Cinquantaquattro
Skylar's POV:
The State Museum di Harrisburg era enorme. L'unico museo che riuscì ad intrigarmi appena mi fermai fuori, insieme agli altri.
Mi forzai di guardare Caden appena parlò, "Adrian, tu entrerai. Cerca la statua e prendi il disco." La sua voce era bassa ma autoritaria allo stesso tempo. "E voi due," Guardò verso Shane e Jesse. "Voi controllerete il perimetro attorno al museo per Blake o i suoi uomini. Vi farò avere altri ragazzi come supporto."
Non riuscii a trattenermi e guardai ancora la gigante entrata. C'erano tantissime persone qui, affollate fuori dal museo. A chi diavolo piaceva andare in un museo subito alla mattina?
"Be', mi serviranno anche a me." Annunciò Adrian, facendo scorrere due piccoli e affilati coltello nel retro dei suoi stivali in pelle. "Per aiutarmi con la cosa del codice."
Non ero molto sorpresa che Adrian fosse stato scelto per andare a prendere il disco di metallo. Quel ragazzo era l'unico che poteva diventare un fantasma quando voleva, ne ero una testimone.
Caden guardò tra il gruppo, un piccolo cipiglio tra le sopracciglia. Non riuscii a non notare che mi avesse ignorato di proposito.
"Vado io con lui." Dissi all'improvviso. L'attenzione di tutti calò su di me.
"No, non lo farai." Affermò Caden rapidamente.
"E inoltre, potrebbe dimenticare il codice, non è vero Adrian?" Chiesi ad Adrian, lanciandogli un'occhiata appuntita. I suoi occhi si spalancarono leggermente come se avesse realizzato che gli stessi chiedendo reggermi il gioco.
"Si." Annuì.
"Io non lo dimenticherò. Lo aiuterò."
"Si." Ripetè Adrian. "Proprio così."
Tutti sembravano aver accettato. Tranne Caden. "Lo sai quanto potrebbe essere pericoloso?" Mi guardò, con quella che sembrò tanto essere un'occhiataccia.
"Lo so." Dissi. "Ma Shane e Jesse saranno fuori per cercare Blake, giusto? Ce lo diranno se arriva."
Anche Shane annuì in risposta, e ne fui grata. "Si, ha ragione."
"Ha anche la pistola." Aggiunse Jesse con un discreto ghigno. "La sa usare." Sapeva che non era nei miei programmi usarla. Mi trattenni dal non guardarlo male.
Caden sembrò molto insicuro per un lungo minuto, e non potevo biasimarlo. "Va bene."
Sorrisi.
"Dobbiamo andare." Seth guardò Caden. "Sarà difficile superare le guardie se non andiamo via ora." Non capii di cosa stesse parlando fino a che non mi ricordai le parole di Caden. Io e Adrian saremmo entrati nel museo, avremmo preso il disco, senza essere scoperti dalle camere di sicurezza. Quello era il motivo per cui dovevano disattivare il pannello di sicurezza. Come non me lo avevano detto.
Annuirono tutti in accordo e andarono verso il retro della macchina per prendere le loro cose. Armi probabilmente.
"Non dovresti davvero farlo." Parlò Caden, non andando con gli altri. E lo sguardo sul suo viso mi fece capire che non era ancora sicuro riguardo tutto questo.
"Oh, andiamo. Non ti fidi di me?" Chiesi.
"Potresti farti male."
"So badare a me stessa."
"N, non sai nemmeno cosa significhi." Si accigliò.
"Certo che si. Che cosa stai dicendo?" Finsi con innocenza.
Afferrò il mio viso tra le mani e premette le sue labbra alle mie. Mi colse di sorpresa, come ogni volta, ma mi rilassai velocemente contro di lui.
"Ascolta, non ho intenzione di perderti. Per niente." Commentò, fissandomi negli occhi. "Vedi di mettertelo bene dentro quella stupida testolina."
Sorrisi contro le sue labbra.
"Ricevuto."
•••••
Ci impiegammo più di mezz'ora per trovare una strada totalmente differente per non usare l'entrata principale. Anche perché ero sicura che avremmo sicuramente attirato l'attenzione con tutte le armi che io e Adrian avevamo. Ma lui era calmo e controllato, a differenza di me. Io avevo solo una una pistola e quella cosa pesava tantissimo nella mia tasca.
"Perché le persone devono sprecare le loro mattinate a vedere dei ragni giganti?" Mi domandai ad alta voce mentre camminavamo a fianco a fianco, lungo uno dei tanti corridoi.
Come avevo detto, il museo era enorme. Non sapevo quanti piani avesse esattamente, ma ognuno di loro sembrava avere una propria e differente atmosfera.
Adrian aveva smesso di guardare la mappa e seguì il mio sguardo puntato verso la folla raggruppata attorno al ragno gigante.
"Forse perché brilla nel buio?" Commentò.
"Come una lucciola?"
"Si."
Improvvisamente diventai un po' più entusiasta di vedere quel ragno. Non troppo vicino, però. "Posso vederlo?"
"Sì, puoi" Disse. " Ma io non posso perderti di vista."
"Perché no?" Mi alzai in punta di piedi per cercare di spiare il ragno mentre ci avvicinavamo all'ascensore. Ma era abbastanza inutile dato che la folla mi stava bloccando la vista.
"Caden mi ha minacciato di uccidermi se ti dovessi ferire anche solo leggermente." Mi regalò un piccolo ghigno prima di entrare nell'ascensore. "E tu non mi vuoi morto, vero?"
Feci lentamente un grande sorriso in risposta e lo segui dentro.
Ci vollero pochi minuti prima di raggiungere l'ultimo piano. Nel momento in cui mise il piede fuori dall'ascensore, riuscii facilmente a trovare una grande statua in un angolo. Grazie al cielo, c'erano davvero poche persone qui.
Immagino fossero tutti impegnati a vedere quel ragno.
E non potevo neanche biasimarli. Questo piano e tutte le cose che erano esposte qui, a me sembravano semplici e noiosi rispetto a quel luminoso ragno gigante. Un posto perfetto per tenere nascosto e al sicuro l'ultimo disco di metallo.
"Quella deve essere la statua di quel Penn." Disse Adrian mentre iniziò a camminare verso la statua. lo segui e rallentò leggermente il passo così da non farmi rimanere indietro.
Tuttavia si fermò prima che potessimo raggiungere la statua. E realizzai perché.
"Ci sono un sacco di guardie di sicurezza attorno." Notai. "Come possiamo anche solo avvicinarci?" Avevano un piano per non far partire l'allarme, ma noi come avremmo fatto a scappare dalle vere guardie?
"Qui entra in gioco il mio piano." Mi guardò, i suoi occhi neri fissavano il mio viso. "Tu stai qui e io andrò dietro la statua dalla giù." Indicò un altro modo per arrivare attorno alla statua; era un percorso più lungo. "Avvicinati nel modo più discreto possibile. Solleverò la lastra e tu digiterai il codice, okay?"
Annuii lentamente, cercando di registrare tutto quello che aveva detto nella mia mente. Sembrava troppo semplice detto da lui. Ma entrambi sapevamo che non sarebbe stato cosi facile.
"Come farò a sapere che sei arrivato lì?" Chiesi.
Si guardò attorno prima di tirare fuori dalla tasca posteriori dei pantaloni un piccolo prisma in vetro. "Lo farò cadere a terra. Il rumore attirerà la loro attenzione." Commentò indicando le guardie.
Annuii ancora e dopo aver lanciato un'occhiata veloce all'ambiente circostante, Adrian si allontanò. Lo vidi muoversi a zig zag tra la piccola folla e sparire dalla mia vista velocemente. Respirando a fondo, mi toccai le tasche e sentii la sagoma della pistola. In un qualche modo mi sentivo più sicura. Non avrei mai pensato di dirlo.
Poi sentii il telefono vibrare. Tirandolo fuori dalla tasca, fui colta di sorpresa nel vedere il nome di Alex sullo schermo. Un messaggio di Alex.
Ignorando l'agitazione che si creò, lo aprii e lo lessi,
"Sky, devi andartene." Mormorai sottovoce, con un cipiglio sul mio volto. Sapeva che fossi qui?
Se lo sapeva, significava che Blake non era molto lontano.
Un altro messaggio apparve sullo schermo.
"Incontriamoci in caffetteria. Ti prego." Lessi, e prima che potessi decidere cosa fare, sentii il suono del vetro frantumarsi da qualche parte davanti a me.
Alzai di scatto la testa e guardai verso l'alta statua. Non riuscii davvero a vedere molto ma sapevo che fosse Adrian. Molto presto, non solo io, ma anche le guardie, lasciammo i nostri posti. Si erano distratti.
Ora toccava me. Infilai il telefono nella tasca e velocemente mi avvicinai alla statua. C'erano ancora delle persone vicino alla statua mentre mi avvicinai. Sembrava ancora più grande ora che mi trovavo di fronte.
C'era una corda blu scuro che la circondava, per evitare che ci si avvicinasse troppo. Lanciai un'occhiata all'etichetta del museo davanti alla statua.
Nessuno cercò di fermarmi quando mi avvicinai alla corda. E prima ancora che quelle guardie avessero potuto vedermi, le luci si spensero. Letteralmente, tutto venne avvolto dal buio. Ed io ero grata che fosse mattina.
Mormorii e sussulti mi circondarono, mi fermai affianco alla struttura in pietra e guardai verso la silhouette di Adrian proprio dietro la statua. Quando mi vide, mi fece segno di abbassarmi. Feci quanto detto e lo vidi cercare di sollevare la lastra di marmo allentata proprio dietro il piede di William Penn.
Lanciai uno sguardo alle mie spalle e fui sollevata di non vedere nessuno attorno a noi. La sicurezza era più occupata nel capire il perchè la corrente improvvisamente si fosse spenta, piuttosto che a noi, due ragazzi che stavano nascondendo dietro a questo enorme sedere della statua.
"Ce l'ho." Adrian lasciò andare un piccolo borbottio mentre sollevava la lastra. Mi avvicinai e vidi solo fango al di sotto. Ci impiegammo un po' a togliere lo sporco fino a che non vedemmo uno schermo incastrato sotto a tutto quel fango.
Mi tirai giù le maniche e velocemente diedi una ripulita, dato che Adrian stava ancora tenendo quella pesante lastra tra le mani. Lo schermò si accese come se fosse stato attivato e velocemente digitai il codice che avevo visto in quel video.
5732
Lo schermò diventò rosso. E poi verde. Ci vollero diversi secondi prima che scorresse, dandoci accesso ad un piccolo scompartimento sotto di esso. Ed eccolo li,
L'ultimo disco di metallo.
Sapendo quanto poco tempo avessimo, velocemente presi il freddo disco di metallo e Adrian ripose la lastra al suo posto, sistemando il buco nel pavimento. In pochi secondi mi tirò su dal pavimento, afferrando il mio braccio, e poi entrambi stavano già correndo via.
Qualcuno doveva aver visto quello che avevamo fatto perchè sentii i lontani urli delle guardie di sicurezza dietro di noi. Non sapevo dove Adrian mi stesse portando, ma ovunque fosse, stavamo decisamente scappando da quelle guardie.
Vidi le porte dell'ascensore vicine a noi quando Adrian si fermò. Non riuscivo a vedere le guardie. Tutto quello che vedevo erano le persone che stavano cercando in un qualche modo di uscire da quel museo. Anche gli ascensori non andavano.
Prima ancora che potessi chiedere ad Adrian perchè ci fossimo fermati, tirò fuori il telefono e solo in quel momento notai che stesse suonando. Rispose velocemente, le sue parole uscirono a raffica. Fu quando finì la chiamata che notai la preoccupazione nei suoi lineamenti.
"Dobbiamo andarcene." Mi disse.
E non avevo neanche bisogno di chiedergli cosa stesse succedendo. Perchè lo sapevo.
Blake era qui.
"Andiamo, forza." Iniziò a dirigersi verso un percorso più stretto, il quale era un po' più gremito per le altre persone. E non era una cattiva idea essere tra queste persone se dovevamo rimanere inosservati. "Anche gli altri stanno venendo su, ma noi dobbiamo stare attenti."
Lo seguii rimanendo alle sue spalle mentre ci muovevamo tra la folla, il disco di metallo ancora stretto nella mia mano. Il cuore batteva selvaggiamente nel mio petto, aspettandosi il peggio più assoluto. Ma dovevo tenere a mente che ora avevamo il disco di metallo, e se in qualsiasi modo fossimo usciti fuori da qui, tutto sarebbe andato bene.
Tutto sarebbe andato bene.
Questo fino a che non udii degli spari.
Tutto successe troppo velocemente dopo. O forse era solo la mia testa che cercava di resistere a tutto il caos che si era creato attorno a noi. Proprio nel momento in cui l'eco degli spari risuonò nell'ambiente, tutti iniziarono a correre in cerca di una via di fuga. E in quei pochi, terribili secondi, persi la vista di Adrian.
Li iniziai ad entrare davvero nel panico. Guardando in ogni direzione, cercai di individuarlo. Stavo anche per urlare il suo nome nella speranza di trovarlo. Ma poi lo vidi, ed era troppo tardi.
Ci impiegai alcuni secondi per realizzare che Adrian fosse circondato in ogni lato da uomini, tutti vestiti di nero. Ed ebbi il presentimento che fossero tutti dalla parte di Blake, specialmente perchè la maggior parte di loro stava solo aspettando di poter usare ancora le loro pistole.
Mi congelai sul posto, un improvviso senso di terrore crebbe in me. Vidi Adrian in un gesto rapido tirare fuori la sua pistola, con una veloce occhiata nella mia direzione; dicendomi di correre via. Soprattutto perchè quegli uomini non mi avevano ancora visto.
E io avevo l'ultimo disco di metallo.
Non persi tempo a girare i tacchi e a scappare, neanche sicura di dove stessi andando. Tutto quello che sapevo era che tra le mani avevo una dannata cosa mortale e avevo bisogno di scappare dai forti spari alle mie spalle.
Non sapevo per quante volte avevo girato, l'adrenalina pompava nel mio sistema e rendeva più difficile concentrarsi. Quando iniziai a sentire passi dietro di me, i quali potevano essere anche di altri turisti, spinsi la porta più vicina a me ed entrai in fretta.
Sapevo solo che dovevo tenere al sicuro quel disco. O forse romperlo. Se solo avessi potuto. Quella cosa sembrava indistruttibile.
Stavo respirando in modo pesante quando vidi uno spazio libero di fronte a me e mi ritrovai in un differente piano. All'improvviso, sentii una mano afferrare il mio braccio. E urlai.
"Sky, sono io." Udii una voce familiare e mi voltai, realizzando che fosse solo Caden. E vederlo li di fronte a me mi fece sentire meglio.
"Stai bene?" Prese entrambe le mie braccia, i suoi occhi avevano una punta di preoccupazione mentre scrutavano il mio viso. Sembrava trasandato tanto quanto me. "Sei ferita?"
"S-si. No." Feci un passo verso di lui, i miei occhi ancora spalancati. "Ma Adrian, lui-"
"Lo so, lo so." Sussurrò prima di spingermi contro di sé, avvolgendo entrambe le braccia attorno a me. "Starà bene." Leccai le mie labbra aride quando sentii il mio battito rallentare.
Va bene. Andrà tutto bene.
"Ah, che cosa abbiamo qui?" Udii un'altra voce familiare, proprio dietro Caden. D'istinto, Caden si voltò e riuscii a vedere chiaramente Blake di fronte a lui.
Vederlo qui, all'improvviso e dal nulla, mi fece capire quanto effettivamente lo odiassi.
"Non avrei mai immaginato di vederti cosi legato ad una ragazza." Il suo finto entusiasmo mi fece quasi rimettere. O forse era solo l'adrenalina che scorreva ancora. "Ma be', avete la mia benedizione."
Fece un passo avanti e nello stesso momento Caden si mise di fronte a me, bloccandomi la vista.
"Ho visto che hai il disco, Sky." Sentii Blake dire con nonchalance, esattamente la stessa cosa che mi fece credere nel suo stupido, atteggiamento amichevole.
Guardando il mio pugno, lo strinsi ancora più forte.
"Questo rende tutto ancora più semplice." Mi ritrovai a spiare oltre la spalla di Caden, verso Blake. Dietro di lui, la folla era completamente sparita. Non riuscivo a vedere una singola guardia in tutto il piano, come se fossero stati costretti ad andarsene da qui.
Tuttavia, potevo sentire il suono delle sirene da qualche parte fuori dal museo. Forse la polizia era qui. Comunque sia, speravo che Caden avesse un piano di riserva.
"Tutto quello che devi fare è darmi quel disco, Sky." Mi stava guardando con quel sorrisetto inquietante. Mi ritrovai a stringere la maglia di Caden da dietro.
"Oppure," Disse. "Me lo prenderò da solo."
Avvertii Caden irrigidirsi a quello. "Non ci pensare neanche, Blake." Sibilò quelle parole ed ero sicura che chiunque avrebbe potuto vedere il suo sguardo omicida.
Blake, però, rise, in un modo quasi maniacale.
"Io no." Aggiunse. "Ma qualcun altro forse."
Non capii quello che intendeva fino a che non sentii una presenza proprio dietro di me, un po' troppo vicino. Mi voltai allarmata e prima ancora che potessi urlare nuovamente, Caden imitò le mie azioni.
Ci impiegò pochi secondi prima di tirare fuori la sua pistola, un forte colpo risuonò nel silenzio appena sparò a chiunque fosse stato alle mie spalle. Spalancai bocca e occhi alla scena, sentii una sensazione di sollievo quando, ancora una volta, mi spinse dietro alle sue spalle.
Purtroppo, il sollievo durò poco appena altri uomini di Blake iniziarono a circondarci. Prima ancora che potessi capire cosa stesse succedendo, tre di loro balzarono verso Caden. Mentre uno di loro mi tirò indietro, afferrandomi per i capelli.
Il dolore improvviso fu cosi forte per la forza con cui mi aveva strattonato i capelli che non mi stupii quando le lacrime riempirono i miei occhi. Cercai di divincolarmi, consapevole che Caden ora non avrebbe potuto salvarmi.
Un altro cercò di prendermi la mano, nella quale avevo il disco, e mi ritrovai a lottare per scappare da quella presa, erano troppo forti.
"Lasciatemi andare!" Urlai, volendo tirare fuori la pistola dalla tasca. Ma queste due teste di cazzo, mi stavano tenendo le braccia e faceva davvero male.
Poi sentii qualcuno strapparmi di mano il disco.
"No!" Gridai per poi sentire la fredda, punta di metallo di una pistola premere contro la mia nuca. Allora mi congelai, la mia bocca diventò immediatamente asciutta per la paura.
"Come ho detto, non è stato molto difficile rubartelo." Sentii la voce di Blake. Girai la testa verso di lui e realizzai che ora il disco fosse tra le sue mani.
Prima che Caden potesse provare a fermarlo, Blake alzò un sopracciglio nella sua direzione. "Non ci provare, fratello." Commentò indicandomi. Quando Caden guardò la pistola puntata contro la mia nuca, spalancò gli occhi in allarme.
"Blake, ti prego fermati!" Urlai contro di lui.
Rise in risposta.
"Mi fidavo di te!"
"Questa è solo colpa tua. Non mia." Abbassò lo sguardo verso il disco tra le mani, ispezionandolo con una ovvia ammirazione negli occhi. Come se qualcosa lo avesse appena illuminato, tornò a guardarmi con un ghigno. "Parlando di fiducia, Sky. Sembra che ti fidi di Caden, uh?"
Il ragazzo alle mie spalle che teneva la pistola la premette maggiormente contro la mia nuca.
"Blake--" Caden sembrava molto più allarmato di prima.
"Cosa?" Blake lo guardò prima di scoppiare a ridere. "Dio, Caden, speravo che per una volta saresti stato davvero onesto."
Sentii la mia gola inaridirsi. Non sapevo di cosa Blake stesse parlando. Non sapevo perchè Caden sembrasse cosi preoccupato.
Qualcosa dentro di me si attorcigliò.
Qualcosa non andava, qualcosa di cui non ne sapevo niente.
S/A
I'm Back!
La storia per arrivare agli sgoccioli...
Blake ha il disco di metallo.
Sembrerebbe esserci un altro segreto di Caden, cosa sarà?
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Scusate per gli errori!
Xx.
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