Bisogno di amarsi
L'amore tra Gray e Juvia era sempre stato cosí, il loro rapporto non era fatto di parole rassicuranti, di carezze, sfioramenti e di baci a stampo.
Il lodo era un amore fuoco so e passionale, fatto di silenzi eccitanti, di gemiti di approvazione che contenevano mal celati complimenti, di sorrisi sensuali e di tocchi caldi e provocanti.
Per anni Gray si era opposto alla forte attrazione tra lui e la maga dell'acqua, ma Juvia era riuscita ad abbattere o meglio a liquefare quei spessi muri che tanto solidi non erano.
E quando, dopo una giornata in gilda e una doccia calda, Gray era entrato in camera e si era ritrovato Juvia in una posa sensuale, non ci aveva pensato molto a buttarsi tra le sue braccia e a sorriderle provocante. Si era avventato affamato e Barroso sulle sue labbra calde che avevano il sapore del dolce zabaione e cannella che lui stesso le aveva fatto assaggiare. Sapevano del fresco zabaione che assomigliava al fior di latte, del dolce e stuzzicante sapore della cannella e dell'infinita morbidezza del caramello fuso. Il sapore migliore che avesse assaggiato, perché c'era una traccia, anche se minima, del leggero alcolico che aveva bevuto.
La fece stendere sul letto matrimoniale comprato da quando avevano deciso di convivere e scese, dopo averle succhiato il labbro inferiore, sul collo leccando e succhiando la pelle del collo e della mandibola.
Le labbra fredde e leggermente rosee del mago lasciavano segni rossicci sulla pelle pallida della maga e mugugnava a labbra chiuse.
Gray fece scivolare la sua mano sinistra sul fianco della maga accarezzandola da sopra il tessuto. Mentre con la destra si mano destra si manteneva per non pesare troppo sulla bella magha.
Le sue labbra scesero sul petto della maga e Gray le scostó il vestito, scoprendole le spalle e il sinuoso petto, succhió quella pelle che profumata di fresco, lasció dei teneri morsi qua è là, segni rossi che stonavano con l'immagine ingenua e pura di cui quella ragazza non aveva nulla, o per lo meno nulla dalla prima volta in cui lui l'aveva portata in quella casa.
Spostó le spalline sottili del reggiseno della ragazza e con un dito accarezzó la coppa sinistra.
Fece scendere il vestito della ragazza fino alla vita é con la mano libera accarezzó la coscia della ragazza.
Juvia intanto impastata tra le dita i pettorali del ragazzo, ormai scoperti poiché la maglietta era sparita. Per quanto la voglia e il bisogno di amarsi fossero impellenti entrambi i maghi amavano quell'attesa che rendeva il tutto piú eccitante e il momento tanto agognato molto, ma molto, piú piacevole e appagante.
Gray leccò il seno destro della maga ancora coperto dal quel mero reggiseno in pizzo, l'eccitazione tra i due era palpabile e di questo se ne erano accorti entrambi, sia il ragazzo che sentiva i pantaloni incredibilmente stretti e lei che sentiva qualcosa premere contro la sua coscia e l'intimità bagnarsi.
Gettó a terra il vestito blu della ragazza e palpó avidamente l'altro seno facendo scappare alla ragazza un gemito, la mano che prima accarezzava l'interno coscia era risalita fermandosi sotto al seno, si allontanó quel tanto che gli permise di strapparle il reggiseno e cominció a muovere i seni grandi e sodi stringendoli tra le mani.
Come senno di piacere la ragazza schiuse le bocca passando le dita tra i capelli corvini e arrufati del ragazzo, gli accarezzó u a guancia sollevando lentamente le palpebre e mostrando gli occhi azzurri liquidi dal piacere.
Sorrise, Gray, senza nemmeno accorgersene.
Piegó il capo verso i seni grandi e sodi e li leccó in modo lussurioso accarezzando con la lingua i capezzoli rossi e tturgidi della ragazza.
La senti mugugnare estasiata e eccitata dal suo tocco, mentre qualcosa in lui pretendeva di piú, sempre di piú.
Le mani di lei si mossero autonome verso la zip del pantalone di lui calandoglielo fino a metà coscia.
Mentre qualcosa all'altezza dello stomaco-o poco piú giú-si mescolata dando scariche elettriche ad entrambe che il cervello riceveva e traduceva in bisogno fisico e mentale.
I boxer neri attillati non nascondevano l'eccitazione e il pulsare fastidioso dei nervi ne era la testimonianza.
Con lentezza studiata Gray scese coi baci partendo da un seno al elastico delle mutandine azzurre piene di liquido, Gray sorrise.
《Sei bagnata...》
Constató con voce roca Ke Juvia si ritrovó a deglutire
《È una cattiva cosa?》
Chiese raccogliendo tutto il coraggio di cui disponeva, e Gray ridacchió vedendo le guance rosse della ragazza che prendeva grandi bocca te d'aria.
《No, assolutamente no, devo dedurre che sono stato bravo?》
Mormoró accarezzando la da sopra il tessuto del intimo
《S-sí...》
Mugugnó imbarazzata Gray ghignó, spingendo appena un dito su quel pezzo di stoffa.
《Beh grazie!》
Era normale tutta questa sua audacia, c'era abituato, ma probabilmente lei no.
Fatto sta che la senti tremare.
《Stai tremando, é per il freddo o é colpa mia?》chiese retorico
《Sono più che altro scariche di piacere》rispose lei ansimante
《Allora posso toglierti anche questo ultimo indumento》
Juvia si limitó a mugugnare, troppo imbarazzata per rispondere.
Gray le tolse quel fastidioso indumento e si piegó verso di lei, con una mano le afferró saldo una natica struzzicando col dito l'ano mentre con l'altra mano struzzicava il membro di lei bagnato.
Ci volle poco prima che quelle leggere carezze diventassero leccate e tocchi carichi di piacere fisico.
Juvia gemeva mentre Gray muoveva abilmente le dita in lei in quel modo che la faceva impazziva, quasi urló quando i movimenti di lui divennerò piú veloci facendola venire e sporcando le dita del fidanzato e il lenzuolo, ancora scossa dai tremiti non si accorse del ragazzo che, una volta messo il preservativo si riavvicina a lei.
Chiese il permesso con lo sguardo che gli fu restituito da un bacio di lei che si mise a cavalcioni su di lui, penetrandosi tutto d'un colpo, e sorrise compiaciuta al ringhio che si uní al loro concerto di gemiti e sospiri.
Continuó a muoversi sul corpo del fidanzato soffocando a stento quegli urli di piacere ad ogni nuova spinta mente il ragazzo non se ne preoccupava.
Venne urlando il nome del suo ma to che la seguì svuotandosi in lei con calma, lo sperma schizzó ovunque ma i due erano troppo impegnati a tremare per accorgersene.
Si addormentarono stremati ma contenti, contenti di amarsi e di essere insieme, e Juvia poté giurare di aver sentito anche un silenzioso "ti amo" a cui seguì un "lo so" carico di parole mai dette ma che entrambi conoscevano.
Note Autore.
Questa é la mia prima Lemon in assoluto, ho aspettato molto per scriverla, ma sinceramente non ne vado fiera.Ditemi voi se dovrei ritoccarla o cancellarla proprio, il non sono brava a prendere scelte importanti, alla prossima!
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