capitolo 4
Appena tornata a casa ho dato la notizia ai miei genitori, non sono molto entusiasti anche se hanno tentato di esserlo, però io mi sono fatta una promessa e la mantengo.
Li saluto con un enorme abbraccio, mi mancheranno tanto sicuramente, ma sanno come sono fatta, quando trovo un'occasione che aspetto da tempo, che sia pericoloso o no, io mi precipito senza pensarci due volte, sono testarda, lo so.
Luxe mi accompagna verso l'entrata degli inferi, dato che non ho nemmeno la più pallida idea di dove sia sinceramente.
Appena arriviamo nel bosco e varchiamo, noto che mantiene lo sguardo attento esplorando ciò che ci circonda.
"Luxe perché ti guardi intorno?" chiedo leggermente confusa.
"In questo bosco ci sono nascosti i demoni esiliati da Lucifero, molti si posticipano qui aspettando la loro preda. Sono disposti mangiarsi anche fra loro pur di soddisfare la loro fame"
"Agli inferi si mangia bene?" Cambio argomento subito, comunque confesso che non ho una buona memoria, infatti non ricordo nemmeno com'è fatto l'interno del regno.
"Altro che... si mangia benissimo, però dobbiamo essere molto puntuali, sennò Lucifero ci fa fuori"
"Eh? Non capisco.."
"Per i pasti gli orari sono: alle 7.00 del mattino la colazione, 12.00 il pranzo e alle 20.00 la cena, sempre nella sala da pranzo reale, ma dobbiamo essere tutti puntualissimi, è obbligatorio."
"Ma come fate a sopportarlo con quel carattere insopportabile?!"
"Beh..io ti avverto che non devi osare ad aprir bocca riguardo a Lucifero quando saremo agli inferi, sembra strano, ma i muri è come se avessero delle orecchie che ascoltano tutto ciò che dici, poi quando si arrabbia ti fa accapponare la pelle, perché basta uno sguardo e ti potrebbe ammazzare in un secondo, poi ha la forza molto maggiore rispetto a noi, non è un demone qualunque"
"Capisco..." durante la chiacchierata ci troviamo davanti ad un enorme montagna, si avvicina e fa un fischio per poi vedere un demone sbucare dal nulla davanti a noi.
"Evan!" si danno il cinque sorridendo.
"Luxe, hai portato una delle vincitrici eh!" fa l'occhiolino.
"Ehi ehi non pensare male, siamo semplicemente migliori amici"
"Certo certo" gli da una gomitata sul braccio "poi mi racconti"
"Idiota." Sbuffa pesantemente "oggi stai di guardia tutto il giorno?"
"Eh si, mi hanno allungato gli orari di turno, ma adesso bando alle chance meglio se entrate prima che Lucifero mi becchi a parlare con voi e mi fa fuori."
"E' così severo con tutti voi?" Chiedo improvvisamente.
"E' fatto così, dai su che vi faccio entrare" ci volta di spalle e si china per poi vederlo sollevare un masso con facilità come se sta sollevando il nulla, quando la solleva su del tutto vedo una grotta allo scoperto davanti ai miei occhi e spalanco la bocca dallo stupore "entrate su su" dice tranquillamente non mostrando nemmeno un minino di fatica, il mio migliore amico mi prende il polso e mi trascina all'interno, che è illuminata dalle torce di fuoco appese al muro.
Scendiamo lungo gli scalini che ci sono e balzano i rumori dei nostri passi per la grotta, appena vedo la luce dal fondo faccio un sospiro di sollievo, confesso che fa molto caldo avanzando sempre di più, essendo che sono abituata a stare nel mondo degli umani col clima completamente diverso.
Appena usciti il caldo peggiora, caspita non mi aspettavo una cosa del genere, come fanno a sopportarlo?
Ci troviamo davanti un lungo corridoio e mi guardo attorno mentre noto dei demoni che si allenano nei campi e altri che dialogano tranquillamente.
"Come fate a sopportare questo caldo?" chiedo facendo aria muovendo la mano, almeno...ci provavo.
"Cara siamo agli inferi, che ti aspettavi?" ridacchia mollando il mio polso.
"Insomma..sapevo che c'era caldo, ma non così" dico mentre mi massaggio il polso.
"Puoi sempre andare via se preferisci." Sento improvvisamente una voce che mi fa sussultare e costringermi a voltarmi trovandomi Lucifero in tutta sua bellezza davanti a me.
"N-no.." balbetto spaesata per questa sua improvvisa comparsa "Io ci sono voluta venire di mia spontanea volontà e ci resto." Dico decisa incrociando le braccia al petto.
"Non mi piaci." Dice con lo sguardo indifferente.
"Solo perché sono la figlia di Alec?"
"Non solo per quello, ma anche per il tuo carattere"
"Beh..accontentati." faccio un gesto con la mano a caso.
"Luxe accompagna questa nella sua stanza"
"Scusa ma io avrei un nome."
"Ragazzina ti conviene a non metterti contro di me."
"Oh noo..sennò che mi fai??? sentiamo"
Mi guarda male e punta con lo sguardo al primo demone che capita linciandolo, inizialmente non capivo quale fosse la sua intenzione, quindi rivolgo anche io la mia attenzione alla persona che sta puntando questo, improvvisamente lo vedo piegarsi a terra urlando dal dolore fino a trasformarsi in polvere tra le sue urla agghiaccianti.
"Ti è chiaro oppure dove fartelo vedere un'altra volta?" chiede tranquillo come se non fosse successo nulla.
"MA PERC..." non finisco la frase che mi sento tirare per il polso e trascinarmi via.
"Scusi sire, adesso l'accompagno nella sua stanza" commenta Luxe nervoso mentre mi tira "SEI PAZZA PER CASO?"
"MA HAI VISTO QUELLO CHE HA FATTO?"
"SI HO VISTO" a quel punto si ferma lasciando il mio polso ancora e si volta nella mia direzione.
"SE TI METTI CONTRO LUI FARAI LA STESSA FINE DI QUEL DEMONE."
Abbasso il viso sconfitta e sospiro pesantemente "scusa.." sussurro, solo lui riesce mettermi a bada, come se fosse mio fratello maggiore.
"Fa niente fa niente" si passa una mano tra i capelli sospirando anche lui "dai su, ti mostro la tua camera." Ricomincia a camminare tranquillo.
"ma..a te non fa effetto vedere una persona morire?"
"Cosa?" si mette a ridere "Tu credi che sia la prima volta? Cara hai molte cose da imparare!"
"Beh..si.." rispondo confusa "Hmm..andiamo.." dico mantenendo lo sguardo chino sul pavimento ancora scioccata, sarà dura abituarmi in un mondo completamente nuovo, che in teoria sarebbe il regno dove sarei dovuta crescere.
Allora, per un paio di giorni mi prenderò tempo per abituarmi qui, poi pian piano comincio ad indagare su quel maledetto demone che ci ha fatto allontanare da qui per causa sua.
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