9 - Nella tana del capitano
La vendetta di Sergio nei confronti di Blanca è andata a gonfie vele, il sivigliano ride sotto ai baffi nell'appurare la rabbia che la madrilena riversa nelle parole dei suoi messaggi. È sempre stato un sostenitore del "chi la fa l'aspetti" ed era soltanto una questione di tempo prima che le restituisse il favore con tanto di interessi.
Blanca, piena di risentimento ed odio, esce di casa prima del previsto e chiama un taxi, dato che la sua splendida macchina si trova dall'altra parte di Madrid. Odia non avere il controllo sulle situazioni e questo implica anche affidarsi a qualcun altro per attraversare la città. Ama guidare ed essere padrona della strada, ma grazie a Sergio Ramos questa mattina deve accontentarsi di un taxi scomodo e rumoroso che in pochi minuti la porterà allo scontro con il suo più acerrimo nemico.
La casa del capitano del Real Madrid si trova fuori città, in cima ad una collina che regala una vista quasi completa della capitale spagnola. Il taxi non può entrare all'interno del cancello della proprietà privata, perciò Blanca si ritrova a dover fare tutto il lungo viale alberato che conduce a Villa Ramos a piedi. Il giardino è decorato con un'ampia fontana al centro e diverse statue, le cui facce sembrano tutte assomigliare al numero quattro madridista.
"Che megalomane" pensa Blanca tra sé e sé scuotendo la testa mentre a passo spedito si avvicina all'entrata principale della villa.
"Se il buongiorno si vede dal mattino oggi è proprio una giornata di merda" Sergio compare sulla soglia di casa sua a torso nudo, soltanto con un paio di pantaloncini neri del Real Madrid, probabilmente una vecchia divisa di qualche anno fa.
"Se non mi avessi rubato la macchina non sarei qui. Comunque credimi, non è un piacere nemmeno per me" sospira Blanca entrando nella casa dell'uomo che odia di più al mondo.
Non appena entrata in casa, Blanca scorge una ragazza alta e bionda girata di spalle nell'ampia cucina di Sergio, con soltanto una camicia del ragazzo addosso che le arriva a metà coscia.
"Fai schifo" commenta Blanca con un'espressione disgustata sul volto voltandosi verso Sergio.
"Solo perché tu non scopi non significa che chi lo fa faccia schifo" commenta il sivigliano appoggiandosi allo schienale dell'enorme divano in pelle che campeggia in mezzo al salone.
"Dammi le chiavi della macchina che non voglio stare qui un minuto di più" asserisce stizzita Blanca con le mani sui fianchi.
"Quanta fretta, Alarcón" ridacchia il numero quattro squadrandola dopo essersi sistemato meglio sul divano. "Sai, se non fossi così stronza e antipatica sarebbe la situazione ideale per una cosa a tre" ammicca indicando la ragazza che sta ancora in cucina, probabilmente ignara della presenza di un'altra donna in casa.
"Lo so che ti masturbi pensando a me da quando hai circa tredici anni ma non succederà mai, Ramos" si avvicina abbassandosi per essere alla sua altezza, mentre la scollatura del vestito lascia intravedere le sue forme al di sotto del tessuto.
"Quindi hai pensato almeno una volta a me che mi masturbo mentre penso a te. È molto eccitante questa cosa, Alarcón" si mordicchia il labbro accennando una risata ironica.
"Ti penso soltanto quando sono sulla tazza, Ramos" replica sfacciata la madrilena.
"Sei sempre stata una bambina viziata, Alarcón" scuote la testa il capitano del Real Madrid alzando gli occhi al cielo.
Blanca fa per replicare, ma viene interrotta dalla suoneria del suo cellulare che non ne vuole sapere di smettere, ciò significa che molto probabilmente è una chiamata urgente ed importante. Potrebbe essere Francisco o Antoine oppure addirittura Simeone. Se fosse quest'ultimo sarebbe sicuramente una chiamata per informare Blanca di qualche problema, dato che l'allenatore argentino la chiama soltanto in caso di emergenza. Il nome sullo schermo tuttavia non è di nessuno ai quali aveva pensato la mora: è Marco.
"Marquito, dimmi tutto" risponde Blanca appoggiandosi allo stipite della porta.
"Ciao Blanquita, sto venendo a casa tua, ci sei?" domanda il maiorchino, mentre Sergio ride sonoramente in modo da farsi sentire dal compagno di squadra.
"Non sono a casa al momento, sto andando a lavoro" Blanca mente cercando di far smettere Sergio, gesticolando e fulminandolo con lo sguardo.
"Ma dove sei? Sento la voce di un uomo" domanda l'attaccante dei blancos.
"Sono da Sergio Ramos" risponde la mora senza neanche pensare a ciò che implica quella dichiarazione, troppo concentrata sul suo nemico.
"Che cazzo ci fai a casa del Capi?" chiede stizzito Marco Asensio.
"Sono venuta a riprendermi una cosa. Ieri sera mi ha rubato la macchina a casa mia" spiega la madrilena alzando le spalle e pregando Sergio di smetterla di parlare in sottofondo.
"Per quale cazzo di motivo il Capi era a casa tua ieri sera?" la frustrazione del numero venti è palpabile anche attraverso il cellulare.
"Mio fratello ha organizzato una cena e c'era anche lui. Mamma mia Marco, sembri un fidanzato geloso" sbuffa sonoramente la colchonera sedendosi sul divano.
"Potevamo uscire ieri sera invece mi hai detto che eri a cena con tuo fratello. Solo con lui, non hai mai parlato di Sergio e se permetti mi fa incazzare questa cosa" la voce di Marco non è mai stata più dura di così, specialmente nei confronti di Blanca.
"Quando ti passa chiamami, adesso non ho tempo per queste cose" Blanca interrompe la comunicazione infilando il cellulare nella borsa.
"Siete così carini, non dirmi che è la vostra prima litigata da morosini" Sergio prende in giro la grande Alarcón alzandosi dal divano e sistemandosi meglio i pantaloncini sui fianchi.
"Ti odio talmente tanto che non ho più parole per descriverti, Ramos" sospira la mora appoggiando la schiena contro il divano ed allungando le gambe mentre si passa le mani tra i lunghi capelli per la frustrazione.
"Fattelo dire, tu e Asensio siete patetici. Non credevo che potessi cadere più in basso di così" Sergio si prende gioco di Blanca deridendo la sua relazione come se ne avesse un qualche diritto.
"Quello patetico sei tu, Ramos. Trovi da dire alle relazioni degli altri perché le tue hanno la durata massima di un finto orgasmo" sputa le parole la spagnola alzandosi in piedi e trovandosi faccia a faccia con il difensore più forte del mondo.
"Non riesci a starmi lontano, guardati. Vorresti avere un orgasmo nel mio letto, Alarcón" il sivigliano alza le sopracciglia mordicchiandosi il labbro inferiore. "E non sarebbe finto, credimi" aggiunge, a pochi centimetri dal viso di Blanca.
"Ti piacerebbe, Ramos. Ma non avrai mai questa soddisfazione" risponde colpo su colpo la madrilena mantenendo il contatto visivo.
"Peccato, se non fossi così stronza saresti anche scopabile" muove la testa per guardarla da capo a piedi, soffermandosi qualche istante di troppo sulle sue lunghe gambe e sul suo seno messo in mostra da un'ampia scollatura.
"Te l'ho già detto: non verrei a letto con te nemmeno se fossi l'ultimo uomo sulla faccia della Terra" ride di gusto Blanca, vantandosi di come riesca a tenergli testa e di avere sempre l'ultima parola.
"Si vede che non scopi da una vita, invece di prendere in giro Asensio dovresti dargliela qualche volta almeno ti rilassi" continua il calciatore spagnolo andando a prendere le chiavi della macchina di Blanca sul mobile all'entrata e lanciandogliele.
Blanca le afferra prontamente ed esce subito di casa, esausta e stufa di aver condiviso per troppo tempo lo stessa stanza – che nonostante la grandezza iniziava a diventare minuscola – con Sergio Ramos.
"È sempre un dispiacere, Ramos" lo saluta Blanca aprendo la portiera della sua macchina – o bambina, come dice lei – e la accende, facendo sentire il rombo assordante della sua Maserati.
"È proprio un bel giocattolino, è l'unica cosa bella che hai, Alarcón" commenta il numero quattro madridista sulla porta di casa, che chiude non appena Blanca accelera e si allontana dalla sua villa, creando una scia di polvere dietro di sé. "A parte il culo, Alarcón" precisa il capitano dei blancos quando lei non può più sentirlo.
Ferma ad un semaforo, Blanca vede con la coda dell'occhio qualcosa di strano all'interno dell'abitacolo. Si sporge verso il sedile del passeggero e per terra vede un paio di mutandine rosse di pizzo. Inorridita, inizia a pensare che la ragazza che ha visto a casa di Sergio Ramos se la fosse spassata con lui proprio nella sua macchina. Può accettare qualsiasi ricatto, ogni insulto o provocazione, ma questo è veramente troppo. Accosta appena può per non intralciare il traffico mattutino della capitale e per non distrarsi dalla guida e tira fuori il cellulare.
Messaggio a: Ramos
Casanova, la prossima volta che ti vedo le mutandine te le faccio mangiare.
Il messaggio di risposta non tarda ad arrivare, mandando Blanca su tutte le furie.
Messaggio da: Ramos
Con questo spero tu abbia capito che non si scherza con SR4.
Real Madrid 2 – 1 Atletico Madrid
P.S. Comunque la tua macchina è perfetta per i preliminari 🔥
Blanca sa che rispondergli e dargli corda è esattamente ciò che vuole lui. Quindi manda giù il boccone più amaro della sua vita e si dirige alla Ciudad Deportiva Atlético de Madrid pensando a tutti i modi con cui contrattaccare il prima possibile e portare il risultato sul pareggio contro il suo più acerrimo nemico, nonché la persona più odiosa che abbia mai conosciuto in vita sua.
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