13 - Scontro fra titani

Antagonismo.
Dualismo.
Rivalità.

Esistono da sempre, in ogni sport. Ci sono delle epoche storiche che hanno visto trionfare due individui superiori agli altri, eccellere in ciò che facevano, che li hanno consacrati come beniamini del popolo.

Scontri epici, battaglie memorabili, partite indelebili, persone normali diventate supereroi capaci di far sognare tutto il mondo.

Borg contro McEnroe.
Maradona contro Pelé.
Ali contro Frazier.
Prost contro Senna.

Unici interpreti del medesimo sport, ognuno con le proprie caratteristiche che li hanno resi indimenticabili. A volte il termine 'rivalità' non è nemmeno appropriato, ma al giorno d'oggi se non si usa questa parola per una settimana all'interno del mondo dello sport, sembra che qualcuno muoia pugnalato al cuore.

In questo caso, tuttavia, non c'è mai stata parola più azzeccata di 'rivalità' per descrivere Sergio e Blanca: opposti di natura con un carattere impossibile, due colossi di personalità orgogliosi fino al midollo, due leader indiscutibili in qualsiasi ambito della vita. Le premesse per un estremo, autodistruttivo e totalizzante scontro fra titani.

"Cosa ci fai qui, Ramos?" domanda Blanca con una mano sulla maniglia della porta, i piedi scalzi e soltanto un paio di pantaloncini corti ed un top addosso.

"Bella domanda del cazzo" sbuffa sonoramente il numero quattro del Real Madrid spostandola di peso con le mani sulle sue spalle per entrare in casa e smettere di bagnarsi sotto alla pioggia.

"Coglione, mettiti in un angolo e non muoverti che mi allaghi casa" sbotta la mora chiudendo a chiave la porta d'ingresso mentre evita le pozzanghere create dal non gradito ospite.

"Cosa ci fai a casa da sola di venerdì sera, Alarcón? Non hai qualche sfigato da portarti a letto per divertirti un po'?" domanda il difensore togliendosi la giacca di pelle nera inzuppata.

"Ma soprattutto, a te cosa stra cazzo te ne frega di quello che faccio o non faccio io il venerdì sera, eh?" risponde sempre sul pezzo la ragazza, dopo aver recuperato uno straccio in cucina per asciugare per terra.

"Rilassati, oh, era solo una domanda. Si vede proprio che hai bisogno di scopare per mandare via tutta questa rabbia repressa" Sergio la provoca volontariamente, un po' per mantenere la sua reputazione da playboy, un po' per sondare il terreno con la ragazza che gli sta di fronte.

"Non pensavo che la mia attività sessuale ti interessasse così tanto, Ramos" aggiunge glaciale la madrilena, ancora scossa da ciò che è successo allo stadio una settimana fa.

"Da quant'è che sei in astinenza? Dai, a me lo puoi dire" il sivigliano tenta di convincerla per sfruttare quell'informazione a suo favore in qualche modo. "Sarà il nostro segreto, non lo dico a nessuno" aggiunge subito dopo, beccandosi un'occhiata fulminante dalla ragazza di fronte a lui.

"Non siamo amici, Ramos. Non te lo dirò mai" Blanca scuote la testa continuando ad asciugare il pavimento. "Piuttosto, togliti quei vestiti zuppi, lascia qua le scarpe e vai a metterti qualcosa di Fran" suggerisce senza nemmeno pensare a quello che ha appena detto.

"Vedi? Non mi dici da quanto non scopi ma vuoi che mi spogli. Hai una mente perversa, Alarcón" ridacchia il difensore togliendosi le scarpe e lasciandole all'ingresso di casa.

"L'unico pervertito qui sei tu, Ramos! E comunque mi sembra strano che uno come te non sia in centro a rimorchiare una modella senza cervello visto che è venerdì sera" asserisce Blanca incrociando le braccia al petto per tentare di nascondere l'imbarazzo creatosi tra i due.

Sergio non replica, risponde silenziosamente a quella domanda con un sorrisetto furbo: uno di quelli che ama tanto mostrare alla stampa spagnola per apparire in prima pagina con la ragazza di turno. Abbassa gli occhi per un istante, quasi come per non incontrare lo sguardo di Blanca, che invece non ha la minima intenzione di interrompere il contatto visivo. Segue il suo consiglio e si toglie la maglietta bianca con un movimento deciso e fluido, mettendo in bella mostra il suo fisico statuario.

"Che cazzo stai facendo?" esclama Blanca con un leggero balzo all'indietro mentre prova in tutti i modi a posare lo sguardo ovunque, tranne che sugli addominali appena comparsi davanti a lei.

"Mi sto spogliando, capitan ovvio! Me l'hai detto tu due minuti fa" risponde divertito Sergio, che ama alla follia essere al centro dell'attenzione, soprattutto per merito di una cosa che cura in modo maniacale: il suo corpo.

"Ti avevo detto di andare in camera di Fran a prendere dei vestiti! Non ci tengo a vedere dei rimasugli di addominali flaccidi, grazie" il tono di voce usato dalla ragazza risulterebbe abbastanza convincente e sostenuto se non fosse per le guance dello stesso colore del peperone e per le mani che non la smettono di muoversi per conto proprio a causa dell'agitazione.

"Flaccidi? Questo lo chiami flaccido?" il calciatore si indica l'addome con le mani, incredulo. "Lo sai che non puoi mentirmi" la voce profonda di Sergio si abbassa nel pronunciare quest'ultima frase mentre con un passo si avvicina a Blanca.

"Cosa pensi di fare... stammi lontano" la mora indietreggia leggermente, sentendosi completamente spiazzata ed impreparata per fronteggiare questa situazione.

"Vuoi sapere perché non sono in centro a scoparmi mezza Madrid? Vuoi saperlo davvero?" stavolta il capitano dei blancos gesticola con una mano tra i capelli, esasperato e probabilmente confuso tanto quanto la proprietaria di casa.

Blanca non risponde ma alza lo sguardo e - quasi intimorita da quel repentino sbalzo d'umore - annuisce timidamente, a braccia conserte e con il labbro inferiore tra i denti.

"Sono qui perché non riesco a smettere di pensare a quel fottutissimo bacio di settimana scorsa, okay? E ora puoi dire tutto quello che vuoi, puoi perfino fare commenti del cazzo sul mio fisico, ma non dirmi che a te non ha fatto effetto perché io non ci credo, Alarcón" ha il fiato corto, come se avesse corso per novanta minuti sul campo, ma è soltanto davanti ad una ragazza a torso nudo - la situazione nella quale normalmente si trova più a suo agio al mondo.

"Cosa ti aspetti che ti dica? Sei la persona che odio di più al mondo, soltanto il tuo pensiero mi irrita e quel bacio... beh, quel bacio non ha significato niente, lo sai anche tu, Ramos" la bella madrilena tira fuori il suo carattere, fingendosi per un attimo il Sergio Ramos della situazione.

"Cazzate. Si vede lontano un miglio, Alarcón" ridacchia sarcasticamente il difensore, passandosi il pollice sulle labbra.

"Si può sapere cosa sei venuto qui a fare, Ramos? Vai a scoparti qualche bionda slavata in discoteca e levati dalle palle" sbuffa la colchonera, ormai sull'orlo di una crisi di nervi.

"Ultimamente sono passato alle more, dovresti aggiornarti, Alarcón" quella che prima era soltanto una risatina, ora è diventata una risata vera e propria sul volto del numero quattro.

"Cosa vuoi dimostrare? Che sei un maiale schifoso? Lo sapevo già, grazie" Blanca alza la voce, tremendamente infastidita dal modo di fare del suo nemico, si avvicina a lui e lo spintona con le mani sul suo petto.

"Prima mi insulti e dopo due secondi ho già le tue mani addosso. Sei disperata, Alarcón, ma guardati" Sergio è divertito dalla scena, il suo passatempo preferito è portare Blanca al limite di sopportazione e godersi lo spettacolo.

"Mi fai schifo, Ramos" sussurra la madrilena con poca convinzione, tradita dalla sua stessa voce mentre le sue mani si aprono sui pettorali del sivigliano, non rispondendo più ai comandi del suo cervello.

"Lo vedo, Alarcón" sorride lasciandola fare, volendo vedere chi deporrà le armi per primo in questa guerra.

"Vedo che ti sta venendo duro, Ramos" Blanca recupera un briciolo di dignità ed inizia a sfruttare quella situazione a suo favore.

Continua a muovere le mani sul suo corpo, dai pettorali agli addominali, per vedere fino a che punto andrà avanti la sua agonia. Sergio abbassa lo sguardo immediatamente e, appurato il fatto che la ragazza abbia ragione, cerca invano di impedire al suo amichetto di peggiorare la situazione.

"Chi è il disperato ora, eh? Il grande Sergio Ramos eccitato per due mani sul petto" lo prende in giro Blanca nel modo più sensuale possibile mentre con le dita gli graffia la pelle, lasciando dei piccoli ma profondi segni rossi.

Il gemito gutturale trattenuto dal numero quattro madridista risponde a tutte le domande nel cervello della grande Alarcón, soddisfatta di aver fatto centro con poca difficoltà.

"Ti odio" mormora Sergio a denti stretti, stringendo i polsi della ragazza con le sue mani.

"Io ti odio, non riesco nemmeno a starti vicino" risponde velocemente Blanca stabilendo il contatto visivo con il ragazzo che le stringe i polsi e la fa indietreggiare a vista d'occhio.

"Sei insopportabile" continua il calciatore con il cuore in gola.

"Non ti sopporto... e non sopporto nemmeno questa faccia da cazzo che ti ritrovi" replica immediatamente Blanca per avere sempre l'ultima parola.

"Io non sopporto quando fai la principessina, Alarcón. Soprattutto quando voglio sbatterti contro il muro e non la smetti di parlare" dice Sergio a pochi centimetri di distanza da Blanca.

Per la prima volta si guardano veramente negli occhi, entrambi riescono a vedere quelle piccole sfumature nelle loro iridi che prima non avevano mai notato. Blanca è schiacciata contro il muro, il corpo di Sergio e la sua forza non le permettono vie di fuga, ma anche se fosse libera non scapperebbe da nessuna parte.

"Tu non mi sbatti da nessuna parte, stronzo" insiste la mora, continuando a combattere questa battaglia e cercando di sembrare impassibile nonostante dentro sia un turbinio di emozioni contrastanti.

"Dio mio, quanto cazzo ti odio" sono le ultime parole di Sergio, prima di abbassare tutte le sue difese e scontrarsi prepotentemente contro le labbra di Blanca, per non permetterle di aggiungere nient'altro.

È una guerra totalizzante: lottano fisicamente per stabilire chi è il più forte, lottano internamente per vedere chi sarà il primo a rimuovere lo scudo e a chiarire i propri sentimenti. Lottano le loro bocche, a suon di baci e morsi, lottano i loro gemiti per decidere chi prova più piacere, lottano le loro mani per vedere chi riesce a spogliare l'altro più velocemente, lottano le loro lingue su quale delle due prevale sull'altra.

Alla fine è solo una questione di predominio, di antagonismo, di dualismo, di rivalità.

Real Madrid contro Atletico Madrid.
Santiago Bernabeu contro Wanda Metropolitano.
Blancos contro colchoneros.

Ramos contro Alarcón.

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