II

Namjoon baciava bene: le sue labbra morbide si muovevano contro quelle di Miyeon con estrema delicatezza, come se volesse semplicemente accarezzarle. Il ragazzo si staccò di poco per dare un tenero bacio al labbro inferiore della castana, facendole così perdere un battito.

Lei non riceveva un bacio così dolce da tempo ed il gesto quasi la fece sorridere, ma loro due non erano lì per la tenerezza.

Con la propria lingua accarezzò la linea che delimitava la bocca di Namjoon e, vedendo che il respiro del ragazzo era ancora rilassato, continuò.

La lingua di Miyeon toccò quella del più alto e riuscì sentire la mano di lui premerle contro la schiena, chiedendole di avvicinarsi e dargli di più. La ragazza dal caschetto cioccolato non se lo fece ripetere.

Le lingue dei due iniziarono a toccarsi con sempre meno timidezza facendosi trasportare sempre di più dall'adrenalina del momento. Il fiato di entrambi si faceva più corto e Namjoon rilasciò persino un sospiro sereno quando Miyeon si allontanò per mordergli il labbro inferiore.

Il castano cercò ancora un contatto con la più bassa e lei non glielo negò, ma gli sussurrò velatamente sulle labbra che poteva bastare così. Namjoon fece una specie di verso contrariato che provocò un sorriso alla ragazza.

A rompere il bacio fu Miyeon che tirò il capo leggermente indietro rivolgendo al castano un impercettibile e giocoso occhiolino. Bestemmiò internamente quando i propri occhi, ormai privi di ogni liquido, protestarono al gesto.

Namjoon deglutì sonoramente guardando la castana con un leggero panico negli occhi: era lo stesso imbarazzo che aveva prima del bacio, non se ne era andato minimamente. Cosa fosse a spaventarlo così tanto probabilmente non lo sapeva nemmeno lui, pensò lei.

Il ragazzo strinse la propria presa sul fianco di Miyeon facendola alzare ed entrambi s'incamminarono verso l'uscita: Namjoon salutò i propri colleghi che, a giudicare dal silenzio, avevano smesso di ridere e la ragazza cercò con lo sguardo la figura di Sooyung, sperando che non avesse visto la scena.

Ma Miyeon non aveva mai avuto culo nella vita.

La mora infatti se ne stava dall'altra parte del bancone bar e fissava l'amica con la bocca spalancata ed una bottiglia alzata a mezz'aria come a volergliela tirare addosso.

Miyeon la salutò con un'alzata di spalle ed un sorriso di scuse. L'avrebbe pagata il giorno dopo.

Una volta fuori dal locale l'aria fresca di Aprile colpì le spalle della ragazza facendola rabbrividire, pentendosi di non essersi portata dietro una delle sue immancabili giacche colorate di ecopelle. Un tessuto pesante e di un colore grigio scuro (che non si abbinava assolutamente con il suo abito da cocktail blu notte) le venne messo sulla schiena. Anzi, quasi lanciato.

"Ma che fai?" chiese Miyeon nuovamente allarmata da uno dei gesti indelicati di Namjoon.

"E-ecco tu avevi freddo, no?" rispose lui domandando a sua volta. Si portò una mano sul retro del collo con il solito fare imbarazzato.

Miyeon ebbe solo in quel momento l'occasione di fissare in tutta la sua maestosità l'uomo che aveva di fronte.

Namjoon aveva i capelli castani acconciati in un ciuffo che gli lasciava la fronte scoperta e si passava la lingua fra le labbra con fare nervoso. L'orecchino ad anella brillò sotto la luce dei lampioni di quella strada trafficata di Itaewon.

Il ragazzo era alto. Davvero alto. Gigantesco. Braccia muscolose tiravano il tessuto bianco delle maniche della camicia e quando inspirò a fondo Miyeon vide due bottoni temere per la propria vita sotto la pressione dei pettorali allenati. Namjoon aveva un aspetto davvero sensuale ed un enorme potenziale da offrire al mondo, poi però apriva bocca e l'incanto svaniva.

Il più alto fece per riprendersi la giacca, convinto di avere dato fastidio a Miyeon con la propria premura, e fu lì che la ragazza li vide.

Anelli. Tanti anelli.

Miyeon ne contò cinque fra tutte e due la mani, uno persino intorno al pollice destro, e non si preoccupò assolutamente di guardarli meglio prima di saltare alla gola del ragazzo.

"Brutto stronzo!" esclamò. "Sei fidanzato?!"

Le mani della castana si strinsero in due pugni pronti ad attaccare con furia dall'alto del suo metro e sessanta (più qualche centimetro, almeno sulla carta d'identità). Namjoon si spaventò abbastanza da indietreggiare di un passo.

"Ehm..." balbettò agitato "... No?"

"Oh mio Dio! Sei sposato?!" dedusse lei continuando a guardare gli anelli e traendo da sola le proprie conclusioni.

"Cosa?! No!"

"E allora cosa? Hai dei figli?!" continuò imperterrita lei. Strabuzzò gli occhi dopo una pausa silenziosa di due secondi. "Magari sono anche gemelli!"

Le urla di Miyeon fecero arrestare diversi passanti che si stavano godendo il sabato sera in tutta tranquillità, ma guai se si facevano perdere l'occasione di ficcare il naso negli affari altrui. Namjoon notò il pubblico che si stava formando e, sempre in modo sgraziato, prese la più bassa per le spalle e la scosse nel disperato tentativo di calmarla.

"Ma di che stai parlando?"

"Hai mezza gioielleria su quelle dita: non dirmi che non sono fedi, fedine e fede al cazzo!"

"No! Sono solo accessori!" rispose Namjoon, agitato solo perché Miyeon lo era in primis.

L'espressione della castana mutò nel giro di 0,2 secondi, passando da quella di una tigre incazzata a livello micetto tranquillo.

"Ah sì? Molto bene" rispose stringendosi nella giacca di Namjoon che aveva ancora sulle spalle. In effetti faceva freschino quella sera.

"Forse avresti dovuto chiedermelo prima di dirmi di baciarti" mormorò Namjoon convinto che la castana non lo potesse udire. Ma Miyeon lo sentì benissimo e gli lanciò un'occhiata che non aveva proprio nulla di impressionato.

"La prossima volta non mi farò impietosire dai tuoi occhioni da cucciolo bastonato" rispose lei. Namjoon però aveva ragione: un po' per l'alcol ed un po' per la situazione, lei si era lasciata andare senza pensare alle conseguenze.

"...Tu pensi che io abbia gli occhioni da cucciolo?"

"Non è importante!" esclamò la ragazza distogliendo lo sguardo e lui fece lo stesso.

Con fare imbarazzato Namjoon prese a muovere il piede contro l'asfalto facendo finta di calciare qualcosa.

"Grazie per averlo fatto, ti devo un favore" disse il castano.

Aveva le guance rosse e le mani nascoste nelle tasche, Miyeon si chiese quanti anni dovesse avere il ragazzo per imbarazzarsi con così poco.

"Non c'è di che!" la castana lo disse con il cuore. "Non mi piacciono gli arroganti e, perdonami il francesismo, ma i tuoi colleghi mi sono sembrati proprio delle teste di cazzo".

Namjoon rise alla frase della ragazza, i suoi occhi si strinsero in due fessure ed un ampio sorriso divertito comparve sul suo volto. Rise così tanto da non riuscire a fermarsi ed arrivò a coprirsi la bocca con il palmo della mano, vederlo così sereno fece venire da ridacchiare anche a Miyeon.

Fra le risate un trillo risvegliò la ragazza che prese il telefono dalla tasca della giacca grigia, ma si ricordò che l'oggetto non era il suo solo quando vide che come sfondo non c'erano il proprio viso e quello di Jimin. Sul display infatti comparve l'immagine di un lago al tramonto ed una sagoma nera di spalle che lo osservava. Era una foto bellissima.

Per evitare di fare brutte figure passò subito il cellulare a Namjoon, che ancora stava ridendo, dicendogli che gli era arrivata una notifica.

"Ah è uno delle teste di cazzo" la citò il castano dopo aver letto il messaggio. "Chiede se veramente sono riuscito a portarti a casa".

"Non rispondergli!" Ma Namjoon ormai aveva risposto al mittente, Miyeon lo seppe perché lui la guardò arricciando le labbra nello stesso broncio colpevole che aveva assunto prima nel locale. "Namjoon-ssi! Nessuno risponde al telefono mentre è con una ragazza, scrivigli che stiamo andando al tuo appartamento".

È negato, ma almeno non è marcio come gli altri del suo ambiente. Per ora.

"E-ehm..." balbettò Namjoon dal nulla. Miyeon lo guardò confusa e, non capendo perché il ragazzo fosse di nuovo in imbarazzo, si permise di sbirciare la chat.

Choi Sanghoon | Kim & Jeon

Dimmi che ti vai a scopare quella piccoletta

Io


Stiamo andando da me

Choi Sanghoon | Kim & Jeon

Se lunedì ci porti le prove io e Ho Pil ti offriamo il pranzo con il capo, imbranato

A Miyeon ribollì il sangue quando lesse quel "imbranato".

"Piccoletta sarà poi quella scrofa di sua madre" mormorò la castana nemmeno troppo a bassa voce.

"Miyeon-ssi!" Namjoon parve accorgersi solo in quel momento che la ragazza stava spiando il suo telefono. "Io non rispondo, eh! Gli racconterò qualcosa, non ti preoccupare, m'inventerò una storia!"

La studentessa fissò di sbieco il più alto: l'aveva osservato quasi tutta la sera e sapeva benissimo che non sarebbe mai venuto a capo con un racconto decente. Non che le dovesse interessare, aveva già fatto la sua parte, ma qualcosa dentro di lei desiderava tantissimo che Namjoon facesse bella figura davanti al proprio superiore (farsi offrire il pranzo dai colleghi anziani era un ottimo modo).

Namjoon era troppo buono per quell'ambiente e Miyeon aveva sempre avuto un debole per gli svantaggiati. Nessuno mai scommetteva su di loro, ma si riceveva il premio doppio in caso di vincita.

Chiese a Namjoon il suo numero ed il castano la guardò come se gli avesse appena detto di essere la sorella minore del dittatore della Corea del Nord. Miyeon prese dalle mani del ragazzo il telefono, compose il proprio numero sulla tastiera virtuale e chiamò riattaccando dopo il primo squillo.

"Temo di essermi perso" confessò il castano quando gli venne restituito il cellulare.

Ma Miyeon era guidata dal proprio istinto e, soprattutto, dei due Cosmopolitan che aveva bevuto. La ragazza si disse di non pensare troppo a quello che stava facendo o se ne sarebbe pentita: forse non stava facendo la cosa giusta, ma era quello che voleva fare.

Salvò sul proprio telefono il contatto di Namjoon e gli inviò le foto a cui aveva pensato. Sarebbero state delle ottime prove per le due teste di cazzo.

"Oh m-merda! Miyeon-ssi che cosa...!" esclamò il ragazzo. Evidentemente le aveva ricevute.

"Non farmi cambiare idea, per favore" gli disse la ragazza. "Ho posato per un amico che doveva dare un esame di fotografia. Gli scatti potrebbero essere delle prove per i tuoi colleghi, se le vuoi".

"Ma Miyeon sei nuda!" esclamò lui, senza però distogliere lo sguardo dal display e con il viso rosso come un pomodoro. 

"Esagerato. Non avrò vestiti addosso, ma sono sdraiata sulla pancia e ci sono le coperte quindi si intravede solo il seno" rispose le ragazza. "Il che le rende delle ottime foto after sex a mio modesto parere".

"E questa?!" chiese lui, occhi strabuzzati e braccio allungato in avanti per mostrare la foto a cui si stava riferendo.

Ah, quella.

"Non ti credo se mi dici che non hai dei nudes da mandare su Tinder" quella foto faceva sentire Miyeon davvero sexy e voleva ricevere dei complimenti da Namjoon, ma era ubriaca ed in quanto tale si stava offendendo per la reazione scettica del castano. "E anche in quelle non sono nuda, ho solo della biancheria intima carina addosso! Dammi il telefono, te le cancello".

"No!" urlò lui sorprendendo Miyeon, la ragazza lo guardò invitandolo a continuare. "Le tengo e se non ti dà fastidio le faccio vedere a quei due lunedì". Con la testa la ragazza fece segno a Namjoon di procedere: "Grazie davvero, Miyeon-ssi" disse, ma la ragazza gli fece gesto di andare avanti ancora con la mano. Confuso, Namjoon provò dicendole che le doveva un altro favore.

Miyeon scosse la testa rassegnata: "Namjoon-ssi, guarda le foto: non hai nulla da dirmi?"

Ancora imbarazzato il castano guardò nuovamente le foto per qualche secondo: "Sono belle foto, il tuo amico è molto bravo".

Niente complimenti per il mio culo stretto in un perizoma, solo per quel cretino di Taehyung che Namjoon non conosce nemmeno.

La ragazza sospirò e concordò con le parole del castano, in effetti il suo compagno di facoltà sapeva essere un bravo fotografo. Fece per incamminarsi verso la fine del passaggio pedonale, dove avrebbe potuto trovare dei taxi parcheggiati, ma Miyeon aveva dato per scontato di fare la strada insieme a Namjoon quindi si bloccò quando vide che il ragazzo non aveva mosso un passo.

Lui aveva ancora lo sguardo fisso su quelle fotografie, ma finalmente non c'era più imbarazzo sulle sue gote mentre le guardava.

"Miyeon-ssi," la chiamò "sei davvero bella".

Oh! Finalmente, ci voleva tanto?!

Forse fu solo un'impressione di Miyeon, ma quel complimento fu genuino e non una lusinga. Namjoon non voleva nulla da lei in cambio di quel complimento, non gli interessava farle una bella impressione: per lui lei era bella, un pensiero semplice e puro.

Fu il turno della ragazza di arrossire e distogliere lo sguardo imbarazzata a causa della sincerità dell'altro.

Quella sera Namjoon chiamò un taxi, salì con la ragazza sul veicolo e, come un galantuomo, l'accompagnò al suo appartamento. Quando la castana fece per pagare la propria corsa lui le disse di non preoccuparsi e che ci avrebbe pensato lui per entrambi una volta arrivato a casa.

I due si salutarono con un imbarazzante "ciao" ed un gesto della mano. Distesa a letto Miyeon pensò al ragazzo fino ad addormentarsi.







Angolo Autrice

Ecco a voi il primo capitolo di Bittersweet (che poi è il secondo perché quel prologo è praticamente un primo capitolo)! Spero di avervi fatto ridere anche questa volta!
Prima di leggere commenti brutti nei confronti di Miyeon vorrei dire una cosa: non è un crimine avere fiducia nel proprio fisico, come non lo è desiderare complimenti o fare foto sexy. Non è nemmeno da "troie", anzi! Perciò se dovessi leggere commenti del genere potrei veramente reagire male anche perchè adoro Miyeon con tutto il cuore, spero lo facciate anche voi!
Ci vediamo al prossimo capitolo: preparatevi a "conoscere" Jimin e anche qualcun altro . 
Grazie per aver letto e ricordate di lasciare una stellina se il capitolo vi è piaciuto, 

-V e o

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top