domanda lo avesse turbato e sorpreso.

«Badavo a me stesso già dall'età di 5 anni. Mio padre non c'era quasi mai per via del lavoro e del locale, mia madre non era la classica madre che ama i suoi figli o che li accudiva. Mia madre per una dose si sarebbe persino venduta un organo, ero piccolo quando aveva finito la droga e mi ha lasciato al suo spacciatore come garanzia.» Kayden non mi guarda ma anzi continua a cucinare come se questo lo rilassi.

«Quando hanno chiamato mio padre per venirmi a prendere, mia madre era scappata di casa, aveva preso le poche cose di valore che avevamo e i soldi lasciandoci senza un biglietto o una spiegazione. Per lei ero una nullità, porto segni sul corpo causati da lei stessa, ed io subivo perché pensavo di meritarmeli.»

Mi si blocca il respiro mentre lo sento parlare.

«Kayden non devi se non vuoi..»

«Mio padre era tutto per me, era lui che si prendeva cura di me, lui restava sveglio quando stavo male, lui era quello che credeva in me, lui era il mio tutto. E quando me l'hanno ucciso, Dio Lili il mio mondo è completamente crollato. Non esisteva più Kayden, esisteva solo un ragazzo che doveva portare avanti l'eredità della sua famiglia, un ragazzo che ormai era un uomo, non avevo più nessuno, non ho nessuno e non posso permettermi di stare male.»

Non penso semplicemente agisco, scendo dalla penisola e vado verso di lui per poi abbracciarlo, e se Kayden all'inizio resta fermo, dopo qualche secondo ricambia il mio abbraccio

«Mi dispiace davvero tanto..ma se non ti prendi qualche attimo per te, alla fine crollerai.» Kayden mi poggia le mani sui fianchi e mi allontana di poco per poi prendermi di peso e farmi sedere sul bancone della cucina, mi allarga le gambe e si mette nel mezzo.

«facciamo un piano lilith che ne dici?» Mi solleva il viso con due dita, ma l'unica cosa che al momento penso è che la sua vicinanza a me sta facendo aumentare la voglia che ho di lui.

«Prometto di prendermi qualche pausa e dei momenti per me stesso, se tu mi prometti che finirai di farti del male e sopratutto di pensare che hai delle colpe per ciò che ti è successo.»

Vorrei replicare, ma la sua mano che si intrufola all'interno della maglia mi fa bloccare il respiro.

«Non puoi rifiutare, io ti insegno a vivere e tu a prendermi qualche pausa che dici? Aiutiamoci Lilith, anche perché passeremo molto tempo insieme, meglio sfruttarlo al massimo che ne pensi?» E mentre crea dei cerchi immaginari sulla mia pelle, resto a guardare la piccola cicatrice che ha sul sopracciglio sinistro

«Ti farai del male Kayden, non riporre fiducia in me, ti prego perché hai sofferto tanto e non voglio che soffra anche per me.»

«Aiutami con la torta Lili, per le cazzate che ti escono dalla bocca ci penseremo più tardi.»

Sorrido anch'io e accetto la mano che mi porge così da scendere, Kayden sa il fatto suo in cucina, ma mentre finiamo di preparare la torta e ore dopo ci mettiamo nel divano a mangiarla non riesco a non pensare, che restare accanto a lui forse farà soffrire me e non solo lui.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top