Compleanno
Francesco si girò nel letto.
Non gli andava proprio di alzarsi questa mattina, preferiva rimanere nel tepore delle coltri.
Un bacino leggero sulla guancia.
"Angelo.... Lasciami stare...".
E ancora ad occhi chiusi fece per scacciare con la mano il fratellino.
"Tuo compleanno!". Esclamò l'altro, che se ne stava bello seduto sul corpo del fratello.
Era bello sentire il respiro di Chicco.
Tuo compleanno. Era il suo compleanno.
Francesco aprì gli occhi di scattò e prese felice il fratello fra le braccia.
"È il mio compleanno! Grazie per avermelo ricordato!".
E lo strinse a sé.
Si alzò e camminò ancora in camicia da notte fino al balcone.
Sebbene fosse settembre l'aria non era fredda e si avvertiva ancora il ricordo dell'estate appena passata.
Benvenuto giorno del mio compleanno!
"Chicco?".
"Si?".
"Questo per te!". E mostrò un disegno su una pergamena molto probabilmente trafugata dalla bottega.
Erano scarabocchi, come lo erano tutti i disegni dei bambini piccoli, ma era speciale.
Raffigurava lui e Francesco che si tenevano per mano in mezzo a tanti fiori e alberi colorati.
Anche se era una cosa semplice Francesco quasi si commosse del gesto.
Il primo e il più bel regalo dei miei cinque anni.
Grazie Angioletto.
"È bellissimo Angelo grazie". E lo abbracciò.
Una volta staccatosi mise il disegno sul cuscino.
"Lo appenderò qui". Disse il bimbo indicando una colonna di legno del letto a baldacchino.
Gli occhi di Angelo scintillavano felici.
Piccoli doni di reciproco affetto, di amicizia e di intesa.
Anche qualcosa di semplice andava bene, bastava che fosse fatto col cuore.
Perché le cose fatte col cuore, si sa, sono le più belle.
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