Chapter VII - Better if I did not enter
[Beck]
Giro la maniglia ed entro all'interno.
Il coraggio che sembrava avessi avuto prima, sembrò sgretolarsi appena misi piede nella stanza.
Jade era lì, sdraiata e immobile.
Piena di non so quali marchingegni e con gli occhi chiusi.
Mi avvicino silenziosamente a lei e sorrido, per non so quale motivo.
Prendo una sedia e l'avvicino al suo letto, vicino a lei.
Mi siedo e le accarezzo dolcemente i capelli.
Jade, normalmente, mi avrebbe ammazzato, ma stavolta era immobile, in silenzio «ehi ciao piccola.»
[Jade]
Da quanto tempo sono qui?
Sembra passata una vita.
Non lo so nemmeno io da quanto, stare in coma è uno schifo.
Ad un tratto sento dei rumori, oh mamma, qualcuno è arrivato.
Era ora «ehi ciao piccola» oh...fantastico «come va?» da schifo, davvero Beck, come potrei risponderti?
Scalcio a terra,in quello strano oblio in cui ero caduta «non toccarmi i capelli!» strillo, ma dubito che lui mi senta, a differenza mia, che lo sento sospirare «ah, ma che dico! Jade ti sto perdendo di nuovo e definitivamente, stavolta. Io non voglio, Jade.»
Dovevi pensarci prima, genio.
Mi prende la mano e inizia a piangere, aspetta Beck sta piangendo?
Quando mi sveglierò, dovrò appuntarlo da qualche parte.
Eppure mi sento in colpa, non voglio tornare da lui, non voglio soffrire nuovamente.
E successe, ad un tratto, troppo in fretta.
Caddi in un insieme di bianco.
[Beck]
Mi asciugo velocemente le lacrime, mantenendo salda la mano di Jade tra la mia.
Non voglio lasciarla andare, ma non posso nemmeno piangere come una checca.
Le macchine iniziano a suonare e ad emettere suoni e dei medici irrompono nella stanza «portate fuori il ragazzo» strilla un dottore e due infermiere mi scorgono, gentilmente, fuori.
Non riesco a parlare e non riesco nemmeno a pensare «Jade....NOOOOO» urlo soltanto, quando qualcuno mi abbraccia da dietro, singhiozzando «se ne sta andando, vero Beck?» mi giro verso Cat, sciogliendo quello strano abbraccio e la prendo per le spalle «no Cat, sta tranquilla ok? Jade è forte, tornerà da noi.»
Tornerà da me.
Volevo aggiungere, ma non mi pareva il caso.
Sono un totale egoista, lo so bene.
Le sorrido, anche se a quelle parole non ci credevo nemmeno io.
[Jade]
Il bianco, che ha ormai impossessato la mia mente, si affievolisce sempre di più e, davanti a me, appare una figura che non riesco a intravedere bene «andiamo Jade» mi sussurra, dolcemente, e in quel semplice suono ritrovo la calma e la speranza che avevo perso da tempo «andiamo dove?» chiedo in trance mentre, la figura davanti a me, sorride dolcemente «in paradiso, tesoro, o all'inferno se preferisci» sbatto le palpebre, in questo specie di sogno, e fisso la figura davanti a me, anche se ancora non intravedo i tratti del viso «ma io non voglio andarci, non voglio morire. Voglio fare ancora tante cose»
piagnucolo e la figura si fa sempre più lontana «preferisci stare qui, in questo mondo di peccatori o venire con me in pace e quiete?» alzo una mano in aria «preferisco soffire e stare con Beck, che morire così giovane!» nonostante il mio tono duro, la figura non sembrò arrabbiarsi e questo lo capì dalla voce e dal sorriso, ossia, l'unica cosa che riuscivo a scorgere in lui, o in lei «hai fatto la scelta giusta» mi sorrise nuovamente e, dentro di me, un calore mi avvolse il cuore «addio Jade» mi sussurra «aspetta come ti chiami?»
mi sorride nuovamente e poi scomparve, non prima di avermi risposto:
«Harry, mi chiamo Harry.»
[Beck]
Cat è al mio fianco, seduta con la testa appoggiata nella spalla di Robbie.
È a pezzi e questo rende a pezzi anche me, per non parlare del riccio.
Un dottore esce fuori, seguito da tutta la troupe che era entrata prima.
Mi guarda con un sorriso sulle labbra e questo, in qualche modo, basta per rincuorarmi «pericolo scampato ragazzi, la vostra amica sta bene, potete entrare. Ma non fatela sforzare troppo, è stata pur sempre a rischio infarto» si può davvero rischiare un infarto in coma?
Boh, non sono un dottore, ma l'importante è che Jade sta bene.
Cat si catapulta subito all'interno e le salta al collo.
Io sto in disparte, appoggiato allo stipite della porta e la guardo da lontano.
Anche in quello stato è bellissima «vacci piano Cat, ho sonno» Cat si stacca da lei e si asciuga una lacrima «tu non sai lo spavento che ci siamo presi!» strilla «potevi avvertire che stavi per essere rapita!» ehm...ok questa non l'ho capita.
Jade fa una smorfia e scoppia a ridere, seguita da Robbie e Cat.
Io non posso fare altro che guardarli, comprendendo che non potevo più fare parte di quel quadretto.
Fisso Jade un ultima volta, sta ridendo e scherzando con Robbie e Cat.
Le sorrido ma lei non mi nota, poi esco dalla stanza.
Già, non faccio più parte del suo quadretto.
[Jade]
Cat è così felice che mi sta stritolando da ore.
Non fa che parlare, sclerare e stritolarmi.
È come un loop.
Ringrazio Robbie per avermela levata di dosso e averla portata a casa.
Cat,prima di andarsene, mi ha spiegato che sono stata in coma cinque ore, poi se n'è andata, dandomi un bacio sulla guancia.
Normalmente l'avrei uccisa, ma ne avevo bisogno.
Le sue labbra mi sono sembrate fredde, oppure sono io.
Mi tocco la fronte.
Ouch,ho le mani gelide, ma le guance calde.
È normale, dopo essere stata in coma per cinque ore, avere le febbre?
Non sono un medico.
«Sei ignorante il che è diverso»
«Ma ciao anche a te tesoro, si sto bene grazie per l'interessamento» avevo già detto di essere pazza?
Per chi non lo sapesse "la persona", cioè non è una persona ma "la cosa", che ha appena parlato, è la mia coscienza.
Diciamo che non andiamo molto d'accordo.
Ah, tanto per informarvi.
Tutto questo trash tra me e la mia coscienza, avviene all'interno della mia testa.
«L'ho mandato io Harry»
«Harry ma chi è Harry?» mi tocco la testa, in cerca di informazioni, di ricordi.
Ma niente.
Un ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli biondi appare dentro il mio cervello «Ehm...benvenuto anche a te all'interno della mia testa?» eppure, mi chiesi, era normale poter parlare alla propria coscienza come se fosse una persona?
Era un po' da pazzi.
Il tizio sorride gentilmente e uno stato di calma invade il mio corpo e la mia mente
«Oh, vacci piano Harry!»
*è pur sempre il mio potere, sorridendo placo tutti* il tizio, di nome Harry, schiocca le dita dentro la mia testa, il che fa rimbombare il suono e fa morire me dal dolore.
Ma lui non ci fa caso
*ci rincontriamo Jade. Sono Harry, il tuo angelo custode*
«Fantastico, più all'interno della mia testa volete portarci l'olimpo, una fattoria magari?»
«Jade, non iniziare a comportati da...beh da Jade. Per quanto riguarda te, Harry, non ci hai parlato prima? Come fa a non sapere chi sei?» Harry sospira
*le ho cancellato la memoria, aveva visto un paio di cose che non doveva vedere* sono l'unica a non capire.
Harry sorride *capirai...un giorno....forse?*
«Questo dovrebbe aiutarmi?»
«Beh si, dovrebbe e, cara Jade, se iniziassi a chiamarmi Jay, mi faresti un grande favore.»
«Come vuoi tu, Jay»
Harry scoppia a ridere e un altro dolore si propaga per tutta la mia testa.
Li spelacchio le ali a quell'angelo.
Ma il suo sorriso si spegne all'istante
*dobbiamo andare, sta arrivando qualcuno*
«E allora? non ti può ne vedere ne sentire»
«Ma ti può sentire parlare e ti prenderebbero per pazza»
e poi, dentro, la mia testa il silenzio totale.
Dalla porta entra Beck, strano, non immaginavo sarebbe ritornato, dopo che se n'era andato un'ora prima.
Si avvicina a me e mi fissa dritto negli occhi «ciao» mi saluta, mantenendosi a una certa distanza «ciao» sforzo un sorriso, anche se questo mi causa una fitta al cuore.
Fa ancora male «come ti senti?» mi chiede «bene» in realtà mi sentivo uno schifo, ma non volevo pietà da lui.
Beck, comunque, non ci crede e mi fissa negli occhi, per secondi che sembrarono eternità.
Si avvicina a me cautamente e poi mi mette una guancia sulla fronte.
Ha il respiro pesante e, per sfortuna mia, non è freddo.
Ho già abbastanza caldo.
Metto le mani nel suo petto e lo spingo via.
Mi guardo intorno e lo vedo prendere un termometro, da non so dove.
Arrossisce e me lo porge, mentre io lo metto sotto l'ascella.
I cinque minuti passano lenti, con occhiate furtive o ignori reciproci.
A risvegliarci da questa situazione imbarazzante è lo squillo del termometro.
Me lo tolgo e lo passo a Beck.
Lui fa una smorfia e mi guarda «la buona notizia è che non sei in fin di vita, la cattiva è che hai la febbre a 39»
alzo gli occhi al cielo «la buona notizia non mi aiuta per niente sai?» lui fa un mezzo sorriso e poi prende una bacinella e un panno, sempre da non so dove.
Lo ammetto, è pieno di risorse questo ragazzo.
Va in bagno e ritorna dopo qualche secondo con la bacinella piena d'acqua.
Si rimbocca le maniche e mi sorride
«bene stasera potrà scenderti o salire, vediamo di farla scendere, in caso chiamerò un medico.»
[Beck]
Faccio ripetutamente gli impacchi a Jade.
È stato un po' complicato all'inizio, anche perché voleva uccidermi con quel panno.
Ma era troppo debole per farlo.
Ops, spero che Jade non legga mai i miei pensieri «come ti senti?» le chiedo «bene, tu?» controbatte «bene» le tolgo il panno dalla fronte e lo rimetto nella bacinella, bagnandolo e strizzandolo, con tutta la mia frustrazione.
Perché ho risposto così?
Le avrei detto che stavo meglio se lei fosse stata ancora mia.
La verità è che non sopporto l'idea di vederla con qualcun altro, che non sia io.
Io la amo ancora, nonostante tutto.
Ma lei soffre sempre, per colpa mia.
Ed io..beh, io avevo qualcosa di fragile che ho rotto e cercato di riaggiustare un casino di volte.
Ma che non ho saputo gestire, come quella volta a casa di Tori:
«TE LA SEI MANGIATA CON GLI OCCHI BECK E POI SEI ANDATO DA LEI PER FILTRARE!» mi urla Jade
«è stata lei a venire da me ed io non la stavo mangiando con gli occhi»
ribatto e lei si mette le mani tra i capelli «Beck, sono stanca di soffrire per te» la guardo male
«ed io sono stanco della tua gelosia»
Tutti gli occhi dei nostri amici erano puntati su di noi quel giorno, no che a noi importasse qualcosa.
Jade iniziò ad indietreggiare lentamente e sospirò «Beck ora io esco e conterò fino a dieci, se entro il dieci non esci, è finita»
UNO
che faccio
DUE
Che devo fare?
TRE
Ragazzi aiutatemi
QUATTRO
«Beck va da lei!» mi urla Cat
CINQUE
Jade io ti amo ma...
SEI
Forse è meglio lasciarci
SETTE
Ma che dico?
OTTO
Mi attacca Trina
NOVE
Forse è meglio così.
Jade, perdonami.
DIECI
«Andiamo a giocare» urlo e mi dirigo verso i miei amici.
[Jade]
Beck non emette più un suono e mi fissa soltanto.
Una rabbia mai avuta, si sprigiona dentro di me.
Perché, perché era sempre stato così codardo?
Aveva promesso di non lasciarmi andare e non ha mai mantenuto la parola.
Come da Tori!
Oh, quel giorno me lo ricordo come se fosse ieri:
UNO
Perché Beck dobbiamo litigare?
DUE
Io ti amo perché non lo capisci?
TRE
Ti piace Tori?
QUATTRO
{Va da lui}
-Zitta-
CINQUE
Beck...
SEI
Ora uscirà
SETTE
me lo sento
OTTO
È finita
NOVE
Tanto la cattiva della situazione sono sempre io
DIECI
Mi avvicino alla porta e non riesco ad aprirla, è finita.
«Perché mi devi fare soffrire così, Beck? E lo sai qual è la cosa divertente? Che io torno sempre da te» gli dico, stranamente calma «non lo so, non lo so, NON LO SO JADE! So soltanto che devi allontanarti da me. Porto solo sofferenze» gli sorrido sinceramente e poi gli accarezzo una guancia «no Beck non è vero, tu sei e sarai sempre la persona che mi ha fatto innamorare al primo sguardo, la persona che ho odiato e amato nello stesso momento. Tu mi hai salvato la vita Beck, questo non ti rende una persona orribile. Tu hai sempre riempito il vuoto che era in me, ok? Lo sai che non amo esprimere i miei sentimenti ma quando ci siamo lasciati, io stavo male» serro le labbra
«mentre tu che hai fatto Beck? Tu andavi dietro a Tori, quella volta lei ti ha dovuto fermare, sennò tu l'avresti baciata. Ma nonostante tutto, ti amo ancora» gli sorrido debolmente, sentendomi una stupida.
Beck non dice niente e si alza dalla sedia, togliendomi la pezza dalla fronte e posandola dentro la bacinella «dovresti essere più fresca, ma, per qualsiasi cosa, chiama il dottore» si gira ed esce dalla stanza, l'ho perso per sempre.
[Harry]
Fisso Jay.
Noi angeli abbiamo sempre avuto questa, come dire..."particolarità."
Possiamo parlare con le coscienze di ogni persona, dalla stanza del guardiano.
La coscienza di Jade era così simile a lei.
Anche fisicamente.
Perché si, anche le coscienze hanno un corpo fisico.
Beh, la singola persona non può vederla, è pur sempre nella sua testa.
Jay ha i capelli simili a quelli di Jade e la stessa corporatura, ma ha gli occhi grigi come una tempesta.
Lo ammetto, Jay mi è sempre piaciuta, ma io resto pur sempre un angelo, e non ci è sempre permesso di andare nella stanza del guardiano.
Sospiro e mi sistemo un riccio biondo ribelle, fissando Jay.
Sta piangendo ed immagino che è la stessa cosa che sta facendo Jade.
Si porta le ginocchia al petto e nasconde la faccia «sto odiando quella ragazzina» io faccio spallucce e le accarezzo la testa «a me invece quella "ragazzina" fa pena» lei alza la testa, con ancora le guance bagnate «come puoi dire una cosa del genere? si sta uccidendo psicologicamente, il che comporta anche la mia distruzione»
alza la voce ed io sospiro ancora, fissando l'orologio posto dentro la stanza «dunque Jay, non c'e tempo, devo andare o sai cosa mi capiterà. Devi farmi un favore» lei annuisce «dalle consigli, non lasciarla mai sola, però non cercare di consolarla, per quello c'è Beck» fa una smorfia ed alza nuovamente la voce
«Beck? Davvero Harry? Beck? Ma se la sta ammazzando» la guardo furioso e lei si ammutolisce, mi fa male farlo con lei ma non ho altra scelta «quando dico che per consolarla c'è Beck, significa che per consolarla c'è Beck. Lo sai Jay, non possiamo cambiare il presente, sopratutto se ci andrà di mezzo le scelte e azioni future» lei apre la bocca «ma..» la guardo, serio «niente ma» mi alzo e vado via, il guardiano mi avrebbe fulminato sul serio se fossi rimasto qualche minuto di più.
Eppure, mi chiedo se ho fatto la scelta giusta.
Beck è sempre un uomo ed è innamorato di Jade, come io lo sono di Jay, ma riuscirà davvero a consolarla e a renderla felice?
~capitolo corretto il 29-08-18~
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