Cinquantacinque

Skylar's POV:

Come se avesse realizzato che fossi ancora qui, Blake fece cadere lo sguardo su di me ancora una volta.

"Quale bugia ti ha rifilato, Sky?" Mi chiese, facendo volteggiare il disco nella sua mano. Sembrava fosse divertito da tutto questo.

Io no.

"In che senso?" Sussurrai, quasi dimenticandomi per qualche secondo di aver contro di me una pistola.

"Be', lasciami indovinare." Disse prima di lanciare a Caden un ghigno d'intesa. "Cosa ti ha raccontato dei nostri genitori?"

Deglutii pesantemente, i miei occhi balzavano da Blake a Caden. Una sensazione di ansia si riversò in me, quasi come se sapessi cosa sarebbe successo. Speravo solamente che non fosse vero, qualsiasi possibilità la mia mente stesse ragionando al momento.

"L'incendio." La mia voce uscì come un debole sussurro, e c'era silenzio attorno a noi. "Sono morti in un incendio."

Dopo quello cadde il silenzio, un tipo di silenzio che sembrava mangiarmi viva lentamente. Potevo sentire il suono lontano delle sirene avvicinarsi verso l'edificio. E poi Blake scoppiò in una risata, guardando prima Caden, poi me.

"Cristo, stai scherzando?" Chiese.

Non credevo di dover annuire o meno a quella domanda. Con la coda dell'occhio vidi Caden stringere i pugni.

"Non posso credere alle mie orecchie." Disse Blake, guardando ogni persona nella stanza. Lo vidi tirare fuori qualcosa dalla tasca; un piccolo congegno, il quale pensai all'inizio fosse un telefono. Ma non lo era.

"Nel senso, non è che voglia rovinare questa bellissima relazione o altro." Blake mi lanciò un'occhiata come se fosse a conoscenza delle mille emozioni che mi stava attraversando al momento. "Ma io credo che prima dovresti vedere il referto dell'autopsia."

Avevo già smesso di lottare e una parte di me non capiva ancora cosa stesse succedendo.

"Il referto dell'autopsia dei nostri dolci e vecchi genitori." Aggiunse, mentre le sue labbra si incurvavano in quello che a me sembrava un sorriso maligno. Li odiava.

Volevo guardare verso Caden ma qualcosa me lo impediva.

"Vuoi che te lo dica io?" Chiese, osservandomi con le sopracciglia leggermente alzate. Ero sicura che me lo avrebbe detto lo stesso.

"Il referto afferma che i nostri cari genitori sono morti per ferite di arma da fuoco." Buttò fuori una risata divertita prima di guardarsi alle spalle, verso le porte dell'ascensore. "Non per qualche incendio."

Puntai gli occhi verso Caden dopo quello, e ritrovai già i suoi su di me. Cercai di scovare nei suoi occhi una negazione. Aspettai anche che mi dicesse che non fosse vero, che non avesse mentito.

Ma non fece niente del genere.

"Cioè, la casa è bruciata." Aggiunse. "E loro erano dentro. Ma quella è tutta un'altra storia."

Caden non ci stava neanche provando a bloccare Blake nel dire tutte quelle cazzate--dolorose cazzate.

"Rendiamolo più semplice, okay?" Continuò. "Caden li ha uccisi. E ti ha mentito."

Mi ritrovai a distogliere lo sguardo da Caden. Tutto quello shock, mi stava solo confondendo. Sapevo che Blake fosse ancora il cattivo in tutto ciò, ma qualsiasi cosa stesse dicendo, faceva male. Principalmente perchè non me l'aspettavo. 

Perchè Caden mi avrebbe mentito?

"Forse perchè voleva questo tutto per sè." Blake rispose ai miei pensieri, tenendo il disco di metallo nella mano. "E approfittare di te nel mentre."

"Non lo farei mai, Sky!" Sbottò Caden, interrompendo quelle parole stupide e dolorose. 

Tornai a guardarlo, Caden, sbattendo rapidamente le ciglia. Non sapevo come reagire. Volevo piangere per la miseria, credevo di aver finito con tutte queste bugie. Ma loro riuscivano sempre a tornare da me.

Però, perchè sempre a me?

Si formò un piccolo groppo in gola e dovetti obbligare me stessa a non perdersi in quei pensieri. Caden mi aveva mentito, di certo quello potevo vederlo. Ma non ci avrei rimuginato sopra, non ora.

Dovevo tenere quel disco al sicuro, lontano da Blake. I genitori di Caden si erano fidati dei miei per questo. Questo era quello che avrebbero voluto i miei genitori.

"Ad ogni modo, non è che mi importi di voi due." Blake parlò una volta ancora. "I miei uomini hanno già circondato questo posto, e anche i tuoi piccoli leccapiedi." L'ultima parte era per Caden, intanto teneva in mano il piccolo congegno. "Tuttavia, ho preparato una piccola sorpresa per voi."

Il sorriso sinistro sul suo volto mi fece intuire che qualsiasi cosa fosse stata, non sarebbe stata buona.

Senza rimanere ad aspettare altri secondi, premette il bottone sul congegno. "Far esplodere bomba sembra divertente." Disse. "Speriamo solo che abbiano evacuato l'interno edificio. Non vorrei davvero che qualche innocente ci rimetta la vita."

Sentii delle dita stringere forte il mio braccio sinistro e in quel momento un'idea mi attraversò la mente incasinata di pensieri. Realizzai che se in qualche modo avessi usato il mio gomito, forse sarei riuscita a liberarmi.

E se non ci fossi riuscita, in quel caso sarei morta.

Avvertii l'adrenalina esplodere nel momento in cui affondai all'indietro il gomito, colpendo la faccia del ragazzo che mi stava tenendo. Cogliendolo di sorpresa, il tipo cadde all'indietro.

Dovevo chiudere questa faccenda.

Senza aspettare che altri mi potesse balzare addosso, corsi verso Blake. E dato che lui, o gli altri, non se la aspettavano per niente, lo spintonai con tutta la forza in corpo prima di rubargli di mano il disco.

"Che diavolo?" Lo sentii urlare alle mie spalle mentre correvo verso le scale.

Non sapevo per quanto tempo continuai a correre. Ovunque andassi, sentivo passi dietro di me, o altre volte anche piccole e assordanti esplosioni.

Fu quando raggiunsi la caffetteria, la quale sembrava più un naturale resort, che finalmente mi fermai. Riuscivo ancora a sentire dei passi dietro di me ma sembravano lontani.

Un burrone artificiale scorreva lungo il bordo. C'erano diverse panchine in fila nella sala. Continuai a non vedere persone qui e pensai che fossero avessero davvero evacuato l'edificio. 

"Sky, da questa parte!" Sentii un sibilo.

Mi guardai attorno ma non vidi nessuno. Ancor prima che potessi meditare a lungo sulla voce familiare, una mano mi afferrò il braccio e mi tirò dietro un gigante pilastro.

I miei occhi si spalancarono alla vista di Alex.

"Alex?" La mia voce uscì stridula, quasi rotta alla fine.

Mi sentivo cosi esausta.

Lanciò un'occhiata dietro al pilastro prima di tornare a guardare me. Era passato cosi tanto tempo dall'ultima volta che l'avevo visto, e il fatto di trovarlo qui, mi fece male al petto. 

"Sky, cosa ci fai qui?" Afferrò le mie spalle, i suoi occhi annebbiati dall'incredulità e preoccupazione. "Ti avevo detto-- perchè ti sei messa in questo pericolo?"

Le mie spalle si afflosciarono sotto la sua presa e mi appoggiai contro il pilastro. I suoi occhi viaggiarono fino alla cosa che avevo in mano, il disco di metallo, e tornò a guardarmi. "Sky--"

"Perchè sei qui, Alex?" Gli chiesi, aspettando. Volevo che mi dicesse perchè. Volevo solo sapere perchè. Perchè acceda sempre tutto a me?

Sembrava aver perso le parole, le sue mani si spostarono dalle mie spalle. Poi scosse la testa, come se la mia domanda non fosse importante. "Non è solo Blake, Sky. Anche gli uomini di Kevin sono qui."

Restai in silenzio. Poteva andare peggio di cosi?

"Ha ordinato loro di ucciderti, Sky." E la preoccupazione nei suoi occhi mi fece ricordare tutte le volte che lui ci fosse stato per me. Svegliandomi ogni mattina quando avrei potuto perdere le lezioni, portandomi a scuola ogni singolo giorno, tirandomi su il morale ogni volta che non ero in buon umore, aiutandomi con i compiti anche quando faceva schifo lui stesso. C'era sempre stato, più di quanto lo fossero stati i miei genitori.

"I suoi uomini sono senza pietà." Mi stava implorando ora. "Devi venire con me, Sky. So come uscire."

"Blake sa che sei qui?"

La sua espressione diventò accigliata. "No. Ti ho detto che ho lasciato la sua gang. Non ho più niente a che fare con lui, lo giuro."

Non sapevo cosa fare. Forse avrei dovuto seguirlo. Poi forse lo avrei abbracciato fortissimo. O forse sarei caduta e avrei vomitato. Ma ancora una volta, una parte di me si rifiutava di andarsene senza sapere che Caden stesse bene. Anche a lui poteva succedere qualsiasi cosa.

Ma non potei fare niente di tutto questo perchè la voce di Blake rimbombò nello spazio attorno a noi,

"Skylar!" Quasi saltai in sorpresa e Alex spalancò i suoi occhi allarmato. "Giuro su Dio, dammi quel disco, cazzo!"

Gli occhi di Alex trovarono i miei e ancora una volta le sue man strinsero le mie spalle, la sua voce uscì come un basso sussurro, "Lo distraggo io, okay? Devi uscire dall'uscita di sicurezza, è proprio di fianco all'ascensore."

"Come farai tu--"

"Mi inventerò qualcosa." Mi calmò. "Mi dispiace tanto, Sky."

Non dissi niente in risposta. Se avessi saputo cosa sarebbe successo dopo, gli avrei detto che andava tutto bene. Avrei detto qualcosa.

Nel momento in cui stavo per dirigermi verso il punto in cui avevo detto, venni tirata da dietro.

"Eccoti qui-" uno sparo assordante mi disse che fosse Alex ad aver usato la pistola questa volta, sparando nel braccio di Blake.

Blake dopo quello mi spinse via fortemente. Cercai di aggrapparmi al pilastro, su qualcosa, ma i miei piedi scivolarono facendomi cadere. E invece di picchiare la testa contro al pavimento, cosa che avrei preferito, sentii una fitta dolorosa colpirmi la testa appena cadi contro una roccia.

In quel dolore agonizzante tutto ciò che riuscii a pensare era, chi diavolo aveva deciso di mettere delle fottute rocce in una fottuta caffetteria?

Per un intero secondo tutto ciò che vidi furono dei puntini neri che mi offuscavano la vista. Dovetti sbattere le ciglia rapidamente per riprendere i sensi, un sussulto uscì dalle mie labbra quando un'altra fitta di dolore mi attraversò il retro della testa.

"Eccola!" Sentii una voce. "Uccidetela."

Con fare intontito, mi alzai, stringendo il disco nella mano. Erano probabilmente gli uomini di Blake, o forse anche quelli di Kevin, e io non ero al sicuro. Nonostante la vista appannata e il battito accelerato, infilai la mano libera nella tasca, cercando la mia pistola. Ma quell'affare non era in una tasca.

Cazzo!

Vidi un ragazzo venire verso di me.

"Aspetta!" Fu Blake questa volta. "Bastardo non ucciderla, cazzo! Ha l'ultimo disco di metallo!"

Avrei voluto dirgli che se lo avessero fatto sarebbe riuscito lo stesso a prenderlo, ma ovviamente rimasi zitta. Anche se, nessuno di questi grossi e robusti uomini stavano prestando attenzione a lui, e presto capii il perchè. 

Uno di loro, vidi, sibilò di rimando a Blake. "I nostri ordini sono solo di ucciderla."

Alex aveva ragione. Sembravano proprio gli uomini di Kevin.

Avrei voluto sapere perchè questo Kevin desiderava cosi tanto avermi morta.

Cercai di muovermi di lato anche nel mio stato confusionario, ma una forte stretta sul braccio mi impedì di correre via. Ed era forte abbastanza da lasciarmi dei lividi.

"Lasciami andare!" Urlai, la testa pulsava un po' troppo ora.

Alex stava tenendo Blake lontano da me. Non poteva aiutarmi con queste persone. Ero da sola.

"Non prendiamo ordini da stronze come te." Il ragazzo ringhiò davanti alla mia faccia. Cercai di spingerlo via, avevo anche provato a dargli dei calci, ma quella testa di cazzo era troppo muscoloso.

E io stavo lentamente, molto lentamente, perdendo coscienza.

Tutto quello che fece fu trascinarmi all'indietro e spingermi fino a che persi l'equilibrio, cadendo nel burrone dietro di me. Fortunatamente, non era un vero burrone più una stretta piscina. Ma sfortunatamente, non credevo che una persona come me avesse il coraggio di restare sott'acqua per chissà quanti minuti.

Appena l'acqua mi superò la testa, sentii la fitta alla testa aumentare maggiormente di dolore. Credo di aver addirittura visto rosso. Ero abbastanza sicura che fosse sangue.

Cercai di tornare in superficie, ci provai davvero, ma la larga mano sopra alla mia testa mi obbligava nel contrario. D'istinto, provai a dimenarmi maggiormente.

Non riuscivo a respirare!

Serrai la bocca, odiando il fatto che anche i miei polmoni stessero bruciando. Non avevo più ossigeno. Cercai anche qualcosa su cui aggrapparmi per arrivare in superficie, ma non avevo cosi tanta fortuna.

Avevo bisogno di aria.

La vista iniziò ad annebbiarsi. Vedevo tutto blu. Tenendo stretto al mio petto il disco di metallo, finalmente smisi di lottare. E sembrò sia orrendo che tranquillizzante quando mi lasciare andare nell'acqua attorno a me.

Annegare sott'acqua, che morte terribile.

Per i secondi successivi, stavo respirando acqua. E vidi anche un'accecante luce, come se migliaia di stesse stessero esplodendo davanti ai miei occhi. Era davvero spaventoso. 

"Skylar!"

Poi tutto diventò buio.





S/A

La scrittrice nel suo Spazio Autore ha scritto - "avrei dovuto chiamare cosi questo libro: The bad boy is a fucking liar -

Be', a quanto pare non ha tutti i torti.

Skylar è morta?

Lasciate un voto e un commento se vi è piaciuto!

Scusate per gli errori!

Xx.

Ps: manca solo un capitolo e poi ci sarà l'epilogo.

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