Chapter XXIX - Me, You and Her

[Beck]

Stavamo in silenzio, nessuno aveva coraggio di parlare e per me quest'aria pesante era più che sufficiente.

«Ehm...allora, hai fame?» le chiedo, lei si gira annoiata e mi fissa «un pò» mi risponde Jade dall'altro lato della stanza.

Alzo le sopracciglia «ti va una pizza?» lei si gira con tutto il busto, come se avessi detto chissà che cosa. Mi guarda con gli occhi che brillano e non posso fare a meno che ridere «è sempre l'ora della pizza» urla.

Scoppio a ridere e annuisco «che pizza sia» lei sorride a rimando, rimettendosi comoda nel divano ed io mi appresto a chiamare un pizzaiolo.

Dopo che ordinai due pizze semplici, poiché la pizza con l'ananas mi sembrava troppo pesante in questo periodo, mi misi accanto a lei nel divano. A braccia incrociate e con le gambe distese sul tavolino.

Lei non si girò nemmeno una volta «come va con la tua ragazza?» mi chiese e mi sentì spiazzato.

[Jade]

In sei anni, Beck mi ripeteva sempre che non ero mai cambiata e che probabilmente non cambierò mai.

Il che era corretto, visto che andavo a parare sempre lì, «ragazza? Q-quale ragazza?» mi risponde, in un tono preoccupato, come se non ne volesse parlare.

Ferita, alzo gli occhi al cielo «beh, ne parlano tutti i giornali. Tu e la tua "ragazza"» scimiotto una voce da vomito, facendo le virgolette con le mani e mi maledico mentalmente.

Ma quando imparerò a star zitta?

Lui sospira e si passa una mano tra i capelli, alzandosi in piedi «Sheila non è la mia ragazza» urla, fissandomi serio negli occhi.

Questa piega non mi piace per niente; mi alzo a mia volta e incrocio le braccia al petto, fissandolo. Ma perché tra noi finiva sempre così?

«Ah bene, si chiama Sheila. Che nome sublime» urlo e lui spalanca le braccia «perché dici sublime?» urla, in un modo davvero incazzato.

Io lo ignoro, sentendo il suono del campanello «oh ma dimmi, è Sheila quella che sta suonando alla porta?» chiedo, ringhiando.

Lui sbuffa «può benissimo essere il fattorino delle pizze» mi risiedo e accavallo le gambe «sù sù fattorino delle pizze, apri la porta. So quando c'è o non c'é una gallina nei paraggi» dico arrogante, so che questo atteggiamento lo irrita.

Lui si mette davanti a me e si inginocchia, prendendomi le mani. Lo guardo negli occhi e non posso fare a meno di rivolerlo. Lui sbuffa, per l'ennesima volta. Le sue mani sono calde e grandi, come le ricordavo «Jade, lo sai che noi non siamo più una coppia?» mi chiede ed io annuisco, mi aveva ferita «non possiamo litigare per tuoi attacchi di gelosia» continua, un po' arrabbiato.

Io lo fisso negli occhi e scanso le mani «è meglio se apri la porta» sussurro, abbassando lo sguardo.

Lui non se lo fa ripetere due volte e, staccandosi da me, va ad aprire.

Ad attenderlo c'è una ragazza abbastanza alta, sarà stata su 1.68, con lunghi capelli castani, gli occhi azzurri e le forme cubane.

Non c'era che dire, era davvero bella.

Sorride a Beck, un sorriso a trentadue denti, la gonna di jeans aderente e la maglietta bianca le fasciano il corpo perfettamente.

Guardo i miei leggings neri e la mia t-shirt XL rossa, provando una punta d'invidia, non ero di certo bella come lei. Sheila va incontro a Beck e lo abbraccia «Beck, tesoro, ti ho cercato dappertutto» ha una voce flebile, piacevole all'orecchio, e non come quella delle solite galline.

Beck sposta lo sguardo su di me ed io non posso fare a meno di distoglierlo, ferita «Sheila...come facevi a sapere che ero qui?» le chiede, sciogliendo l'abbraccio e prendendola per le spalle.

Non posso fare a meno di guardarli e pensare che facciano davvero una bella coppia. Mi sentivo soffocare e davvero male.

Lei sposta lo sguardo verso di me e, urlando come una fangirl, si catapulta su di me «oh santi numi» urla, prendendomi le mani.

La guardo con una faccia disgustata e mi scanso subito «allora Ariana Grande aveva ragione!» urla, io penso subito a Cat e il mio sguardo diventa interrogativo «ah si» dice Sheila, prendendo il telefono «ha twittato scrivendo:
"Ho lasciato i due miei migliori amici, nonché gli artisti Beck Oliver (Avan Jogia in arte) e Jade West (Elizabeth Gilles in arte) soli a casa mia!
In passato erano fidanzati e so che sono ancora innamorati!
P.S non fate vedere il follow a Jade."» socchiudo gli occhi, adesso avevo un altro motivo per ucciderla.

Beck va incontro alla sua ragazza e la prende per la vita, mi sento morire e il fiato si fa corto «ma come facevi a sapere l'indirizzo di Cat» lei alza le spalle «una brava fan sa tutto» io alzo gli occhi al cielo e lei, staccandosi da Beck, mi riprende le mani.

Mi sorride ed io non posso fare a meno di pensare che con il sorriso sulle labbra fosse ancora più bella «mi faresti un autografo? È da una vita che lo aspetto!» guardo prima lei e poi Beck.

Lui non sembra far nulla e questo mi fa soffrire, sospiro e prendo una penna dal mio zaino «dove lo vuoi fatto?» lei apre la sua borsa e prende il mio libro di successo "Bitter Love", ispirato alla storia tra me e Beck.

Lo guardai nuovamente, niente.

Feci l'autografo a Sheila e pensai di come lei fosse fortunata. Eppure, mi sentì davvero male, io non potevo prendermela con lei.

Chiusi la penna e lei mi ringraziò non so quante volte «quindi, tu saresti la ragazza di Beck?» dico, quasi irritata.

Lei sorride e cinge con le esili braccia la vita di Beck «si, tra pochi mesi faremo due anni, vero Becky?» afferma, sorridendo e guardando Beck con gli occhi dell'amore.

Il mondo mi crolla addosso, le lacrime vorrebbero uscire, il mio cuore si spezza.

Ma l'unica cosa che provo è rabbia. Rabbia poiché nonostante quel giorno gli avessi aperto il cuore, lui aveva subito trovato un'altra, mentre io continuo tutt'ora ad addannarmi.

Questo era troppo.

Non rispondo e sorrido.

Ognuno torna a fare le proprie cose, loro si baciavano e a volte Beck si girava a guardarmi.

Io, ferita, scorrevo tra la rubrica:
André
Beck
Cat
Robbie
Mamma
Sickowits
Sam
Tori

Vado così veloce che non mi accorgo di aver oltrepassato il nome Cat, il mio dito si ferma in un nome:
Tori

Chissà come stava, la mia nemica ma a volte amica.

Proverò a chiamarla, dopo aver ucciso Cat.

Beck si rigira verso di me «Jade, perché sei così nervosa?» mi domanda, senza giri di parole.

"Sai abbiamo una sconosciuta in casa che è seduta sulle tue ginocchia e ti bacia, sto con voi due che vi baciate, mi neghi che state insieme,
Cat non mi risponde, vorresti altre spiegazioni?" Penso, ma decido di non dire nulla.

Invio un messaggio a Cat

[Se non vuoi morire
Vieni, DOBBIAMO PARLARE!!!!

[che vuoi Jade ho 20 chiamate perse]

[C'è la ragazza di Beck qui]

[La ragazza? Ma io pensavo che Beck fosse ancora innamorato di te.]

[Beh, evidentemente no, posso andarmene?]

[Si!! Ciao,
Vuoi un consiglio?]

[Cioè?]

[Dimentica Beck, vai avanti!
P.s ti aspetto con Robbie in pizzeria, ho chiamato anche Tori e André così possiamo uscire come i vecchi tempi
Se vuoi porta Beck]

[Arrivo subito! Hai ragione Cat, a dopo]

[Ciao ciao a dopo]

Cat aveva ragione dovevo andare avanti.

Guardo Beck per l'ultima volta con gli occhi dell'amore, lui era felice così, con Sheila.

Tossisco «scusate ragazzi, Cat mi ha detto di andare in pizzeria, mi aspetta lì, ciao Beck, ciao Sheila divertitevi» dico tutto d'un fiato.

Ero distrutta e fingere che andasse tutto bene mi distruggeva ancora di più.

«Contaci Jade, ci divertiremo tanto» dice Sheila ridendo.

Ricambio il sorriso, ma mi verrebbe voglia di ucciderla «mi fa piacere, beh ora vado. Ci sentiamo.»

Esco velocemente di casa e richiudo la porta alle spalle, senza aspettare un saluto da Beck ed evitando di piangere.

Andava bene così.

***

[Beck]

«Sheila per favore ti potresti staccare? sta squillando il mio cellulare» chiedo, alla mia finta ragazza.

Sheila per me era una delle mie tante passeggere, non era qualcosa di serio, non era nulla fatto con sentimento e lei lo sapeva bene.

Lei si stacca, guardandomi maliziosa «non mi avevi detto che era un tipo così debole» sussurra ad un centimetro dalle mie labbra e accarezzandomi il petto.

La fulmino con lo sguardo «e tu non mi avevi detto di essere così disperata da fingerti la mia ragazza» le ringhio, togliendomela di dosso.

La guardo, vedendole lo sguardo ferito, ma non che mi importi al momento.

Prendo il cellulare che persiste a vibrare:

Videochiamata da André.

Rispondo immediatamente:

-Ehi amico ci sei stasera?-
-Cioè?-
-Cat ha dato una festa in pizzeria-
-Ci saremo io, Tori, Robbie, Cat e Jade-

Sto in silenzio e fisso la faccia del mio amico, Jade stava andando in pizzeria, senza di me.

-Quindi?- persiste lui.
-Aspettami lì- dico solo.
-Ok amico a dopo-

Chiudo la videochiamata e mi passo a lingua tra le labbra, divertito.

Bene, Jade voleva la guerra e guerra sia.

~Capitolo corretto il 25-10-19~

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