VII

La DM era un'agenzia ricca, per questo non aveva badato a spese affittando un intero locale per l'evento. Il debutto della loro nuova promettente solista meritava una festa in grande: l'attico di un grattacielo sembrava proprio la location perfetta.

Un lungo tavolo da buffet era stato imbandito e spostato a ridosso del muro, ma nessuno sembrava ancora attratto dalla cena. La maggior parte delle persone sedeva nella zona aperitivo sorseggiando vino e parlando ad alta voce, il resto se ne stava in piedi nella sala in gruppi più o meno numerosi. Sulla destra c'era un'altissima porta a vetro tramite il quale si accedeva alla terrazza: Miyeon immaginò che molti altri dovessero essere lì fuori.

"Kim Namjoon!" quasi urlò una voce dalla sinistra dei due ragazzi. 

Miyeon cercò la persona che aveva parlato, ma il piano bar era affollato e gremito di persone che ordinavano martini e ginger ale. Oltre il bancone degli indaffarati baristi stappavano bottiglie e scuotevano shaker circondati da una cacofonia di voci.

"Namjoon!"

Ah, eccolo. Un uomo basso, con la pancia prorompente stretta nel blazer e ormai pochi capelli (grigi) sulla testa era quello che continuava a chiamare Namjoon.

"Si comincia" le sussurrò il ragazzo al suo fianco mentre raggiungevano un gruppo di cinque persone. Miyeon sfoggiò un civettuolo sorriso, rischiando di perderlo appena riconobbe i due avvocati della sera al Madame. Attaccate al loro braccio c'erano quelle oche delle loro accompagnatrici.

"Namjoon! Che bello vederti, ragazzo, e in meravigliosa compagnia vedo".

"Chi abbiamo il piacere di conoscere?" chiese una delle due ragazze che aveva una fastidiosa voce nasale. Cercò lo sguardo complice della propria amica, ma l'altra era impegnata ad osservare Miyeon con un ghigno disgustato sulla faccia.

"Lei è la mia..." il corpo di Namjoon s'irrigidì sotto tutti quegli occhi che lo osservavano. "La mia... Miyeon".

Uno dei due avvocati, Sanghoon o Ho Pil (a Miyeon non poteva fregare di meno chi fosse chi), rise e dette una gomitata al proprio amico: "la sua Miyeon" sussurrò con scherno.

"Sì, tutta sua" disse lei avvicinandosi a Namjoon e posando la testa sul suo braccio. I due la fissarono con i Whiskey Sour congelati davanti alle facce allibite.

Strinse le braccia per enfatizzare il seno ed incrociò le gambe per mostrare lo spacco dell'abito. Guardò Namjoon con il sorriso più vizioso del suo repertorio, ma il ragazzo la stava già fissando. Gli fece l'occhiolino. 

L'uomo che aveva un'ossessione per il nome di Namjoon si rivelò essere un amministratore delegato della DM ed iniziò subito a parlare dell'agenzia e dei successi dell'ultimo periodo. Namjoon ogni tanto interveniva mostrandosi genuinamente interessato a tutti quei numeri che per Miyeon, al contrario, erano estremamente noiosi.

Si guardò intorno con curiosità beccando Scemo e Più Scemo (continuava a non sapere chi fosse Sanghoon e chi fosse Ho Pil) intenti a fissarle la pelle nuda delle gambe. Quando si accorsero di essere stati scoperti, Miyeon si limitò a sbattere le lunghe ciglia e stringere più forte il braccio di Namjoon.

Le due ragazze invece bisbigliavano fra di loro senza partecipare alla conversazione, ma a nessuno sembrava importare della loro maleducazione. Ogni tanto Miyeon le vedeva rivolgere occhiate languide a Namjoon e la cosa le fece venire la nausea; quella sera al Madame le due sugar baby ridevano di lui e delle sua goffaggine, ma ora sembrava essere diventato improvvisamente interessante.

Io indosso un Valentino e loro abiti da cocktail inguinali, pensò Miyeon fissando i loro vestitini succinti. Ovvio che per loro Namjoon è interessante adesso.

"Alis, vammi a prendere un Whiskey Sour".

"Subito" la ragazza che aveva chiesto chi fosse Miyeon rispose all'ordine con un sorriso falsissimo, finto quasi quanto il colore dei suoi capelli rosso ramato a giudicare dai tre centimetri di ricrescita.

L'uomo che aveva parlato così rudemente alla sua accompagnatrice d'ora in poi sarebbe stato Più Scemo agli occhi di Miyeon. Mentre l'altro, che si era limitato a fare un gesto con la mano alla sua ragazza per dirle di seguire l'amica, sarebbe rimasto soltanto Scemo. Due nomi irrilevanti per due persone irrilevanti.

Sembravano una una scimmia ed un cavallo.

Più Scemo (la scimmia) era basso e con le spalle larghe, la sua mascella sporgeva più in avanti rispetto alla mandibola rendendo il suo aspetto simile a quello di uno scimpanzè. Chiunque gli avesse detto che sarebbe stata una buona idea farsi crescere baffi e barba doveva essere cieco, perchè i peli facciali di quell'uomo crescevano disomogenei lasciando delle zone (più dei buchi) del tutto vuoti.

Scemo invece sembrava un cavallo che era stato vittima di esperimenti di un chirurgo plastico alle prime armi. Forse il motivo per cui aveva parlato poco quella sera era il botox ancora fresco iniettato negli zigomi. Aveva un corpo snello ed un viso leggermente allungato, ma sembrava una di quelle persone disperate che spendono soldi per assomigliare ad un idol con scarsi risultati. L'idol riferimento di Scemo doveva essere JYP dato aveva la stessa attaccatura dei capelli.

Non poteva credere che quella ridicola imitazione di Patrick e Squiddy fossero i bulli che trattavano male Namjoon. Solo a pensarci andava su tutte le furie.

"Vuoi qualcosa anche tu, oppa?"

Namjoon disse di no e l'avvicinò a sé posandole una mano sulla parte bassa della schiena.

"Va tutto bene? Sei rossa" le toccò la guancia destra con il dorso della mano e Miyeon potè sentire sulla pelle il freddo delle sue dita e degli anelli. Effettivamente i pensieri di guerra contro Scemo e Più Scemo l'avevano fatta agitare.

"Colpa tua" disse, accertandosi di farsi sentire da chi avevano intorno. "Sei troppo bello stasera".

Il suo tono lamentoso fece ridere Namjoon che la strinse di più. Non sapeva se stesse ridendo perchè la trovava seriamente dolce o perchè imbarazzato dalla sua voce da bambina, ma andava bene comunque.

"Ci sta fissando tutta la sala" le sussurrò all'orecchio, la sua voce era finalmente allegra e non più nervosa. "Ora però voglio cercare il manager di Winter, la nuova idol. So che non hanno ancora scelto un avvocato a cui affidarsi. Vieni con me? Sarà piuttosto noioso, però".

"Cerco il bagno e poi ti raggiungo" rispose lei con la mano davanti alle labbra così che la sentisse solo lui.

Namjoon annuì e fece per andarsene, ma Miyeon lo trattenne per un braccio. Gli rivolse uno sguardo un po' d'intesa e un po' di sfida e lui, sorprendentemente, capì al volo.

Si scambiarono un bacio davanti a tutta la sala piena di persone, proprio come il giorno in cui si erano conosciuti. Nulla era cambiato e Namjoon baciava bene come ricordava Miyeon.

Mentre attraversava la sala notò le espressioni incredule sui volti di Scemo e Più Scemo. La soddisfazione che stava provando in quel momento le stava facendo raggiungere i livelli del nirvana.

Controllò il trucco nella parete specchio del bagno: tutto perfetto, doveva solo rimettere il lucidalabbra. Il peso di quegli sguardi addosso l'aveva messa a dura prova ed aveva bisogno di due minuti da sola. Doveva ricordarsi che non le importava nulla di quello che pensavano di lei le persone là fuori.

"È un disastro!" quasi urlò una ragazzina mentre entrava seguita da una donna con il doppio dei suoi anni. "Là fuori non ci torno! Che vergogna, è troppo imbarazzante".

Aveva i capelli biondo platino con le ciocche indaco ed indossava un vestitino di paillettes argento. Camminava avanti ed indietro scuotendo le mani con fare nervoso, il suono dei tacchi riecheggiò contro le piastrelle azzurre del pavimento. Sembrava sull'orlo delle lacrime.

"Winter, non ti preoccupare: sta arrivando qualcuno con un altro vestito" cercò di calmarla la donna, ma lei rispose ridendo sarcastica.

"E cosa penserebbero vedendomi con un altro vestito? Cosa direbbe la stampa?!"

L'altra non rispose, si limitò a rimanere in silenzio. Winter si voltò di scatto facendo svolazzare il tessuto della gonna e Miyeon notò solo in quel momento lo strappo che rovinava il fianco del vestito. L'intimo rosa della ragazza era in bella mostra e visibile a tutti.

"Posso aiutarti io" disse senza pensarci. Winter si accorse solo in quel momento della presenza di un'altra persona all'interno del bagno.

"Come?"

Recuperò dalla pochette nera il suo set da cucito d'emergenza, quello che non dimenticava mai. Lo sollevò e lo fece vedere all'idol che iniziò a saltare e battere le mani estasiata.

"Sei la mia salvatrice!"

Fu così che Miyeon si ritrovò chiusa nel bagno ad aggiustare il vestito di una disperata idol di diciotto anni. Non era certo così che aveva pianificato di passare la serata, ma scoprì che Winter era piuttosto simpatica.

"Te lo giuro, mi stanno facendo tutti i complimenti quando non ho nemmeno debuttato!" esclamò la più piccola da dietro la porta di una cabina del bagno. Intanto Miyeon, seduta sul lavandino con i piedi a penzoloni, quasi aveva finito di ricucire la gonna. "E poi non sono complimenti per la canzone, per il canto o il ballo, no! Si congratulano solo perchè sono carina".

Sottolineò l'ultima parola come se fosse una cosa assurda. A Miyeon venne da sorridere all'ingenuità della più piccola, ma rimase concentrata sul filo nero che entrava ed usciva dal tessuto argentato.

"Vedrai che quando debutterai arriveranno i veri fan, quelli che apprezzano il tuo lavoro".

"Sì, ma è l'ambiente il problema" riusciva a vedere i piedi di Winter dalla fessura fra la porta ed il pavimento. Si era tolta i tacchi intanto che aspettava. "Sono tutti così falsi, guarda anche solo gli avvocati! Cercano di incantarti con lusinghe e belle frasi, ma non sono interessati veramente alla tua sicurezza... solo ai tuoi soldi".

Miyeon tagliò il filo da cucito e rimise il suo fidato set nella borsetta, passò il vestito rammendato alla ragazza da sopra la porta della cabina.

"Non sono tutti così, c'è qualcuno che si salva".

Winter uscì saltellando felice nel suo vestito aggiustato, ringraziò la più grande arrivando persino ad abbracciarla. Miyeon le dette una pacca sul sedere per dirle di sbrigarsi e tornare nella sala, dato che la stavano aspettando.

"Verrò a cercarti! Voglio una foto con la mia unnie salvatrice!" praticamente urlò mentre usciva dal bagno.

Quando Miyeon uscì si rese conto di non avere la minima idea di dove fosse Namjoon: provò a cercarlo al bar e nella zona divani senza successo. Odiava cercare qualcuno, soprattutto da sola. Non le piaceva che le persone che la vedevano pensassero si fosse persa e non sapesse dove andare.

Uscì sulla terrazza e respirò a pieni polmoni l'aria fresca che tanto mancava all'interno del locale. Non c'erano poi tante persone nella zona esterna, ma Namjoon era una di queste perchè se ne stava vicino al parapetto del balcone con il bicchiere di un alcolico in mano. Di fronte a lui c'era Kyung Mi, la sugar baby di Scemo.

Kyung Mi aveva un aspetto meno trasandato di Alis: i suoi capelli lisci e biondi erano stupendi ed il suo trucco, anche se pesante, era ben applicato. Il vestito tuttavia sembrava molto più adatto ad una festa in discoteca che ad una serata come quella, era corto e così scollato da lasciare poco all'immaginazione. Le labbra colorate di rosso fuoco non aiutavano di certo.

"Miyeon-ah!" la chiamò Namjoon quando si avvicinò. "Non ti trovavo più, mi sono preoccupato e Kyung Mi ha detto che non eri in bagno".

Miyeon fissò la bionda che le sorrideva come una faina, falsità trasudava da ogni poro della sua pelle scoperta.

"Ah sì? Che strano" abbracciò il fianco di Namjoon e posò la testa sul suo petto.

Le venne così naturale quel gesto che si sorprese da sola. Forse le mancava toccare qualcuno in quel modo, forse le mancava l'intimità di una relazione. Il solo pensiero era spaventoso, ma con Namjoon andava bene. Perchè con Namjoon era per finta.

"Davvero strano" concordò Kyung Mi. "Ma ora siamo felici che tu sia tornata!"

Miyeon voleva mandarla a quel paese con tutta se stessa, ma si limitò a ringraziare velenosa quando sentì il braccio di Namjoon ricambiare l'abbraccio. Non l'aveva chiesto, ma lo apprezzò ad ogni modo.

"Scusa, Kyung Mi-ssi, potresti lasciarci da soli?" le chiese Namjoon. La bionda se ne andò senza battere ciglio, permettendo a Miyeon di sospirare sollevata.

Si rilassò con la schiena contro il balcone panoramico in vetro, felice di poterlo fare senza il rischio di rovinare il vestito. Chiuse le palpebre riposando gli occhi tormentati dalle lenti e godendosi il fresco della sera: era una notte stupenda.

"Sei stanca? Non hai mangiato nulla, vado a prenderti qualcosa?" Namjoon la guardava come se fosse fatta dello stesso vetro del balcone, come se rischiasse di rompersi contro la sola forza del vento. Lei non era fragile, ma lui continuava a non capirlo.

"Sto bene, grazie. Non sei stato molto cortese con Kyung Mi prima, eh eh eh!" lo riprese Miyeon scherzosamente. In realtà aveva goduto tantissimo a vederla levarsi dalle palle.

"Ha mentito, vero? Non ti è venuta a cercare" lei annuì, colpita dalla capacità di Namjoon di leggere le bugie altrui. Dopotutto era un avvocato, non c'era molto da stupirsi.

Si voltò verso destra, guidata da una strana sensazione. Non l'aveva fatto seguendo una particolare logica, aveva solo la sensazione di essere osservata.

"Oppa" lo chiamò e lui mugugnò in risposta. "Ti capita mai di venire fotografato senza che tu te ne accorga?"

"Sì, ogni tanto capita".

"E in quei casi cosa dovremmo fare?" 

"Stare vicini, lasciargli scattare qualche foto che faccia sembrare che abbiamo una relazione" disse a tono un po' più basso. "Perchè?"

"Dovresti mettere la tua giacca sulle mie spalle e venire più vicino, c'è un fotografo dietro quella palma là in fondo" subito Namjoon fece per voltarsi. "Non guardare!" 

Miyeon gli tese la mano e lui la strinse, avvicinandosi ed intrappolandola fra il suo corpo ed il parapetto. Lei avvolse le braccia intorno alla vita dell'uomo, nascondendole sotto alla giacca grigia.

Era memoria muscolare di movimenti che aveva già vissuto. Era normale ricercare un contatto come quello quando era passato così tanto tempo.

"Niente giacca per me?"

"Non offenderti," la strinse con entrambe le braccia. Miyeon sentì i muscoli degli avambracci premere contro la sua schiena. "ma se mi tolgo la giacca potrebbe vedersi il sudore sotto le ascelle e non sarebbe carino in fotografia".

Miyeon iniziò a ridere silenziosamente con la fronte contro il petto di Namjoon, incredula di ciò che aveva appena sentito.

"Ok, mi sembra una scusa valida".

"Grazie per la tua comprensione, lo apprezzo davvero" rispose lui facendola ridere ancora di più, anche quando lo sentì arricciare una sua ciocca di capelli intorno al dito. "Miyeon-ah..."

"Dimmi".

"Ci baciamo?"

Miyeon avrebbe sorriso ad una formulazione così ingenua della domanda, ma si bloccò appena il suo corpo percepì qualcosa che la fece preoccupare. Era stata una morsa a livello del petto: come se per un secondo i suoi polmoni si fossero ingranditi così tanto da schiacciare il cuore e fargli perdere un battito.

La conosceva quella sensazione. La sua mente riesumava ricordi ed il suo corpo ripercorreva quelle sensazioni che non voleva rivivere più.

Ma con Namjoon andava bene, con Namjoon era per finta.

Alzò il viso e lui le toccò con il palmo la guancia sinistra, lei vi si appoggiò inclinando il volto e chiudendo gli occhi. Passò un secondo, due secondi, e poi le labbra morbide di Namjoon si posarono su quelle alla ciliegia di Miyeon.

Con meno gente intorno (senza considerare il fotografo nascosto dietro alla palma), Namjoon si sentì libero di osare di più. Accarezzò con la punta della lingua le labbra di Miyeon e lei sorrise nel bacio, divertita dalla spavalderia del più alto. Lui però si vendicò tirandole un pizzicotto sul fianco, facendola sussultare dalla sorpresa. Namjoon ne approfittò per toccare la lingua di Miyeon con la propria e l'attirò a sé con una mano sul retro del collo.

Non che avesse intenzione di scappare da nessuna parte, comunque.

"Miyeon unnie!" sentì la voce di Winter chiamarla in lontananza. Interruppe il bacio.

"Winter non ha ancora debuttato, si è allenata per tre anni e non è solo un faccino carino, dimostrale che sei diverso da quei dinosauri dei tuoi colleghi" sussurrò velocissima all'orecchio di Namjoon, per poi allontanarsi e voltarsi verso Winter con un sorriso. "Ciao, cara!"

"Scusate, ho interrotto qualcosa?" chiese con espressione maliziosa alla più grande.

"No no, non ti preoccupare. Vieni che ti presento il mio..." questa cosa la dobbiamo chiarire "Namjoon".

Si presentarono cordialmente e Namjoon chiese alle due come si conoscessero, Winter fu sorpresa di sapere che Miyeon non aveva detto nulla: rispose che non voleva rischiare di far arrivare la storia ad orecchie indiscrete. L'idol apprezzò molto la premura, ma non si fece problemi a raccontare a Namjoon quello che era successo un'ora prima nel bagno del ristorante.

"Namjoon-ssi, noi ci siamo già visti?" chiese una volta terminato il racconto.

"Sono un avvocato della Kim & Jeon, vengo spesso alla DM. Forse mi hai visto all'agenzia" spiegò lui in tutta tranquillità.

"Ah... Sei un avvocato" Winter non nascose il suo disappunto.

"I miei colleghi devono averti fatto la corte tutta sera, mi dispiace" disse mentre circondava la vita di Miyeon con un braccio. "Immagino che ti abbiano fatto tutti i generi di complimenti, quindi io mi limiterò a farti gli auguri per il debutto. Anche se sono sicuro non ne avrai bisogno: ti sei allenata così tanto che sembrerai una professionista".

Winter pendeva dalle labbra di Namjoon, meravigliata di aver trovato qualcuno di diverso da quell'esercito di cloni che si trovava all'interno del locale.

"Sì! Non vedo l'ora e sono emozionata, assolutamente, ma è anche spaventoso" guardò Miyeon in cerca di sostegno. Nel bagno, mentre aspettava che la maggiore finisse di aggiustare il vestito, si era confidata un po' con lei sulle sue paure riguardanti la carriera da idol.

"È assolutamente normale che tu sia spaventata, ma sappi che alle tue spalle c'è un intero team pronto a sostenerti e proteggerti" le disse Namjoon con tono confortevole. "E se ti può far sentire meglio: io sono davvero spesso alla DM perchè ho dei clienti nell'agenzia, quindi se mai avessi dubbi o problemi sono lì per aiutare".

"Grazie, lo apprezzo davvero tanto".

Namjoon e Miyeon lasciarono la festa intorno all'una e mezza di notte. Erano soddisfatti entrambi di come la serata si fosse conclusa, ma affamati e brilli perchè l'unica cosa che i loro stomaci avevano visto erano state due tartine ed un Moscow Mule ciascuno.

Per quel motivo Miyeon non dovette insistere tanto quando chiese a Namjoon di ordinare pollo fritto e birra insieme. Stava morendo di fame anche lui.

"Non voglio disturbare, Miyeon" le disse mentre la guardava inserire il codice nel pannello di sicurezza della casa.

"Non metterò a rischio la vita di questo vestito in un ristorante unto e sporco" rispose lei mentre apriva la porta del suo appartamento. "E poi non disturbi, non c'è nessuno in casa a quest'ora".

Accese la luce e si tolse i tacchi indossando le pattine rosa con il fenicottero, posate fra le gialle di Jimin con il pulcino e a quelle nere di Yoongi con il gatto. Quelle di Sooyung erano verdi con la rana ed erano sullo scaffale che divideva l'ingresso dall'area salotto. Sullo stesso ripiano c'erano anche quelle che prese per Namjoon: le azzurre con il koala.

Disse al ragazzo di mettere le cose che avevano comprato sul tavolo della cucina, mentre lei indossava una felpa e dei jeans per restare più comoda.

"Penso che Winter chiederà di te come avvocato, le hai fatto una buona impressione" disse mentre entrava in cucina e si sedeva al tavolo.

"È merito tuo" rispose Namjoon mentre intingeva un pezzo di pollo nel ketchup. "Non so nemmeno se mi avrebbe ascoltato se non fosse stato per te".

"Hai detto tutte le cose giuste, per questo ti ha ascoltato" Miyeon aprì una lattina di birra che fece un rumore metallico. "Però se mi vuoi promuovere da finta sugar baby a spalla in affari, io non ti fermo".

Mangiarono e parlarono del più e del meno per circa dieci minuti. Stavano discutendo del bellissimo suono che fa il pollo fritto mentre viene masticato, quando sentirono entrambi la porta dell'appartamento aprirsi.

"Miyeon?" la voce di Jimin la chiamò dall'ingresso che si affacciava alla porta della cucina.

"Scusa, di solito tornano più tardi il sabato sera" sussurrò a Namjoon dopo aver sbuffato, lui le rispose che non era un problema.

Uno dopo l'altro Jimin, Yoongi e Sooyung comparvero sull'entrata della cucina, bloccandosi tutti e tre sul posto alla vista di Namjoon al tavolo con in mano una lattina di birra.

"Siete tornati presto" gli fece notare Miyeon.

"Oh, scusa" disse Sooyung guardandola con un ghigno sospettoso. "Abbiamo rovinato i costri piani?"

Miyeon la mandò a quel paese e tornò a mangiare le sue patatine fritte mentre Namjoon si presentava agli altri uno dopo l'altro. Jimin si sedette vicino a Miyeon e cercò di rubare qualche nugget, ma la ragazza lo sgridò immediatamente. Namjoon disse a tutti di servirsi senza fare complimenti vincendo così definitivamente il cuore del suo migliore amico.

Senza rendersene conto si ritrovarono tutti e cinque a mangiare pollo fritto e bere birra parlando della serata elegante a cui erano andati Namjoon e Miyeon. Sooyung iniziò poi a fare domande sul loro accordo e sul contratto, dato che a parlargliene erano stati Jimin e Yoongi. Miyeon non si arrabbiò, ma più la mora andava avanti e più si sentiva in imbarazzo.

Yoongi fece del suo meglio per spaventare Namjoon ed apparire come il terrificante fratello maggiore che minaccia di morte i ragazzi che si avvicinano alla sua sorellina, ma tempo una birra e due chiacchiere e persino l'introverso musicista sembrava aver perso ogni remora nei confronti dell'avvocato.

"Pronto" Miyeon vide Namjoon rispondere al telefono. Dato che era stata impegnata a parlare con Sooyung non aveva sentito il cellulare del ragazzo suonare. "Jungkook-ah, calmati. Una parola alla volta".

Si alzò dal tavolo per uscire dalla cucina e parlare con più privacy. Miyeon si ricordò che Jeon Jungkook era una delle due persone che Namjoon aveva inserito nelle eccezioni al punto tre del contratto, probabilmente stava parlando con lui.

Jimin le chiese chi era stato a chiamare Namjoon alle tre di notte, ma lei rispose che non ne aveva idea.

"Miyeon!" Namjoon era riapparso dal salotto e la fissava stralunato sulla soglia della cucina, dal telefono che il castano teneva ancora vicino all'orecchio si sentiva parlare una voce metallica. "Quello che hai visto era un fotografo di Bittersweet"

Miyeon ricordò la sagoma nascosta dietro alla palma sulla terrazza del ristorante.

"... okay, quindi?"

"Domani saremo in prima pagina".




Angolo Autrice

🎄BUON NATALE PERSONCINE🎄
Come promesso ecco qui il mio regalo di Natale: due capitoli in due giorni (non ci credevo nemmeno io). Spero che questo capitolo vi sia piaciuto perché è uno dei miei preferiti finora, lo adoro davvero anche se è un po' più lungo degli altri. C'è qualcuno fra di voi che voleva rivedere i colleghi porci ed è stata accontentata, soddisfatte? 👀 ed è arrivata Winter che ho deliberatamente preso dalle aespa e messo in questa storia, voi le conoscete? Namjoon ha conosciuto gli esauriti del 107 ed abbiamo un colpo di scena finale: Jungkook gli ha detto che domani lui e Miyeon saranno in prima pagina su Bittersweet, come fa lui a saperlo? E quanto cambierà la vita di Miyeon dopo questo?
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina, mi farebbe tanto felice e se vi va seguitemi su Instagram sono @/call_me_veo
Ancora buon Natale e un felice anno nuovo tesori✨
~V e o

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