Cinquanta

Skylar's POV:

Quando Caden fermò la sua macchina di fronte ad una casa, nemmeno la copiosa pioggia era in grado di nascondere l'enorme struttura davanti a me. Potevo vederla chiaramente.

Perchè riconoscevo quella casa.

Tutto riguardo ad essa riconduceva proprio alla casa che avevo visto dal mio telefono poche ore fa, quando stavo facendo delle ricerche su internet. Era la stessa casa con quelle bruciature sulle pareti.

Mi ci vollero alcuni secondi per trovare la voce, il mio sguardo rimase fisso sulla casa. "Perchè siamo qui?" Sembrava vuota e isolata, non solo la casa, ma l'intera strada.

"È la casa dei miei genitori." Lo sentii dire.

Facendo due più due, mi appoggiai al sedile. Non volevo saltar fuori con qualsiasi conclusione affrettata, ma sembrava un po' difficile respirare quando ci pensai. Quando lanciai un'occhiata verso Caden, realizzai che il suo sguardo era, proprio come il mio, fisso sulla casa.

"Cos'è successo?" Tornai a guardarla. Una parte di me sapeva cosa fosse successo alla casa. Lo avevo visto in quelle foto. 

"È andata in fiamme." Replicò, prima guardami. "Ho bruciato questa casa." E continuò a guardarmi, come se aspettasse una mia reazione. Tuttavia, non ne ebbi una. Semplicemente non sapevo come reagire.

"Perchè lo hai...fatto?" 

Non volevo che si fermasse. Avevo bisogno che continuasse a dirmi tutto finchè non avesse senso. Come poteva aver rovinato la sua famiglia? Tutti avevano le proprie ragioni, non era lui che me lo aveva detto?

Lo sguardo di Caden si spostò via da me, quasi come se sentisse il peso delle sue scelte. Inspirando a fondo, appoggiò la nuca al poggiatesta del sedile e lo vidi chiudere gli occhi.

"Blake è il mio fratellastro. Sono sicuro che questo tu lo sappia già." Non aspettò una mia risposta. Non che ne avessi una. "Mio padre ha sposato sua madre quando...la mia lo ha lasciato. Avevo dieci anni allora."

Non aveva menzionato che anche sua mamma lo avesse lasciato. Non commentai, però. Sembrava già abbastanza difficile per lui dirlo ad alta voce. Non volevo che mi chiudesse ancora fuori.

"Era più gentile di quanto fosse stata la mia vera madre." Mormorò, e c'era qualcosa nella sua voce, qualcosa di strano. Che mi fece stringere il cuore tristemente. "Si preoccupava di me. Ma non era sola quando venne a casa nostra. C'era anche Blake." Disse. "Lo odiai da subito."

Su quello non avevo dubbi.

"Non era solo Blake." Si fermò per una secondo. "Aveva una sorella minore, Rena. Forse aveva solo sette anni quando i nostri genitori si sposarono."

Deglutii pesantemente, trovando me stessa a ripetere le sue parole nella mia mente, ancora e ancora.

"E anche lei non era come Blake. Persino Blake aveva un debole per Rena." Un lento, triste sorride si formò sulle sue labbra. Lo fissai mentre lui aveva ancora gli occhi chiusi.

"Blake aveva sempre avuto dei litigi con i nostri genitori, fin da subito. Ha iniziato a tornare tardi la sera. E quando c'era, si finiva sempre a litigare." Continuò. "Fino al giorno in cui decise di smettere tutto questo."

"Era tarda notte quando accadde. I miei genitori stavano dormendo. Avevo promesso a Rena che avrei fatto un falò per lei fuori in giardino. Amava...i falò." Si fermò, aprendo gli occhi e guardando nulla in particolare. Sembrava perso. E quando mi guardò, qualcosa dentro mi strattonò da dentro al suo sguardo colmo di emozioni. Emozioni vere. Non voleva trattenerle.

"Quando finimmo di raccogliere la legna da ardere, mi disse che aveva bisogno un qualcosa in camera sua. E nel momento in cui lei entrò in casa, Blake uscì e si unì a me. Non sapevo neanche che fosse sveglio." Continuò. "Aveva sempre la testa incasinata per qualche cazzata o altro. Ma in quel momento, sembrava più felice del solito."

Lo vidi stringere la mascella. Restai ancora in silenzio.

"Mi disse di accendere il fuoco." Disse Caden. "E io lo feci."

Inspirai bruscamente, tornando a guardare la casa davanti a noi. Sgranai gli occhi e sentii le lacrime agli angoli. Sembrava cosi difficile da credere. Perchè nessun'altro ne era a conoscenza? Cosi tante voci su Caden Miller, e nessuno di loro comprendeva questo.

"Io...non sapevo che avesse cosparso la casa di benzina." Disse. "Non ne avevo idea fino a che non accesi il fiammifero. Ci fu un boato. E fuoco.

Mi sentii terribilmente male.

"Era ovunque, Sky." Aggiunse, la sua voce si abbassò in un sussurro. Sentii l'impotenza nella sua voce, ma era ancora così lontana. "Cercai di salvarli. Di entrare in casa. Ma le porte erano chiuse."

"Perchè lo ha fatto?" Sussurrai, e la mia voce uscii un po' rauca.

Caden si prese del tempo per rispondere, lasciando che il silenzio si riempisse attorno a noi.

"Per fare un torto ai nostri genitori." Replicò, i suoi occhi trovarono i miei ancora una volta. "Blake era sempre stato il migliore nel portare rancore."

Sembrava surreale, qualsiasi cosa mi avesse appena detto. Ma riuscii a vedere di fronte a me, i pezzi di una casa che una volta era...viva.

"Vostra sorella era lì," Dissi. Rena era stata lì.

"Si." Parlò. "Anche Blake non ne aveva idea." 

Tutto aveva senso ora.

"Ti incolpa."

Si tirò avanti e appoggio la fronte contro il volante, e tutto quello che riuscii a vedere di lui fu la sua nuca e il nero dei suoi capelli scuri.

"Avrei dovuto sapere cosa stesse pianificando." Mormorò. "Avrei dovuto fermarlo."

I miei occhi si spalancarono. "Non puoi davvero pensare che sia colpa tua, Caden." Dissi. "Come avresti potuto saperlo? Doveva averlo programmato da molto."

"Ho appiccato il fuoco, Sky." Commentò, continuando a non guardarmi. E avrei voluto che lo facesse. Guardarmi, dico. Perchè anche se gli avessi detto mille volte che non era stata colpa sua, non sarebbe davvero importato. La sua famiglia era morta in quell'incendio. Non c'era nemmeno una piccola traccia di colpevolezza in lui.

Caden era incompreso. Incolpato per qualcosa che non aveva intenzione di fare. E anche io c'entravo in quelle voce, nel aver pensato che fosse il cattivo ragazzo. Mi sentii orribile. 

Tornai a guardarlo, sentendo un piccolo groppo doloroso crescere in gola. Non sapevo cosa stessi facendo fino a che non appoggiai la mano sopra alla sua, stringendola gentilmente.

"Mi...dispiace cosi tanto, Caden." Sussurrai.

Tirò la mano più vicino a lui, e ci fu solo un leggero sussurro quando replicò,

"Non esserlo."

•••••

Caden era stato li per tutti quei giorni quando non era venuto a scuola, la casa che era stata abbandonata da anni adesso dato quell'incidente.

"Avresti dovuto dirmelo." Dissi per la cinquantesima volta, guardando la casa vuota attorno a me. Faceva molto più caldo qui che fuori. Le pareti erano coperte da segni neri: segni di bruciature, proprio come nelle foto che avevo visto prima.

"Ho provato a dirtelo l'altra sera." Parlò alle mie spalle. "E sei corsa via."

Aveva ragione.

"Non mi hai detto il perchè. Ero solo un po' ferita." E forse non avrei dovuto esserlo. Non quando non potevo immaginarmi niente di tutto questo, nemmeno un po'.

Camminai verso il punto in cui aveva preso fuoco, notando quanti pezzi di legno bruciati fossero diventati cenere nera.

"Lo so." Sospirò prima di sedersi sul divano. Tutto in questa casa era coperto di polvere. Sembrava triste essere li, soprattutto ora che sapevo cosa fosse successo.

"Solo non farlo mai più." Mormorai sotto voce, sperando che non fosse nelle sue intenzioni. Volevo che fosse onesto con me. Era tutto ciò che volevo. 

Quello fu il momento in cui notai un sottile pezzo di cara piegato dietro alla legna. Lo guardai attentamente. La carta era quasi tutta bruciata, sembrava leggera come una piuma tra le mie mani.

"Che cos'è?" Chiese.

Lo aprii e ci trovai un disegno. Una bozza di cinque oggetti a forma di disco. Uno di quelli era, tuttavia, un po' irregolare nella forma, non come quelli che avevo visto nel cassetto di Alex. Abbastanza in fretta realizzai cosa fossero.

I dischi di metallo. 

Caden si avvicinò, fermandosi proprio dietro di me e dando un'occhiata dalle mie spalle. Seguii il suo sguardo e vidi un altro oggetto a forma irregolare disegnato in un angolo. Tuttavia questo non sembrava come gli altri. Sembrava più un--

"Quello è il cristallo rosso." Un piccolo tremolio uscì dalle mie labbra quando sentii il suo respiro contro il mio collo. Girandomi, lo guardai confusa.

"Il cristallo rosso?" Chiesi.

"È ciò che Blake vuole." Mi guardò. "Credo sia questo quello che vuole. La ragione per cui sta cercando quella cassaforte."

Capii che quello fosse il momento per dirgli della scatola in legno.

"Ho aperto quella scatola." Dissi.

"L'hai fatto." Si accigliò leggermente e mi lasciò un po' sorpresa il fatto che non gli importasse farla suonare come una domanda.

"Io...l'ho portata a qualcuno. Ma non è questo il punto." Replicai. "C'era una chiavetta dentro e quando l'ho aperta al computer, c'era un video dentro."

Aspettò che andassi avanti.

"C'era un uomo in questo video. Stava dicendo delle cose riguardo l'ultimo disco di metallo." Continuai. "E sono abbastanza sicura che stesse descrivendo  anche il luogo in cui trovarlo."

"L'ultimo disco di metallo." Lo sguardo di Caden volò rapido sul foglio tra le mie mani. "Ha detto dove si trova?"

Annuii.

"Ma qual è lo scopo di quei dischi?" Mi ritrovai a chiedere. "Sono connessi a questo...cristallo?"

I suoi occhi verde scuro trovarono i miei e annuì lentamente. "Non tutti sono connessi. Solo l'ultimo è importante." E probabilmente avrebbe voluto dire qualcosa in più se non avessimo sentito il suono di una porta chiudersi con un forte rumore.

Guardai verso la porta principale, che sorprendentemente era ancora spalancata. Quello significava che doveva essere la porta al piano di sopra. Entrambi guardammo le scale che portavano ad un altro corridoio.

"Dovremmo andare." Sussurrai.

"Già." Fu tutto quello che disse.

Più tardi quando entrambi eravamo seduti nella sua macchina, la pesante pioggia era per fortuna diventata una leggera pioggerellina. Il cielo era diventato scuro ed era già sera inoltrata. 

"Cosa si fa ora?" Chiesi, rompendo il silenzio. Mi lanciò un'occhiata prima di tornare a guardare la strada.

"Ti porto a casa." Rispose come se non fosse già abbastanza ovvio. "A meno che tu non voglia venire con me alla casa della gang."

Non sembrava che stesse scherzando.

"Io..." Lasciai in sospeso.

Sarei stata casa da sola. Anche Chicken non sarebbe stata con me dato che mia madre l'aveva portata con se, dicendo che non l'ho mai nutrita come si deve. Il che era del tutto sbagliato. Mi prendevo cura di Chicken nello stesso modo in cui prendevo cura di me stessa.

"Ti porto con me, Anderson." Decise. "Credo saresti troppo spaventata per tornare a casa senza di me."

"Questo non è vero." Incrociai le braccia.

In realtà, entrambi sapevamo fosse vero.

•••••

Non sapevo che ore fossero quando arrivammo alla familiare villa. La luna quasi piena nel cielo illuminava il marciapiede di cemento di fronte a me. Solo guardando le familiari porte d'ingresso uno sbadiglio sfuggì dalle mie labbra. Tutto ciò che volevo fare era chiudere gli occhi e dormire. Sembravano anni dall'ultima vera dormita.

"Da questa parte," Disse Caden, facendomi guardare lui e i suoi occhi così pieni di divertimento. 

"Lo so questo."

"O puoi dormire anche nei cespugli. Non mi dispiacerebbe." Aggiunse.

Scossi la testa, seguendolo e cercando di non fare troppo rumore. "Sei davvero maleducato a volte."

Caden mi ignorò e premette qualcosa sopra ad un dispositivo elettronico vicino alle porte. Aspettai impazientemente dietro di lui. 

"Voglio davvero togliermi questi vestiti, Caden," Sussurrai, tirando l'orlo della maglia quando si attaccò umidamente al mio petto.

"Lo farai." Mormorò mentre spingeva le porte, aprendole. "Andiamo."

Era buio dentro. Più buio di quanto fosse fuori, solo una piccola luce che proveniva dalla cucina.

"Hai mai avuto improvvisamente la sensazione--" Appoggiai la fronte contro la sua schiena. "--di voler solamente dormire. Di avere un fottio di sonno."

Si girò lentamente e mi afferrò le braccia prima che potessi cadere di faccia sul pavimento.

"Credo che solo tu abbia queste sensazioni." Commentò.

"Dove sono tutti?" Chiesi, guardando la casa vuota. Quante persone aveva nella sua gang? Mi chiesi. Blake aveva un sacco di persone nella sua; ogni singola volta mandava una persona diversa a inseguirmi.

"Staranno dormendo." Sussurrò, spingendomi contro di lui, e avvolgendo un braccio attorno alla mia vita. "Sai, dopo ieri, ho pensato che non ti avrei più rivista." 

Sentii un lieve calore nascere in me.

"Dal momento in cui hai chiaramente detto che ti avevo già persa." Le sue labbra sfiorarono il mio orecchio. Lenti e ammalianti. Potei sentire la provocazione nella sua voce.

"Divento...drammatica in certe situazioni." La mia voce uscì come un sussurro. Inclinai la testa giusto in tempo appena lui chinò in avanti, catturando le mie labbra nelle sue. Diventai burro contro di lui, avvolgendo le braccia attorno al suo collo, e spingendolo più vicino. Un piccolo nodo si sciolse dentro il mio petto.

Caden non era il  cattivo ragazzo. Potevo fidarmi di lui. Era sempre lo stesso.

Interruppe il bacio e mi spinse contro la porta, le sue labbra lentamente tracciarono il contorno della mia mascella. Un piccolo sospiro uscì le mie labbra quando la sua mano si aggrovigliò nei miei capelli, spostandoli leggermente e facendomi inclinare di lato la testa. Quando sentii le sue labbra contro il mio collo scoperto, un ansimo strozzato sfuggì dalla mia bocca. Sembrava fuoco. Sentii andare a fuoco le mie interiora.

"Caden--" Rubò il resto delle mie parole con un altro profondo bacio.

Non credevo di sentirmi ancora stanca.

Spinse il suo corpo più vicino al mio e il suo tocco era di in una lentezza straziante e angosciante contro la mia pelle, e sotto la maglia, e ovunque sopra di me. 

"Credo," Disse in un sussurro, "che dovresti davvero toglierti questi tremendi vestiti."

Ero abbastanza sicura che fu ben oltre una di quelle scintille tipiche da clichè che sentii al momento.

Dio, amavo tutto questo.

E poi le luci si accesero, o meglio qualcuno le accese.

"Oh. Mio. Dio." Sentii una voce dietro Caden. "Posso dire di non essere sorpreso?"



S/A.

Nuovo capitolo!

Cosa ne pensate? Ora sembra che tra loro due non ci siano più segreti...

Lasciate un voto e un commento se vi è piaciuto!

Scusate per gli errori!

Xx.

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