🌹Capitolo 1🥀

Sbatto le palpebre per abituarmi alla luce che proviene penso da un neon attaccato al soffitto, e così accecante che blocca ogni mio tentativo di aprire gli occhi e capire dove mi trovo.

Ma tutto ciò che è successo riaffiora in qualche secondo sbattendomi ogni cosa successa nelle ultime ore come un pugno in faccia.

L'incendio, mia madre in lacrime, la figura di mio zio Chris che mi osserva sconvolto per l'immagine che si ritrova davanti una volta aperta la porta.

«Sei sveglia.» Mi volto verso una voce che non conosco, ma la luce è troppa e il mal di testa non aiuta. «Aspetta.» La persona accanto a me sembra entrare nei miei pensieri, e subito dopo la luce accecante si spegne così da farmi avvertire il vuoto intorno a me.

Ci metto un po' ad aprire gli occhi, la stanza adesso è leggermente illuminata solo dalla luce del corridoio che proviene dalla porta socchiusa, davanti a me trovo un ragazzo poco più grande di me, e nonostante la confusione iniziale riconosco mio cugino Logan, un cugino che non vedo da anni. 

Il Cugino, con cui passavo il tempo alle feste dentro la casa sull'albero che papà e zio avevano costruito insieme al nonno da piccoli.

«Papà è andato a prendere qualcosa da mangiare, facciamo a turno insieme a tua madre per non lasciarti da sola, ma io glielo avevo detto che ti saresti svegliata solo se ci fosse stato quel gran figo di tuo cugino. Perché ammettiamo Lili, sceglierti e trovare un viso come al mio è come trovarsi in paradiso e vedere un angelo in carne ed ossa.»

Logan cerca di smorzare un po' la tensione che si è creata, ma che vuol dire a turni? Quanto tempo sono rimasta incosciente?

«Quanto tempo sono rimasta incosciente Logan?» La mia voce esce roca, forse perché sono rimasta abbastanza tempo senza aprire bocca, ma la sensazione di fastidio che ho in gola mi fa ben capire che forse sono stata pure intubata.

«Circa un mese, le ustioni erano troppo gravi dopo l'incendio. Così hanno deciso di indurti il coma per permettere al tuo corpo di riprendersi e di non avere qualche crisi.»

Spalanco gli occhi alla sua risposta, l'ultima cosa che ricordo è la mia stanza in fiamme, io che salto dal letto ancora intontita dall'alcol ingerito e della troppe pillole che avevo preso insieme ad Alex, la foto di papà che prende fuoco ed io la spengo ignorando il dolore, zio e mamma che mi guardano mentre il soffitto cede e vengo risucchiata dalle fiamme.

«Lili.» Logan si avvicina a me e mi prende la mano, ed è lì che osservo la mano ed il braccio con una fascia bianca che lo ricopre. «So come ti senti, so il vuoto che ti stai portando dentro..ma cercare ogni singolo giorno di toglierti la vita non porterà a nulla. Non sei tu la causa perché Zio Adam è morto. Non sei tu.»

Scuoto la testa fregandomene del dolore che sento in maggior parte del corpo, ma il singhiozzo che trattenevo forse da troppo tempo, esce senza che io ci faccia caso facendomi scoppiare a piangere e liberarmi forse dalle troppe lacrime che trattengo da troppe settimane.

«Guardami.» Si alza dalla sedia. «Sono sempre la stessa persona che giocava con te nella casa sull'albero perché gli altri non volevano stare con noi perché eravamo i più piccoli, la stessa persona che ti diceva che potevi parlare di qualsiasi cosa con me. Ci siamo allontanati lo so, ma il bene che provo per te non cambierà mai, ecco perché adesso ci saremo noi ad aiutarti a riprendere la tua vita in mano.»

Scuoto la testa non capendo di cosa parla, che vuol dire che adesso ci sono loro..di che diavolo sta parlando?

«Vivete a New York Logan, come mai potreste aiutarmi voi?»

Logan ritira le mani che prima stringevano le mie, e si alza dalla sedia.

«Sei stata Trasferita tramite un elicottero una volta che le tue condizioni erano stabili, non vivi più in California Lili, ma una volta uscita da questo ospedale verrai a vivere con noi, qui a New York. Tua madre ha parlato con papà, sarai sotto la sua tutela e vivrai con noi.»

In che diavolo di casino mi sono cacciata?

🥀🥀🥀

«Salve.» Sorrido all'infermiera dietro alla bancone della reception. «Potrei firmare le dimissioni? Ho un impegno importante di lavoro e non posso farli aspettare.»

Spero solo non faccia domande, perché la cavolata che le ho appena detto potrebbe mettermi nei guai se chiama qualcuno della mia cosiddetta famiglia o un medico.

«Signorina Red, lei dovrebbe restare a letto dopo quello che le è successo. Come ha fatto a levarsi la flebo?»

Cavolo...Stringo il braccio che sanguina per il modo in cui mi sono strappata la flebo per amore di scappare da questo inferno e sopratutto per non andare a vivere con mio zio e i miei cugini.

«Sono maggiorenne, posso firmare le mie dimissioni e sopratutto sto bene.» Provo ad usare un tono di voce più autorevole.

«Signorina le sue ustioni sono gravi e devono essere controllate e sopratutto non possono esporsi prima che prendono una brutta infezione. Se mi da cinque minuti chiamo il medico e la faccio visitare.»

Scappare non è un opzione, per quanto vorrei mi fa male la maggior parte del corpo e le bende che mi ricoprono le braccia e il busto attirerebbe troppo l'attenzione delle persone, e in più non conosco queste strade visto che sono stata strappata dalla mia città e dalla mia vita per colpa di mia madre.

«Dio Lili, mi è preso un colpo quando non ti ho trovata.» Logan spunta davanti a me con suo padre e mia madre alle calcagna. «Perché ti sei alzata dal letto?»

Mia madre non mi guarda neanche in faccia perché sa che la reazione che potrei avere non sarebbe per niente positiva, mio zio invece mi osserva come se davanti a sé ha una sconosciuta, ma che mi aspettavo da un uomo che non vedo da circa dieci anni? Al funerale di papà mi sono chiusa nella mia stanza non dando retta a nessuno.

«Voglio tornare a casa, mi fa firmare le dimissioni per favore?» Ritorno con lo sguardo verso l'infermiera, e potrei scoppiare da un momento all'altro sé questa donna non mi dà quel dannato foglio.

«Lilibeth ti prego.» Mia madre finalmente prende parola e mi osserva con occhi lucidi e gonfi. «Sono stanca di vedere come provi ad ucciderti, a soffocare ogni dolore in quelle dannate pillole che ti da quel tizio che reputi un fidanzato o un amico ma invece è solo un tossico che non ti vuole bene. Sono stanca di vedere come ti dai delle colpe che non hai..ti prego resta qui, resta con lo zio e i tuoi cugini, sono sicura che questa città ti farà bene.»

Questa decisione mamma ti costerà caro..perché stanne certa scapperò da questa città e sopratutto scapperò per sempre da te, e se mai un giorno ci incontreremo non venire a piangere da me perché ti manco.

Indosso la maschera che ormai mi accompagna da mesi e fingo un sorriso.

«Io resto qui mamma, ma da oggi dimentica di avere una figlia perché credimi che questa volta l'hai fatta grossa.»

Fisso per l'ultima volta mia madre per poi tornare verso la mia stanza, ma nonostante vorrei stare in pace mi ritrovo davanti James o almeno credo sia lui.

«Ciao cugina, ti trovo cresciuta.» Posa il telefono nella tasca per poi sollevarsi dalla sedia. «Devo presentarmi o ti ricordi che sono tuo cugino James?» Okay almeno ci avevo preso.

«Posso avere un po' di pace? Sono stanca.» Sbotto acida per poi sedermi Sul letto e coprirmi col lenzuolo, le ustioni più gravi solo al braccio sinistro e sull'addome, ma sulle gambe nonostante siano lievi ci sono dei segni che mi fanno venire le lacrime agli occhi, a vent'anni mi ritrovo col cuore spezzato e anche col corpo spregiato.

«Da piccola eri più dolce, lì fuori ho visto una cazzo di iena..oh ciao James.» Logan chiude la porta dietro di sé per poi salutare il fratello e sedersi hai piedi del letto.

«Vi prego posso restare un po' da sola? Mi scoppia il cervello e da come ho capito grazie alla mia grandissima madre resterò qui con voi per molto tempo.» Ribatto ironica, quale madre sana di mente fa volare sua figlia mentre è incosciente per trascinarla in un'altra città?

«No.» James torna a sedersi sulla sedia, mandando diversi messaggi ed è lì che noto una strana giacca di pelle che indossano sia lui che suo fratello, come se entrambi facciano parte di qualche strana banda o gang o come diavolo si chiama.

«Perdonami?» Lo guardo attentamente. «Cosa vorrebbe dire no? Non ho bisogno di voi, non vi vedo da dieci anni e non è stata una mia idea quella di venire qui da voi, voi non mi volete sicuramente tra i piedi ed io non voglio avervi tra quelli miei.»

Mi metto subito sulla difensiva, da piccoli io, Logan James e Nate eravamo un gruppo unito. Erano i fratelli che non avevo mai avuto, ma col tempo sono cresciuti e lui e Nate si sono un po' allontanati e quando si sono trasferiti a New York abbiamo perso definitivamente ogni contatto. L'unico con cui avvolte scambiavo qualche messaggio è Logan.

«Significa che adesso che sei qui, noi ti aiuteremo ad uscire dai guai in cui ti sei cacciata, significa che adesso la tua famiglia resterà al tuo fianco e che non sei più sola. Lili la perdita dello zio ti ha distrutta, ma questo non vuol dire che la tua vita sia finita e che tu debba darti delle colpe che non hai.»

Provo a ribattere ma lui non ha finito.

«Mi piacerebbe dirti che resterai con noi solo per poche settimane ma sarebbe una bugia. La tua vita adesso è qui Lilibeth. La California è un ricordo lontano è si, sei maggiorenne potresti prendere un biglietto e ritornare a casa tua dal tuo ex tossico che ti spronava a morire ogni due per tre, ma non hai carte, non hai documenti e sopratutto saremo così tanto vicino a te che sentirai il nostro respiro sul collo. Un passo tu un passo noi»



Spazio Autore
Hellooo❤️ pian pian l'aggiunta dei personaggi sarà sempre più importante mi raccomando fate attenzione ai dettagli 😜
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Un bacio Roberta

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