Chapter III- The meeting

(Le frasi scritte in neretto,  all'inizio del capitolo, si riferiscono agli avvenimenti che si stanno svolgendo nel presente)

***

Comincio a rielaborare un mio flashback, iniziando così a raccontare.

"Ero circa in terza media, ero innamorata follemente di un ragazzo, era nella mia stessa classe di storia."

Ma non finisco, che si sente una voce: «Ehi ragazze, di cosa state parlando?» urla Cat, arrivando con una ciotola di pop corn «shhhhh Cat, Jade sta raccontando il suo primo incontro con Beck» urla Sam al posto mio e io la ringrazio con lo sguardo.

Cat addenta un pop corn e poi scoppia a ridere «ohhh allora posso ascoltare anch'io?» chiede timidamente «si, basta che stai zitta» le risponde la bionda e Cat annuisce, sento una vena pulsare e scoppio «la smettete voi due? Stavo parlando» tossisco un pò «allora dov'ero rimasta? Ah si....»

Le guardo intensamente negli occhi e ricomincio a parlare.

"Ero follemente innamorata di un ragazzo della mia stessa classe di Storia, un giorno mi disse che doveva partire per forza con i suoi. Io ero così disperata che volevo togliermi la vita. Ma non solo per lui. La mia vita era un inferno, lui sapeva della mia cotta per lui e allora perché era partito. Ero così fragile all'epoca. Così andai in un condominio di cinque piani e salì tutte le scale. Appena arrivai all'ultimo piano, ero decisa a buttarmi quando.." non finì nuovamente a parlare, che Cat saltò in aria

«Oddio! E ora che succede?»

«Sta zitta Cat» urliamo io e Sam.

«Scusate!»

"Allora, ero decisa a buttarmi, quando dietro di me sento una voce maschile.

«Cosa vuoi fare?» mi domanda questo sconosciuto, con un tono duro.

All'epoca, lo guardai male e girai la testa di lato «tu chi sei?» gli chiesi confusa.

Lui mi sorrise «Ciao io sono Beck, Beck Oliver.
Il ragazzo che cercherà di pararti il fondoschiena cercando di salvarti, e tu?» lo guardai nuovamente male «Io sono Jade, Jade West, quella ragazza che proverà a non farsi parare il culo da un certo Oliver, piacere» inarcai un sopracciglio, quel carattere non era per niente mio, diamine.

Il ragazzo sviò la mia "adorabile" affermazione e mi guardò deciso «cosa credevi di fare?» ruotai gli occhi «perché metti il passato? E comunque voglio uccidermi.» Quel Beck sorrise e mi guardò dritto negli occhi «e perché una  bella ragazza come te vorrebbe uccidersi?» mi chiese e non potevo certo parlargli dei miei problemi familiari e tutto il resto.

Inventai la prima balla possibile, che poi tanto balla non era.

«Perché, beh ecco, il mio ragazzo è partito, lasciandomi sola» il moro scoppiò a ridere

«Oh eddai sei una bambinona debole, capita a tutti, fidati non sei la prima» lo guardai in cagnesco, non sai un cazzo coglione.

«Jade ma che linguaggio!» mi urlò Cat e Sam le diede uno schiaffetto in testa.

«Ahio» si lamentò.

«Primo: non ti permetto di chiamarmi bambinona debole, secondo tu cosa ne sai?» Beck mi ignorò ancora, odiavo già quel ragazzo.

«Dai ora scendi!» mi sussurrò, perché accidenti doveva sussurrare?

«E perché dovrei scendere?» gli chiesi con aria di sfida, questo ragazzo faceva uscire il lato peggiore di me.

«Perchè te lo chiedo io!» mi disse, e io lo guardai più male «e io non scendo» lui fece spallucce «volevo salvarti le chiappe, ma se proprio vuoi farlo accomodati. Non cambierà nulla, ti butti, muori e poi? Si e poi? Se hai problemi si dimenticheranno presto di te, non sarei che un brutto o bellissimo ricordo del passato. Perché la vita va avanti con o senza di te. Ma se tu decidi di ucciderti, fai solo un torto a te stessa»  nella sua voce c'era un pizzico di malinconia e io ne rimasi incantata.

Mi sorrise e si avvicinò a me, tendendomi la mano, lo guardai un pò e poi, sbuffando, l'afferrai.

Mi meravigliai del mio stesso gesto,ma dentro di me sentivo che era la cosa giusta.

Mi fece scendere e ci guardammo intensamente negli occhi.

Lo guardai ancora per un pò e gli borbottai un grazie e, lasciandogli la mano, aggrottai le sopracciglia «e ora che si fa?» mi domandò e io li risposi la prima cosa che mi venne in mente «facciamo quattro passi?» e ci sorridemmo, odiavo ammetterlo, ma stavo bene in sua compagnia.

Finí così, il mio lunghissimo Flashback.

«Mi ricordo che passeggiamo e stammo insieme per due ore, era anche l'ultimo mese di scuola, e quando scoprì che anche lui era alla Hollywood Arts ero così felice, che schizzavo felicità da tutti i pori.»

«Tu non mi avevi mai raccontato questa storia» sbottò offesa Cat, incrociando le braccia «tu non me l'hai mai chiesta!» risposi a tono e giurai di aver sentito un:

«Touché» provenire dalle labbra della rossa. Sam decise un po' di sdrammatizzare, come suo solito «bel modo di incontrarsi con il tuo "futuro ragazzo", mentre volevi suicidarti» accennai un sorriso «eh già, ma i migliori incontri sono quelli che non ti aspetti» le risposi, guardando un punto indistinto del pavimento.

«Ragazze sono già le 21:00, presumo che ormai sia tardi per andare al Karaoke Doike, c'è chi non vorrebbe fare nottata» dissi sbuffando.

Cat si alzò, elettrizzata, forse anche troppo «Fantastico! Pigiama party!» io e Sam ci guardammo disgustate.

«No Cat, scordatelo» la rossa ci fece gli occhi da cucciolo e ci supplicò «per favore» come si fa a resistere?

«Ma io non ho i vestiti» le dico poi, cercando una scusa «tranquilla puoi utilizzare quelli di Sam, anche se ti calzeranno un pò più larghi. E ora, pigiama party» argh, vabbè ci avevo provato.

Mentre Cat sclera, io guardo Sam, ero preoccupata per lei «Sam, devi dirmi di più su Freddie» ero davvero curiosa e se volevo aiutarla, dovevo partire dalle basi.

Lei annuì soltanto.

~capitolo corretto il 14-08-18~

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