V
Erano passati tre giorni dall'incontro con Namjoon e Miyeon non aveva ancora letto il contratto. Non si trattava nemmeno di non volerlo fare, ma alla castana era seriamente mancato il tempo.
Tornata a casa aveva scoperto che lo scaldabagno dell'appartamento si era rotto. Stanca dopo una giornata di lezioni e dopo la bizzara proposta del giovane avvocato, voleva solo isolarsi dal mondo per qualche minuto sotto ad un getto d'acqua bollente. Ma sorpresa sorpresa, dentro la doccia la schiena nuda di Miyeon incontrò solo acqua gelata che faceva competizione a quella del circolo Artico.
Dopo aver sentito le irripetibili bestemmie della più piccola, Yoongi aveva chiamato il proprietario dell'appartamento per avvertirlo del danno e l'uomo, tirchio e con un piede nella fossa, si era rifiutato di chiamare un qualsiasi idraulico che non fosse il suo solito. Quell'idraulico doveva essere il solito di molte persone perché non aveva un posto libero fino alla settimana dopo.
Così gli esauriti del 107 si erano ritrovati a fare docce fredde per tre giorni. Yoongi scappava nell'appartamento di Sooyung per lavarsi, Jimin aveva cominciato ad indossare finalmente dei pantaloni e Miyeon era incredibilmente stressata per l'imminente esame di Fondamenti di marketing culturale.
Il progetto che stava preparando per l'occasione richiedeva l'utilizzo di un tablet che lei, per motivi ovvi, non possedeva: era stata costretta a richiederne uno all'università.
Se i carvernicoli del paleolitico avessero usato i tablet, sarebbero stati sicuramente come quelli della Seul National University. Il maledetto aggeggio si bloccava, laggava e ogni tanto perdeva pure qualche parte del display.
Inoltre, fra una disgrazia e l'altra, Miyeon doveva anche andare a lavoro e nonostante le piacesse davvero tanto era pur sempre una cosa in più a cui pensare.
Miyeon lavorava come stylist per una piccola agenzia di idol: ideava i loro look, li vestiva e si assicurava che fossero sempre impeccabili davanti alle telecamere.
"Perfetto" commentò la ragazza dopo aver aggiunto l'ultima clip colorata alla cintura di cui si stava occupando. Chiese al rapper di fare un giro su se stesso.
"Prima di spogliarmi con gli occhi dovresti almeno chiedermi un appuntamento, Yeon-ie" la stuzzicó Hoseok mentre posava come se si trovasse su un set fotografico.
"Se avessi i soldi ti porterei sicuramente ad un appuntamento, vestito così" rispose la castana facendo all'altro un occhiolino scherzoso.
Jung Hoseok, in arte j-hope, indossava un outfit street wear perfetto per il suo nuovo singolo: un ritmo up tempo molto stile anni '90. I pantaloni baggy neri erano decorati da tanti elastici colorati e la maglia panna a fantasia cadeva larga addosso all'idol.
Tutta la troupe era in fermento sul set dove stavano per girare il video di Chicken Noodle Soup, l'atmosfera era così positiva che Miyeon non sentiva nemmeno la fatica di dover vestire un'intera crew di ballerini.
"Ci hai davvero visto lungo, unnie" disse Byulie, l'hairstylist di Hoseok. "Il verde fluo è il colore perfetto per questo mv, tutti nel video avranno un dettaglio dello stesso colore".
Miyeon sorrise e ringraziò. Lavorava per Hoseok da un anno ormai e poteva dire di conoscere bene l'idol: j-hope era un ballerino fantastico che preferiva le canzoni ritmate con messaggi positivi, adorava i colori sgargianti, uno stile appariscente e non gli piaceva essere solo sul palco o sul set.
"Penso che il verde fluo sarà fantastico nelle riprese serali" ragionò la castana mentre guardava la cintura e le scarpe verdi del rapper.
"Oh sì, questi colori accesi mi danno già la carica per filmare" disse Hoseok iniziando a ballare il ritornello della canzone e facendo ridere tutti i membri dello staff.
Hoseok era probabilmente l'idol più alla mano e disponibile con cui Miyeon avesse lavorato, il suo sorriso illuminava sempre la stanza in cui entrava. Byulie aveva schiarito i capelli del rapper con dei colpi di sole, adesso poteva seriamente fare competizione alla stella che illuminava il giorno.
"Ma che bel bracciale, Miyeon" le disse proprio Hoseok.
A proposito di stelle.
Miyeon aveva tolto il bracciale regalatole da Namjoon solamente per farsi le famose docce fredde. Il gioiello le piaceva molto ed ogni tanto, viaggiando con la mente, si perdeva a fissare come la stellina brillasse quando muoveva il polso.
"Grazie, è un regalo".
"Uhhh... Non ci avevi detto di avere un fidanzato, unnie" la provocò Byulie. Miyeon non negò, sarebbe stato difficile spiegare la situazione fra lei e Namjoon.
"Questo bracciale ha un significato molto romantico, lo so perché ho accompagnato un mio amico a prenderlo per una ragazza" disse Hoseok. "Tienitelo stretto uno così, giovane Yeon-ie! Non li fanno più i gentiluomini galanti di una volta" continuò imitando una vecchia ajumma.
Byulie e gli altri membri dello staff risero ancora, ma Miyeon si limitò a sorridere perché pensierosa per quello che aveva detto Hoseok. Significato romantico?
Iniziarono le riprese e Miyeon approfittò dell'assenza di Hoseok per affrontare l'unica pecca del lavoro di quella giornata: il manager del rapper.
"Mun Sihoon-ssi, sono la capo stylist del set" si presentò la ragazza. Il manager Mun era un uomo sopra ai quaranta anni, portava i capelli neri tirati all'indietro con quintali di gel e non aveva mai la cintura abbinata alle scarpe. "Sono venuta a ritirare il mio pagamento di oggi".
Il signor Sihoon annuì senza nemmeno alzare lo sguardo dal telefono. Miyeon aspettò venti secondi in piedi ed in imbarazzo prima che l'uomo si alzasse dalla sedia per consegnarle lo stipendio.
"Mun-ssi, c'è un errore. Questi sono..."
"Non è il tuo solito compenso?" la interruppe lui scortesemente. Miyeon tirò fiato per non rispondere male.
"Esattamente. Questa somma è prevista per gli show televisivi, ma oggi ho preparato i costumi di dodici persone in totale ed ho disegnato e cucito personalmente uno dei tre look di j-hope. Inoltre speravo di non doverglielo ricordare, ma una parte del mio stipendio dello scorso mese è stata trattenuta e mi era stata promessa per questo pagamento".
"Sì, sì, arriverà tutto il prossimo mese" rispose Sihoon muovendo la mano dicendole di andarsene. Avevi detto la stessa cosa un mese fa, coglione.
"È mio diritto richiedere il compenso previsto, quando e quanto mi è stato promesso" Miyeon ne aveva vissute abbastanza in tre giorni, nuovi problemi non li voleva di certo.
"Ascolta, ragazzina: la Square Ent sta passando un periodo particolare e tutti stiamo facendo dei sacrifici" Miyeon squadrò l'iPhone X e l'ultimo modello di Apple Watch di Sihoon. "Se le cose non ti vanno bene allora quella è la porta. Sono sicuro che là fuori è pieno di bambine che darebbero di tutto per essere al tuo posto. Perché non mostri un po' di gratitudine e fai la brava, eh?"
Lei strinse i pugni e si morse l'interno guancia. Non voleva licenziarsi, adorava Hoseok ed il resto dello staff con tutto il cuore. In quel periodo poi era carica di studio e progetti universitari, lasciare il lavoro e mettersi a cercarne un altro voleva dire complicarsi la vita.
Miyeon annuì e se ne andò inchinandosi lievemente.
Quando tornò a casa non salutò nessuno. Jimin e Yoongi non infierirono, la conoscevano abbastanza da sapere che avrebbe staccato a morsi la testa del primo che osava rivolgerle mezza parola.
Miyeon si buttò sul materasso e percepì una familiare stretta al petto, un peso proprio nello spazio fra i due polmoni. Aveva voglia di piangere, aveva così tanta frustrazione accumulata che le sembrava di essere sul punto di esplodere.
Non pianse, non ci riusciva da più di un anno ormai.
Sovrapprensiero guardò il display del telefono trovando tre messaggi di Namjoon che aveva ricevuto nell'arco della giornata: tutti e tre le chiedevano se avesse letto il contratto. Miyeon sospirò e mandò un messaggio a sua madre dicendole che l'avrebbe chiamata il giorno dopo.
Non aveva proprio voglia di scontrarsi con l'acqua fredda del bagno, perciò restò a riposare un po' sul letto e a pensare. Dopo averci riflettuto per circa cinque minuti, prese in mano il contratto di Namjoon che aveva nascosto nel cassetto del comodino.
Almeno leggerlo, quello glielo devo pensò la ragazza dando un'occhiata distratta al bracciale stella.
Fra i soldi tagliati dal proprio lavoro e le spese extra per aggiunstare lo scaldabagno, Miyeon sapeva che non le sarebbero avanzati molti risparmi. Doveva pagare anche la retta universitaria. La proposta di Namjoon era allettante: ricevere dei soldi per vestirsi bene, fare la bella statuina e dire giusto qualche balla a delle gente che le facevano schifo.
Chissà, magari poteva persino cogliere l'occasione per sputare nei bicchieri dei colleghi di Namjoon.
Miyeon non aveva mai avuto problemi a mentire, non era l'idea della recita a frenarla. La castana era terrorizzata dall'idea di entrare in intimità con le persone, anche per finta, perché sapeva che presto quella gente se ne sarebbe andata dalla sua vita.
La situazione però era disperata: aveva davvero bisogno di soldi e quelli proposti erano persino facili. Decise di dare un'opportunità a Namjoon e leggere il contratto.
Contratto lavorativo di compagnia retribuita fra Seo Miyeon e Kim Namjoon, clausole di impegno reciproco:
1. Seo Miyeon si impegna a partecipare agli eventi di lavoro e mondani in cui Kim Namjoon richiederà la sua presenza in quanto accompagnatrice. Le richieste di partecipazione potranno estendersi oltre tali eventi e l'impegno di Seo Miyeon a recarvisi sarà medesimo.
2. Kim Namjoon si impegna a provvedere ad ogni spesa che Seo Miyeon dovrà compiere per attendere gli eventi nominati nel punto precedente. In quanto parte del compenso, l'avvocato si occuperà di ulteriori pagamenti che Seo Miyeon richiederà (vedi punto 6).
3. Seo Miyeon e Kim Namjoon si impegnano a fingere con tutti i propri conoscenti di avere l'uno con l'altra una relazione di natura sessuale (standard sugar daddy e sugar baby). Inserire nella postilla 3a eventuali conoscenze eccezionali al punto 3.
3a - Le eccezioni richieste da parte di Kim Namjoon sono: Kim Seokjin e Jeon Jungkook
Le eccezioni richieste da Seo Miyeon sono: ...
Miyeon si ricordò di Kim Seokjin come il manager del ristorante dove lei e l'avvocato avevano pranzato tre giorni prima, ma Jeon Jungkook? Namjoon non l'aveva mai nominato.
Non sarebbe mai riuscita a tenere nascosta una cosa simile a Jimin, il suo migliore amico doveva saperlo. Ma dirlo a Jimin significava dirlo a Yoongi. E Yoongi era un'offerta "paghi uno, prendi due" con Sooyung.
4. A Kim Namjoon e Seo Miyeon è permesso intraprendere una relazione amorosa con terze persone durante il periodo di validità del contratto. Entrambi s'impegnano a mantenere tali relazini discrete fino a termine dell'accordo. È obbligatorio informare la contro parte il prima possibile riguardo simili relazioni.
5. Per Seo Miyeon e Kim Namjoon è proibito consumare l'uno con l'altra rapporti di tipo sessuale.
Che esigenza aveva quel gigante imbranato di sottolineare una cosa del genere?! Pensa forse me lo voglia portare a letto?! sclerò Miyeon. Il punto quattro ed il cinque però erano sicuramente vicini per un motivo: Namjoon doveva essere interessato a qualcuno. A Miyeon stava bene.
6. Kim Namjoon s'impegna a pagare di sua spontanea volontà le seguenti spese di Seo Miyeon: affitto, retta universitaria, spesa settimanale di cibo, assicurazione sanitaria. Tutti gli altri compensi dovranno venire richiesti esplicitamente da Seo Miyeon (Kim Namjoon sarà lieto di pagarli).
7. La durata di codesto contratto è di un anno a partire dalla data di firma di entrambe le parti.
A termine dell'elenco puntato si trovava una nota scritta da Namjoon.
Cara Miyeon,
sarei lieto di ricevere al più presto tuoi pareri riguardanti codesto contratto, sia favorevoli che contrari. Sono disponibile per rispondere a tue perplessità in merito ed a raggiungere un compromesso su determinati punti che non sono di nostro comune accordo.
Sono elettrizzato all'aspettativa di lavorare con te,
con affetto,
Kim Namjoon.
Kim Namjoon: giovane avvocato di ventisei anni che, dopo aver scritto un contratto in cui propone ad una ragazza di essere la sua sugar baby (anche se per finta), aggiunge una nota scritta con una formalità a livelli della regina Elisabetta II d'Inghilterra.
Miyeon controllò l'orario: erano le dieci passate di sera. Chissà se Namjoon era ancora sveglio. Tentò la sorte e lo chiamò, lui rispose dopo due squilli.
"Hai letto il contratto?"
"Buonasera anche a te, Namjoon-ssi" scherzò lei. "Sì, gli ho appena dato una letta. Ci sono alcune cose che vorrei chiederti, però. Hai tempo per discuterne ora? Oppure possiamo risentirci quando hai tempo".
"Sono da te fra venti minuti".
Miyeon sbattè le palpebre due volte prima di metabolizzare cosa aveva detto Namjoon. Corse in bagno a darsi una sistemata e controllò dove fossero i coinquilini. Per fortuna Yoongi non era in casa e Jimin non sembrava intenzionato ad uscire dalla propria stanza.
Namjoon arrivò nel giro di dieci minuti (non venti, bugiardo) e Miyeon lo fece entrare prima ancora che il maggiore riuscisse a suonare il campanello. Lo indirizzò nel proprio studio senza venire sentiti.
"Come hai fatto ad arrivare in così poco tempo?" gli chiese la castana chiusa la porta alle loro spalle.
"Ero nei paraggi" rispose Namjoon.
Il ragazzo non era decisamente vestito né per lavoro né per fare serata, come prevedibile da un giovedì sera. Indossava dei pantaloni della tuta grigi ed una larga e comoda felpa marrone con il cappuccio alzato, insomma una tipica tenuta da casa.
Miyeon non chiese a Namjoon perché si trovasse nel quartiere vestito da spacciatore alle dieci di sera.
"Parliamo d'affari:" disse lei mostrando il contratto "punto numero uno, di quanti eventi parliamo?"
"Due cene al mese con i colleghi di lavoro più una o due feste dei miei clienti. Sono posti in cui mi vengono presentate persone del giro. Idol e manager che cercano avvocati" rispose Namjoon, tirò fuori le mani dalle tasche della felpa e si indicò con entrambi i pollici. Rivolse a Miyeon un sorriso imbarazzato prima di iniziare a girare nervoso per la stanza.
"Quali sono questi eventi extra?" chiese Miyeon riferendosi sempre al punto uno.
"Tue visite a lavoro, mie udienze importanti, interviste, viaggi. Non voglio che ci vediamo solo a quei tre eventi mensili, insomma. I miei colleghi direbbero che mi eviti e non voglio farli dubitare di quanto bene ti tratto".
Miyeon storse un attimo il naso. Si trattava di tanto lavoro, Namjoon voleva proprio mettere in atto una messinscena ai livelli di Shakespeare.
Il castano aveva preso fra le mani il metro da sarta arrotolato. Come era prevedibile, gli cadde di mano atterrando su una scatola di gessetti che si rovesciarono per terra. Miyeon sospirò mentre guardava Namjoon raccoglierli in fretta e furia.
"Non ho nessun problema con le tue eccezioni al punto tre, ma forse potresti averne tu con le mie. Ci sono un po' di persone a cui non posso mentire".
"Non è un problema, se tu ti fidi di loro allora mi fido anche io".
Namjoon evitó di incontrare lo sguardo di Miyeon, concentrando la propria attenzione su tutto quello che c'era nello studio di sartoria. Allungò una mano sporca di gesso per toccare il tulle di una gonna nera, la castana si affrettò per fermarlo dal compiere un disastro.
"Per correttezza te le dico" tirò il polso del ragazzo per dirgli di andare verso la scrivania. "Queste persone sono i miei due coinquilini, Jimin e Yoongi, e la ragazza di quest'ultimo che è Sooyung".
"Sì, ho visto su Instagram" commentò lui fissando il contratto. Namjoon era più avanti di Miyeon, l'aveva cercata sui social e guardato persino il suo giro di amicizie. Anche lei guardò il contratto.
"Non sto vedendo nessuno".
"Nemmeno io, te l'ho detto più volte" Namjoon rispose leggermente offeso, come se quella della ragazza fosse stata un'altra accusa.
"Allora come mai hai inserito questa clausola?"
"Nel caso un giorno tu volessi vedere qualcuno. È lavoro, non deve limitare la tua..." cercò le parole giuste "sfera amorosa".
Era il turno del punto cinque, Namjoon era sicuro in imbarazzo quanto Miyeon perché iniziò a giocare con un paio di forbici. La castana le sequestrò perché non voleva che si facesse male.
"Come funziona il punto sei?"
Namjoon le rivolse un'occhiata confusa, aveva saltato il punto cinque.
"Volevo mandarti un modulo da compilare in cui mi lasci il tuo iban e tutti gli estremi che mi servono per pagare quelle cose. Pensavo di lasciarti anche una quota mensile, ti invoglierebbe ad accettare?"
Namjoon non aveva capito che Miyeon stava già accettando e voleva firmare in quel preciso momento. Se Namjoon però ci teneva tanto a darle una paghetta, chi era lei per rifiutare?
"Così con quella somma potrei comprare le richieste aggiuntive?"
"No, quelli te li farei io: tu chiedi e io ti do. Le persone devono vedere che ti prendo delle cose, che ti faccio regali o che ti porto nei negozi per viziarti".
"Dove devo firmare?" chiese lei, ora completamente certa che Namjoon le stesse offrendo tutto quello di cui avesse bisogno.
"Aspetta," finalmente lui la guardò negli occhi e lo fece con un'espressione sorpresissima "vuol dire che accetti?"
Miyeon annuì, aveva già deciso da prima. Ora ne era solo sicura al cento percento.
Namjoon si bloccò davanti a lei con le braccia aperte. Sembrava la volesse abbracciare, ma avesse cambiato idea all'ultimo momento. Aprì e chiuse le mani due volte prima di esitare ed allungare la destra a Miyeon, lei la strinse cercando di non ridere per l'imbarazzo della situazione.
Inserirono i nomi alla clausola 3a e firmarono entrambi.
27 Aprile 2020: Miyeon era la [finta] sugar baby di Namjoon e lui il suo [finto] sugar daddy. Così sarebbe stato per un anno.
~Angolo Autrice~
Buongiorno mie care lettrici, vi è piaciuto questo capitolo decisivo di Bittersweet? Finalmente i protagonisti hanno firmato questo contratto e sono ufficialmente sugar daddy e sugar baby [finti]. Inoltre è comparso Hobi nei panni di niente meno che j-hope, che fantasia che ho, vero? Da ora in poi la storia entrerà nel suo arco più RICCO e COSTOSO. Non vedo l'ora di vedere come Yeonie e Nam affronteranno la situazione, spero valga lo stesso per voi!
Grazie per aver letto Bittersweet🍯, se la storia ti è piaciuta lascia una stellina e commenta se ti fa piacere!
-V e o
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