5 - Primo appuntamento

Di persone antipatiche ne esistono tante al mondo, ma Sergio Ramos le batte tutte. La sua arroganza e il suo essere presuntuoso lo precedono ovunque vada.
Sono passati giorni da quella serata al Chiringuito dove Blanca e Sergio si sono
lasciati andare ad un ballo che di casto aveva ben poco.

"Cioè, fammi capire, io ti dico di provarci con Asensio per chiudere la questione Ramos e tu che fai? Ci balli insieme! Ballare è un parolone, sembrava l'inizio di un porno!" Antoine non la smette di camminare nervosamente avanti e indietro per tutto l'ufficio di Blanca.

"Puoi gentilmente non urlare? Non voglio perdere il lavoro" Blanca si alza dalla sedia per andare a chiudere la porta, in modo che nessuno possa sentire blaterare il suo migliore amico.

"Non posso non urlare. Ma che cazzo ti è saltato in testa?" domanda il francese con le mani nei capelli.

"Ma chi l'ha visto in faccia! Se avessi saputo che era lui col cazzo che ci ballavo insieme, gli davo un calcio nei coglioni talmente forte da farlo diventare sterile" si scalda la spagnola appoggiando le mani sui fianchi.

"Dio santo, non ci posso credere. E lui non si è spostato?" indaga l'attaccante rojiblanco dopo essersi seduto su una sedia di fronte alla scrivania.

"No. Ma lui lo fa apposta per sbattermi in faccia la sua arroganza" Blanca assume una faccia schifata al solo pensiero del numero quattro madridista.

"Beh, se non sbaglio hai un appuntamento in sospeso con Asensio, direi di non perdere tempo" la incalza Antoine facendo un sorrisino compiaciuto.

"È sempre molto gentile con me, è così carino" Blanca si morde il labbro pensando al sorriso del maiorchino.

"Okay, riprenditi e non venire in mia presenza, grazie" scherza le petit diable
lanciandole un foglio appallottolato per farla rinsavire.

"Cretino" scoppia a ridere Blanca tornando a sedersi dietro la scrivania. "Comunque non mi ha ancora scritto, magari non ha più voglia di uscire" azzarda la mora tornando a sedersi.

"Stai scherzando, spero. Ti guarda come se volesse mangiarti" ammicca il francese girando sulla sedia. "Bibi, hai sei anni in più di lui, prendi in mano la situazione. Guarda che agli uomini piacciono le donne intraprendenti" sorride appoggiandosi con entrambi i gomiti sulla scrivania.

"Va bene, gli scrivo" si lascia convincere Blanca mentre tira fuori il cellulare per mandare un messaggio a Marco.

"Aspetta dieci secondi. Cinque per riprendersi dopo che ha visto che gli hai scritto tu e altri cinque per scrivere" profetizza Antoine con sicurezza provando a far stare in equilibrio una matita sull'indice della mano destra.

"E chi sei tu, Nostradamus?" scherza Blanca posando il telefono, che dopo dieci secondi esatti si illumina, rivelando la risposta del numero venti del Real Madrid.

"Visto?" alza le spalle il colchonero vantandosi di aver previsto quello che è
effettivamente successo.

"Okay, ci vediamo stasera per un aperitivo in centro. Dici che vado bene così?" Blanca si alza per mostrare il suo outfit al suo migliore amico, il quale ridacchia compiaciuto facendole il pollice in su come risposta.

"Sei perfetta, penso che gli verrà un infarto" ridacchia divertito il francese
guardando la sua amica in un perfetto tubino nero che le arriva a metà coscia, abbinato a un paio di decolletè beige dal tacco altissimo.

"Li faccio schiattare tutti" improvvisa una sfilata in ufficio scoppiando a ridere mentre ondeggia con i fianchi.

"Sei un caso disperato" scuote la testa il rojiblanco con una mano sulla fronte. "Direi che è ora di andare, io ho una famiglia e tu un appuntamento, mia cara" alza le sopracciglia e saluta la ragazza che, dopo aver ultimato l'ultimo lavoro della giornata, prende la giacca e si dirige alla macchina, pronta per l'appuntamento con Marco.

Mentre alla radio passano canzoni raggaeton di qualsiasi genere e con qualunque riferimento sessuale annesso, Blanca sfreccia lungo l'autostrada della capitale spagnola.

Messaggio a: Marco Asensio
"Marquito, sono uscita poco fa da lavoro e c'è un traffico assurdo. Sono leggermente in ritardo, tu aspettami che arrivo."

L'ora di punta è sempre la peggiore per trasferirsi da una parte all'altra di Madrid:
tutti escono dal lavoro ed anche uno spostamento di pochi chilometri si trasforma in un'odissea senza fine.

Con un ritardo di circa mezz'ora Blanca arriva a Puerta del Sol, dove Marco la sta già aspettando fuori dal locale prestabilito.

"Blanquita, sei stupenda" la saluta il maiorchino avvicinandosi a lei e squadrandola in tutta la sua bellezza.

"Marquito, grazie mille anche tu stai benissimo" risponde la mora chiudendo la
macchina e camminando con passo deciso sui suoi tacchi dodici, ricevendo occhiate sia dagli uomini sia dalle donne presenti.

"Simeone ti fa lavorare troppo" asserisce il giovane giocatore del Real Madrid una volta di fronte a lei, non sapendo bene in che modo salutarla.

"Lui fa lavorare troppo tutti quanti, anche se non prendo ordini da lui" aggiunge la
madrilena dando due baci sulle guance al ragazzo, il quale rimane assolutamente
stordito dal gesto inaspettato. "Che c'è, ti sei incantato?" domanda ridacchiando dopo essersi seduta ad un tavolino nella veranda del locale.

"No, tutto a posto" mente Marco cercando di non dare a vedere il suo nervosismo nello stare di fronte alla ragazza più bella che abbia mai conosciuto. "E dimmi un po', da chi prendi ordini?" domanda provando a cambiare discorso.

"Nessuno mi può dare ordini, Marquito" si sporge la mora con i gomiti sopra al tavolo, facendo mancare qualche battito al cuore del suo accompagnatore.

"Sei una tipa tosta" sorride il maiorchino spostandosi i capelli con una mano.

"Te l'ha detto mio fratello?" domanda curiosa la colchonera accendendosi una
sigaretta dopo quasi una giornata di astinenza.

"Ci sono arrivato da solo" alza le spalle ordinando due spritz per entrambi.

"Come fai a sapere che adoro lo spritz?" chiede Blanca buttando fuori il fumo della
sigaretta dalla bocca.

"Le tue foto su Instagram" arrossisce lievemente nel rispondere a quella domanda, facendo trapelare il fatto che conosce a memoria il profilo della ragazza.

"Così sembri uno stalker" ridacchia la bella mora accavallando le lunghe gambe e mostrando il suo corpo tonico.

"Blanca, così però mi uccidi" mormora Marco alla vista delle cosce della madrilena, la quale assume un'espressione compiaciuta sul viso.

"Caro Marquito, chissà quante donne ti danno la caccia con questo bel visino" si
sporge in avanti accarezzandogli una guancia. "Sei tu che devi farle desiderare,
non il contrario" gli fa l'occhiolino apprezzando però la dolcezza e l'ingenuità del ragazzo che sembrano farla tornare indietro di dieci anni.

"Non mi interessano quelle ragazzine che mi sbavano dietro solo perché gioco al Real Madrid" minimizza il maiorchino sbuffando leggermente. "Tu sai come tentare un ragazzo, ha ragione il Capi" aggiunge il ragazzo, convinto di aver solo pensato l'ultima frase che però arriva dritta alle orecchie di Blanca.

"Scusa? Chi è che ha ragione?" domanda la mora buttando fuori l'ultima boccata di fumo per poi spegnere la sigaretta nel posacenere.

"Il Capi, Sergio" conferma Marco come se stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo.

"Tu accetti consigli da Ramos?" Blanca trattiene a stento le risate dispiacendosi per il ragazzo che ha di fronte, che non ha idea della superficialità della persona che lui ammira tanto.

"È un rito. Il Capi sa tutto di noi ed è un po' come la Sfinge. Chiunque va da lui quando ha dei problemi di qualsiasi tipo" spiega l'attaccante madridista lasciando la ragazza scioccata.

"Davvero ti fidi di uno che si scopa una modella senza cervello diversa ogni sera?"
domanda Blanca guardandolo negli occhi, accorgendosi solo ora di quanto siano
profondi ed intensi.

"Appunto per questo andiamo da lui. Ma tu sei diversa, non sei una modella né tanto meno sei senza cervello, ecco perché non seguo i suoi consigli" dice tutto d'un fiato, meritandosi un'occhiata dolce da parte della ragazza seduta di fronte a lui.

"Penso sia il complimento più bello che mi abbiano mai fatto" annuisce la mora
mordicchiandosi il labbro inferiore per poi alzarsi e sedersi in fianco al ragazzo.

"Tutti ti fanno complimenti perché sei bellissima" continua il numero venti, ancora ignaro di ciò che sta per succedere.

"Diciamo che te lo sei meritato" dice criptica la madrilena sorridendo sinceramente.

"Cosa?" domanda incredulo Marco e prima ancora che Blanca possa fargli
realizzare il tutto, si avvicina al suo viso e lo bacia sulle labbra, schiudendole le proprie su quelle morbide e carnose del giovane calciatore.

"Asensio, non credevo ti piacessero le donne mature" una voce fastidiosa, anzi la
voce più fastidiosa del mondo, si palesa alle spalle dei due piccioncini, con un braccio attorno alle spalle di una bionda mai vista prima.

"Capi, non pensavo di trovarti qui" Marco balza in piedi, come se volesse nascondere Blanca al suo capitano.

"Sì infatti, ci stai seguendo? Ovunque vada tu compari sempre" Blanca si intromette nella conversazione alzandosi in piedi.

"Non ti scaldare, Alarcón. Viviamo a Madrid e siamo a Puerta del Sol, se vuoi fare
qualcosa di nascosto non vieni nel posto più ovvio della città" sentenzia il numero quattro del Real lanciando un'occhiata alla sua più acerrima nemica. "Vi lascio alle vostre smancerie, noi andiamo a fare altro" si gira verso la sua nuova conquista che lo guarda con adorazione, facendo alzare gli occhi al cielo a Blanca. "Asensio, un consiglio. Non ti affezionare, questa morde" alza le sopracciglia e si dilegua
lasciando entrambi scioccati dalla sua prepotenza ed irriverenza.

"Ma che significa?" domanda Marco non capendo a cosa alludesse il suo mentore.

"Lascia perdere, era una frecciatina nei miei confronti" spiega la ragazza senza
entrare troppo nel dettaglio.

"E perché dovrebbe lanciarti una frecciatina?" insiste il maiorchino sedendosi di nuovo in fianco alla bella madrilena.

"Perché io odio lui e lui odia me. Semplice. Reputati fortunato, Marquito, sei l'unico del Real che tollero insieme a mio fratello" si sforza di sorridere nei confronti del bel ragazzo che si trova in fianco.

"Credimi, Blanquita. Io mi sento già fortunato" sorride il numero venti facendo
dimenticare a Blanca – per un solo istante – l'arroganza di Sergio Ramos.

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