capitolo 9

Il pomeriggio passa in fretta e non l'ho visto nemmeno una volta dopo ciò che è accaduto prima, molto strano..

Sto pensando di entrare in quella stanza per vedere quel gioiello sopra la scrivania, è diventata una fissa per me!

Mentre cammino con la testa fra le nuvole finisco giusto giusto davanti a quel portone marcio, da dove stamattina proveniva quella meravigliosa melodia.

Mi guardo attorno per assicurarmi che non ci sia nessuno e grazie al mio intelletto demoniaco posso percepire se c'è una strana presenza attorno a me, ma a quanto pare sono completamente sola, momento ideale per introfularsi.

Apro lentamente la porta, ma il cigolio che emette è insopportabile, prima non ci facevo molto caso per la canzone che suonava lui..

Ahhh!! Devo smetterla di pensarlo! Non ho motivi di pensarci proprio ora!

Mi do una pacca in testa dandomi della stupida e scendo le scale a chiocciola che portano al piano di sotto nelle profondità.

Mi trovo esattamente davanti a quel misterioso portone, decido di portarmi con me una torcia di fuoco che era appesa vicino all'entrata e mi faccio avanti con l'amaro in gola.

Cammino spaesata mentre cerco di illuminare in alcuni parti della stanza cercando la scrivania.

Improvvisamente noto qualcosa luccicare, allora capisco subito di che si tratta e questo mi spinge ad avvicinarmi!

Appena arrivata osservo il gioiello curiosa, facendo luce con la torcia e ammirarlo: si tratta di una catenina d'oro, alla quale è appeso un diamante, luccicante e splendente, di color rosso acceso come il sangue, da come luccica regala molta allegria stranamente, senza nemmeno che me ne accorga, avvicino la mano fino a toccarla, ma d'un tratto vedo solo il buio.

"Che succede?!" Mi guardo attorno confusa "dove sono???"

Poi inizio a vedere formarsi qualcosa attorno a me, ma non capisco cosa, come se fosse fumo nero che stesse creando.

Il fumo mi arriva in faccia al punto che ho dovuto chiudere gli occhi e tossire pesantemente, ma poi li riapro appena sento l'aria che trapassa le narici.

Mi trovo in un prato d'erba, sembra di vedere un tappeto che copre il suolo dando cosi un luogo magico, con in vista un lago enorme e cristallina, mentre il sole picchietta in questa direzione.

"Demon!" Sento l'urlo femminile che attira la mia attenzione e mi spinge a voltarmi: una donna in tutto il suo splendore, una lunga chioma del mio stesso colore, come gli occhi, alla quale indossa un lungo vestito rosso fatto a strati e che scende come un mantello seguendo ogni passo che compie.

"Non mi prenderai!" Corre il bambino: capelli scompigliati ebano, la carnagione leggermente scura e invece gli occhi non riesco a percepire il colore dato che si muove veloce, purtroppo faccio fatica.

"Non posso crederci che mi sto occupando non di un bambino,ma anche di una bambina" commenta improvvisamente un uomo, la sua voce così calda e tranquilla, mi volto ancora trovandomi Lucifero, si lui!

Però qui è diverso, così luminoso e allegro, anche se cerca di mantenere quello sguardo freddo in qualche modo.

"Come hai osato a definirmi?!" Si blocca la donna voltandosi verso esso.

"Una bambina." Dice tranquillo incrociando le braccia al petto.

"Tu!" Si avvicina "Non ti permetto di definirmi in questo modo!"

"Io posso" dice col sorriso compiaciuto.

"Ma chi ti credi di essere?!"

"Il re degli inferi?" Chiede ovvio pavoneggiandosi.

"Ahhh sei impossibile!" Risponde passando tra i suoi capelli mossi le sue delicate mani.

"E tu sei una bambina" ribatte divertito.

"Non è vero!" Mette il broncio.

"Va bene.." alza le mani "bambina"

"Ti faccio vedere io!"

"Voglio proprio vedere." Comincia a correre mentre questa lo segue alzando il vestito che viene spostato elegantemente passo dopo passo grazie al vento, come esattamente la sua chioma.

Il re col viso divertito salta in un ramo d'albero e saltella uno dopo l'altro mentre questa dal sottosuolo continua a correre, senza saltare come ha fatto lui.

Il bambino invece si trova alla costa del fiume che lancia i sassolini facendoli rimbalzare in quella luccicante acqua che da l'idea di un enorme specchio che riflette ciò che lo circonda.

Tutto ciò sembra bello, allegro e felice, ma improvvisamente tutto si blocca, come se il tempo si fosse fermato noto che ogni cosa si sta screpolando, come se ormai si era dissolto per sempre quel momento.

Le crepe aumentano sempre di più, mi guardo sotto i piedi notando che c'è ne sono sopratutto lì, ma neanche il tempo di spostarmi e si distrugge, facendomi cadere nel vuoto, mentre allungo la mano verso il buco da dove sono sprofondata.

"Olivia!!!! Demon!!!" Sento improvvisamente una voce, non riuscendo a decifrare bene di chi fosse, dato che si sente dalla superficie, quindi mi è difficile, ma sento che c'è disperazione, distruzione e dolore, da come pronuncia quei nomi significa che è accaduto qualcosa di grave, che ha segnato la vita.

Era Lucifero? Era un demone comune? Non posso saperlo, finché non avrò spiegazioni non devo andare direttamente alle conclusioni.

Apro gli occhi con il gioiello in una mano che lo stringo forte, ma è giusto che rimanga dov'è, ho visto abbastanza..

Lo poggio delicatamente sulla scrivania ed esco dalla stanza salendo le scale fino ad arrivare in cima, ma appena guardo la mano sinistra noto che la torcia si era spenta emettendo solo fumo -una cosa inquietante- quindi la butto dove capita, per poi uscire e andare dritto in camera mia pensando a ciò che ho appena visto.

Torno in camera chiudendomi alla spalle la porta ancora sorpresa e allo stesso tempo scioccata.

Mille domande mi trapassano in testa, ma senza alcuna risposta e questo mi fa impazzire.

Meglio che mi sdraio sul letto per cercare di non pensarci sennò esplodo io a posto della testa.

Appena mi sdraio in quel morbido materasso chiudo gli occhi e cerco di mantenere la calma per evitare di andare fuori di testa.

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