26 - A stasera

Le ore passano come secondi sul divano di casa Alarcón, passano talmente tanto in fretta da far dimenticare totalmente a Sergio gli allenamenti mattutini del Real Madrid. In tutta la sua carriera non ha mai saltato un allenamento, mai un'influenza o un ritardo. Fino ad oggi.

"Tu mi hai fatto saltare l'allenamento, Alarcón" la rimprovera Sergio con un braccio sotto al collo di Blanca ad accarezzarle la spalla nuda.

"Io? Cosa c'entro io?" risponde Blanca con una risatina accocolandosi di più contro il petto del difensore madridista.

"Mi hai distratto e mi hai fatto saltare gli allenamenti" Sergio le accarezza dolcemente i capelli scuri lasciandole un leggero bacio sulla fronte.

Blanca si sposta quel poco che basta per appoggiarsi sui gomiti a pancia in giù e guardare Sergio negli occhi. Nessuno dei due riesce a smettere di sorridere ma, per la prima volta, non si pongono il problema di reprimere i loro sentimenti.

Sergio la guarda, non riesce a toglierle gli occhi di dosso, e pensa a quanto sia fortunato ad aver incontrato una persona che potesse cambiargli - letteralmente - la vita anche quando tutti avevano perso le speranze per lui.

"Perché mi guardi così?" gli chiede Blanca con un sorriso dipinto sulle labbra ed un leggero rossore sulle guance.

"Perché sei bella" ammette Sergio con una scrollata di spalle.

Per quanto ci prova, crede che non potrà mai trasformarsi nel perfetto e dolce fidanzato. Non sarà mai il principe azzurro delle favole Disney e forse è proprio per questo che Blanca si è innamorata di lui. Per questo e per tutti i suoi difetti, gli stessi che non sopportava fino a pochi mesi fa.

"Una volta mi hai detto che non mi avresti mai detto che sono bella" sentenzia la più piccola alzando le sopracciglia velocemente.

"Una volta non ti amavo" dice il sivigliano con un filo di voce ed abbassa lo sguardo per la prima volta dall'inizio di quella conversazione.

"Come siamo sdolcinati oggi" lo prende in giro Blanca dandogli un pugno sulla spalla scherzosamente.

"Non ti ci abituare, eh" la ammonisce lui con uno sguardo fulminante.

"Guastafeste" Blanca fa il broncio e si gira per alzarsi dal letto con il lenzuolo a coprirle il corpo nudo.

Sergio però la trattiene per un polso e la fa tornare nella sua posizione precedente: sopra di lui. In questo modo può ammirarne la bellezza in santa pace, si sofferma sugli occhi castani, sui capelli neri spettinati che le incorniciano il viso che tanto gli piace. Scende con lo sguardo ad esaminarle il corpo, quel corpo perfetto che lo manda totalmente fuori di testa. Pensare che tutto quello che sta guardando sia suo in qualche modo lo appaga e lo rende felice. Felice come non lo era mai stato in tutta la sua vita.

"Che fai?" domanda Blanca con i polsi bloccati dalle grosse mani di Sergio.

"Ti guardo" risponde il ragazzo abbassando notevolmente il tono di voce, quello che fa impazzire Blanca.

"E..." lo incalza la mora mordicchiandosi il labbro inferiore per provocarlo intenzionalmente.

"Ti bacio" sussurra ad un centimetro dalle sue labbra per poi farle combaciare con le sue.

È un bacio lungo, appassionato, con la lingua. Uno dei baci alla Sergio e Blanca. Rimangono attaccati per un paio di minuti, con le lingue intrecciate ed i respiri condivisi. Si staccano a fatica, con il fiatone ed una scintilla ormai familiare negli occhi.

"Dillo" mormora Blanca con una mano aperta sul petto di Sergio e gli occhi fissi nei suoi.

Non c'è bisogno che dica a cosa si sta riferendo, sono entrambi sulla stessa lunghezza d'onda e si capiscono scambiandosi un solo sguardo. Gli occhi di Blanca sembrano pregarlo di amore, non aspettano altro se non un porto sicuro dove tornare a casa ogni sera.

Sergio si sente vulnerabile per la prima volta in tutta la sua vita: non ha mai detto quelle due paroline magiche a nessuna ragazza. Non si è mai sentito così strano e scombussolato perciò deve essere per forza amore quello che prova ogni volta che guarda la ragazza nuda sopra di lui in questo momento.

Si prende un attimo per ripassare i dettagli del suo viso ancora una volta aiutandosi con le dita. Traccia i suoi lineamenti con i pollici, passa dagli zigomi alla fronte, dalla curva della mascella alle labbra. Gli batte forte il cuore, più forte di quando corre per novanta minuti avanti e indietro per il campo e tutto questo - inaspettatamente - lo rende finalmente legato a qualcuno.

"Ti amo, Blanca Alarcón" dice guardandola negli occhi con le mani sulle sue guance per non perdersi nemmeno una reazione sul suo volto.

"Che effetto fa?" sorride Blanca mordicchiandosi il labbro inferiore tenendo le mani sui pettorali del sivigliano.

"Senti tu che effetto mi fa" ammicca Sergio prendendole una mano e posizionandola sul suo cuore.

La madrilena quasi si spaventa quando sente le pulsazioni del cuore di Sergio. Non pensava che potesse battere così velocemente senza causare danni permanenti o fatali al corpo. Si abbassa e lascia un bacio sul suo petto, esattamente sopra al suo cuore, gli dà un bacio veloce sulle labbra e, cogliendolo in contropiede, ne approfitta per alzarsi dal letto.

"Dove vai?" domanda deluso Sergio facendole il labbruccio ed alzando il busto appoggiando il peso sui gomiti.

"A lavorare, superstar" lo prende il giro Blanca chiudendo la porta del bagno per darsi una rinfrescata e rendersi presentabile nel minor tempo possibile.

"E mi lasci qui da solo?" chiede il sivigliano sbuffando ed infilandosi i boxer, trovati dopo una lunga ricerca nel salotto.

"Io non sono un calciatore che porta a casa lo stipendio correndo attorno ad un campo, devo andare veramente a lavorare per mangiare" lo riprende la ragazza alzando la voce per farsi sentire oltre la porta del bagno.

"Lavorare all'Atleti, Alarcón sei brava potresti ambire a qualcosa di meglio" le fa notare il numero quattro che si intrufola in bagno con addosso i boxer e i jeans.

Blanca si prende qualche secondo per guardare il suo riflesso allo specchio. È ovvio che abbia una corpo mozzafiato, è un calciatore e sarebbe strano se fosse il contrario. Ma con addosso i jeans che gli fasciano perfettamente il sedere tonico, gli addominali in bella vista con la V pronunciata e le braccia muscolose totalmente ricoperte da tatuaggi Blanca rimane incantata con lo spazzolino in bocca.

"Tipo a cosa?" recupera il filo del discorso e riesce a rispondere a Sergio prima che lui la riprenda per essersi incantata davanti al suo riflesso.

"Tipo potresti lavorare per il Real, l'unica squadra di Madrid" ammicca davanti allo specchio alle spalle di Blanca, sfiorando il suo orecchio con le sue labbra mentre parla.

"Non ci provare, Ramos" gli dà una gomitata sul fianco cercando di liberarsi dalla presa. "Solo perché stiamo insieme non significa che cambierò squadra. Mai" si gira con un movimento deciso e si ritrova faccia a faccia con Sergio, il quale la guarda con una strana espressione in viso.

"Stiamo insieme quindi?" chiede nuovamente, come se non avesse afferrato il concetto la prima volta.

"Beh, so che per te è un concetto strano. Ma io scopo soltanto con il mio ragazzo, non con tutta Madrid" lo punzecchia Blanca dandogli un pizzicotto sulla pancia, approfittando della posizione per accarezzargli gli addominali scolpiti.

"Questo sì che è un colpo basso, Alarcón" si finge ferito, con una mano contro il petto e la voce tremante.

"Sono sempre io, non pensare che diventerò la ragazza perfetta che aspetta il suo uomo a casa, con il grembiule in vita e la cena da quattordici portate" alza un sopracciglio ed alza il viso per poterlo guardare meglio negli occhi, data la diversa altezza tra i due.

Si guardano e, dopo un leggero bacio sulle labbra, Blanca esce dal bagno e si mette un tubino nero e i tacchi alti, pronta ad affrontare una nuova giornata.

"Stai già scappando da me, incredibile" commenta Sergio appoggiato con un fianco allo stipite della porta con le braccia incrociate al petto.

"Non guardarmi così, ci vediamo dopo" lo saluta Blanca avvicinandosi a lui correndo nonostante i tacchi a spillo.

"Così posso toglierti questo vestito di dosso. Ci vediamo a casa mia stasera allora" il sivigliano finisce di vestirsi e, una volta pronto, esce di casa insieme a Blanca.

Madrid quel giorno è diversa, profuma di nuovo e sembra avere qualcosa che prima non aveva: amore. Respirano aria pulita entrambi davanti al portone d'ingresso e si dirigono alle loro rispettive macchine, non prima di essersi dati un ultimo bacio.

"Buona giornata, Alarcón" la saluta Sergio facendole l'occhiolino e sentendosi incredibilmente leggero.

"Buona giornata a te, Ramos" le risponde Blanca scompigliandogli i capelli già arruffati.

Si avvicina alla sua amatissima Maserati e, prima di entrare in macchina, nota che Sergio è ancora immobile con le mani in tasca come se aspettasse qualcosa. I loro sguardi si incrociano per un momento, come se entrambi sentissero il peso degli occhi l'uno dell'altra.

Non hanno bisogno di parlare, lo sguardo di Sergio sembra chiedere qualcosa a Blanca e lei lo sa benissimo.

"Ti amo anch'io, Ramos. Non pensare troppo che ti esce il fumo dalle orecchie" ridacchia la ragazza trovando Sergio incredibilmente tenero e vulnerabile con quell'espressione in viso, alla quale né lui né lei sono mai stati abituati. "A stasera" conclude la mora prima di entrare in macchina ed accendere il motore, non dopo aver mandato un bacio da lontano al suo ragazzo.

Ed è in quel momento che Sergio si rende conto che non è Madrid ad essere diversa, è lui ad esserlo. È cambiato, è diventato un uomo, è cresciuto, è migliorato. Grazie a Blanca, a quella ragazza odiosa che non sopportava fino a pochi mesi fa. Ha scoperto l'amore e mai come in quel momento sente di aver messo tutti i tasselli della sua vita a posto.

Guarda Blanca fare manovra con disinvoltura e salutarlo con la mano. Ricambia il saluto alzando il braccio destro e muovendo la mano, con gli occhi quasi lucidi per l'emozione. Si gode quel momento e respira a pieni polmoni la felicità che sente provenire da dentro.

Quella che era iniziata come una mattina qualunque è diventata la mattinata più bella della sua vita, quella che non dimenticherà mai.

"A stasera" risponde con un filo di voce a quella che gli sembra a tutti gli effetti una promessa che non ha intenzione di rompere per nessun motivo al mondo.

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