12 - Il segreto di Sergio Ramos

La vita di Sergio Ramos è la vita che tutti vorrebbero: playboy, calciatore, milionario, capitano del Real Madrid e della nazionale spagnola. E lui lo sa. Sa che le persone invidiano il suo stile di vita e sognano di essere come lui. Ma in questo momento, nel vuoto della sua villa sopra a Madrid, lui vorrebbe essere chiunque tranne se stesso.

Non ha mai avuto problemi economici da quando ha iniziato a giocare a calcio. Il talento, l'impegno e la determinazione lo hanno portato a raggiungere traguardi importanti sia con il suo club sia con la Selección.

Non ha nemmeno mai avuto problemi con le donne dato il suo aspetto fisico. Se c'è una cosa di cui può star certo nella sua vita è che in qualsiasi posto si trova attira l'attenzione di tutto il pubblico femminile presente. Sa di essere bello, ne è cosciente fino al midollo: a volte perde tempo in palestra per ammirare il suo corpo muscoloso allo specchio, beandosi della vista. Narcisista? Forse sì, ma di sicuro conscio delle proprie qualità.

Nonostante tutte queste convinzioni, si ritrova da solo questa sera, sdraiato sul divano in pelle del suo salotto – che invece di sembrare una stanza confortevole dove rilassarsi, assomiglia ad un museo colmo di trofei, foto e premi individuali. Continua a rigirare il telefono tra le mani, come se aspettasse una chiamata urgente che non arriverà mai.

Una luce lampeggiante entra nel suo campo visivo e, quasi contrariato, si mette a sedere per vedere chi ha il coraggio di disturbare il grande Sergio Ramos dopo le undici di sera.

Lo schermo del computer lo avvisa di una richiesta di video chiamata che il sivigliano si affretta ad accettare, dopo aver visto di chi si tratta.

"Hola, hermano! ¿Qué pasa?"

La faccia di Fernando Torres, suo migliore amico da anni, si palesa nello schermo del computer, facendo tornare il sorriso al numero quattro dei blancos.

"Fernando! Tutto bene, l'altra sera abbiamo vinto contro i colchoneros quindi va benissimo" dice vantandosi per suscitare la rabbia nel suo interlocutore, dato che prima di andare in Giappone militava nell'Atletico Madrid.

"L'ho visto, Ser. Non farmi pentire di averti chiamato" scrolla la testa il numero nove. "È un po' che non ti fai sentire, va tutto bene?"

"Oh, si... tutto alla grande. Siamo primi in campionato dopo la vittoria del derby e abbiamo passato gli ottavi di Champions League quindi direi tutto a meraviglia" si pavoneggia con il sorriso stampato sulle labbra, quello che riserva per le interviste post-partita e le foto con i fan.

"Bene dai, mi fa piacere. E le donne?" domanda sicuro Fernando, conoscendo perfettamente il viavai di donne che entrano ed escono da Villa Ramos.

"Sono Sergio Ramos, come credi che vada?" domanda retorico alzando ripetutamente le sopracciglia.

"Guarda che non mi freghi. Sei strano, amico, più del solito. Mi vuoi dire che succede o devo venire fino a Madrid per farti parlare?" stavolta El niño è più convincente e riesce a smascherare il suo migliore amico.

"Un giorno mi devi spiegare come cazzo fai a capire come sto anche se siamo in video chiamata, eh. Inizi a farmi paura" Sergio scuote la testa prima di dire per la prima volta ad alta voce ciò che lo turba da ormai una settimana. "Ti ricordi Blanca?" domanda con una mano tra il ciuffo castano stranamente spettinato.

"Blanca? Alarcón? La sorella di Isco?"

"Lei. La persona più antipatica e stronza sulla faccia della terra..." commenta a bassa voce il sivigliano sperando che il suo amico non abbia capito quelle parole.

"Mi pare di ricordare che fosse anche molto bella..." il sorriso si fa strada sul bel viso di Fernando Torres mentre pronuncia quella frase solo per vedere la reazione dall'altra parte dello schermo.

"Hai un'idea di quante ragazze belle ci sono a Madrid? E penso di essermele fatte tutte o quasi" sbuffa spazientito il numero quattro senza smettere di muovere nervosamente la gamba destra sotto al tavolo.

"Beh, che ti ha fatto? Mi ricordo che non riuscivate nemmeno a stare nella stessa stanza senza urlarvi contro" puntualizza l'ex rojiblanco.

"Ed è ancora così, infatti. Solo che ultimamente le cose sono diventate più... più... non so come dirlo..."

Per la prima volta nella sua vita, Sergio Ramos non riesce a trovare le parole per parlare di una ragazza.

"Non ci posso credere" il commento di Fernando viene accompagnato da una piccola risata soffocata soltanto dalla sua mano davanti alla bocca per permettere a Sergio di continuare.

"Dio santo, sei impossibile! Non lo so, considera che non ci siamo mai sopportati, neanche quando eravamo ragazzini... ma adesso questo nostro strano rapporto lo trovo eccitante in qualche modo, non so come spiegartelo" farfuglia gettandosi di peso contro lo schienale del divano con lo sguardo fisso sul soffitto.

"Hai provato a parlargliene?"

"Ma sei impazzito? Quando ci vediamo è già tanto se non ci tiriamo dietro qualcosa e non ci mettiamo le mani addosso!" replica immediatamente il sivigliano stropicciandosi gli occhi con il pollice e l'indice della mano destra.

"Magari anche per lei è lo stesso, non escluderlo a priori" suggerisce saggiamente il suo migliore amico dal Giappone.

"Quando l'ho baciata non sembrava che le dispiacesse, in effetti..."

"Quando hai fatto cosa?" gli occhi sbarrati e l'aumento di tono di voce di Fernando Torres riempiono la stanza.

"Sì, l'ho baciata. Ci stavamo insultando come al solito, lei mi ha provocato e io l'ho baciata" ripete il capitano del Real Madrid con una punta di fastidio.

"E ti è piaciuto?"

Sergio non risponde subito alla domanda, forse per paura, forse per non ammettere quello che sotto sotto sa già: Blanca non gli è indifferente, lo attira e non poco.

"Sto aspettando una risposta, eh! Anche se il tuo silenzio mi ha già detto quello che volevo sapere" Fernando ridacchia dall'altra parte dello schermo, facendo venire una voglia immensa a Sergio di spaccarlo con un pugno.

"Sì, mi è piaciuto. Contento?" ammette ad alta voce, sentendosi un completo idiota messo davanti alla realtà dei fatti.

"Perché sei ancora qui a parlare con me, allora? Sei Sergio Ramos, cazzo! Tira fuori le palle e vai da lei, che stai aspettando?"

"Fer, è difficile..." il capitano dei blancos cerca di convincere l'amico, ma la sua voce irrompe nuovamente nel salotto.

"È difficile? Un gol in rovesciata al novantesimo è difficile, Sergio! Vincere la Champions League è difficile! Ser, tu sei quello che è riuscito a scoparsi due gemelle e a rendersene conto solo quando si sono trovate nella tua cucina e a uscirne fuori senza essere picchiato! Quella è una situazione difficile, non questa. Parlare con una ragazza non è difficile, Sergio, e forse dovresti imparare a parlarci con le donne invece di scopartele e poi cacciarle via. Non ti troveresti in questo stato, a confidarti con il tuo migliore amico su Skype mentre ti fai mille pippe mentali. Ti vanti sempre di essere Sergio Ramos, il grande playboy che si è fatto tutta Spagna e mezza Europa e poi cosa? Ti spaventa parlare con una ragazza? Datti una sveglia, amico!"

Le parole di Fernando, per quanto brutali, colpiscono Sergio che scopre di avere anche lui un cuore, sotto tutti quei tatuaggi e quei muscoli di cui va tanto fiero.

"Il fatto è che lei non è solo 'una ragazza', Fer" si passa nervosamente le mani tra i capelli, talmente forte da staccarne addirittura qualcuno.

"Spegni il computer, vai da lei e affronta la situazione, cazzo. Dimostra di avere le palle, hermano" l'ultima frase ferisce l'orgoglio del sivigliano. Fernando lo conosce così bene da sapere esattamente su cosa fare leva per ricevere una reazione da parte del suo ex compagno di nazionale.

"Grazie, fratello. Sei sempre il migliore" sono le ultime parole di Sergio prima di chiudere la video chiamata e pronto a fare chiarezza nella sua testa una volta per tutte.



Dall'altra parte di Madrid, Blanca sta cercando di sistemare il disastro che suo fratello Francisco ha combinato in camera sua prima di partire per qualche giorno con Sara. L'ordine non è mai stato un segno distintivo della famiglia Alarcón, ma la stanza del piccolo di casa sembra il caos che rimanere in un negozio di abbigliamento all'ora di chiusura dopo il primo giorno di saldi.

"Fran, rimanici a Tenerife o prega che io non sia in casa quando torni perché te le prendi sul serio, stavolta" sbotta la mora al telefono con il fratello, visibilmente alterata.

"Bibi, non rompere adesso, ho un problema più grande. È in camera?" domanda insistentemente dall'altro capo del cellulare.

Blanca sta cercando il telefono di Isco che, in tutto questo disordine, si è probabilmente perso sotto il marasma di vestiti e scarpe.

"Sì, è qui. Se lo perdevi ero contenta, almeno impari. Ci sono un milione di notifiche, lo spengo e te lo metto sul comodino. Quando torni sistema sto casino o butto tutto quello che è in giro fuori dalla finestra, ti avviso" continua la ragazza sbuffando e uscendo dalla camera del fratello.

"Va bene, va bene, lo prometto. Grazie, Bibi, ti voglio bene, ci vediamo tra una settimana" dopo aver ricevuto un saluto Blanca interrompe la chiamata, stanca ed esausta dopo un'interminabile giornata di lavoro massacrante.

Si corica a peso morto sul divano, accende la televisione e – neanche a farlo apposta – passa un'intervista del numero quattro del Real Madrid risalente a pochi giorni fa, in merito alla vittoria contro l'Atletico.

"Anche a casa mi devi perseguitare, Ramos?" sussurra la madrilena alla televisione con il telecomando in mano ma senza però riuscire a cambiare canale.

Sergio parla ai microfoni di un'importante emittente televisiva con molta sicurezza, ergendo sul palmo della mano la sua squadra, come un vero capitano sa fare. Per un attimo, solo uno, Blanca si morde il labbro inferiore ed istintivamente le affiora il ricordo di quel bacio che lo stesso Sergio le ha dato una settimana fa.

Si ritrova a sorridere come un'idiota senza un'apparente motivo e prima di rendersene conto, la suoneria del suo telefono la riporta alla realtà.

Smette immediatamente di sorridere, rendendosi conto a chi stava pensando con quell'espressione ed afferra il cellulare, sperando di poter pensare ad altro almeno per una sera.

Da: Ramos
È mezz'ora che suono il citofono, mi apri o no?
Vedo la luce accesa quindi sei in casa
Sta diluviando e mi sto bagnando tutto, cazzo
La butto giù sta porta
Muoviti, Alarcón!

Sergio Ramos è davanti a casa Alarcón, bagnato dalla testa ai piedi e più nervoso di quando deve giocare la finale di Champions League.

Blanca prova a reprimere quel desiderio di vederlo finalmente dopo una settimana, cerca di zittire quella vocina nella sua testa che la spinge dal numero quattro – il suo più acerrimo nemico – ma, senza neanche accorgersene apre la porta e se lo trova davanti, bagnato zuppo e con qualcosa di diverso.

Mentre la pioggia cade incessantemente sulla capitale spagnola, un temporale di emozioni contrastanti sta per colpire due poli opposti all'interno delle stesse mura. 

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