Chapter VIII - Valentine's day
[Jade]
Sospiro mentre trascino la valigia verso "casa" di Beck.
Sono uscita almeno due ore fa e sono ancora frustata dalla situazione.
**
Cat mi guarda con gli occhi a cucciolo, la mano intrecciata a quella di Robbie.
Beck invece ha lo sguardo rivolto verso la finestra ed è appoggiato allo stipite della porta.
È abbastanza teso e questo mi riporta alla spiacevole conversazione avuta tre giorni fa.
Ma non poteva fare l'offeso!
Beck non era più venuto da allora e questo mi feriva, quella ad essersi aperta e ad aver messo da parte l'orgoglio ero stata io, non lui.
Serro le labbra e sposto lo sguardo da lui a Cat «Jade ti prego, non rendere le cose ancora più difficili. Per ora puoi stare con Beck, stare sola a casa non è la soluzione migliore» incrocio le braccia al petto, evitando di guardare Beck, ed emetto un risolino ironico.
Lui non sta nemmeno ascoltando la conversazione «Cat, ho vissuto per anni da sola, curandomi ogni febbre alta e malattia. Non cadrò in coma nuovamente mangiando una mela avvelenata, quindi posso benissimo stare a casa da sola» da dietro Cat, si sente una risata soffocata «ti credi Biancaneve?» boccheggia Beck, tenendosi la pancia e cercando di non ridermi in faccia.
«Lo scuoio quella testa a forma di palma»
«Sarebbe una bella opzione sai»
«Oh andiamo Jade, non ci credo che mi hai risposto!»
Cat aggrotta le sopracciglia mentre Robbie le accarezza la testa.
Beck non dice nulla, si ammutolisce soltanto «con chi stavi parlando?»
chiede Cat dolcemente, iniziando a giocare con le dita di Robbie.
Inizio a guardare tutta la stanza «con nessuno!» urlo, in preda al panico.
«Jade...riesco ad inventarmi una scusa migliore» mi dò un colpo in testa, per farla stare zitta, e i presenti iniziano a fare una faccia ancora più perplessa.
Mi staranno prendendo per pazza.
Cat tossisce e riporta l' attenzione su di lei «non ammetto repliche Jade, per ora è meglio se non stai da sola. Quindi puoi stare da Beck» il diretto interessato strabuzza gli occhi «cosa?»
urliamo all'unisono e Cat inizia a fangirlare «awwww che carini! Parlate anche nello stesso momento» mi sbatto una mano in fronte.
Prima o poi l'avremmo vista con una maglietta e uno striscione con scritto:
"Shippa anche tu la Bade"
«Bade? Ah certo! Beck e Jade! Ma è un genio,omg.»
«Omg? Sul serio?»
«Jade sicura di stare bene?» ho parlato di nuovo!
Tossisco e guardo Cat in cagnesco
«non intendo andare nella sua roulotte, a stento ci entra lui» Beck mi lancia un occhiataccia «ed io non voglio avere dei buzzuri a casa»
«Questa brucia»
«Cosa hai detto?» urlo mentre Cat e Robbie si fanno piccoli piccoli «hai sentito benissimo, buzzura» stavo per saltargli addosso ma Robbie è intervenuto prontamente «io potrei ospitarti ma praticamente abbiamo tutta casa da fare. Non abbiamo nemmeno delle stanze, nemmeno il water»
piagnucola, e, alla fine, sono io a sentirmi stranamente in colpa «è un colpo basso» gli sussurro puntandogli il dito contro e lui fa spallucce «vai a casa con lui! Non ammetto repliche!» conclude Cat.
***
Quindi ricapitolando, eccomi qua con Beck a San Valentino.
«Ma quanto sei fortunata?»
«Tantissimo tesoro, non sai quanto.»
Sbuffo e arrivo di fronte la roulotte di Beck.
Prendo un respiro profondo e cerco di non azzannarlo con il mio borsone.
Busso rumorosamente alla.....porta?
Era una porta quella? «Porca miseria un attimo! Sono in mutande» non ci posso credere...
Alzo gli occhi al cielo e inizio a contare mentalmente.
1
2
3
«Jade stai calma, respira aria fresca, inspira l'aria.»
4
5
6
7
La porta si apre e ne esce Beck con un paio di pantaloncini e una camicia sbottonata.
Completamente.
Un tempo avrei sbavato, non che ora non lo stessi facendo, ma ero troppo infuriata con lui.
Lo guardai inespressiva negli occhi e sospirai «hai una tenda per caso?» lui aggrotta le sopracciglia e mi guarda storta «a che ti serve una tenda?» sorrido dolcemente «sai ho voglia di fare un bel campeggio qui fuori» lui rimane a bocca aperta «ma abbiamo almeno 18 gradi e poi c'è la roulotte» si lamenta «Beck, parliamoci chiaro, in quella roulotte non ci entri nemmeno tu» lui si ammutolisce e rientra in "casa", io mi siedo in un pezzo di tronco lì vicino e lo aspetto.
Ne esce dopo alcuni minuti con una tenda enorme.
Ma davvero teneva una tenda in una roulotte?
Si strofina le mani nei jeans e si stiracchia «perfetto, allora io dormirò qui» mi alzo dal tronco, strabuzzando gli occhi e con uno sguardo minaccioso mi dirigo verso di lui «ma allora sei scemo?» lui fa una faccia confusa, ma quanto è stupido questo ragazzo «nella tenda ci dormo io perché voglio dormirci, sto più comoda qui» lui inclina la testa «ma sei ospite da me»
gli dò un pugno sul braccio «non sono ospite da te, è tutta colpa di Cat e comunque avevo voglia di fare un bel campeggio e quindi lo faccio. Con o senza il tuo permesso.»
Non so se, effettivamente, mi avesse risposto o meno, me n'ero già andata.
Il cielo è nuvoloso, ci sono tantissime nuvole nere.
Si metterà a piovere?
Non posso essere così sfigata.
«Forse si, forse no.»
«Perché non sei mai d'aiuto?»
«Perché tu non sei d'aiuto con me.»
«Touchè.»
[Beck]
Sbuffo frustato mentre la guardo andarsene.
Se ne va tranquillamente, come se non fosse successo nulla.
Questo mi fa impazzire di rabbia.
Perché ha la testa così dura?
[Cat]
Sono stanca morta, è da più di due ore che io e Robbie sistemiamo i mobili.
Tra poco vomiterò mobili o pezzi di legno, lo so «sei stanco?» Robbie sorride tirato e appoggia un piccolo comodino per terra, mettendosi con le braccia sopra di esso.
Si guarda le mani e io so che sta pensando a Rex, gli manca tanto «un po', tu?» sorrido e lo abbraccio di slancio «piccola pausa?» sorride e mi abbraccia a sua volta, spettinandomi i capelli «piccola pausa» urla, stringendosi più a me.
[Jade]
Continuo a parlare con Jay e penso che la gente che sta passando mi sta guardando malissimo «spostati!» mi urla qualcuno e io guardo con orrore un motorino che sta per finirmi addosso «frena col piede, meglio rompersi una caviglia che morire»
il tizio non se lo fa ripetere due volte e fa come dico, frenando il motorino e venendo scaraventato a terra.
Fa un volo di almeno due metri e finisce vicino a me.
Fa delle strane smorfie, provocati dal
dolore di piccoli tagli in faccia e nella braccia.
Mi affretto ad andare vicino a lui e lo aiuto a sorreggersi «chiamo un'autoambulanza, sta fermo qui e non ti muovere, ok?» lui sorride tirato e lo riconosco subito «non posso andare comunque da nessuna parte, con la gamba rotta» sbatto gli occhi ripetutamente «MA TU SEI IL TIZIO BENZINAIO» lui aggrotta le sopracciglia e scoppia a ridere «il tizio benzinaio? Esiste davvero questo termine?» Arrossisco prontamente e mi dò della stupida mentalmente «beh se non esiste, ho appena inventato un nuovo termine» lui sorride, anche se noto che il dolore lo sta divorando vivo «hai qualche parente? La tua ragazza? Qualcuno?» lui annuisce e gli passo il telefono, digita un numero ed io mi affretto a chiamare la sua ragazza, raccontandole l'accaduto.
Lei mi risponde che sarebbe arrivata subito, per accompagnarlo in ospedale, e io le dico dove ci troviamo.
Gli sorrido nuovamente e inizio a parlargli «adesso andrà tutto bene, ok?»
Lui non mi risponde, allunga soltanto la mano e mi accarezza una guancia, io non mi smuovo.
Lui è così familiare, ha qualcosa di conosciuto.
Il mio cuore inizia a pulsare e la mia testa inizia ad elaborare la situazione
«sei bella, come al solito» poi sviene tra le mie braccia «Jax!» urla una ragazza, credo sia la sua ragazza.
Mi sposto e lascio che sia lei ad occuparsene.
Si inginocchia davanti a lui e gli accarezza la testa, facendo attenzione ai piccoli tagli.
È una scena così dolce e commovente che quasi non piango.
L'autoambulanza arriva e, prima di salire, la ragazza mi ringrazia in lacrime.
Jax
Jax
Jax
È un nome così familiare...
[Cat]
Mi asciugo delle gocce di sudore, con almeno 18 gradi, e urlo entusiasta «abbiamo finito» mi giro per saltare addosso a Robbie ma non lo vedo.
Finché qualcuno non mi mette una scatolina bianca davanti la faccia.
Mi giro nuovamente, trovandomi intrappolata tra le braccia di Robbie e sorrido spontaneamente «auguri amore» mi dà un bacio sulla punta del naso e io apro la scatolina, che mi ha dato.
La apro è trovo una collanina rosa, con delle parole dietro:
RC
«Aww grazie Robbie, hai indovinato anche il colore!» lui ridacchia «beh, Cat non è Cat senza il rosa» sorrido e frugo tra le tasche della mia felpa, trovato!
Gli porgo una scatolina blu, anch'io ho avuto la stessa idea.
Lui la fissa sorpreso, poi la apre, trovandoci un braccialetto azzurro «non è bello come la tua collana ma spero ti piaccia.»
"Io non posso permettermi scritte"
pensai triste e mi sentì terribilmente in colpa per la differenza di costo tra il mio e il suo regalo.
Robbie, comunque, sembrò non darci peso, scoccandomi un bacio a fior di labbra e sorridendo a 32 denti «grazie principessa.»
[Tori]
Sono seduta su André nel divano, ho una ciotola piena di Pop Corn e mi sto gustando la seconda stagione di Riverdale «non ci posso credere!»
urlo, mentre André ridacchia «Archie e Betty...cos? SI SONO BACIATI?»
faccio una faccia disgustata mentre André mi ruba un pop corn «ehi! Quello è mio!» gli pizzico una guancia
«a mia difesa, dico di shippare la Bughead» inizio a urlare e ad entrare in modalità fangirl «si lo so» dopo un po', mi fa cenno di alzarmi e io faccio come dice, anche se sono abbastanza confusa.
Va in salotto e ne ritorna dopo un po'
«auguri tesoro» urla, porgendomi una scatolina rossa «tenga muchacha»
sorrido sincera e apro la scatola, dove
trovo un bracialetto blu con un ciondolo a forma di T.
La mia iniziale praticamente.
Il mio sorriso si spegne subito, pensando al regalo che gli ho fatto io «ehi..almeno non ho scritto TOPI» emetto un risolino e prendo la busta col suo regalo «non è per questo....» gli porgo la scatola «questo è per te» ad André si illuminano gli occhi, e mi guarda felicissimo, aprendo la scatola e trovandoci la torta al cioccolato
"Ti amo Andrè
Tori ♥"
«Wow! L'hai fatta tu?» annuisco e mi sento terribilmente a disagio.
André mi cinge la vita e mi sorride
«questo è 1000 volte meglio di 500 braccialetti» sorrido, sentendomi più leggera «ma anche il tuo è bellissimo»
lui sorride «si lo so. Che ne dici, la mangiamo insieme?» ridacchio «se vuoi farmi ingrassare ci stai riuscendo.»
Gli scocco un bacio veloce e poi gli sfilo la torta dalle mani «la prima fetta è mia!» André urla frustato «ma così non vale!»
[Jade]
Torno alla roulotte di Beck, con la testa piena di confusione e con il passo più lento di una lumaca.
Anche una nonnina mi ha superato prima.
Sbuffo frustata e vedo Beck seduto sul tronco di prima.
Si alza e mi viene incontro «dove sei stata?» urla preoccupato, ma io lo ignoro, Jax è ancora tra i miei pensieri.
[Beck]
«A fare un giro» mi risponde, dopo che sono stato insistente.
Jade è a pezzi, e mi chiedo cosa sia successo.
Mi prendo di coraggio e mi avvicino a lei, che nel frattempo si era allontanata.
Le corro incontro, lei si gira e ci diamo una testata a vicenda, mentre io mi affretto a sorreggerla per la vita.
Lei si toglie subito da me e tossisce
«senti» diciamo all'unisono «vai prima tu» mi supplica con la tristezza negli occhi «no tu» ribatto «ti prego fallo tu» prendo un grandissimo respiro profondo e la guardo negli occhi «senti Jade, lo so che non stiamo più insieme ma io, ecco ti amo ancora. E lo so che magari amare è una parola grossa ma è quello che io sento per te e mi sentivo di dirtelo. Sei stata la cosa più bella che abbia mai avuto al mondo e io sono stato sempre così codardo» prendo un altro respiro «come l'altro giorno, quando me ne sono andato e non sono tornato più. Mi dispiace Jade, non dovevo assolutamente farlo. Spero che mi perdonerai» le sorrido e la guardo negli occhi, porgendole una scatola nera.
[Jade]
Resto spiazzata dalle parole di Beck, mentre un senso di vomito impossessa il mio stomaco.
Sembra di avere il mal di mare.
Apro la scatolina nera e trovo un anello con sopra un piccolo teschio.
Lo guardo e abbozzo un sorriso, tempo fa l'avevo intravisto in una vetrina e me n'ero innamorata.
Beck aveva promesso che me lo avrebbe comprato e adesso eccolo qui «g-grazie» borbotto «ho mantenuto la mia promessa» deglutisco «s-si l-lo v-vedo» bofonchio e mi metto l'anello, eppure il senso di nausea sembra non andarsene.
Mi sento terribilmente in colpa.
Dal canto suo, Beck sorride e, da entrambe le guance, spuntano due piccole fossette.
Sto per parlare, quando una goccia finisce sulla punta del mio naso.
Beck pesta un piede a terra «dannazione, Zeus doveva arrabbiarsi proprio adesso?» sorrido «per una gocciolina?» lui butta le braccia indietro «una gocciolina si trasformerà in 1000 goccioline» mi sbatto una mano in fronte e, come aveva detto Beck, inizia a piovere fortissimo «Beck, ti ringrazio per il regalo ma io non ti ho preso niente» lui si avvicina a me e, in un primo momento, ho avuto un po' di paura.
Beck sotto la pioggia fitta non si può tanto vedere, può avere tutto il fascino che vuole, ma con la sua aria tetra è abbastanza inquietante.
«È sempre inquietante.»
Si ferma a un palmo dal mio naso e si toglie il giubbotto, deglutisco, mentre il cuore mi scoppia in petto.
Mi posa il giubbotto sopra la testa e mi sfiora il naso, il mio respiro si fa sempre più pesante e, automaticamente, sposto lo sguardo sulle sue labbra.
No Jade, no
«No JaDe nO»
Mi ripeto mentalmente, ignorando Jay, e riesco a distogliere lo sguardo «il dottore ha detto niente sforzi o sbalzi di temperatura, ricordi?» annuisco, non sapendo cosa dire e il fatto che ha evitato completamente il discorso "regalo" è stato un colpo basso.
Lui sorride e mi fissa negli occhi «Buon San Valentino» prendo i lambi del giubbotto e mi allontano dalla faccia di Beck «Buon San Valentino» Beck resta un po' deluso dal mio gesto, ma non dice nulla e prende il cellulare.
[Beck]
Jade è così carina, con la punta del naso tutta rossa e lo sguardo disorientato.
Sto per dirle che non ci fa nulla se lei non mi ha preso un regalo, la sua presenza è come tale per me.
Lei è stato il regalo più bello della mia vita.
Ma la tasca del mio cellulare vibra e un messaggio di Evelyn compare nel mio schermo.
Oh santo numi, Evelyn!
Me ne ero dimenticato!
Sblocco il cellulare e leggo il messaggio:
Ciao Beck, sono Evelyn, come vedrai dal mittente. Devo dirti una cosa importante, ti aspetto davanti alla cancello della scuola.
Alzo lo sguardo e fisso Jade negli occhi
«ti accompagno a casa, ho una cosa da fare» lei annuisce.
[Evelyn]
Guardo i miei pantaloni Skinny, con uno sguardo di dispiacere, per colpa di questa pioggia sono tutti bagnati e se i miei dovessero accorgersi che li ho anche, casualmente, strappati, mi uccideranno.
Eppure non posso farci nulla, fin da piccola i miei mi hanno sempre ignorata, ma davanti ai loro amici o colleghi o qualsiasi persone sotto il loro mirino, io ero la ragazza sbagliata.
La stolta.
Sorrido amaramente, rigirandomi tra la mia spalla destra, il mio ombrello rosso.
Sta piovendo a dirotto e se Beck non si sbriga, mi prenderò davvero la febbre.
E i miei mi uccideranno il triplo, non potrebbero badare a me.
Dalla stradina principale, una testa piena di capelli e con un ombrello verde, si posiziona davanti a me.
Guardo Beck e un senso di inferiorità mi colpisce, lui è così bello mentre io ho bisogno della Kiko mobile per essere come sono.
Beck per me è stato colui che avrebbe potuto salvarmi dalla mia solitudine e tutto il resto, eppure non era stato così.
Fingo un sorriso e vado verso di lui «ciao» sorride «ciao» prendo un bel respiro, mentre la sua faccia assume un espressione annoiata.
Mi ero illusa così tanto con lui ma sapevo la verità fin dall'inizio e, quando lui mi aveva offerto quel gelato, ero scoppiata dalla felicità.
Non sapevo stesse con Jade e, fino a poco tempo fa, non sapevo nemmeno che fossi stata proprio io a farli rompere.
Vedevo Jade come una rivale, per questo la minacciai.
All'epoca non avevo ancora capito nulla.
Ma, anche se a lui non interessano i miei sentimenti, dovevo essere forte.
Allargo il mio finto sorriso e lo fisso negli occhi «senti Beck, non voglio farti perdere tempo, quindi andrò subito al dunque. Lo so che a te piace Jade ma non sapevo che, prima di me, ci fosse stata lei e che sono stata proprio io la causa della vostra rottura, io non volevo. Io volevo solo...» prendo un altro respiro e ricaccio indietro le lacrime «volevo solo trovare la persona che mi avrebbe salvata» ingoio il groppo che avevo in gola e gli sorrido.
Beck si avvicina a me e mi accarezza la testa «ti ringrazio per la sincerità Evelyn, riuscirai a trovare la tua ancora» sorrido, mi stacco da lui e mi giro per andare via.
Si è stata la cosa giusta.
[Jade]
Sono già passati cinque giorni da quando me ne sono andata da Beck e ci tenevo ad andare a trovare Cat.
Così le invio un messaggio:
|Cat dove abiti?|
|Di fronte casa tua,quella villa di fronte a te!|
Ah ma veramente?
|posso venire?|
|certo!|
|grazie Cat|
|di niente|
Esco di casa e la vedo subito, è enorme oddio.
Mi avvicino al campanello e sorrido quando leggo:
Shapiro-Valentine
Stavolta non si sente il solito Din Don di Cat, ma viene a rincorrermi una cagnolina, che carina.
Dietro di lei ne esce Cat, con un simpatico grembiule rosa, con gli unicorni.
Ha un sorriso stampato in volto e uno scolapasta in mano «bello questo scolapasta» lei alza gli occhi al cielo e sorride ironica «simpatica» prendo la cagnolina in braccio e lei inizia a muovere la coda tra la mia faccia e il mio braccio «uu siamo stressate?» lei annuisce «come si chiama, questo mostriciattolo» dico,facendo smorfie al cane «Lilli, si chiama Lilli» sorride «oh, quindi avete anche il Vagabondo»
Cat aggrotta le sopracciglia «niente vagabondi qui, ci viviamo solo noi»
alzo gli occhi al cielo «lascia perdere.»
[Cat]
Faccio entrare Jade in casa e lei mi racconta tutto, facendomi vedere l'anello.
Beh, non è nel mio stile ma è carino dai
«ahh che storia d'amore romantica»
Jade socchiude gli occhi e mi dà un colpetto in testa «ahio» mi lamento «così impari» parliamo del più e del meno, quando il campanello suona
«vado io» urlo e apro la porta, ritrovandomi Beck.
Ahh, quanto amo il Karma.
Sorrido angelicamente e lo fisso negli occhi «cercavi qualcosa o....»
guardo Jade in salotto che, ignara di tutto, si sta facendo slinguazzare da Lilli
«...qualcuno?» concludo,
appoggiandomi allo stipite della porta, notando che stava guardando proprio Jade.
Sto per dirgli qualche altra battuta ma Jade mi precede «ehi? Cat dov'è il cibo per Lilli? Ha fame» mi giro verso di lei, che non ha ancora notato Beck
«e tu come lo sai?» chiedo «beh quando ero piccola,per non farmi sentire sola a casa, Jax mi aveva comprato un cane e...» strabuzza gli occhi e fa un volo di cento metri
«JAX, ODDIO JAX, COME HO POTUTO DIMENTICARMI DI LUI?» urlo «ma Jax non era il nostro compagno di classe?» lei annuisce e Beck mi sbatte un dito sulla spalla
«si Jade è bello che tu ti sia ricordata del tuo amico, ma io sto cercando Robbie» nella sua voce si capisce che è geloso e un ghigno spontaneo si forma nel mio viso, posso giocarla a mio vantaggio «se cerchi Robbie è in sala informatica, scendi sotto prima porta a sinistra» Beck va via, salutando me e facendo un cenno con la testa a Jade, che lo ignora categoricamente.
La raggiungo mentre accarezza Lilli e mi appoggio alla parete «la mia Lilli aveva tanta fame, eh?»
~Capitolo corretto il 10-09-2018~
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