capitolo 7

Mi sveglio assonnata, ma in realtà il mio risveglio è stato causato da un dolce suono, proveniente al di fuori della mia stanza, spero di non essermelo immaginata.

Mi stropiccio gli occhi mettendo a posto le idee di ciò che è successo ieri, ma improvvisamente i miei pensieri vengono interrotti dal suono di poco fa, che mi porta ad alzarmi e capire da dove proviene questa meravigliosa melodia.

Corro in bagno lavandomi e mi cambio per poi uscire seguendo il suono, col tempo che cammino si fa più forte e capisco subito che si tratta di un piano forte, ma chi lo suonerebbe a quest'ora?

Passo dopo passo accompagnato da ogni singola nota, che in qualche modo ti mette allegria sentendo la sua melodia così tranquilla, rilassante e che ti fa andare in qualche modo in un mondo nuovo.

Adesso mi trovo davanti ad un portone di legno, ormai vecchio, infatti mi è bastato toccarlo con un dito per sentire il cigolio che emetteva.

Appena entrata mi trovo delle scale fatte con i mattoni di marmo che scendono verso il fondo a chiocciola, decido di scendere una ad una, dato che c'è poca luce, infatti ci sono appese al muro -fatto con lo stesso materiale delle scale- pochissime torcie accese dal fuoco.

Il suono si fa sempre più forte e questo mi spinge ad andare avanti finché non arrivo fino all'ultima scala.

Appena raggiunto il fondo mi trovo davanti ad un altro portone identico a quello in cima, inizio a spingere più lentamente possibile sperando che non faccia rumori, infatti è stato così, la cosa mi sembra strana, quindi decido di guardarlo meglio, infatti dalla poca luce ho iniziato a notare che il legno marcio che pensavo di aver visto, in realtà si tratta di graffi profondi, fatti in un modo aggressivo, la cosa mi spaventa, lo ammetto..

Ma poi il mio pensiero torna sulla canzone, che mi spinge ad aprire la porta di poco facendo attenzione a non farmi vedere, mi batte in faccia la luce che mi fa costringere a chiudere gli occhi non riuscendo a sopportarlo, ma pian piano li riapro trovandomi un piano forte nuovo di zecca, di color nero e lucidissimo, ma non riesco a capire chi produce quelle note, quindi devo cercare di aprire ancora.

Appena apro ancora un po, vedo un uomo seduto che suona tassando le tastiere di quello strumento in modo delicato, come se fosse una persona, appena alza il viso lo riconosco subito..Lucifero.

Con i suoi occhi limpidi e vuoti suona ancora, ma stavolta in modo diverso, preme di più i tasti trasformando dalla dolce melodia di poco fa in profondo odio e paura, che ti fa addirittura accapponare la pelle.

In quelle note ci mette tutta la sua rabbia, come se ce l'avesse con qualcuno, che lo odiasse con tutto se stesso, io sono qui, bloccata come una statua ad ascoltare ogni singola nota mentre le lacrime mi rigano il viso, come se quella canzone mi trapassi il cuore.

"Smettila di guardarmi" dice improvvisamente facendomi sussultare e asciugarmi subito le lacrime.

"Ma come.." rispondo sorpresa.

"Me ne sono accorto da un po della tua presenza, entra." Dice senza togliere sguardo dalla tastiera, ma smette di suonare e poggia le mani sulle ginocchia.

"Complimenti..lei è davvero bravo." Dico ancora sorpresa -confesso che faccio fatica a dare del lei- "non avrei mai pensato che il re degli inferi sapesse suonare il piano." Mi guardo attorno per studiare la stanza.

È poco spaziosa, sopraffatta da mobili e una scrivania, alla quale sopra a essa noto una collana con un diamante, ma non riesco a decifrare il colore, dato che è la parte più buia della stanza.

"Cosa vuoi?" Chiede acido.

"Sono venuta fin qui per ascoltare la sua musica"

"E perché dovrei accontentarti?"

Senza rispondere mi metto accanto a lui ammirando lo strumento che ho davanti, mentre sento questo irrigidirsi.

"Ti prego." sussurro non rendendomi conto che non ho dato del lei.

Lo vedo sbuffare pesantemente per poi posare le mani su quei tasti, li istintivamente faccio un dolce sorriso.

"Va bene." Risponde, stranamente non mi ha detto nulla sul fatto che io ho dato del tu.

Ricomincia suonare, con sottili note, piene di misteri, come se fosse confuso, come se stesse cercando qualcosa, ma poi le note diventano allegre, forse era riuscito a trovare ciò che cercava da tanto tempo..

Ma poi riecco quelle note di poco fa, come se tutto ciò che aveva lo avesse perso per sempre portandolo ad odiare il mondo e se stesso, almeno, io penso che esprima questo, ma potrei anche sbagliarmi.

"Ok..ora puoi tornare in camera" dice freddo smettendo di suonare ma non staccando le dita dal piano.

"Cosa ti ha ferito così profondamente più di quanto hai mai ricevuto fin'ora?"Chiedo curiosa, ma ricevo un'occhiataccia da parte sua che mi spinge a tacere per un po.

"Lei." dice in sussurro rompendo il silenzio "i demoni non te l'hanno raccontato?"

"Hmm..cosa?" Chiedo grottandomi la fronte confusa.

"Avevo la regina degli inferi..al mio fianco, tu sicuramente eri piccola quando ciò è accaduto."

"Che gli è successo? adesso dov'è?"

"Non sono cose che ti riguardano." Indica la porta "lasciami solo. È un ordine." Ghigna contro.

"No, finché non saprò la storia."

"TI HO DETTO DI USCIRE." stavolta il suo tono di voce è alto, che improvvisamente noto le sue corna uscire e i canini ad estendersi al massimo, mentre i suoi occhi diventano rossi brace e pieni di rabbia.

"Va bene." Rispondo sconfitta uscendo dalla stanza per poi salire le scale.

Non so cosa gli sia preso, eppure poco fa era un'altra persona, poi il mistero sul fatto della regina, tutto diventa più sospettoso, ma in qualche modo vedevo dentro lui che provava qualcosa per essa, eppure è strano, un demone non deve provare sentimenti umani, non sa nemmeno amare, almeno..così dicevano quando andavo a scuola nel mondo degli umani.

Salgo in cima per poi camminare in corridoio e vedo i demoni che vanno in una sola direzione, questo significa che è l'ora di fare colazione, quindi cammino tranquilla e sicura mentre vado nella sala da pranzo.

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