23 - Il meraviglioso Antoine Griezmann

Il divano di casa Griezmann è il più comodo sul quale Blanca abbia mai dormito in vita sua; lo dimostrano i marcati segni del cuscino sulla guancia destra e le ore di sonno filate. Era da molto tempo che Blanca non dormiva così tranquillamente per tutta la notte, senza svegliarsi di soprassalto a causa di un brutto incubo.

"Bonjour, princesse" la voce di Antoine arriva dritta alle orecchie di Blanca, ancora con gli occhi chiusi e con le braccia sopra alla testa per stiracchiarsi.

"Buongiorno, rompipalle. Stavo dormendo così bene" sospira la mora decidendosi una volta per tutte ad aprire gli occhi. "Che ore sono?" domanda mettendosi a sedere con la coperta ancora sulle proprie gambe, coperte da un paio di pantaloncini numero sette dell'Atletico Madrid.

"Sono le sette e mezza, raggio di sole" risponde il francese addentando una fetta di pane tostato mentre finisce di preparare la colazione all'amica. "Muovi il culo che tra poco devo andare" aggiunge con un tono più risoluto, ma non arrabbiato.

"Sì, arrivo" sbuffa leggermente la ragazza alzandosi in piedi per poi camminare lentamente e svogliatamente verso la cucina. "Grazie per stanotte" sussurra appoggiandosi allo stipite della porta ed incrociando le mani al petto.

"Non ti preoccupare. Lo sai che per te farei qualunque cosa" Antoine scrolla le spalle minimizzando la questione, ma a dir la verità agli occhi di Blanca sembra un gesto importante, una cosa che non tutti avrebbero fatto senza pensarci sopra. "Non ti ho chiesto nulla ieri perché onestamente non mi sembrava il caso, ma adesso esigo una spiegazione. E tu, mia cara, me la devi" conclude sedendosi al tavolo.

Blanca si avvicina alla sedia in fianco al calciatore e, dopo aver preso una fetta di pane tostato ricoperto di marmellata di fragole ed un bel sospiro, inizia a raccontare tutto quello che è accaduto poche ore fa. I ricordi sono ancora confusi, Blanca riesce a vedere alcune immagini nella sua testa che preferirebbe dimenticare.

Dimenticare, come le ha suggerito Sergio quando ha pronunciato quella frase. Ma non è così semplice fare finta di nulla. Fare finta che quello che è successo tra Blanca e Sergio sia una situazione normale e soprattutto facile da gestire.

"Ha detto così, seriamente?" la interrompe ad un tratto Antoine, appena sentita la dichiarazione di Sergio Ramos.

"Sì Anto, ha detto che non ha mai amato nessuno finora" ripete Blanca mangiandosi le unghie, nervosa.

"E tu? Che cosa gli hai detto?" chiede speranzoso l'attaccante rojiblanco, sperando che l'amica abbia risposto allo stesso modo.

"Me ne sono andata in pratica. Non mi può dire queste cose, pretendere che io gli salti addosso e che vada tutto bene" Blanca si mette entrambe le mani nei capelli, li stringe talmente forte da strapparne addirittura qualcuno senza nemmeno accorgersene.

"Smettila di pensare, Bi" la ammonisce Antoine all'improvviso. "Smettila di pensare agli altri. È vero, devi ancora dirlo a tuo fratello e sistemare il casino con Marco, ma a questo ci penserai dopo. Pensa a te stessa. Dimmi la verità: tu lo ami?" domanda il francese prendendo le mani di Blanca nelle sue nel tentativo di calmarla ed infonderle un po' di coraggio.

"Ma chi, io?" ridacchia la mora scuotendo la testa e provando a guardare qualsiasi cosa tranne Antoine. "Come posso amare un essere così egoista, stronzo e capace di mandarmi fuori di testa anche solo con uno sguardo? Non lo amo per niente io" sospira con gli occhi lucidi guardando il soffitto della cucina, trovando particolarmente interessanti i fiorellini dipinti di azzurro.

"Hai paura, Bi. È comprensibile. Non si è mai comportato bene con le donne, ma con te mi sembra diverso" continua il numero sette accarezzando il dorso delle mani di Blanca con i pollici.

"Come fai a dirlo? In cosa è diverso? Ti prego, aiutami a capire perché sto impazzendo" una lacrime solitaria solca il viso di Blanca, che si allarga però in un leggero sorriso isterico.

"Non penso che uno come Sergio Ramos scopi più di una volta con la stessa persona, innanzitutto. Non credo neanche che ti avrebbe lasciato andare ieri sera se non fosse innamorato di te. Se fossi stata qualsiasi altra ragazza ti avrebbe sbattuta al muro e... non voglio scendere in dettagli, mi hai capito" tentenna Antoine accompagnato da un sorrisetto di Blanca. "E poi non si è mai innamorato di nessuna, perché dirtelo se non è vero?" conclude l'attaccante guardando la migliore amica negli occhi.

"E se mi sta solo prendendo per il culo? Se io sono più eccitante delle altre perché non ha mai potuto avermi?" domanda a raffica la madrilena gesticolando animatamente.

"Tesoro, non puoi essere sicura di tutto nella vita. Pensi che io ed Erika eravamo sicuri di diventare genitori? Eppure eccoci qui, con due figli a carico" la voce del calciatore si affievolisce sulle ultime due parole, le quali fanno girare di scatto Blanca nella sua direzione.

"Due?" ripete la ragazza mordicchiandosi il labbro inferiore ed alzando le sopracciglia in un'espressione sorpresa.

"Sì, Erika è incinta" si lascia andare Antoine con un sorriso a trentadue denti, che lo rende ancora più bello e raggiante del solito.

"Oh mio Dio, è una cosa meravigliosa! Vieni qui, fatti abbracciare, papi!" Blanca si alza dalla sedia e si butta addosso ad Antoine, con le braccia attorno al suo collo e la guancia appoggiata alla sua spalla. "Sono così felice per voi, siete una famiglia perfetta" aggiunge sorridendo sinceramente.

"Ti voglio dare un consiglio. Non sarai mai sicura al cento percento di tutto nella vita, Bi. Devi buttarti a volte, devi rischiare. E in amore devi fidarti dell'altro, altrimenti sei persa. Mettiti in gioco e vedrai. Se andrà bene sarà bellissimo, se andrà male potrai comunque dire di averci provato e creduto fino alla fine" Antoine finisce di parlare guardando Blanca negli occhi, con gli occhi lucidi ed i brividi lungo le braccia.

Si scambiano un ultimo abbraccio prima che Blanca si dia una ripulita e sparisca dietro la porta d'ingresso di casa Griezmann, decisa più che mai a fare chiarezza una volta per tutte nella sua vita. Compone velocemente un numero sul tastierino del telefono e dopo pochi squilli una voce maschile risuona nelle casse della macchina.

"Pronto? Blanqui?"

"Ciao Marco, senti ho bisogno di parlarti. Sei libero stamattina?" domanda la madrilena ingranando la quinta dopo essere entrata in autostrada.

"Sono in giro a correre. Appena finito vado a casa a lavarmi e poi passo da te, va bene?"

"Perfetto, quando ci sei suona che ti apro" risponde Blanca prima di premere sul touch screen e porre fine alla chiamata, senza nemmeno dare il tempo a Marco di aggiungere un saluto.

Stamattina Madrid non aiuta gli spostamenti e tornare a casa diventa un'impresa per Blanca che, invece, non vede l'ora di salutare suo fratello e finalmente raccontargli il perché del suo atteggiamento nelle ultime settimane. Dopo un'infinità di tempo trascorso imbottigliata nel traffico della capitale spagnola, Blanca parcheggia la macchina sotto casa e, una volta spento il motore, prende un bel respiro per infondersi fiducia.

Non fa caso ad alcune macchine parcheggiate accanto alla sua: non è una novità che i vicini approfittino della proprietà privata dei fratelli Alarcón per parcheggiare le loro automobili. Nel tragitto che la separa dalla sua Maserati al portone d'ingresso, una Audi A8 cattura il suo sguardo.

"Te la passi bene, caro vicino di casa e ladro di parcheggi" commenta sottovoce Blanca mentre prende le chiavi di casa all'interno della borsa.

Chiude la porta alle sue spalle e, senza nemmeno alzare il viso da terra, appoggia la borsa sulla sedia alla sua destra e le chiavi sul grande mobile appoggiato al muro.

"Fran, sono a casa!" urla la madrilena togliendosi la giacca a fatica, a causa di una manica che non vuole saperne di sfilarsi dal suo braccio. "Dove sei? Ti devo parlare" continua con un tono di voce alto per fare in modo che il fratello possa sentirla in qualsiasi parte della casa si trovi in questo momento. "Dai, lo so che ho fatto la stronza ultimamente ma voglio spiegarti che succede" si toglie le scarpe con un movimento rapido ed entra in salotto.

Alza appena lo sguardo e rimane immobile a causa della scena che le si para davanti. Francisco e Sergio sono seduti uno di fronte all'altro, sembrano essere lì da molto tempo. Gli occhi di Blanca si allargano improvvisamente, un brivido di terrore le corre lungo la schiena ed un pensiero si fa strada nella sua mente: "Cosa cazzo ci fa Sergio Ramos a casa mia a parlare con mio fratello?"

La gola le si secca improvvisamente, sente le mani sudate e non servono tutti i tentativi di sfregarle contro i pantaloncini per asciugarle. Ora è tutto chiaro: la macchina parcheggiata fuori, le chiamate senza risposta a suo fratello e a Sergio. Ora tutto torna.

"Che cosa ci fai qui?" domanda la ragazza a mezza voce rivolgendosi verso il difensore del Real Madrid.

"Perdonami Blan..." inizia Sergio, che viene però interrotto bruscamente da Francisco il quale, con un gesto deciso della mano destra, zittisce il capitano.

"Dobbiamo parlare, sorellona" sono le parole di Isco, accompagnate da un'espressione imperscrutabile sul viso e le braccia incrociate al petto.

È arrivato il momento della verità. Si salvi chi può.

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