22 - Il coraggio di Sergio
"Non ho mai amato nessuno prima d'ora."
Le parole echeggiano nel salotto di villa Ramos senza che né Sergio né Blanca interrompano quel precario equilibrio in cui si trovano. Sergio non ha mai provato un sentimento così forte per nessuna in tutta la sua vita, non gli era mai capitato di innamorarsi o desiderare soltanto una donna e, di conseguenza, non considerare tutte le altre. Blanca rimane spiazzata da quella dichiarazione talmente schietta e sincera da farle quasi paura.
"Non sai neanche cosa significa amare, Ramos" sbuffa sarcastica la madrilena dondolando avanti e indietro sui talloni.
"Lascia stare, dimentica tutto. Se non hai più niente da dirmi puoi andartene, Alarcón" replica seccato Sergio stringendo i pugni talmente forte da far diventare le nocche bianche.
"Sei solo un bambino, Ramos. Impara a vivere" solo le ultime parole di Blanca prima di voltare le spalle al capitano del Real Madrid e chiudere la porta d'ingresso dietro la sua figura.
Delle lacrime salate scendono inesorabilmente lungo le sue guance e le rigano il viso, il vento non cessa di soffiare nemmeno per un momento e la fanno rabbrividire fino alla fine dell'immenso giardino di villa Ramos. Una volta raggiunta la sua macchina, recupera il cellulare all'interno della tasca della tuta e compone un messaggio all'unica persona che può aiutarla in questa situazione.
A: Antoine 🍄
"Anto, ho bisogno di te. Posso fermarmi a dormire stanotte? Ti prego"
Trattiene il respiro finché la suoneria dell'arrivo di un messaggio non rompe il silenzio creatosi all'interno della sua Maserati.
Da: Antoine 🍄
"Mi casa es tu casa"
La risposta del suo migliore amico fa esplodere Blanca in una risata che si mescola con il pianto disperato che non riesce a far smettere. Cerca di ricomporsi quel poco che basta a permetterle di guidare di notte senza avere gli occhi appannati dalle lacrime e, in una manciata di minuti, sfreccia verso casa di Antoine Griezmann.
Sergio Ramos se ne sta in piedi nel suo enorme salotto, nella stessa identica posizione in cui ha scambiato le ultime parole con Blanca, senza la forza o la volontà di muoversi per andare a provare a riposarsi qualche ora. Mai si sarebbe aspettato che potesse innamorarsi davvero, non gli era mai passato per la mente di poter considerare qualcuna come "più di una sana scopata". Eppure si trova lì, a metà tra il ridicolo ed il disperato, senza sapere che cosa fare per far diminuire almeno un po' quel dolore incessante al centro del petto.
Come gli era saltato in mente di dichiarare i suoi sentimenti? Doveva saperlo che ci sarebbero state delle conseguenze e Blanca Alarcón non è di sicuro la persona più disponibile del mondo nei suoi confronti. Era davvero sicuro che se Blanca avesse lasciato Marco, lui si sarebbe fatto avanti e sarebbero stati insieme? Era pronto a lasciar perdere con la sua vecchia vita e a mettere finalmente la testa a posto? Sarebbe stato all'altezza di una relazione? Sarebbe riuscito a dedicare a Blanca tutte le attenzioni che merita? Era certo che, stando con lei, non avrebbe più sentito il bisogno di scappare in discoteca e rimorchiare la prima modella senza cervello che incontrava?
Il suo cervello continua a bombardarlo da quando Blanca ha sbattuto con tutta la sua forza la porta alle sue spalle, per uscire una volta per tutte da casa di Sergio e, con ogni probabilità, anche dalla sua vita. Si gira e si volta nel letto, senza riuscire a trovare una posizione comoda per chiudere gli occhi. Ma anche quando ci prova, la sua testa continua a mandargli le immagini della discussione avuta poco fa.
Sono le sei di mattina e Sergio Ramos non ha chiuso occhio nemmeno per un minuto. Con che coraggio può presentarsi all'allenamento tra due ore? Con che faccia tosta può entrare in campo e guardare Marco e Francisco dopo quello che è successo? Come può allenarsi senza aver dormito neanche un secondo? In che modo può fare il capitano ed esortare i suoi compagni se non sa nemmeno gestire la sua vita?
Una vocina nella sua testa lo sprona ad alzarsi dal letto, rendersi presentabile ed affrontare di petto la situazione. Sergio scuote vigorosamente la testa e prende un profondo respiro. La sua vocina interiore ha ragione: deve fare l'uomo. Blanca ha bisogno di un uomo, di qualcuno che la faccia sentire protetta ed al sicuro. Qualunque sia il rapporto che hanno, non può continuare ad andare avanti di nascosto. Non sono più due ragazzini alle prime armi, entrambi devono affrontare le conseguenze delle loro azioni e Sergio ha tutta l'intenzione di affrontare il suo destino.
Si prepara nel minor tempo possibile, cercando di sistemare i capelli in modo da non sembrare un senzatetto, si dà una veloce rinfrescata e chiude il portone di casa dietro di sé.
La città, al contrario di Sergio, non si è ancora svegliata del tutto e le strade sono semi deserte lungo il tragitto che il sivigliano percorre il più velocemente possibile. Affonda il piede sul pedale dell'acceleratore, in modo tale da risolvere - almeno in parte - la situazione in cui si ritrova.
Il tragitto dura meno del previsto, complice la mancanza di traffico, e Sergio arriva a destinazione senza quasi accorgersene. Prende un profondo respiro prima di suonare il campanello e, nell'attesa che qualcuno gli apra la porta, la sua vocina interiore si fa sentire per la seconda volta nel giro di poche ore. "Sei ancora in tempo per scappare" sente nella sua testa, ma con un veloce movimento scaccia via quel pensiero.
"Si può sapere che cazzo vuoi alle sei e mezza del mattino?" la voce di Francisco Alarcón è ancora impastata dal sonno e non ci vuole molto a dedurre che Sergio ha interrotto le sue ultime ore di riposo.
"Ho bisogno di parlarti" sussurra il numero quattro con un leggero sospiro, gli occhi fissi verso il basso ed il cuore che aumenta i battiti nel petto.
"Non potevi aspettare l'allenamento?" si lamenta il centrocampista sbadigliando rumorosamente. "Entra, prima che cambi idea" si sposta leggermente e lascia passare Sergio che, in un attimo improvviso di spavalderia, varca la soglia come se non rischiasse un pugno in faccia dal suo compagno di squadra.
"Non posso più aspettare" dice il sivigliano sistemandosi sul divano, senza smettere di tamburellare la gamba destra per un secondo. "Mi sono innamorato" sgancia la bomba senza usare mezzi termini.
In fondo, è pur sempre Sergio Ramos.
"Cosa? Di chi?" Isco spalanca gli occhi incredulo e sembra all'improvviso più sveglio e pimpante che mai. "No, aspetta, qua è meglio se mi siedo perché rischio di svenire" aggiunge portandosi una mano sul cuore con un sorriso compiaciuto sul viso, contento di sentire finalmente quelle parole pronunciate dal suo capitano.
"Ecco, bravo. Siediti" sulle labbra di Sergio si fa largo un timido sorriso, dovuto più alla tensione che alla felicità. "Senti, non so come dirtelo..." farfuglia il difensore dei blancos passandosi nervosamente una mano tra i capelli già arruffati.
"Dillo e basta, a me puoi dire tutto Capi, lo sai" lo incoraggia Francisco dandogli una pacca sulla spalla.
"Di Blanca" mormora Sergio fissando un punto davanti a sé.
Non ha il coraggio di voltarsi per guardare negli occhi il suo amico, non vuole vedere la reazione dipinta sul suo volto ma, in cuor suo, sa già che tra pochi secondi la sentirà sul suo corpo. È certo che Francisco lo colpirà in qualche modo, non sa di preciso dove ma lo farà.
Eppure non sente dolore. Nessuno schiaffo, nessun pugno, nessun calcio. Niente di niente.
"Non dici niente?" domanda il sivigliano che, se c'è una cosa che non ha mai imparato a fare nella vita, è essere paziente.
"Cosa ti devo dire? Che sono contento?" la voce di Isco fa eco nella stanza con un tono simile alla delusione, mischiato alla preoccupazione. "Come cazzo è possibile? Tu e mia sorella vi odiate, non è possibile che tutto a un tratto vi amiate! Spiegati" il piccolo Alarcón si alza in piedi per provare a non saltare a conclusioni affrettate. Vuole essere messo a conoscenza dei fatti prima di fare qualsiasi cosa.
"Non lo so nemmeno io, Isco" ammette il numero quattro con un filo di voce. "È successo e basta, è complicato" allarga le braccia per poi portare le mani sulle ginocchia, sentendo improvvisamente i palmi sudaticci.
"Ti conviene scomplicarlo e anche alla svelta" Francisco sbuffa sonoramente e si sistema di fronte a lui, pronto a sentire tutta la storia. "Ci sono tante cose che mi dovete spiegare. Ma visto che sei qui, parla" si appoggia al bracciolo del divano a braccia conserte, chiude gli occhi per un istante ed alza gli occhi verso il suo capitano, in attesa.
"Non arrabbiarti con Blanca, lei non sa nemmeno che sono qui. E probabilmente non vorrà nemmeno più parlarmi, comunque..." inizia Sergio, intenzionato a descrivere tutto quello che è successo tra lui e la mora negli ultimi mesi, tralasciando i dettagli intimi che non è certo che Isco voglia ascoltare.
Mano a mano che si confida con Francisco sente il cuore più leggero, come se si fosse finalmente tolto un peso da dosso. Non importa se alla fine del racconto Isco lo colpirà in pieno viso - ne avrebbe anche il motivo - ma sa di star facendo la cosa giusta.
Sta combattendo per ciò che ama, ora lo sa.
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